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Incontinenza cervicale (o incompetenza): cos’è e come evitare un parto prematuro

Pubblicato il 15 Novembre 2018 da • Ultima revisione: 15 Novembre 2018

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Riuscire ad avere un bambino non risulta difficile soltanto in casi di infertilità: l’incontinenza cervicale, o incompetenza cervicale, è una complicanza che può distruggere in un attimo la quasi certezza che la famiglia si sta per allargare. Insorge senza preavviso, senza particolari sintomi, e spesso getta i familiari nello sconforto, dato che può causare parti prematuri di feti non ancora compatibili con la vita extrauterina.

È una condizione medica molto grave e la donna, nella maggior parte dei casi, si accorge di soffrirne solo quando la situazione è ormai irrecuperabile e il parto imminente.

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Incontinenza cervicale (o incompetenza cervicale): cos’è

Una donna con incontinenza cervicale ha il collo dell’utero debole, che non riesce a sostenere il peso del sacco amniotico con dentro il bambino, il liquido e la placenta. Quando la pressione dentro all’utero aumenta, la cervice debole cede, dando luogo a un aborto tardivo o comunque un parto prematuro.

In una gravidanza normale il collo dell’utero è rigido, chiuso, posteriore, allungato, e si modificherà soltanto in prossimità del parto e in presenza di contrazioni. Un collo dell’utero invece incompetente si raccorcia, si dilata (internamente, esternamente o da entrambe le parti, creando un fenomeno chiamato funnel) e si posiziona in maniera centrale, peggiorando la situazione, anche senza contrazioni, e già a partire dal quarto mese di gravidanza (intorno alle 16 settimane o anche più avanti).

Purtroppo non si può prevenire questa condizione, perché spesso nulla lascia presagire che avverrà un raccorciamento della cervice uterina. Io stessa, durante la prima gravidanza, mi sono ritrovata catapultata in questa situazione di pericolo improvviso: a 23 settimane il mio collo era perfetto, a 24 si era appianato e dilatato. I medici mi prepararono al peggio, ma in barba ai pronostici le mie membrane resistettero e io partorii a 36 settimane.

Ma non tutti i casi sono così fortunati, anzi. Il fatto che il sacco amniotico sia così esposto all’esterno mette la donna nella condizione di contrarre infezioni con più facilità, aggravando così la situazione. Inoltre il peso stesso può indurre una rottura delle membrane e innescare il travaglio, e in molti casi il travaglio viene rilevato ad uno stadio troppo avanzato per essere interrotto.

Incontinenza cervicale: sintomi

Come dicevamo è molto difficile accorgersi per tempo di una situazione dall’allarme, soprattutto se la donna è alla sua prima gravidanza. Ma ci sono delle situazioni che richiedono una maggiore attenzione da parte dei medici. Innanzitutto una donna in gravidanza va monitorata con ecografie frequenti se:

  • presenta un collo dell’utero eccessivamente morbido
  • presenta funnel interno, esterno o bilaterale (ovvero gli orifizi interni, esterni, o entrambi, della cervice dilatati
  • se il collo dell’utero è eccessivamente centralizzato
  • se il collo dell’utero si accorcia (è tollerata una lunghezza fino a 2,5 cm)

L’ultimo punto è quello su cui i medici dovrebbero tempestivamente intervenire. Infatti in questi casi occorre innanzitutto accertarsi che il raccorciamento non sia provocato da una qualche infezione uterina, e se non ci sono infezioni in corso si dovrebbe procedere immediatamente con un cerchiaggio o con l’applicazione del pessario di Arabin.

Incontinenza cervicale: cure e trattamenti

Se ci si accorge per tempo di una situazione d’allarme si possono attuare dei trattamenti per prevenire il parto pretermine. I più efficaci sono il cerchiaggio, l’applicazione del pessario di Arabin, il trattamento con tractocile (nel caso in cui ci siano delle contrazioni) e il trattamento con il progesterone. Ovviamente andranno eseguiti monitoraggi frequenti e scrupolosi, e quindi ecografie e cervicometrie almeno ogni 15 giorni.

Cos’è il cerchiaggio

Il cerchiaggio è un’operazione chirurgica che va a chiudere meccanicamente la cervice attraverso una fettuccia sintetica che si rimuoverà in prossimità del parto. Il cerchiaggio può anche essere preventivo, e cioè praticato anche in condizioni di momentanea normalità se la donna ha avuto precedentemente almeno 2 parti prematuri per via dell’incontinenza cervicale.

Cos’è il pessario di Arabin

Questa è una procedura tanto valida quanto ancora non sufficientemente conosciuta. Il pessario di Arabin è un anello di gomma che va a ricollocare la cervice nella giusta posizione posteriore, riducendo la pressione e sostenendo il peso. In questo modo la cervice viene sostenuta e se ne migliorano le condizioni. Non è un intervento chirurgico, e l’applicazione richiede pochi minuti e nessuna anestesia.

Cos’è il tractocile

Il tractocile è un farmaco che blocca le contrazioni, e rallenta o interrompe il travaglio. È possibile fare al massimo 3 cicli della durata di 24 ore ciascuno (viene somministrato in vena attraverso le flebo). Non sempre funziona: se il travaglio è ormai in fase avanzata non sarà sufficiente.

Incompetenza cervicale e progesterone

È stato dimostrato che il progesterone, se abbinato a un riposo costante, aiuti a rafforzare il collo dell’utero. Per questo è una terapia che viene prescritta sia in presenza di fattori di rischio, sia in associazione al cerchiaggio o al pessario. La terapia al progesterone è sconsigliata a donne in attesa di gemelli, perché ne è stata dimostrata l’inutilità.

Fattori di rischio dell’incontinenza cervicale

Se è vero che non si può predire che una donna andrà incontro all’incontinenza cervicale è anche vero che, in presenza di un qualche sintomo e di uno o più fattori di rischio, si debba prestare una maggiore attenzione. Infatti ci sono delle condizioni che espongono la donna a un più alto rischio di incorrere nell’incompetenza cervicale:

  • incontinenza cervicale durante una precedente gravidanza
  • rottura delle membrane durante una precedente gravidanza
  • interventi di conizzazione (asportazioni di tessuti dal collo dell’utero)
  • precedenti raschiamenti
  • aborti ripetuti
  • anomalie uterine
  • infezioni all’apparato riproduttivo

Cause di incompetenza cervicale

Le possibili cause di incompetenza cervicale sono innanzitutto congenite, che si verificano quando la donna, per sua natura, ha una cervice i cui tessuti producono poco collagene, e quindi risultano deboli e cedevoli. Tra le altre cause troviamo:

  • Traumi ostetrici, quali lacerazioni del collo dell’utero durante un parto precedente
  • Interventi invasivi, ad esempio conizzazioni e biopsie cervicali, raschiamenti e revisioni uterine che hanno richiesto un’induzione alla dilatazione del collo dell’utero. Questi interventi infatti possono causare danni strutturali alla cervice.

Sebbene non sia molto frequente, questo è un problema che può rendere difficile portare alla luce un bambino. Ma essere a conoscenza del problema e delle possibili soluzioni può fare la differenza.

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Attenzione: ricordatevi che questo non è un sito medico, ma basato su esperienze e studi personali. Per problemi, rivolgetevi sempre al vostro medico.



Commenti

Un commento per “Incontinenza cervicale (o incompetenza): cos’è e come evitare un parto prematuro”
  1. Maia

    Grazie di aver parlato di un argomento che spesso è ignorato! Mia madre ne soffre a causa di un raschiamento per aborto spontaneo incompleto, e a causa di questo problema io sono nata prematura. Però sto bene, a parte un piccolo intervento al cuore sono perfettamente sana e conduco una vita normale – e sono diventata mamma a mia volta. C’è speranza anche per chi ha questo problema!

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