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Infertilità femminile per fattori tubarici e peritoneali

Pubblicato il 27 Settembre 2018 da

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L’infertilità femminile può avere molto cause, alcune curabili in modo veloce e altre un po’ meno. Oggi metteremo in evidenza alcune cause derivanti da fattori tubarici, quindi collegati a problemi delle tube di Falloppio, e da fattori peritoneali.

Infertilità per fattori tubarici

Circa il 40% dei casi di infertilità femminile deriva da cause che riguardano problemi a livello delle tube di Falloppio.

Le tube di Falloppio sono dei canali molto sottili e quindi possono ostruirsi con molta facilità. Questo può avvenire a causa di una forte infiammazione generica oppure a causa di un’infiammazione a livello pelvico come la peritonite o un intervento chirurgico delle pelvi,  che potrebbero causare il formarsi di cicatrici.

Un’altra causa che potrebbe far ostruire le tube di Falloppio è un’infezione causata da malattie sessualmente trasmissibili, come la chlamydia trachomatis e la gonorrea, infezioni che di solito non presentano sintomi. Per questo generalmente la  donna non sa di avere le tube di Falloppio ostruite fino a quando cercherà di concepire un bambino e non riuscendoci farà tutti gli esami necessari al fine di  individuare la causa della sua infertilità.

Anche le aderenze provocate da interventi chirurgici o infiammazioni come l’endometriosi possono causare problemi a livello tubarico. Per verificare se le tube di Falloppio sono pervie (aperte) o meno esiste un esame diagnostico chiamato isterosalpingografia (HSG). Durante l’esame, che per alcune donne potrebbe essere fastidioso o meno, si inietta un liquido di contrasto nelle tube di Falloppio attraverso un catetere, effettuando nel contempo una serie di radiografie per studiare il movimento del liquido all’interno delle tube e verificarne così la pervietà.

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Un altro modo per verificare se le tube di Falloppio sono pervie è la laparoscopia, un piccolo intervento chirurgico dove attraverso un piccolo foro praticato vicino la zona ombelicale si inserisce a livello addominale una piccola telecamera in modo da avere una visuale completa delle tube e poterne studiare la morfologia e la pervietà, iniettando un liquido colorante. Ovviamente essendo un intervento chirurgico viene effettuato in anestesia totale e non è privo di effetti collaterali post operatori.

Quando i problemi relativi alle tube di Falloppio non riescono ad essere sormontati, molte donne optano per la tecnica di procreazione assistita chiamata FIVET, ovvero la fecondazione in vitro, che permette di fecondare l’ovulo in laboratorio sostituendo così il lavoro che le tube dovrebbero fare.

Le tube possono presentare un problema per il concepimento se anche sono pervie ma presentano una forma anomala, rendendo così difficile l’incontro tra ovulo e spermatozoo.

Anche la presenza di un eventuale tumore alle tube di Falloppio, anche se raro, può causare sterilità femminile, ma di solito viene diagnosticato in  donne che hanno un età compresa fra 50 e 60 anni ed è più frequente in donne che soffrono di:

  • salpingite cronica: ovvero infiammazione prolungata delle tube di Falloppio
  • tubercolosi: malattia infettiva che riguarda i polmoni
  • sterilità: impossibilità di procreare

La radioterapia in questi casi risulta quasi inutile, e purtroppo l’unica soluzione è praticare un’isterectomia, ovvero la rimozione totale dell’utero seguita da cicli di chemioterapia.

Infertilità per fattori peritoneali

La causa più frequente di infertilità femminile a livello peritoneale è l’endometriosi endopelvica, patologia che si presenta con la formazione di tessuto endometriale al di fuori dell’utero. I meccanismi con cui interferisce con la fecondazione dell’ovulo da parte dello spermatozoo dipendono da quanto sia esteso questo tessuto formatosi al di fuori della zona uterina.

Il peritoneo può accusare altre patologie che porterebbero all’infertilità femminile, ovvero:

  • peritonite: infiammazione del peritoneo che si verifica se è presente una grave infezione o perforazione dei visceri addominali.
  • tumore al peritoneo: che si distinguono in primari e secondari. I primari sono cancro del peritoneo, tumore del peritoneo, fibromi che possono riversarsi all’interno dell’utero e lipomi. I secondari, i tumori più frequenti,  invece sono le metastasi del peritoneo ovvero cellule maligne derivanti da altri tipi di tumori nella zona circostante come ad esempio il tumore al colon o dell’intestino in generale.

Per verificare la presenza o meno di una eventuale peritonite e/o accumulo di liquido a livello del peritoneo, bisogna effettuare un test diagnostico detto analisi del liquido peritoneale. Il medico potrebbe prescrivere tale esame se la paziente oltre a non riuscire a concepire  presenta dolori addominali e gonfiore. Durante l’esame viene prelevato, con l’ausilio di un ago, un campione di liquido peritoneale attraverso la cavità addominale.

L’esame del liquido peritoneale comprende una serie di esami diagnostici in grado di spiegare la causa dell’aumento del liquido a livello del peritoneo che potrebbe “bloccare” il concepimento della paziente.  

Ci sono principalmente due ragioni del perché il liquido peritoneale aumenta:

  • il liquido peritoneale può accumularsi a causa di uno  sbilanciamento tra la pressione nel sangue venoso, che trasporta i liquidi al di fuori dei vasi sanguigni, e la quantità di proteine presenti nel sangue, che trattengono i liquidi dentro i vasi sanguigni.

L’accumulo del liquido peritoneale può essere causato anche da gravi infezioni, neoplasie (cancro, linfoma e mesotelioma) o malattie autoimmuni.



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