Principi base del Metodo Montessori da applicare oggi stesso in casa

Pubblicato il 13 Gennaio 2020 da

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Come genitori possiamo portare il Metodo Montessori in casa, attuando alcuni dei principi fondamentali del Metodo Montessori – i miei preferiti! – che si possono mettere in pratica da subito, semplicemente adottando uno stile educativo improntato sul rispetto dei tempi e dei talenti del bambino, sull’ascolto e sull’empatia.

Il Metodo Montessori è un metodo di pedagogia scientifica, essenzialmente rivolto a insegnanti specializzati: quando lo riportiamo nelle nostre case, lo adottiamo come ‘filosofia’, come stile educativo personale. Il nostro compito di genitori non è certo quello di acquistare il materiale Montessori per trasformarci in insegnanti, ma piuttosto aiutare i bambini a raggiungere il fine ultimo più importante del Metodo Montessori: amare la vita.

“Nella concezione di Maria Montessori, l’educazione non è un episodio della vita: essa dovrebbe cominciare con la nascita e durare così a lungo come la vita stessa. L’educazione è concepita da lei non soltanto come una “trasmissione di cultura”, ma piuttosto come un aiuto alla vita in tutte le sue espressioni”
Mario M. Montessori

Già solo per questo, il Metodo Montessori dovrebbe essere usato in tutte le case e in tutte le scuole del mondo: per il suo concetto di longlife education, ovvero di educazione per tutta la vita. Tutti noi dovremmo essere messi nelle condizioni di imparare ad apprendere lungo tutto il corso della nostra esistenza, per evolverci come esser umani, diventare sempre più consapevoli e fiduciosi, sviluppare appieno la nostra personalità e le nostre doti uniche.

Pilastri del Metodo Montessori: quelli che amo profondamente

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Se devo quindi raccontarvi i pilastri del Metodo Montessori che io amo di più e che me lo hanno fatto scegliere e studiare, ecco la mia personale selezione (tralasciando tutta la parte di sviluppo sensoriale, motorio, scolastico, attività di vita pratica, ecc..)

Ambiente preparato

L’ambiente, nel metodo Montessori, deve essere preparato appositamente per il bambino e il suo sviluppo armonico. Non a caso gli oggetti sono a misura di bambino, studiati nei minimi particolari.

L’ambiente Montessori ha alcune caratteristiche fondamentali, che possiamo replicare a casa:

  • Deve essere liberante, non libertario: il bambino può muoversi liberamente e spontaneamente in casa, senza pericoli, avendo la possibilità di scegliere in modo totalmente libero le attività da fare, ma all’interno di una serie limitata di opzioni. Quindi pochi giocattoli, pochi oggetti, pochi mobili, tutti alla sua portata e di libero utilizzo;
  • Deve essere costruttivo e stimolante: il bambino deve poter svolgere tante attività costruttive, per sentirsi stimolato in tutte le sue fasi di sviluppo;
  • Deve essere bello, accogliente e curato: che non significa che debba essere lussuoso, ma che infonda nel bambino un senso di calore e di appartenenza, di sicurezza e di gradevolezza nell’esplorare la casa e anche prendersene cura. Spesso invece le camerette dei bambini diventano ripostigli per stendini e panni da piegare, vero?;
  • Deve essere ordinato: una casa che non è un’accozzaglia di cianfrusaglie, oggetti acquistati compulsivamente e nemmeno ceste straripanti di giocattoli, ma piuttosto pochi oggetti e giocattoli scelti con cura, secondo il principio che ogni cosa va al suo posto, e c’è un posto per ogni cosa.

Libertà di essere se stessi e di sviluppare la propria anima

Quanto è difficile crescere figli liberi! Figli che hanno talmente tanta fiducia in se stessi da sentire di potersi realizzare interamente come persone libere, con il proprio senso critico e la propria personalità, facendo delle scelte per proprio conto.

Il grande equivoco?
Pensare che la libertà offerta al bambino sia ‘lasciargli fare tutto quello che vuole’.

Niente di più falso, quando si parla di Metodo Montessori. La libertà in questo senso si intende come libera espressione di sé, esprimendo i propri bisogni e sentimenti, imparando a fare delle scelte consapevoli (cosa mangiare, come vestirsi, quali attività svolgere…), entro i limiti delle proprie capacità, entro i limiti della propria età e – soprattutto – all’interno delle regole della famiglia.

LEGGI L’APPROFONDIMENTO: Montessori, i principi per educare alla libertà

Il limite del bambino, le regole, riguardano il rispetto di se stesso, dell’ambiente circostante e ovviamente degli altri. Le domande che ci dobbiamo porre, dunque, per capire se intervenire o meno nelle varie situazioni, sono:

  • il bambino sta disturbando altre persone?
  • rischia di farsi male?
  • sta danneggiando l’ambiente?

Autonomia: aiutami a fare da solo!

Qui c’è tutto il succo del Metodo Montessori: i genitori sono dei ‘facilitatori’, per il bambino, che lo incentivano all’autonomia e indipendenza.

Quando noi vestiamo un bambino, lo imbocchiamo, lo serviamo, gli allacciamo le scarpe… senza che lui ce lo chieda, lo stiamo semplicemente soffocando. Gli stiamo implicitamente dicendo: sei piccolo, non sei capace.

Se lo serviamo in tutto, gli impediamo di imparare, ma anche di fallire: non solo il bambino non farà esperienza delle azioni della vita quotidiana, ma non potrà nemmeno capire il valore di commettere un errore e dover provare e riprovare ancora il suo gesto, fino a riuscire nella sua impresa.

Quello che ci frega è che spesso ragioniamo con la nostra testa di adulti, senza immedesimarci nel bambino.
Al bambino non interessa il risultato in sé (abbottonare i bottoni della giacca tutti in ordine al primo colpo), ma la ripetizione dell’azione, ovvero l’azione in se stessa. Al bambino interessa fare esperienza di quel bottone, della gestualità e ritualità di infilare e sfilare, finché è in grado di fare da solo.

Attraverso l’autonomia si forma la dignità della persona: il senso di fiducia in se stesso, la consapevolezza di poter riuscire, la bellezza di essere indipendente.

Rispetto per il bambino e fiducia nelle sue competenze

La Montessori per prima aveva capito che i bambini sono prima di tutto persone. Esseri umani piccoli, ma ugualmente grandiosi. Sono persone impegnate nel compito più arduo della vita: diventare individui unici capaci di trovare il proprio posto nel mondo.

Vanno dunque rispettati come persone: educandoli con amore, senza urlare, senza picchiare, senza punirli, senza comandarli a bacchetta come robottini. Rispettando i tempi naturali del loro sviluppo, perché:

I genitori non sono i costruttori del bambino, ma i suoi custodi.
Montessori, Il segreto dell’infanzia.

I bambini sono competenti – diceva la Montessori. E noi dobbiamo avere fiducia nelle loro capacità, nella loro autodeterminazione, nel loro immenso desiderio di imparare, automotivandosi, per soddisfazione personale.

Utilizzare l’empatia per comprendere e accettare il bambino

Come genitori, ci troveremo sempre di fronte agli ostacoli della crescita: momenti di dura opposizione, proteste, atteggiamenti sfidanti o piccoli dispetti. Se credete che il Metodo Montessori sia un metodo per crescere bambini semplici, vi sbagliate: un bambino libero, autonomo e fiducioso è anche un bambino ricco, forte, determinato e motivato.

L’empatia, in questi momenti, ci aiuterà a metterci nei panni del nostro bambino per comprendere le ragioni profonde del suo comportamento.
Cosa ci sta comunicando?

Dobbiamo accettare che i bambini non possono essere sempre felici, esattamente come non lo siamo noi.

Nella sfera delle emozioni umane esistono anche emozioni negative come rabbia, frustrazione, invidia, paura, tristezza! E invece di esserne terrorizzati, noi dobbiamo aiutare il bambino ad abbracciare anche le sue emozioni negative, in modo che non diventino dei demoni oscuri dentro il suo cuore, ma dei sentimenti che può verbalizzare e dunque comprendere e a sua volta accettare.

Vi ricordate il cartone animato Inside Out? Ecco: fatene tesoro!

Dedicare tempo

E arriva il vero tasto dolente, perché in tutti questi anni ci siamo raccontati la favoletta che ai figli basta il tempo di qualità, ma non è vero. Lasciate che ve lo dica a cuore aperto, avendo una figlia che ormai è preadolescente e – sì, ancora oggi! – ha sempre più bisogno di tempo e di attenzioni.

Quindi mettiamoci in testa che i nostri figli vengono prima delle pulizie, delle lavatrici e dei ferri da stiro. E se anche abbiamo urgente bisogno di stirare la camicia per l’indomani, oppure il desiderio di preparare una vellutata per cena, evitiamo di trascurare i nostri bambini per mettere al primo posto un ragù, invece di preparare un bel toast da mangiare sul tappeto.

Quando le nostre attività casalinghe sono irrinunciabili, coinvolgiamo anche i bambini: in questo modo potremo cucinare la vellutata mentre i figli lavano le verdure o apparecchiano la tavola, e passeremo davvero del tempo di qualità insieme, parlando e facendo.
E non dimentichiamoci che, ad un certo punto della giornata, questo bambino avrà bisogno anche di un tempo esclusivo, tutto per sé: che sia leggere un libro o stare sul divano a chiacchierare, fare un puzzle o colorare, cerchiamo di stare insieme così, semplicemente per stare insieme (e non certo con il telefonino, il tablet o la TV ad intrattenerci: ci intratteniamo tra noi!).

I nostri figli capiranno così di essere al primo posto nei nostri pensieri, così speciali da dedicare loro tutto il poco tempo che abbiamo. Desiderosi di condividerne sempre di più.

Vi prometto che arriverà un giorno in cui capirete che il regalo lo avete fatto a voi stessi.



Commenti

2 Commenti per “Principi base del Metodo Montessori da applicare oggi stesso in casa”
  1. Ciao, io sono fidanzato con una donna che ha un figlio, cosa mi consigliate affichè si possa fidare anche di me, e non andare in gelosia quando cerco di abbracciare la mia compagna?

    Grazie

    • Mamma Felice (Mappano) - Ariete

      immagine livello
      Guru
      Mamma di Dafne (16 anni)

      Ciao, quanti anni ha il bambino? Che dimostrazioni di gelosia manifesta? Vivete insieme?
      Ci sarebbero tante domande da farsi, ma forse potresti proprio partire dalla verbalizzazione. Aiutarlo a capire i suoi sentimenti: Forse ti senti infastidito se abbraccio la tua mamma? Ti capisco. Ogni volta che amiamo qualcuno lo vorremmo tutto per noi. Anche io le voglio molto bene, ma il bene si somma, non si toglie. Possiamo volerle bene tutti e due, in due modi diversi…

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