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AMH (ormone antimulleriano): cos’è e valori normali

Pubblicato il 9 Ottobre 2019 da

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Per valutare l’indice di fertilità in una donna e l’indice di fertilità in un uomo si deve effettuare, tra gli altri esami, un dosaggio dell’ormone AMH, ovvero l’ormone antimulleriano. Su questo articolo vedremo cos’è l’AMH, quali sono i valori normali e cosa fare in caso di AMH basso o alto.

Ogni uomo e ogni donna ha un proprio “orologio biologico” da tenere sotto controllo, soprattutto se si vuole concepire un bambino, e in questa indagine è proprio questo dosaggio che ci dà informazioni importanti: l’ormone antimulleriano è una glicoproteina prodotta dai testicoli nell’uomo e dagli ovuli nella donna, attraverso un’accurata misurazione può indicare, ove presenti, problemi di fertilità.

AMH, cos’è e come funziona l’ormone antimulleriano

Il lavoro che deve svolgere l’ormone antimulleriano all’interno di ogni corpo umano è molto importante: nell’uomo, fin dal concepimento, ha il compito di impedire la formazione dell’apparato riproduttivo femminile, attraverso la retrocessione dei dotti di Mùller; viceversa nelle bambine favorisce la formazione dei dotti di Mùller affinché si formi l’intero apparato genitale, quindi utero e ovaie, e inoltre con l’avanzare del tempo permette la formazione e sopravvivenza dei follicoli in via di sviluppo.

La produzione dell’ormone antimulleriano inizia già dal grembo materno: possiamo già trovarlo a livelli molto alti già dalla 36^ settimana di gravidanza fino alla menopausa.

Secondo uno studio il valore dell’ormone AMH prodotto dagli ovuli indica il numero di follicoli residui, quindi si può semplicemente definire un indicatore della fertilità femminile.

AMH: valori normali dell’ormone antimulleriano

I valori normali dell’ormone AMH variano in base al sesso e all’età. Nei primi anni di età, la quantità di tale ormone risulta molto alta, per poi diminuire con il trascorrere del tempo fino a stabilizzarsi in età adulta, e azzerarsi in menopausa.

Dei bassi livelli di ormone AMH, nella donna, potrebbero indicare un’insufficienza ovarica primaria, ovvero una non adeguata produzione, in termini di quantità e qualità, di ovuli da parte dalle ovaie. Dei bassi livelli di ormone AMH nell’uomo, invece, potrebbero indicare ipogonadismo (i testicoli non producono una giusta quantità di ormoni) e sviluppo sessuale inadeguato.

Perché misurare i livelli dell’ormone AMH

Come già detto, i valori dell’ormone AMH consentono di verificare la riserva ovarica nella donna e permettono, di conseguenza, di definirne l’età ovarica.

Alcuni studi, effettuati di recente presso L’Istituto Nazionale Francese, hanno constatato la possibilità di correlazione fra la sindrome dell’ovaio policistico e la funzione dell’ormone antimulleriano. Questa patologia potrebbe essere trasmessa al feto ancor prima della nascita, quindi all’interno del grembo materno, e può essere collegata ad una smisurata esposizione nell’utero all’ormone AMH. Gli studiosi hanno evidenziato che le donne che soffrono della sindrome di ovaio policistico hanno i valori dell’ormone antimulleriano superiori al 30% rispetto alla norma.

Come si misura l’ormone AMH

Per misurare i valori dell’ormone antimulleriano, basta effettuare un semplice prelievo del sangue in qualsiasi periodo del mese, anche durante il ciclo mestruale, poiché i valori non subiscono variazioni a prescindere dalla fase del periodo mestruale. Inoltre è possibile effettuare l’esame durante il periodo di gravidanza.

Di solito il medico specialista prescrive tale esame per accertare, per esempio, se la donna sta per entrare nel periodo della menopausa, oppure per verificare le condizioni delle ovaie in fase di sviluppo e, come già detto prima, per verificare la riserva ovarica e quindi capire se una donna può essere ancora in grado di concepire.

Se la donna è affetta dalla sindrome dell’ovaio policistico i valori dell’ormone AMH potrebbero risultare anche 5 volte superiori rispetto ai valori normali. Se una coppia non riesce a concepire naturalmente e quindi decide di intraprendere la strada della fecondazione assistita, la misurazione dei valori dell’ormone antimulleriano permette di verificare la qualità degli embrioni che si desiderano impiantare all’interno dell’utero.

Come abbiamo visto, nel campo della fertilità sia femminile che maschile, la misurazione dell’ormone AMH risulta molto utile, ma si presta anche ad altri campi medici, come ad esempio all’oncologia: infatti l’ormone antimulleriano può essere considerato come un maker tumorale, ma solo per alcuni tumori che riguardano le ovaie. Infatti i tumori ovarici causano una variazione notevole dei valori dell’ormone AMH, e ne determinano una maggiore concentrazione a livello del sangue.

AMH basso: cosa fare

Abbiamo visto come livelli alti di ormone AMH possano essere correlati a sindromi come l’ovaio policistico o, nei casi più gravi, possono evidenziare tumori ovarici. Ma cosa fare se i livelli di ormone AMH risultano bassi, e quindi evidenziano una progressiva riduzione di fertilità, o un’insufficienza ovarica? Innanzitutto occorrerebbe effettuare ulteriori esami per avere un quadro più ampio della situazione, e quindi controllare anche i livelli di progesterone,estradiolo, testosterone e FSH.

Dopodiché il medico vi indirizzerà verso la strada che riterrà più adatta (ad esempio la stimolazione ovarica)

Per effettuare esami clinici che hanno lo scopo di evidenziare probabili malattie e/o sindromi, vi consigliamo sempre di rivolgervi a medici specialisti, i quali saranno in grado, ove possibile, di risolvere il problema riscontrato attraverso la cura più adatta alle vostre esigenze.



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