Io nel weekend non lavoro

Pubblicato il 10 Giugno 2013 da • Ultima revisione: 8 Agosto 2014

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Il lavoro autonomo ha due risvolti: uno positivo, che ti permette di gestire il tuo tempo come vuoi, ma soprattutto di fare il lavoro che sognavi di fare; uno negativo, perché la gestione del tempo è una scienza e basta una distrazione per trovarsi a vivere una vita concentrata solo sul lavoro, dimenticandosi di vivere per davvero.

In certi periodi ho lavorato a ritmi sovrumani: quando Dafne era molto piccola e io dovevo lanciare Mammafelice lavoravo anche di notte; quando ho scritto il mio primo libro ho lavorato sempre fino alle tre del mattino; quando ho aperto l’azienda ho lavorato ogni weekend per almeno un anno; persino per far nascere il mio secondo libro ho sacrificato tutte le mie vacanze di Natale e di Pasqua di quest’anno. Ci sono stati momenti in cui la vita era fatta solo di lavoro, e la mia routine (come quella di Nestore), ruotava solo intorno alle cose da fare: l’unica pausa che avevamo era dalle 17 alle 21 di ogni giorno, quando tornava Dafne dall’asilo. E poi si ricominciava a lavorare fino a tarda notte.

Poi semplicemente abbiamo cambiato vita. A noi piace cambiare vita. Ho iniziato a soffrire, a chiedere a Nestore di staccarsi dal lavoro, a pretendere giornate di riposo, giornate dedicate ad uscire, a vedere cose, a organizzare cene con gli amici… a vivere, insomma. Piano piano abbiamo entrambi resistito a rispondere alle email che arrivavano – urgentissime, ovvio – il venerdì sera. Non facciamo i chirurghi, non salviamo vite umane: possiamo rispondere alle email il Lunedì mattina, con calma. L’unica eccezione erano i problemi di hosting: nel caso in cui cada un sito del nostro Hosting Network, interveniamo anche alle 4 del mattino.

Ma, appunto, si tratta di eccezioni.

Molti sono rimasti sconcertati, alcuni si sono sentiti trascurati, altri si sono offesi:
– Ti ho mandato una mail sabato, mi riesci a dire qualcosa?
– Io nel weekend non lavoro.

– Hai riguardato l’offerta? Ci serve per Lunedì mattina.
– Io nel weekend non lavoro.

– Ciao, ti scrivo su FB per chiederti una cosa veloce di lavoro. Posso?
– Io nel weekend non lavoro.

– Dove posso trovare le slide del tuo corso?
– Io nel weekend non lavoro.

Poi funziona. Piano piano. Perché tutti hanno una vita e la vivono con amore. Anche noi ne abbiamo una, che abbiamo spesso sacrificato per esserci sempre, per leggere ogni email, ogni tweet, ogni aggiornamento di status su FB, ogni feed dei blog a cui siamo iscritti, ogni newsletter che avevamo sottoscritto. Anche le foto di Instagram, dove guardavamo scorrere la vita degli altri, piena di cene e di sole e di mare e di amici, mentre ci mandavano le email per qualche consiglio urgentissimo sul blog. Non eravamo obbligati a farlo: pensavamo fosse importante esserci sempre. E invece no: è importante esserci anche per se stessi, per poter dare qualcosa agli altri.

– Io nel weekend non lavoro.

Chi ti ama, capisce le tue emozioni. Capisce la tua necessità di ossigeno. Capisce che non sei altro che un essere umano.
Sono belle queste persone, quelle che ti chiedono come stai, che ti chiedono: Che hai fatto di bello nel weekend?

– Io nel weekend non lavoro più, sai? Sono andata nell’orto, ho svuotato gli scatoloni, sono andata a passeggio, ho fatto la spesa. Sono andata a cena fuori. Mi sono divertita molto. Grazie per avermelo chiesto.

E tu, che hai fatto di bello nel weekend? Sei felice?



Commenti

41 Commenti per “Io nel weekend non lavoro”
  1. “è importante esserci anche per se stessi, per poter dare qualcosa agli altri.” Quanto è vero… e difficile! Bravissimi per questa sfida vinta che si fa testimonianza di vita possibile e desiderabile!

    • Mamma Felice (Mappano) - Ariete

      immagine livello
      Guru
      Mamma di Dafne (16 anni)

      Io ho capito che se mi svuoto, poi non ho più niente da dare agli altri.
      E allora devo riempirmi di cose belle, di felicità, e di AZIONI vere, così da poter ancora trasmettere qualcosa di buono…

  2. Maddalena

    Lavoro come freelance e in più sto scrivendo (cercando di…!) la tesi del dottorato: estate tra piscina, tasti e molte lune da sorseggiare in un caffè direi!? 🙂 Questa volta tocca a me! Però il mio compagno di vita e di viaggio da qualche mese mi ha fatto riflettere: scalare la marcia. Rallentare. Trovare tempo. Perché quando corri, le tasche bucate del tempo sono ancora di più: iniziare a fermarsi è sbandierare con orgoglio il coraggio del profumo di un’aiuola di fiori improvvisi. Buon tempo a tutti 🙂

  3. bravissimi! e la roba di guardare in istagram la vita degli altri è assolutamente vera ed incredibile..

  4. Sono felice di leggere che ora non lavorate più a ritmi così serrati… 🙂 Perchè staccare è indispensabile.

    Io ho provato a lavorare (non sempre, non con regolarità) anche dei sabati e alcune domeniche quando ero dipendente… straordinari fatti per mia scelta. Anche se non pagati (!!!).

    E si arriva ad un punto in cui non lavori più per vivere, ma vivi per lavorare.
    Ti sogni di notte le soluzioni ai problemi… prendi appunti e fai liste per risolvere problemi di lavoro. Non è più vita.

    Io lo facevo perchè ero nella emme fino al collo (o forse semplicemente non sapevo organizzarmi al meglio? Chi lo sa. Sicuramente ero più giovane e meno esperta, meno matura…), le scadenze tante, la mole di lavoro assegnatami idem.
    Per fortuna, poi, ho capito che era il caso di lasciare andare… di lasciare che qualcosa rimanesse indietro. Che qualcuno (i miei superiori) si accorgesse che così era troppo.
    Che non era mica una vergogna non riuscire a fare tutto.

    Se non altro, però, ho avuto un capo senza fette di salame sugli occhi, e che ha ripagato i miei sforzi con degli aumenti di stipendio che mi hanno anche resa contenta di vedere riconosciuto il mio lavoro extra. Una bella iniezione di autostima! (in realtà che sia economico o meno, basta qualsiasi tipo di riconoscimento per aumentare l’autostima; basta che sia sincero. Ci tenevo a precisarlo) 😉

  5. Che bello. Che bello soprattutto perché ora questo “lusso” te lo sei guadagnato.
    Io sto cercando di reinventarmi, per l’ennesima volta, e quindi sono disposta a sacrificare un po’ di “vita”, perché so che tornerà il momento, come sta succedendo a te, in cui torneranno le domeniche nel calendario.

  6. Grande mamma felice, dovremmo imparare tutte a prendersi i nostri spazi, nonostante figli, lavoro, casa. Prenderó il tuo secondo libro, cosí imparo qualcosa!

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