5 avventure divertenti da fare in città con i bambini

Pubblicato il 2 Maggio 2019 da • Ultima revisione: 12 Maggio 2019

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Lo sapete già: io amo trascorrere le vacanze in città. Sono le nostre avventure più belle! Quando la città si svuota, il traffico diminuisce e si può giocare a far finta di essere turisti qualsiasi, per scoprire i lati migliori del luogo in cui viviamo.

Abbiamo avuto la fortuna di vivere in due città molto belle: Bologna e Torino. Due città che ci hanno insegnato a cogliere la meraviglia in ogni particolare, senza bisogno di fare le valigie o partire per una meta lontana.

Noi tutti dovremmo farci questo regalo: ‘partire per la nostra città’, viaggiare tra le strade del centro, nei quartieri che non conosciamo. Assaggiare i nostri cibi, usare i nostri autobus, sedere sulle nostre panchine.

Imparare i nomi delle strade e dei musei e dei parchi e delle fontane. Fare le fotografie alle statue e conservare questi ricordi in un diario di piccoli viaggi.

Perché per essere viaggiatori l’importante è lo spirito di avventura, il desiderio di conoscenza, l’amore per la cultura e per la storia dei luoghi.

5 avventure divertenti di fare in città con i bambini

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Noi tutti possiamo godere il piacere di un’avventura vera anche restando in città, anche quando ci sono poche ferie e pochi soldi, perché abbiamo l’immensa fortuna di vivere in uno dei Paesi più belli del mondo!

Ecco i miei 5 consigli per diventare turisti nella propria città, divertirsi con i bambini e fare dei viaggi-avventura adatti alla loro età, con un enorme vantaggio: la comodità di tornare a casa la sera a riposarsi tra le proprie cose.

Il giro turistico in tram o nel bus a due piani

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In tutte le grandi città esistono tram e bus turistici che portano le persone lungo le strade più belle, alla scoperta di monumenti, case storiche, vie e piazze importanti. Potrebbe sembrare una attività un po’ didascalica, invece è super utile, oltre che divertente.

In alcune città si possono prenotare i tour nei bus con il tettuccio aperto (tipo quelli di Londra, per intenderci), oppure nei tram su rotaia come una volta. Su alcuni tram, per esempio, oltre che il giro turistico con tanto di guida che spiega i monumenti e le note storiche delle strade visitate, sono stati installati anche dei veri e propri ristoranti mobili: si può fare il brunch oppure pranzare direttamente in tram, e proseguire il tour cittadino.

Quando visitiamo una città importante, non dimentichiamoci l’importanza delle guide turistiche in carne e ossa: aggreghiamoci in un gruppo di genitori e bambini e ingaggiamo una guida che possa spiegarci passo passo cosa andiamo a vedere. Altrimenti sarebbe troppo noioso girare a vuoto per la città, ma soprattutto inutile: lo scopo del nostro turismo sostenibile è quello di conoscere culturalmente e storicamente i posti vicini a noi, che non abbiamo mai conosciuto davvero!

Esistono anche delle mappe turistiche cartacee per bambini: se vogliamo muoverci nella nostra città alla scoperta di itinerari culturali ad hoc per i nostri bimbi, potremmo acquistare una di questa guide e utilizzare i mezzi pubblici. Per i bambini sarà immensamente avventuroso prendere il tram, la metro o il trenino, per spostarsi! E magari seguire una sorta di percorso strutturato come una caccia al tesoro!

In alcuni casi si possono visitare anche parti più ‘segrete’ delle città: per esempio i cimiteri monumentali, le grotte sotterranee, i fiumi sotterranei…
A Bologna e Torino ci è capitato diverse volte di aderire a una di queste iniziative culturali, alla scoperta dei misteri sotterranei delle città o dei quartieri ‘magici’: basta cercare tra le agenzie del territorio o attraverso il sito del Comune oppure all’ente del turismo.

Portiamo con noi una macchina fotografica e cerchiamo di tenere una sorta di diario di viaggio, o diario del capitano: in questo modo i bambini potranno partecipare attivamente all’avventura, scrivendo le annotazioni sull’itinerario, le cose viste, le proprie impressioni.

Il picnic nel parco più importante del centro città

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Una delle avventure più belle che facevamo a Bologna era la scoperta dei vari parchi cittadini, che lì erano molto ben curati e sicuri. Sceglievamo un parco alla volta e lo visitavamo tutto a piedi, per poi fermarci nelle aree di sosta consentite a fare un picnic e un riposino.

Con la bambina piccola era facile e divertente, perché bastava portare la sua pappa e il passeggino, con tutto l’occorrente per il cambio, e un cesto da picnic per noi due, con frutta fresca e qualche panino. Tutto estremamente semplice, ma proprio per questo irrealmente romantico.
Anche se eravamo sempre in città, ci sembrava di essere lontani mille anni luce dalla vita quotidiana, dai problemi, dalle liste di cose da fare…
Stavamo via dalle 9 del mattino fino all’imbrunire, a giocare nel verde e riposare, e questo ci ricaricava e ci rigenerava tantissimo.

Naturalmente bisogna scegliere i parchi con aree attrezzate: non si può bivaccare ovunque e quindi bisogna leggere attentamente i cartelli e scegliere le zone idonee. Per esempio in alcune aree attrezzate è possibile anche grigliare, ma bisogna leggere bene i regolamenti comunali.
Noi sceglievamo indistintamente o delle collinette su cui posare delle coperte, per un vero picnic; oppure le aree attrezzate di tavolini.
Meglio ancora se vicino ai giochi per bambini!

Unica regola: non si sporca in giro! Portate con voi sempre una busta per raccogliere i rifiuti e portarli a casa… dove potrete anche fare la differenziata! Non gettate rifiuti nella natura, e nemmeno nei cestini dei parchi pubblici: la spazzatura va gettata nei bidoni appositi.

La Biblioteca cittadina

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Una delle nostre avventure preferite, a Bologna, era la grande biblioteca della Sala Borsa, proprio in piazza Maggiore. Non solo un’immensa biblioteca, ma anche un luogo dove vengono esposte opere d’arte, ci sono mostre, eventi, conferenze e vengono anche organizzati laboratori per bambini.

In ogni città, anche minuscola, esiste sempre una bella biblioteca o libreria che organizza eventi, laboratori e letture per bambini. Usatela! Spesso si tratta di laboratori gratuiti o comunque a prezzi politici, ma di esperienze assolutamente ricche!

Possiamo iniziare a trasformare in un rituale la visita alla biblioteca: scegliamo un giorno fisso della settimana, prendiamoci due ore di tempo e abituiamo i bambini a scegliere un libro a settimana, a leggerlo a casa, a prendersene cura, a rispettare i tempi di consegna…

Queste biblioteche sono dei veri e propri tesori per i bambini: insegniamo loro a conoscerle, amarle, visitarle! Un domani, da studenti, ameranno studiare nelle grandi sale studio delle biblioteche, tra libri antichi, cultura millenaria e tanti giovani della loro età.

La gita di un giorno nel centro città pedonale

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Ammetto di essere molto particolare, ma per fortuna io e mio marito ci siamo proprio ‘trovati’: le nostre gite preferite durano un giorno, dall’alba al tramonto. Poi ci piace tornare a casa, avere le nostre cose, dormire nel nostro letto. Forse siamo un po’ anziani dentro, lo ammetto!

Chiaramente deve essere una scelta, non una costrizione: noi negli ultimi anni abbiamo deciso di vivere in questo modo, più sostenibile, per varie ragioni. Non da meno, la fortuna di avere una casa con giardino, che ci permette di stare tanto all’aria aperta durante l’anno, quindi con meno necessità di andare lontano dalla città. Il nostro lavoro dura tutto l’anno: non abbiamo mai delle vere ‘vacanze’ in cui stacchiamo. È la nostra scelta e ci riteniamo estremamente fortunati: abbiamo scelto di essere freelance e di lavorare in un campo che è sempre vivo!

Chiaramente possiamo permettercelo perché dall’altra parte zia e nonni possono portare la bambina al mare o in montagna una settimana in piena estate, mentre noi ci godiamo il riposo a casa. E lo so che è un’enorme fortuna!

Detto questo, le avventure non mancano mai nemmeno in città. Ci siamo presi l’impegno di fare delle gite lunghe un giorno, quindi dal mattino presto fino alla sera, per conoscere la nostra città, ma anche la nostra regione. Qui in Piemonte davvero non mancano le occasioni! Tra castelli, regge, musei, fortificazioni e monumenti, potremmo viaggiare come turisti per anni!

Quando Dafne era piccola avevamo la nostra tecnica super collaudata:

  • borsa capiente con due cambi, pannolini, salviette;
  • acqua fresca per tutti, tenuta in fresco nella borsa termica con i panetti del ghiaccio sintetico;
  • zaino minimal per noi, per viaggiare leggeri.

La vera differenza, mi rendo conto, la fa il passeggino. Scegliere un passeggino compatto, maneggevole e leggero è tutto. Un passeggino da città, che però abbia notevoli prestazioni anche sull’erba dei parchi.

Perché il passeggino fa da lettino per la nanna durante i pisolini, da fasciatoio per il cambio, da mezzo di trasporto e anche da appoggia zaino quando i bambini camminano da soli in brevi tratti.

Uno dei passeggini più maneggevoli e leggeri per la città è Presto City di Brevi, adatto dai 6 mesi in su. È un vero passeggino da città perché ci aiuta a superare le classiche barriere architettoniche cittadine: grazie al telaio largo solo 52 cm, con il passeggino Presto City è più semplice muoversi negli spazi affollati, nei piccoli locali riparati in cui magari ci fermiamo a pranzare, su e giù per i marciapiedi, ma soprattutto fondamentale per accedere sempre agilmente negli ascensori e poter prendere con facilità i mezzi pubblici.

Presto City inoltre ha superato ottimamente la prova sicurezza e brillantemente quella di ergonomia e comfort secondo i test di Altroconsumo a gennaio 2019!

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Presto City di Brevi è estremamente leggero: il telaio in alluminio pesa 6,9 kg. ha un design ergonomico che lo rende agile, comodo e di grande manovrabilità – oltre che bello a vedersi. Tra l’altro, dispone di una chiusura rapida che lo rende anche molto pratico: quando prendiamo le scale, quando saliamo sul bus, quando dobbiamo rientrare a casa e metterlo nel bagagliaio. È disponibile tutto il trio Presto City: in questo modo si può completare con il seggiolino auto Smart Silverline del gruppo 0+ e avere un prodotto tutto in uno.

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Per me il passeggino giusto non è affatto secondario: se vogliamo davvero muoverci agevolmente in città, in vacanza, in viaggio e in ogni situazione della vita, il passeggino deve essere funzionale, sicuro, resistentissimo, compatto. Il passeggino, insomma, non dovrebbe più rappresentare un impiccio, ma un sistema di trasporto vero e proprio, che accompagni il bambino fio ai 2-3 anni, quando potrà iniziare a farne a meno.

Presto City di Brevi ha in dotazione anche la borsa fasciatoio con materassino, il coprigambe per il passeggino e la mantellina parapioggia. Una nota importante sulla mantellina: usatela. Spessissimo vedo mettere coperte e teli sui passeggini, senza un minimo di sicurezza. Lo sapete che la temperatura all’interno del passeggino, usando una coperta per schermarlo, aumenta a dismisura e lo fa risultare pericoloso per il bambino?

Nota a parte è la borsa-fasciatoio. Io l’ho sempre trovata estremamente utile. Forse perché – appunto – non sono donna-avventura: mi piace essere organizzata e portare dietro il necessario. Quando mia figlia era piccola avevo una borsa organizzata, senza esagerare, ma funzionale: non mi portavo dietro le valigie, ma non andavo nemmeno a caso. Avevo sempre un cambio in più, un paio di pannolini, le salviettine, la busta per i pannolini sporchi, una copertina, l’acqua. Non è che servano mille cose, ma quando servono… servono!

Attendere l’alba o il tramonto in collina

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C’è ancora un’avventura, un po’ più ‘pazza’, che vi consiglio di proporre ai vostri bambini: andare in collina e aspettare il tramonto, oppure alzarsi presto per vedere spuntare il sole. In entrambi i casi, vedere la città che cambia colore, le luci che si accendono o si spengono, la vita che si riposa o che si rimette in moto… è un momento speciale.

Ci fa capire che noi tutti, visti da un’altra prospettiva, siamo uguali. Che siamo tutti come piccole formiche affannate, che da lontano non esistono differenze di pelle, di vita, di religione, di politica. Cambiare prospettiva ci fa capire che il mondo è bellissimo, anche se a volte ci affanniamo a dire il contrario.



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