Metodo Montessori a casa, da 0 a 3 anni

Pubblicato il 15 Maggio 2017 da

Metodo Montessori: possiamo essere genitori più efficaci, se lo applichiamo in modo semplice anche a casa? Sì! Sfatando subito un mito per niente veritiero: il Metodo Montessori non è un metodo permissivo, ma un metodo in cui esistono regole ferme e rigorose, le quali possono benissimo andare di pari passo con la libertà del bambino.

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Se stabiliamo le regole adatte all’età e alle competenze del bambino, gli regaliamo un mondo in cui lui può agire in totale sicurezza e libertà – sentendosi così fiducioso, competente, autonomo, felice. 

Nicoletta Cola e Antonella di Marco hanno pubblicato ‘Montessori per i Genitori’, il libro che avrei voluto avere qualche anno fa, quando navigavo a vista sui blog e nelle pagine del Metodo Montessori, e avrei voluto una guida pratica che, nello specifico e semplicemente, mi spiegasse come essere una mamma Montessoriana nella vita moderna.

Tanto più che il libro, compatto e da tenere in borsa anche per le consultazioni veloci, inizia proprio con un capitolo sulla felicità del bambino.

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Come crescere bambini felici

La felicità del bambino diventa spesso la misura delle capacità dei genitori. Se il mio bambino non è felice, vuol dire che sto sbagliando tutto?

Ma i bambini sono obbligati a manifestare la loro felicità? E per manifestarla devono ridere, sorridere, mostrarsi pacifici per forza? Oppure ci si può sentire felici anche quando ci si sente concentrati nell’infilare i cilindri negli incastri giusti, e ci si sente soddisfatti solo per averci provato – magari senza nemmeno riuscire nello scopo?

Noi adulti non ci sentiamo felici anche senza dover sorridere? Quando ad esempio ci stendiamo a letto soddisfatti della giornata? Quando meditiamo? Quando preghiamo? O quando semplicemente svuotiamo la mente?

Ecco, la felicità può essere tante cose, non per forza una manifestazione esteriore. E un bambino riflessivo e concentrato non è meno felice di un bambino che sta saltando in una pozzanghera. Tanto più che, in una certa misura, ci saranno sicuramente bambini che non trovano divertente sporcarsi di fango, sentirsi le mani sporche o i vestiti sciupati.

La strada verso la felicità non è determinata tanto dal quoziente intellettivo, ma dal quoziente emotivo, cioè dalla capacità di gestire le proprie emozioni, lo stress e le relazioni sociali.

La resilienza! E questa si raggiunge in molti modi:

  • nell’impegnarsi in lavori in cui ci si concentra intensamente, in cui si fa esperienza di sé;
  • nelle attività di vita pratica che rendono fiducioso il bambino verso le sue abilità e competenze;
  • nell’attitudine dei bambini a fare le cose da soli, senza l’intromissione dell’adulto nonostante la loro lentezza.

Come creare un’ambiente Montessori in casa

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L’ambiente è tutto ciò che ci circonda, non solo la casa, ma anche i paesaggi, luoghi e le persone; ci influenza emotivamente, spiritualmente e fisicamente.
E questo ambiente va preparato con cura e amore, perché l’ambiente degli adulti non è l’ambiente di vita perfetto per il bambino, ma una corsa ad ostacoli.

Per preparare l’ambiente più idoneo alla crescita del nostro bambino è importante fare attenzione ad alcune caratteristiche.

Come deve essere l’ambiente – casa in stile Montessori:

  • Deve essere un ambiente positivo, familiare e intimo;
  • privo di pericoli e di ostacoli;
  • stimolante, ma non iper stimolante;
  • in cui sia possibile anche il giusto riposo;
  • con cui sia facile interagire;
  • in cui ci sia il giusto equilibrio tra regole e libertà.

E poi deve essere, ovviamente, un ambiente a misura del bambino: un lettino basso in cui possa salire e scendere da solo, una libreria a portata di mano, i giochi disposti in vassoi ordinati su un mobile basso.

L’ordine è molto importante; una cameretta caotica, con troppi giochi e troppi materiali, diventa quasi bloccante per il bambino: invece di stimolarlo, lo scoraggia; invece di aiutarlo a concentrarsi, lo distrae.

I bambini stessi provano un grande amore per l’ordine e se con l’esempio gli mostriamo come prendersi cura dei propri oggetti, pochi e selezionati, e riporli nei loro spazi, lo fanno con piacere, sentendosi molto competenti.

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Educare alla libertà

Il Metodo Montessori non è un metodo che incoraggia i bambini a fare tutto ciò che vogliono, ma li protegge dalle situazioni che non sono ancora in grado di gestire:

Lasciar fare quello che vuole al bambino che non ha ancora sviluppato la volontà è tradire il senso di libertà.
Maria Montessori.

Il Metodo Montessori propone ai bambini attività adatte alla loro competenza, e usa una ‘vigorosa fermezza’ nel dire di no, quando i bambini fanno qualcosa di non adatto a loro.

Si può essere fermi anche senza diventare aggressivi seguendo queste semplici regole:

  • non urliamo ai nostri bambini, né parliamogli con toni sussurrati o supplichevoli: possiamo comunicare le nostre regole in modo assertivo con un vigoroso e fermo richiamo verbale, senza escalation negativa;
  • utilizziamo un linguaggio adatto all’età: ai neonati parleremo con un linguaggio semplice; ai bambini grandi parleremo con un linguaggio più raffinato;
  • la comunicazione con i bambini deve essere corretta e inequivocabile: senza domande retoriche, fatta di affermazioni invece che di richieste, con un tono affettuoso ma non titubante;
  • stabiliamo le nostre regole, quelle di cui siamo sicuri: non possiamo traballare, né essere incoerenti, se pensiamo che una regola sia giusta, perché confonderemmo il bambino;
  • verbalizzare non significa fare filippiche: molto meglio poche parole, semplici e chiare, che un lungo discorso confuso (in cui non facciamo che parlare troppo).

Spesso i genitori compiono tre peccati: ira, orgoglio e tirannia. Si arrabbiano, urlano, non vogliono cedere di un passo, comandano senza tener conto delle esigenze e delle competenze dei bambini. Siamo sicuri di essere immuni da questi tre atteggiamenti? Dovremmo proprio provare a cambiarci!

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Imparare a dire NO!

Proprio a conferma che il metodo Montessori non è un metodo libertario, né eccessivamente permissivo: nel libro ‘Montessori per Genitori‘ viene sottolineata l’importanza della fermezza educativa.

Perché non diciamo no? Perché dire no è causa di insicurezza, causa di scontro, perdita del proprio fascino. Ma saper dire di no è un passo fondamentale per diventare adulti felici e resilienti, imparando a dire di no in modo gentile e cortese, senza menzogne, senza la paura di perdere la propria popolarità.

Cerchiamo di individuare le nostre paure di fronte ai NO che non diciamo ai figli:

  1. la paura di essere giudicati: che i figli ci credano ingiusti o imperfetti;
  2. la paura di un conflitto: che i figli si arrabbino, che ne nasca una tensione che ci crea disagio o ci fa perdere il loro amore;
  3. la paura di perdere un’occasione: come l’affetto e l’amore del proprio figlio, o sentirsi importante ai suoi occhi.

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Possiamo andare verso il cambiamento

Possiamo essere genitori migliori se impariamo a cambiare noi stessi, per essere la versione migliore di ciò che siamo. Possiamo farlo.

Insegnare ai figli il rispetto delle regole è un regalo che gli facciamo: per vivere bene con gli altri, per sviluppare il suo potenziale umano (empowerment), per renderlo fiducioso.
Per fare il modo che i nostri figli apprendano la resilienza, ovvero la capacità di affrontare le difficoltà della vita in modo propositivo, senza restarne sopraffatti, ma anzi studiando delle soluzioni creative per farcela.

Come possiamo proporre le regole ai figli?

  1. ogni regola deve essere adeguata all’età del bambino e alla sua comprensione delle cose;
  2. il numero di regole non deve essere eccessivo, perché se facciamo di tutto una tragedia, nulla sarà mai una tragedia (troppi principi da rispettare porterebbero solo ad incertezza e confusione);
  3. le regole devono essere coerenti con il nostro stesso modo di vivere: non possiamo chiedere ai figli qualcosa che noi stessi non siamo in grado di fare;
  4. noi siamo un esempio per i figli, quindi noi per primi dovremmo seguire le regole che impartiamo;
  5. dobbiamo essere chiari: le regole vanno comunicate senza equivoci, e devono andare dritte al punto, senza essere vaghe e generiche;
  6. le regole si esprimono in positivo: invece di imporre dei divieti, proponiamo le soluzioni.

Esistono i capricci?

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Paradossalmente, esistono più capricci in assenza di regole, che in presenza di regole.

Se stabiliamo le regole giuste per i figli, in base alla loro età, i capricci e le frustrazioni diminuiranno molto, perché i bambini si sentiranno più sicuri, e anche più liberi di agire nei limiti stabiliti.

Alcuni capricci sono praticamente impossibili da controllare, ma sono molto semplici da prevenire – se ci poniamo in ascolto dei bisogni dei nostri bambini, e impariamo a coglierne i segnali emotivi.
Per esempio i capricci da fame, da stanchezza, da stress, da noia. 

Giochiamo d’anticipo!

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Il libro di cui vi ho parlato si chiama:

Montessori per i genitori: proposte pratiche per applicare il metodo a casa
Bambini da 0 a 3 anni

Scritto da Nicoletta Cola e Antonella Di Marco
Edizioni EPC

Costa appena 12 euro ed è un perfetto riassunto del Metodo Montessori per bambini piccoli: se volete approcciarvi in modo pratico a questo Metodo, senza sentirvi spaventati o sotto pressione, è il libro giusto. Compatto, va dritto al punto, contiene foto e tantissimi esercizi pratici da applicare come genitori, come persone attive nell’educazione dei figli.



Commenti

5 Commenti per “Metodo Montessori a casa, da 0 a 3 anni”
  1. Maia

    Proprio l’articolo di cui avevo bisogno! La mia pagnotella ha 9 mesi sta iniziando il momento in cui si passa dal “semplice” accudire all’affiancare l’educazione. E io e mio marito, pur avendo già idee abbastanza chiare su come vorremmo crescerla, eravamo in cerca di consigli. Anche perchè, venendo da due famiglie eccessivamente autoritarie, che hanno fatto di noi adulti insicuri che pensano di essere irrimediabilmente sbagliati, le nostre idee sono in “negativo” (“Noi non faremo così” ” Noi non l faremo sentire…” ecc) ma abbiamo bisogno delle idee costruttive.
    Grazie infinite del consiglio!

    • Mamma Felice (Mappano) - Ariete

      immagine livello
      Guru
      Mamma di Dafne (16 anni)

      Maia, vedrai che ce la farete. Già solo il fatto di essere consapevoli di ciò che non volete fare e chi non volete essere, è la strada giusta per educare in positivo.
      Il mio consiglio è cercare di avere poche regole ma rigorose. E per il resto non fare mai tragedie: cercate di ridere se cade un bicchiere di latte o se succede un pasticcio. Restare meno arrabbiati possibile, così insegnerete sia l’ottimismo, che la resilienza. Ed eliminerete i sensi di colpa dei bambini.

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