Studiare il corpo umano con i bambini, Metodo Montessori
Pubblicato il 11 Novembre 2016 da Mamma Felice
Tutti i bambini hanno una certa curiosità sull’anatomia umana, ovvero come dono fatti i nostri organi e tessuti, e sulla fisiologia, ovvero come funzionano il nostro corpo e i suoi apparati.
Come Capo monitrice di Primo Soccorso, da giovane, ho avuto l’opportunità – meravigliosa – di studiare le basi di anatomia e fisiologia del corpo, per spiegare le tecniche di primo soccorso: come funzionano il cuore e i polmoni, come avviene la respirazione, dove passano le principali arterie, come si trattano le principali fratture, come funziona il sistema nervoso.
Provare curiosità per questi argomenti, sin da bambini, ci aiuta a relazionarci nel modo migliore con il nostro corpo e con l’ambiente circostante, e ci aiuta a prenderci cura di noi stessi, trattare l’organismo con rispetto, non infilarsi nei pericoli.
Del resto, sin dalla fase dei perché, i bambini vogliono risposte esaustive e dettagliate: i bambini vogliono capire il funzionamento delle cose, vogliono ‘smontarle’ e guardarle dall’interno, capirne i meccanismi. Perché non farlo anche con lo studio dell’anatomia e della fisiologia umana?
La consapevolezza della costituzione interna ed esterna del proprio corpo permette di capire i meccanismi che regolano i nostri movimenti e stimola l’espressione verbale e l’apprendimento di nuove parole. La visualizzazione attraverso giochi e disegni ne facilita la memorizzazione.
Borgione.
Ad ogni età potremo dare le risposte adatte, senza anticipare argomenti troppo difficili o non ancora perfettamente comprensibili.
Anatomia e fisiologia
Da 3 a 6 anni, possiamo proporre ai bambini puzzle ed immagini per spiegare in modo semplice com’è fatto il nostro corpo e che cosa bisogna fare per mantenerlo in salute.
E potremmo farlo anche in inglese, per potenziare la conoscenza di una seconda lingua!
Possiamo ad esempio proporre tessere che rappresentano le parti del corpo e i capi di abbigliamento per immagini, utili per riconoscere le varie parti del corpo, ampliare il proprio vocabolario, prendere coscienza di sé nello spazio e dunque svolgere attività psicomotorie. Gli indumenti costituiscono un importante elemento complementare.
Possiamo utilizzare puzzle di legno con gli strati del corpo, per rappresentare la struttura del corpo umano: lo scheletro, gli organi, i muscoli, il corpo svestito e i capi di abbigliamento.
Questo, come gli altri, sono giochi Montessori, per varie ragioni: la Montessori amava la scienza e la medicina e coinvolgeva i bambini nello scoprire il funzionamento del corpo attraverso la Natura. Inoltre sono giochi di nomenclature, di manipolazione e di motricità fine.
Dai 6 ai 10 anni, possiamo proporre giochi sullo schema corporeo, per esempio le schede che illustrano le parti del nostro corpo indicandone i nomi, dallo scheletro, ai muscoli, ai vari organi.
Dopo i 10 anni, possiamo proporre la figura dello scheletro, con ossa e muscoli, ma anche singole parti anatomiche come l’occhio, il cervello, il cuore.
Educazione alla salute
Non dimentichiamoci il detto: mens sana in corpore sano. Parlare di anatomia e fisiologia del corpo umano, ci aiuta a introdurre temi importantissimi come la prevenzione, la sicurezza, l’alimentazione.
Possiamo per esempio introdurre il concetto di piramide alimentare, con le icone magnetiche degli alimenti, per comprendere quali sono necessari per la nostra salute e quali occorre limitare.
Attività molto indicata per i bambini inappetenti o molto selettivi in fatto di cibo, o anche per i bambini con problemi di sovrappeso: questo li rende consapevoli di ciò che mangiano, e come possono distinguere i gruppi alimentari e la provenienza dei cibi.
Spunto perfetto per imparare a lavarsi i denti nel modo corretto, come da Metodo Montessori. Con questo modello di dentatura in scala si può mostrare ai bambini la giusta tecnica da usare per lavarsi i denti. Le arcate dentarie sono collegate tra loro tramite una molla che permette di aprirle e chiuderle correttamente, per permettere ai bambini di esercitarsi con lo spazzolino e compiere i movimenti corretti.
E perché non approfittare delle nozioni di anatomia e fisiologia per parlare anche di educazione stradale, e quindi dei pericoli di viaggiare in modo poco sicuro, sia in auto che come pedoni?