24 responses

  1. Silvia
    13 Maggio 2015

    Bellissimo articolo Barbara. Hai detto le stesse cose che penso anche io. Per fortuna a me non è mai successo. Mia sorella ne ha trovato uno così, ma è fuggita in tempo. L’abbiamo fatta fuggire in tempo. Lei giura che non ha mai alzato le mani, ma io il dubbio ce l’ho. Come dici tu, ci deve essere una prima volta in cui lui alza le mani anche se non si vede.
    Comprerò questo libro. Sono molto sensibile all’argomento. Grazie per averne parlato.

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    • Mamma Feliceimmagine livello
      (Mappano)
      Mamma di Dafne di 17 anni
      13 Maggio 2015

      Oggi per fortuna la Legge è cambiata, e anche i parenti possono denunciare le violenze familiari. Fino a pochi anni fa questo non era possibile e solo la vittima poteva fare denuncia. Immagina…
      Siete stati bravi. Fare uscire una persona da una situazione di violenza è un atto di eroismo, soprattutto quando si deve combattere contro una forma di negazione che è anche comprensibile.

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  2. Ombrosa_instamamme
    13 Maggio 2015

    Complimenti Barbara.
    Faccio fatica ad esprimere le emozioni che mi hai tirato fuori per le mille corde di vissuto, di scampato, di sentito che hai toccato.
    Un abbraccio

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    • Mamma Feliceimmagine livello
      (Mappano)
      Mamma di Dafne di 17 anni
      13 Maggio 2015

      Sì, la fatica è tanta. Ti abbraccio anche io, scrivimi se hai bisogno.

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  3. Daniela - Scuolainsoffitta
    13 Maggio 2015

    Brava! E’ un post davvero forte e importante.

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  4. Federica
    13 Maggio 2015

    Barbara, approdo qui dopo aver letto la tua introduzione su facebook.
    Quindi la chiave di lettura è ovviamente diversa, ma ti giuro che ho pianto. In ufficio, seduta alla scrivania ho pianto.
    Il tuo post è importantissimo! E’ bello, profondo, si sente.
    Grazie a nome di chi lo leggerà! Io lo diffondo… e spero lo leggano in tante

    Un bacio
    Fede

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    • Mamma Feliceimmagine livello
      (Mappano)
      Mamma di Dafne di 17 anni
      13 Maggio 2015
  5. Doria
    13 Maggio 2015

    “Respirare piano…”
    Si capisce tutto il dramma da queste sole due parole.

    Rispondi

    • Mamma Feliceimmagine livello
      (Mappano)
      Mamma di Dafne di 17 anni
      13 Maggio 2015

      Trovo che certe parti del libro siano davvero realistiche. Come quella di sentirsi immersi nel barattolo del miele. O non dover respirare. Penso che dovremmo fare qualcosa di concreto per quelle donne che oggi sono dentro quel barattolo e non riescono ad uscire.

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  6. MammaImperfetta
    13 Maggio 2015

    […]

    I puntini sono un respiro lieve.

    Rispondi

  7. donatella
    13 Maggio 2015

    Molto bello quello che hai scritto e molto vero. Mi tocca profondamente questo argomento. Sono mamma di un maschio e una femmina e sento il dovere e la responsabilità di farli crescere sapendo che hanno uguali diritti e uguali doveri. Non esistono “cose” da maschio o da femmina. Libertà e rispetto devono sempre prendersi per mano

    Rispondi

  8. Margherita (apprendista mamma)
    13 Maggio 2015

    Barbara, che dire, un articolo bellissimo. Trovo che si molto vero quello che dici; spesso sottovalutiamo l’importanza del nostro ruolo di educatrici; possiamo fare molto, come madri.
    Mi fa molta rabbia vedere che in alcune scuole materne i maschietti hanno il grembiule azzurro e le femminucce quello rosa; so che che può sembrare una banalità, ma credo che le distinzioni di genere comincino da questi dettagli. E purtroppo, spesso, come sottolinei tu, siamo proprio noi mamme ed educatrici a cominciare. A mio figlio piace giocare con le macchinine e a mia figlia con le Barbie: è un dato di fatto. Ma Cicciobello piace a entrambi e anche la cucina giocattolo e va benissimo così. Nessuno dei due, però, giocherà mai con un fucile giocattolo, non in casa mia.

    Rispondi

    • Mamma Feliceimmagine livello
      (Mappano)
      Mamma di Dafne di 17 anni
      13 Maggio 2015

      Non è affatto una banalità, e ti dirò di più: i maschi hanno il grembiule corto, in molte scuole, quindi solo una giacchina. E le femmine hanno quello lungo! Questo significa che è implicito che i maschi possano correre e muoversi liberamente e le femmine no!
      Poi io so bene che esistono le naturali predisposizioni di genere: alle bambine spesso piacciono proprio le cose da femmine, e ai bambini le cose da maschi. L’importante però è che siano loro a sceglierlo, e che non venga imposto.

      Rispondi

      • Margherita (apprendista mamma)
        13 Maggio 2015

        Sì: questa distinzione di abbigliamento che va addirittura oltre il colore è ancora peggio.
        Quanto alle naturali predisposizioni di genere è esattamente questo che volevo sottolineare e cioè che esistono, ma bisogna seguire le inclinazioni del bambino, senza imporre niente; cercando, però, di educare, attraverso il gioco. Non mi piace mai quando vedo un bambino o una bambina giocare a spararsi con pistole o fucili. Non mi piace mai quando vedo giocare a essere violenti, e questo indipendentemente dal genere.

        Rispondi

      • Mamma Feliceimmagine livello
        (Mappano)
        Mamma di Dafne di 17 anni
        13 Maggio 2015

        Margherita mi trovi molto d’accordo: anche io detesto le armi giocattolo in genere, soprattutto quelle moderne che assomigliano molto a quelle vere.
        Devo però dire che i bambini hanno, di nuovo, una naturale predisposizione alla lotta, alla guerra, alla caccia. Io stessa ricordo di aver passato interi pomeriggi in giardino a costruire archi e frecce con i rami della siepe, o aver creato delle piccole fionde. Io credo che un senso del tragico e della battaglia forse sia anche comprensibile nei bambini, forse proprio per studiare le dinamiche della vita? Dovrei approfondire, studiare e magari scriverci qualcosa 😉
        Comunque per me l’importante è che capiscano che giocare alla guerra è differente che fare la guerra, e che non abbiano mai in mano delle armi giocattolo somiglianti a quelle vere.

        Rispondi

      • Margherita (apprendista mamma)
        13 Maggio 2015

        Grazie, Barbara, perché mi hai offerto un punto di vista diverso: forse tutto questo giocare alla lotta ha, in sé, qualcosa di naturale e innato… Ci penserò su…
        In ogni caso, c’è una cosa che voglio dirti, a proposito di quello che hai scritto in questo di post e di quello che scrivi in generale: io non ti conosco personalmente, ma ti leggo spesso e penso che tu sia stata (e sia) molto in gamba.

        Rispondi

  9. bietolinaimmagine livello
    13 Maggio 2015

    Sto cercando di crescere un figlio che abbia rispetto dell’altro sesso, come ti tutti in generale e la cosa bella è che ancora prima di me lo sta facendo suo papà!

    Rispondi

    • Mamma Feliceimmagine livello
      (Mappano)
      Mamma di Dafne di 17 anni
      13 Maggio 2015

      Questo credo sia davvero la chiave per la parità, perché solo con l’esempio di un padre, può nascere un uomo vero.

      Rispondi

      • bietolinaimmagine livello
        13 Maggio 2015

        Una volta li ascoltava mentre erano sotto alla doccia, luca gli diceva che in casa dobbiamo aiutarci tutti, che i lavori di casa vanno divisi, non solo lavori sono da donne! Gli diceva che le donne vanno rispettate e appunto che non vanno toccate nemmeno con un fiore! Alessandro nei suoi momenti no ogni tanto mi prende a testate, si ribella solo come me, in uno di questi casi luca ,come se fosse anche ale un piccolo uomo gli ha detto “sfogati su di me non sulla mamma e poi ne parliamo”

        Rispondi

  10. Cristiana
    13 Maggio 2015

    Barbara, immagino la fatica che c’è dietro a questo articolo. Il tuo post e il libro andrebbero letti a tutti, donne, uomini e bambini.

    Rispondi

  11. Gemma
    13 Maggio 2015

    post bellissimo.
    Tutto vero.
    Non è facile.
    Le cose giuste da fare non sono mai facili.
    Dobbiamo dare ai nostri figli il miglior esempio d’amore possibile.
    Questo include: presenza, mutuo soccorso, parità, gentilezza, gioia e soprattutto RISPETTO.
    Le mani mai vanno alzate.
    MAI.

    Rispondi

  12. adriana
    13 Maggio 2015

    sei speciale e… E’ COLPA SUA!

    Rispondi

    • Mamma Feliceimmagine livello
      (Mappano)
      Mamma di Dafne di 17 anni
      13 Maggio 2015

      Ma questa è bellissimaaaaaaaaaa!

      Rispondi

  13. Mamma Disorganizzata
    15 Maggio 2015

    Anche stavolta con questo post colpisci nel segno….
    Brutti litigi visti con gli occhi di bambina e che mi ero ripromessa di non rivivere mai da adulta e mai far vivere ai miei figli, “pizzicori” da fidanzata che però non ho capito subito ed ho rielaborato solo dopo, le prime volte che… Era meglio piangere qualche mese allora da ex-fidanzata per un amore finito, che piangere una vita intera per un non-amore che vuoi far finire.
    Come dici te, il carattere non si può cambiare e passare una vita “non facendolo arrabbiare”, facendo attenzione a ricordare ogni cosa possa scatenare la rabbia o semplicemente sperare che non si arrabbi NON E’ VITA. Non dobbiamo rinunciare a ciò che vogliamo fare, non possiamo annientarci, per poter avere la loro approvazione. La calma apparente fatta di qualche momento di coccole o parole dolci non è felicità! E’ solo un breve spot pubblicitario all’interno di un lungo thriller…
    Più che altro devo salvare da se stesso uno dei miei figli, quello che non riesce a gestire la sua rabbia, che non riesce ad accettare i rifuti. Il dovere dei genitori è crescere un bambino aiutandolo a imparare a diventare adulto nel migliore dei modi e quindi come mamma non posso permettere che diventi anche lui così da grande… non voglio certo cambiare il suo carattere, ma deve imparare a gestire le sue emozioni per poter essere un uomo, un marito e un padre. Perchè poi è un bambino dolcissimo e pieno d’affetto, ma è l’alternanza ai momenti di rabbia estrerma che mi fa preoccupare.
    Sto ancora elaborando, sto ancora cercando di capire cosa fare, anche se come dici te sarebbe meglio lasciare tutto e andare via… ma è difficile. Però sono lucida, cosciente, il virus sarà anche entrato ma non mi farà ammalare, non mi farà venire sensi di colpa, perchè io so che la colpa è sua, anche io ho dei difetti e cose da cambiare su me stessa ma per me e i miei figli, non certo per lui, perchè niente può giustificare il suo comportamento in quei momenti… Anche se purtroppo non l’ho riconosciuto subito ed è già entrato, non permetterò però a questo virus di modificare il mio DNA, ora come un anticorpo devo combattere e sconfiggerlo.
    Intanto guardo sempre il programma su Rai3 “Amore criminale” dove vengono raccontate e ricostruite storie (estreme) di donne che hanno subito violenza, ma cambio canale non appena lui rientra a casa, perchè “ma cosa guardi, cambia, che queste storie fanno venire l’angoscia”… secondo me è lui che non riesce a guardare per non ammettere a se stesso la realtà…
    Avete mai fatto caso ad una cosa: una caratteristica comune in tutti i casi è che, secondo il loro pensiero (distorto), loro non sbagliano mai, non è mai colpa loro, fanno sempre tutto giusto, non riescono a prendersi la responsabilità dei loro comportamenti, “guarda cosa mi ha fatto fare”….

    Scusate, ho di nuovo scritto troppo, come un vaso di pandora è uscito tutto quello che tenevo dentro…

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