Infertilità di coppia: cosa fare? Tecniche di PMA
Pubblicato il 7 Dicembre 2017 da Loredana Amodeo
Dopo aver parlato di infertilità femminile e infertilità maschile, oggi parliamo di infertilità di coppia: passeremo alla parte pratica e vedremo alcune delle soluzioni possibili.
So per esperienza che una volta appreso che ci sono dei problemi di infertilità di coppia ci si sente disorientati, confusi, sfiduciati. Che si fa?
Infertilità di coppia: comprenderne le cause è il primo step, e il primo traguardo.
Credo che si inizi con il passare notti insonni a cercare informazioni su Google, ma anche testimonianze di altre coppie che, nonostante avessero il nostro stesso problema, sono riusciti a coronare il loro sogno di mettere al mondo un bambino. Perché di rassicurazioni ne abbiamo bisogno eccome.
Di certo avere in mano una diagnosi è già qualcosa; molte volte l’infertilità è sine causa: non si riesce a concepire seppur non risulti nessun problema, né sulla donna né sull’uomo. Questo tipo di infertilità è conosciuta come “infertilità idiopatica”, e riguarda il 20% dei casi di infertilità.
Altre situazioni complesse sono quelle che riguardano un’incompatibilità all’interno della coppia: sia l’uomo che la donna non hanno alcun problema a concepire, ma per cause immunologiche o cervicali si risulta incompatibili e riuscire a “rimanere incinti” è un bel problema. Risolvibile però, nella maggioranza dei casi.
Qualora dopo un anno di rapporti non protetti non si sia ancora riusciti a concepire, e laddove le analisi cliniche individuali non dessero motivazioni plausibili del mancato concepimento, bisogna indagare con esami più approfonditi, come laparoscopia, spermiogramma, ecodoppler. Altri controlli di secondo livello possono essere dei test sul muco cervicale e soprattutto il cariotipo, per valutare la condizione immunologica di entrambi e verificare eventuali incompatibilità.
Infertilità di coppia: rimedi
Le strade da intraprendere per risolvere dei problemi di infertilità di coppia sono tante, e vanno intraprese a seconda di ciò che impedisce il concepimento.
Se la causa di infertilità non è di tipo anatomico (come lo sono ad esempio le tube chiuse o eventuali malformazioni dell’utero per lei, e eiaculazione retrograda o problemi di erezione per lui), si intraprendono delle cure farmacologiche prima di procedere con la procreazione medicalmente assistita (PMA).
Infertilità di coppia: rimedi per lei
Ad esempio, nel caso della PCOS (La sindrome dell’ovaio policistico – sigla PCOS, derivante dall’inglese Poly-Cystic Ovary Syndrome), a volte basta migliorare il quadro ormonale assumendo una vitamina del gruppo B chiamata inositolo. A completare la terapia spesso si eseguono dei monitoraggi ecografici così da piazzare dei rapporti mirati in concomitanza con l’ovulazione.
Infatti, come approfondiremo tra qualche articolo, uno dei problemi legati alla PCOS è proprio l’imprevedibilità dell’ovulazione, che fa sì che non si riesca ad avere rapporti nei giorni giusti. Per le donne normo-fertili è piuttosto semplice calcolare l’ovulazione, ma per le donne con PCOS diventa tutto confuso. E non è neanche detto che l’ovulazione si verifichi…
Infatti, quando i problemi di infertilità di coppia sono legati all’ovulazione, si opta per la stimolazione ovarica. La donna assume gli ormoni che il suo corpo non produce correttamente, e quindi l’ormone follicolo stimolante (FSH) per far sviluppare i follicoli e/o le gonadotropine (HCG) per far scoppiare il follicolo così che venga rilasciato l’ovocita. Anche questa terapia viene eseguita in concomitanza di un monitoraggio ecografico, così da avere la certezza dell’ovulazione. Quelle appena descritte vengono considerate tecniche PMA di primo livello.
Per cause di diversa natura, ad esempio tube occluse, problemi immunologici, infettivologici, genetici, si seguiranno altre strade, intervenendo farmacologicamente o chirurgicamente.
Infertilità di coppia: rimedi per lui
Anche per l’uomo il primo approccio all’infertilità ormonale o spermatica è generalmente di tipo farmacologico, salvo età avanzata e/o uno spermiogramma pessimo che non può trovare soluzione con i soli farmaci.
A volte introdurre nella propria dieta quotidiana delle vitamine specifiche può essere una soluzione a migliorare la qualità dello sperma e quindi la possibilità di fecondare un ovulo.
Per i problemi di tipo anatomico si intraprendono quasi sempre delle soluzioni chirurgiche (vedi varicocele o eiaculazione retrograda).
Infertilità di coppia e tecniche di PMA (Procreazione Medicalmente Assistita)
Tecniche di PMA: IUI
Quando la cura farmacologica non è sufficiente a migliorare la qualità dello sperma generalmente si procede con la PMA di primo livello, e in particolare con l’inseminazione intrauterina (IUI).
La IUI è la tecnica PMA più diffusa, e prevede l’introduzione degli spermatozoi (che vengono prima capacitati, ovvero trattati in modo da migliorarne la qualità) all’interno della cavità uterina. Questa tecnica viene praticata soprattutto nei casi lievi di oligoastenoteratospermia, nei casi in cui il muco cervicale è ostile al passaggio degli spermatozoi o come prima terapia nei casi di infertilità idiopatica.
Tecniche di PMA: FIVET
La FIVET (Fecondazione in Vitro con Embryo Transfert) è una tecnica PMA di secondo livello, e permette di trattare sia problemi di infertilità femminile (ad esempio nel caso si endometriosi o occlusione delle tube) che maschile (sia per problemi spermatici che anatomici).
La FIVET prevede diversi passaggi: inizia con la stimolazione ovarica controllata della donna, così da poter poi prelevare chirurgicamente gli ovociti.
Dopo il prelievo gli ovociti vengono analizzati e messi in coltura e incubazione. Nel frattempo l’uomo raccoglierà un campione di liquido seminale dal quale poi prelevare gli spermatozoi oppure, nel caso di azoospermia (mancanza di liquido seminale), gli spermatozoi verranno prelevati direttamente dai testicoli attraverso un intervento chirurgico.
Dopo aver capacitato gli spermatozoi e selezionato gli ovociti migliori, si procede alla coltura: verranno messi a contatto in un liquido così che si verifichi la fecondazione. Se la fecondazione avviene si procede al transfer: gli embrioni prodotti vengono trasferiti in utero (3 embrioni al massimo) oppure si congelano.
Tecniche di PMA: ICSI
La ICSI (Iniezione Intra Citoplasmatica dello Spermatozoo) viene praticata in presenza di grave infertilità maschile, perché dà la possibilità di ottenere una fecondazione con un solo spermatozoo per ogni ovocita. A differenza della fivet per la quale ne occorrono almeno 200 mila.
Nella ICSI non viene introdotto un embrione, e quindi un ovocita già fecondato, ma viene iniettato un singolo spermatozoo con una microiniezione direttamente dentro ciascun ovocita.
Anche in questo caso vengono selezionati gli spermatozoi migliori e, come per la FIVET, viene effettuata la stimolazione ovarica della donna.
Conclusioni
L’infertilità spiazza, spaventa, a volte imbruttisce. Io mi sento imbruttita ogni volta che mi viene annunciata una nuova gravidanza e mi prende una morsa alla pancia, proprio lì dove vorrei ci fosse un piccolo cuoricino pulsante.
Però ho smesso di biasimarmi, e dovresti farlo anche tu: la maternità e la paternità non sono un dovere e neppure un obbligo, però dovrebbero essere un diritto di tutti. E quando questo viene meno, in mezzo a un mondo che concepisce senza alcun problema com’è giusto che sia, non abbiamo alcun torto se ci arrabbiamo per il nostro diritto mancato. Non è invidia e non è cattiveria. È solo un senso di ingiustizia.
Però altre volte l’infertilità ti fa fare i conti con la parte più profonda di te; altre volte rafforza il rapporto di coppia, altre ancora ti fa conoscere una forza interiore che non sapevi neppure di possedere.
E così si oscilla, si sprofonda per poi rinascere, si risprofonda e si emerge ancora. Chissà cosa accadrà e cosa ci riserva il futuro. Io, intanto, faccio gli auguri a tutti noi.