Hummus di carote vegano
Pubblicato il 5 Novembre 2013 da Mamma Felice • Ultima revisione: 31 Ottobre 2017
Non sto a raccontarvi tutta la vita di questi ultimi mesi, ma tanti indizi ci stanno portando di nuovo a cambiare alimentazione: dopo tante analisi, un aumento di peso incontrollabile, una mia forte carenza di ferro, la perdita delle nostre care vecchie abitudini vegetariane… adesso stiamo ricominciando a ripensare alla nostra alimentazione vegetariana, ma con qualche incursione vegana.
Non credo che sia un caso: ultimamente lavoriamo o chiacchieriamo con tanti amici vegani, che abbiamo scoperto tutti insieme, e la cosa inizia a sedimentarsi nella mia mente…
NO: non diventerò vegana. Non sono il tipo: mi fa fatica pensare di privarmi di qualcosa, il cibo è per me un vero amore, e non ho la testa giusta per pensare ‘anche’ a questo. Però. Però mi piace l’idea di cambiare idea. Mi piace l’idea di cambiare vita – di nuovo! – e imparare qualcosa di nuovo. Imparare a cucinare cose nuove, alimenti nuovi, regole nuove. Mi piace l’idea di regalarmi un giorno vegano alla settimana, per esempio. Una delle solite soluzioni facili che piacciono a me, insomma, di quelle che non richiedono troppa fatica, ma nemmeno troppo poca.
Non so cosa ne pensate voi… che dite?
Per esempio ho imparato questa nuova ricetta dalla mia amica Sara, mia ex tutor dell’Università, grandissima sociologa e amica di quelle come ce ne sono poche. Da giovani ci siamo incontrate quando le nostre vite erano a pezzi, ci sentivamo sfortunatissime, incapaci di amare (io) o di essere amate (lei). E poi invece abbiamo trovato due uomini che ci hanno salvate da noi stesse, tutto è andato bene, abbiamo pure avuto un figlio a testa, e insomma: la vita in qualche modo si è aggiustata.
E anche questo c’entra con il mio discorso, anche se gli effetti di questo cambiamento si vedranno tra mesi, forse tra anni: con Marco tempo fa, al telefono, parlavamo di tante cose. Di un progetto che condividiamo, e di un sentimento che abbiamo provato entrambi, in modi diversi, da ragazzi: Aspetta un attimo, che poi tutto andrà meglio.
Una cosa che quando sei adolescente non capisci, non puoi sapere (sembra sempre tutto così definitivo, da adolescenti…), ma se solo hai la fortuna, o il coraggio, o anche la pigrizia di aspettare: Aspetta un attimo, che poi tutto andrà meglio.
Non sono la persona che voglio essere, non ancora del tutto. Il succo della storia è che mi sento pronta a nuovi cambiamenti, a chiarirmi le idee, a cambiare qualcosa di me stessa, qualcosa di detestabile che ho ancora dentro, trovare nuove soluzioni, migliorarmi. Ho bisogno di cambiare. Sì, io mi stupisco da sola (è scioccante), a pensare ad altri cambiamenti dopo un trasloco che mi ha tagliuzzato i neuroni trasformandoli in coriandoli, eppure è così: c’è qualcosa di nuovo, nell’aria. Qualcosa che mi spinge a truccarmi ogni mattina, a tenere ancora aperta questa stupida azienda prendendo persone nuove, a fare la rappresentante di classe e tante altre piccole, minuscole cose che mi fanno stare bene.
No, è che la felicità io non l’ho mica raggiunta.
Ogni tanto mi chiedono se sono una mamma felice, e io dico che no, non lo sono: voglio diventarlo.
C’è una bella differenza tra essere e diventare.
E questo è solo un hummus di carote vegano, ma se abbiamo a disposizione le parole, perché non usarle anche per raccontarci meglio?
La ricetta di oggi non è solo una ciotola di buonissimo hummus, ma un primo passo verso qualcosa che non conosco. Un passo, dieci, mille, o anche nessuno in più: io non lo so.
Ma se penso alla differenza tra essere e diventare, io lo so.
Indice dell'articolo
Hummus di carote vegano
Ingredienti: una confezione di ceci lessati bio (o ceci cotti in casa), il succo di un limone grande, 2 carote grandi, un pezzo di sedano rapa (circa 10 centrimetri), mezzo spicchio di aglio, olio, sale, cuori di lattuga.
Scolate i ceci e sciacquateli bene. Mettete i ceci nel robot da cucina con l’aglio, il sale, l’olio e il limone, e frullate fino ad ottenere una crema soffice, priva di grumi e non troppo solida (nel caso, aggiungete ancora poco olio o acqua tiepida).
Pulite, spellate e sciacquate le carote e il sedano rapa.
Tagliate le carote e il sedano rapa in una julienne finissima, quasi trasparente, e asciugate bene le verdure sulla carta da cucina.
Unite le verdure all’hummus, mescolate bene, condite con olio se necessario, aggiustate di sale.
Potete servire con crostini o verdure crude, ma l’hmmus sarà ancora più fresco e leggero se lo servite nei cuori di lattuga, lavata e asciugata, utilizzandoli come minuscole ciotoline edibili.
In questa versione non ci sono né il cumino in polvere, né la tahina: trovo che l’hummus di carote venga più buono senza questi ingredienti. Ma potete fare esperimenti e aggiungere spezie a piacere, come sempre.
Potete inoltre evitare il sedano rapa e utilizzare solo carote, oppure utilizzare carote e cavolo bianco, purché sia sempre tagliato finissimo.
grande barbara! anche io ho deciso di modificare la mia alimentazione orientandomi verso il vegatarianesimo. devo dire che il mese di ottobre è stato un fallimento, vediamo come va con questo novembre. e sul diventare una mamma felice…anche qui la stessa lunghezza d’onda. che prima mi abbattevo a ogni difficoltà,che mia parevano insormontabili. ora ci ragiono su e con calma scelgo affrontando anche le mie paure…e la ricetta di sicuro la proverò!
Massì, secondo me è inutile e controproducente chiedere a noi stesse qualcosa che non è nella nostra natura. Io non mi impongo niente: anche per me Ottobre è stato un mese ‘disastroso’ in fatto di cibo, ma non voglio usare la parola disastro, perché va anche bene così, in fondo, no?
Non mi pento di mangiare al McDonald’s o in pizzeria: in quel momento mi serviva anche quello.
Però è vero che se sento il bisogno mentale di cambiare, è anche perché fisicamente non mi sento bene: non sono forte, sono stanca, devo smaltire molto peso, e ho voglia di sentirmi diversa.
Barbara io ammiro tantissimo la tua forza di volontà e il tuo coraggio.
Credo che pochissimi siano quelli che possono dire di essere ciò che vogliono essere. La vita, la propria persona vanno costruite giorno per giorno a volte lottando contro tutto (e tutti). Non mollare mai, ce lo hai insegnato tu…!
E per l’alimentazione anche io adoro cambiare e mi sforzo di avere almeno un giorno vegano a settimana, senza estremismi, ma come impegno e se vuoi come una piccola sfida.
Forza allora, non ci arrendiamo: la curiosità e l’interesse per il nuovo sono gli stimoli migliori per vivere pienamente.
A me succede sempre di non essere sola, quando faccio certe scelte: inizialmente lo penso, o penso di essere strana… e poi invece mi accorgo che siamo proprio in tanti, a pensarla diversamente!
ho comprato un lipgloss rosa brillante, me lo metto tutte le mattine.solo quello. Un velo lucido e iridescente sopra una giornata un pò faticosa o un pò piovosa e fa la differenza!Sono un pò sciocchina lo so, ma per me funziona adesso.
Baci mammafelice sei grande!
Io amo questo gesto. Penso che sia la cosa più bella del mondo. Non sei sciocchina, sei bella. Io mi metto il rossetto mentre andiamo a scuola, nello specchietto dell’auto (no, non guido io 😉 ) e mi fa tanto ma tanto BENE dentro.
…posso dire che lo faccio anch’io? 😉
è qualcosa che faccio x me, nelle giornate troppo grigie (dentro e/o fuori)
Mi piace il tuo “lasciarsi la possibilità di cambiare idea”, la tua voglia di sperimentare, di mettersi in gioco, e soprattuto il tuo non essere fiscale sulle cose, il non dover essere “per forza” incasellata in una categoria (vegetaria-vegana-carnivora).
Il viaggio verso qualcosa, che sia la felicità o altro, è la parte più bella. Godiamoci quello.
Essere fiscale non è proprio una mia dote: una volta ci provavo, adesso ho capito che sarebbe uno sforzo inutile. Meglio essere strana e bon. 😉
Riflettevo proprio sulla stessa cosa.
E’ bello voler cambiare idea, quando serve.
Ed è anche coraggioso non proteggersi dietro a un’etichetta.
Brava Barbara. Io ci sto lavorando…
La penso esattamente come te. Sperimentare nuovi stili alimentari vuol dire soprattutto provare piatti nuovi e arricchire la propria dieta, oltre che la propria vita. Ciò che mettiamo ogni giorno nel piatto non è solo cibo, è anche cultura. Quando scegliamo cosa portare in tavola non stiamo decidendo solo cosa mangiare, stiamo facendo una scelta molto più complessa che ha che fare con l’economia, l’ecologia, la salute e tutta un’altra serie di cose 🙂
Ecco, non posso aggiungere niente a ciò che hai detto tu, perché è tutto perfetto secondo me. 🙂
😀
Nemmeno io voglio diventare vegana per i tuoi stessi motivi, non ce la farei, conosco una fruttariana e continuo a pensare che mangiare zucchine crude tutti giorni nn faccia per me, come amo essere in continuo movimento e cambiamento …e vedere che questo mi porta a sorridere nonostante tante cose lo trovo positivo! fatico a rapportami con le persone statiche…vedi mia mamma ormai, che mi critica perchè il mio bucato non sa di ammorbidente chimico… che è giusto sia cosi’, che IO NON VOGLIO IMPARARE! In realtà è lei che non vuole cambiare!
Bella questa ricettina, appena L torna la provo ! <3
“Dice che io non voglio imparare, ma è lei che non vuole cambiare.”
E’ bellissima questa frase, me la segno!
Ci ho impiegato un anno intero per far mangiare di nuovo la mia bimba di 5 anni dopo aver frequentato un asilo vegetariano…
Bella la ricetta ma preferisco quelle precedenti di mamma felice.
Isaeli, secondo me i bambini all’asilo iniziano a mangiare meno, e soprattutto meno diversificato, indipendentemente dal cibo proposto.
Mia figlia, che prima mangiava tutto, e va in una scuola con menù normalissimo, adesso mangia solo 3 cose in tutto.
Secondo me dipende dall’età, non dal menù. 😉
Grazie della risposta per tirarla su ho usato i vostri menu.grazie
Ciao Barbara.
Mi sei mancata. Sono un pò di giorni che non riesco a leggere il tuo blog e mi sei mancata. Le mie amicizia migliori le ho fatte sul web, alla faccia di chi dice che allontana: per il mio matrimonio, ben 8 anni fa, ho avuto gente da tutta Italia e sono stati gli invitati più amati e graditi. E tramite il web io almeno riesco davvero ad essere io e a non aver paura di dire un ti voglio bene in più.
Neppure io sono una mamma felice, ma quello che sto imparando in questi precisi giorni è che la felicità va aiutata. Non ti casca dal cielo. Che tu creda in Dio o meno. E se nemmeno aiutandola poi arriva, aspetta, forse ancora non sono maturati i frutti, forse qualcosa non è andato come doveva, forse non è la tua strada nemmeno a questo giro. E via, si riparte, un pò malconci ma vivi. Il cibo è una parte essenziale della mia vita e mi aiuta in questa ricerca della felicità. Grazie a te ho scoperto tante ricette che fanno bene soprattutto allo spirito. C’è un pezzettino di te in ogni post, in ogni ricetta. Tu sei un tassellino della mia felicità, spero che ti arrivi questo affetto e che diventi una briciola della Tua. Bacio
Mi viene da piangere, e ti voglio tantissimo bene, e ci sei sempre.
Io non riuscirei a diventare vegetariana e penso di non volerlo neanche, però apprezzo le nuove ricette e mi piace cambiare e sperimentare cose nuove…ed è bello fare le cose che ci fanno sentire bene e belle…io per esempio mi sono comprata due magliette con le stampe di un gufo…quando me le metterò in fiera sono sicura che mi faranno sentire bellissima tranquillissima e gufosisssssima al punto giusto!!
Magari questo hummus riuscirei a farlo passare dal vaglio del figliuolo grande che di vegetariano non ha proprio niente….
sono felice di questo tuo orientamento verso una scelta bellissima.
io l’ho intrapresa da febbraio scorso….piano piano, giorno dopo giorno.per ora solo io in famiglia…ma ci sto lavorando su.ci riusciro’!
Maddaiii, ma davvero? Mi racconti?
qui o in mp?
Ma no, ma qui! LOL
è successo per la pressione alta.o andavo incontro a qualcosa di brutto o dovevo dimagrire X FORZA.
gia guardavo da un po post sui vegetariani e ne ero affascinata.la carne fa male.punto.
mi sono fatta forza.ho fatto una dieta sbagliata per molti medici, ma non per me.fino a giugno quindi per 4 mesi solo frutta e verdura.difficilissimo…dura…avevo i crampi dalla fame.ma ogni gg la macchinetta della pressione mi dava la marcia per andare avanti.
ho perso peso.ero obesa.ERO.
barbara, te lo consiglio il mangiare vegano.davvero.vedrai il mondo con occhi diversi.tvb
Ma questo è fantastico, Irene. Ma sai che sono tanto tanto felice per te?
Che coincidenza sto mangiando una carota, apro Mamma Felice e tu mi parli di carote :)! Di solito non mangio carote a colazione ma ieri ho inciampato nel sito del Dr Valdo Vaccaro e ho letto i suo consigli vegano-vegetariano-crudisti e per la prima volta in vita mia mi son detta perchè non provare? Quindi grazie per la tua ricetta a base di carote…. ne ho comprato un TIR in offerta all’esselunga meno di un’ora fa ….
Cara Barbara,
mi permetto di darti un consiglio, perché come dire….io ho smesso di avere problemi di yo-yo con il peso e ho cominciato ad essere in forma quando ho smesso di fare scelte radicali e diete assurde.
Mangio un po’ di tutto, molta frutta e verdura, molto pesce, ma mangio anche la carne bianca e rosa. Tutto con moderazione, ascoltando quello che mi fa stare meglio, dietro alle esigenze del mio corpo e mi sento bene.
Sono stata vegetariana e non mi ha fatto bene, mi è venuta fuori una tendenza all’anemia mai avuta prima, neppure nelle gravidanze.
Mi chiedo perché fare scelte così drastiche, quando il problema è proprio dire di no…perché costellare la tua giornata alimentare di cose che non si possono magiare? Scegli le cose migliori per te, sei una donna intelligente, sai cosa ti fa bene, fidati di te e delle tue sensazioni. Questo è il mio consiglio per non naufragare i propositi in un barattolone di nutella….mi aspetto eserciti di vegano che mi distruggeranno, ma sono preparata.
Fafa, grazie per il tuo consiglio. Sono certa che gli eserciti di vegani non ci massacreranno
Secondo me quello che dici è tutto vero.
Io tra l’altro sono diventata molto anemica, tanto da stare male.
Ma…
Non faccio scelte drastiche, e anzi è proprio quello che volevo far capire oggi nel mio post: le scelte drastiche non mi fanno bene, né fisicamente, né mentalmente.Per esempio non sono più vegetariana totale, e non sarò mai – come dicevo – vegana. Non fa per me, non starei bene.
Però mi piace mangiare vegetariano e vegano, quando mi va, perché amo tantissimo frutta e verdura e legumi, e pochissimo la carne (che non mi piace più del tutto, che mi sta antipatica).
Mi piace proprio. Non lo faccio in modo esclusivo perché sono pigra (ci va tanto tempo a preparare verdure), e anche perché sarebbe limitante: se mi viene voglia di un hamburger, voglio mangiarmelo senza problemi.
Il fatto è che io NON posso seguire il mio istinto in fatto di cibo: sono stata troppo malata, per seguire il mio istinto. Razionalmente io so cosa mi fa bene o male, ma una persona come me non può fare scelte giuste senza mentire a se stessa. Anni e anni di anoressia, bulimia e binge non sono cose da cui si guarisce completamente: io sto bene, sono guarita, non ho più disturbi alimentari… ma sarò sempre una EX.
Ma io non ci sto male, eh. Sono tranquilla.
Solo che non mi fido più del mio istinto: adesso ci devo mettere la testa.
Ti ho commentata su fb ancora prima di leggere il post e ora che l’ho letto …mi hai colpita al cuore! Alcune frasi le sento cucite addosso soprattutto “Aspetta un attimo, che poi tutto andrà meglio.” Perché in questo periodo la mamma-single vorrebbe anche essere compagna ma fa fatica a trovare una metà della mela appropriata… Certi giorni mi fermo, faccio bilanci impietosi e penso che probabilmente “sono difettosa”, sono una brutta persona se alla fine nessuno resta con me…ecco, questo tuo “aspetta un attimo che poi tutto andrà meglio” è come un abbraccio caldo.
Continuo a cambiare, a non accontentarmi…e continuo a sperimentare nuovi modi di cucinare: in certi giorni mangio vegan, perché ho “litigato” con il latte vaccino (e ha vinto lui…) e quindi ho imparato anche a fare la besciamella vegana e nelle torte uso latti alternativi.
Un abbraccio
Aspetta un attimo, che tutto andrà meglio.
Davvero.
C’è solo bisogno di un po’ di tempo, e poi ce la fai.
A parte la non trascurabile ricettina che DOVRO’ provare …la tua riflessione è davvero umana, è davvero profonda e reale…è la spinta che porta a procedere. Non potrei mai sentirmi bene, felice, soddisfatta. Proprio non fa per me. Io ho bisogno di sentire che “sto diventando” felice, che “sto lavorando” nella direzione della soddisfazione…nel frattempo mi concedo il lusso di piccole conquiste, piccole gratificazioni microscopiche . E di cadute clamorose, di scivolate spettacolari (se si tratta di queste ultime, non sono mai piccole cose, eh )
E guardare in dietro a volte fa davvero bene. Riesco a vedere la differenza! 😀
Condivido tante delle cose dette qui…credo che se ci ascoltiamo bene, sappiamo anche fare scelte corrette. A volte per stare bene mi è sufficiente sorseggiare un caffé sul mio terrazzo… Questo non vuol dire che sono felice, ma solo che cerco di dare spazio a me stessa nelle piccole cose… E poi i propositi ci mettono sempre in gioco! Come te sono pronta per il cambiamento: il mio é diventare mamma per la terza volta. Ogni volta si deventa mamma…e spero di migliorare! Un abbraccio!
ciao Barbara, io ho seguito uno stile di vita vegano – non solo per l’alimentazione, ma per tutto – per oltre dieci anni.
da due anni ho rivoluzionato la mia vita e non lo sono più , soprattutto perché il mio carattere mal si adattava proprio a questo “esercito di vegani” intransigenti che fanno a gara per stabilire chi è il più bravo.
L’hummus è un piatto che in casa mia viene consumato in quantità industriali 😀 ogni tanto io ci frullo una barbabietola piccolina, perché l’idea di mangiare una cosa rosa mi mette sempre allegria!
Io amo le barbabietole (e schifo gli eserciti).
Che bello questo post Barbara. Sai io mi stavo lasciando andare un po’ me ne sono resa conto l’anno scorso. Ho quindi cominciato ad andare a camminare non solo per dimagrire ma per stare meglio. Ho avuto un sacco di problemi anche io, ma ho capito che non bisogna piangersi addosso ma reagire. Poi sono rimasta incinta, lavorando da casa e abitando a 2 minuti dalla scuola, potevo scegliere di uscire tutti i giorni sfatta e in tuta, invece mi vesto decentemente e mi trucco anche un pochino, anche se poi torno a casa. Ma voglio stare bene. Sul cibo non diventerò mai vegana o vegetariana, amo troppo le costine, ma anche a me piace sperimentare come fai tu e ogni tanto scelgo cibi diversi, e proverò di sicuro questa ricetta.
Un grosso abbraccio
Elena
Bellissima l’idea di truccarsi e vestirsi in ordine anche se si lavora a casa. Per me lavorare da casa è stato bellissimo per la carriera, ma pessimo per il corpo. Avrei dovuto impararlo prima, ma meglio tardi che mai. 😉
che ricetta interessante! La passo subito a mia figlia!!!