Cucinare con i bambini
Pubblicato il 5 Marzo 2013 da Mamma Felice • Ultima revisione: 7 Agosto 2014
Sembra cosa da poco, ma invece è un’attività persino Montessoriana. Perché cucinare rientra in quelle attività della vita pratica tanto care agli asili Montessori, e tanto care pure a me che son la signora nessuno. Intrecciare cestini può essere una grande attività manuale e anche spirituale, ma – non me ne vogliano gli steineriani – penso che il senso pratico della Montessori abbia davvero regalato tanto alle nostre scuole, e non solo alle nostre. In un’epoca in cui i bambini non sanno più cos’è una mucca o da dove nascono le verdure, trovo che la scuola della vita pratica sia proprio utile per riportarli alle origini delle cose (non che Steiner non lo faccia) e soprattutto alle materie prime: il cibo, la terra, il pane, l’acqua.
Trovo che sia anche importante che i bambini imparino a maneggiare forchette e coltelli con serenità, e con attenzione. Le posate da bambini sono comode e vezzose, ma non vanno bene per sempre. Già dai 4 anni i bambini sono in grado di prepararsi la merenda da soli (con la supervisione degli adulti) e usare il coltello in modo attento. Ovviamente parliamo di un coltello sicuro, non di un coltello da macellaio.
Così sono in grado di tagliare la frutta a pezzetti, spremere il succo degli agrumi, preparare un frullato da soli, imburrare il pane tostato, preparare un toast, preparare tocchetti di frutta e formaggio. Attività che secondo me è importante non sottovalutare per la loro autonomia. Li prepariamo ad entrare alla scuola elementare nei futuri due anni, e ciò di cui adesso hanno bisogno è proprio lavorare sulla propria autonomia. Imparare a vestirsi da soli, lavarsi, pettinarsi, riconoscere il proprio giubbotto e indossarlo prima di uscire da scuola, lavarsi le mani, riordinare la cartella, prendersi cura del materiale scolastico senza perderlo in classe. Non è facile, la loro vita. Devono imparare tutto e possono imparare solo attraverso l’errore. Per questo più rinforziamo la fiducia che ripongono in se stessi, più sarà facile sopportare la frustrazione dei propri errori.
Cucinare si posiziona proprio lì, nell’ambito delle autonomie e anche delle soddisfazioni. Perché non solo insegna al bambino l’atto pratico del cucinare, ma gli garantisce anche la soddisfazione di mangiare ciò che prepara, o addirittura prepararlo per gli altri.
A noi cosa comporta? Forse all’inizio un po’ di caos in cucina, un po’ di sporco in più. Situazione facilmente rimediabile se al bambino diamo uno straccetto e chiediamo di pulire. Presto comporterà anche il piacere di stare insieme, chiacchierare seduti a tavola come facevamo con le nostre nonne quando sgranavamo i piselli (se non è motricità fine, quella… eh? le nonne erano Montessoriane doc), ma anche farsi aiutare nella gestione domestica. Cosa che ovviamente vale sia per i maschi che per le femmine. Quelle madri o padri che impediscono ai figli maschi di cucinare e pulire, stanno facendo un torto principalmente ai propri figli, e poi anche alle nostre figlie che se li sposeranno (ma io lotterò con tutte le forze per insegnare a mia figlia a stare lontana dal germe del maschilismo). Non è raro, credetemi: persino tra gli amici molto giovani c’è chi giudica una cosa poco maschile giocare alla cucina o a pulire (con mio sgomento, ma pazienza). Io giudico poco maschile il contrario: sarà che per me i veri uomini sono quelli che sanno lavarsi la biancheria senza la mamma e sanno cambiare i pannolini.
Visto quindi quante implicazioni educative ci sono in un semplice gesto come preparare la macedonia? Non è solo questione di scegliere la frutta, lavarla e tagliala, ma di un vero approccio pedagogico alla vita, alla propria autonomia, alla crescita dell’individuo. E adesso che inizia la Primavera e la frutta è più buona: ecco cosa fare tutte le sere prima di cena!
Concordo con tutto quello che dici. Mio marito cucina bene se vuole a volte anche meglio di me. I miei figli non sanno cucinare, per mancanza di voglia di provare, ma devo rimediare su questo, ma non muoiono di fame se sono da soli si arrangiano facendosi una piadina, un toast o cucinando qualcosa nel forno che sia la cotoletta o la pizza… Invece mi hanno sempre aiutato a fare i dolci. Purtroppo ci sono molte ragazze che non sanno cucinare, mi diceva proprio ieri mio figlio che una sua amica di quindici anni sa fare solo le crepes!!! 🙁
purtroppo non mi sorprende sai…. la figlia del mio compagno ha 17 anni … sa a malapena farsi lessare la pasta … e il più delle volte si fa tagliare dal babbo il pane perchè ha paura di tagliarsi…. una vergogna…. io assisto a scene di ordinaria follia in silenzio perchè da me non accetta niente, ma non mi piego a farle per lei….
Dai, però è un danno che si fa principalmente a loro. Va bene proteggerli e coccolarli, figuriamoci, ma non quando significa privarli della loro vota, della loro autonomia e singolarità.
ma infatti…… che poi si sente grande e navigata perchè esce di qua e di là, amici fidanzati ecc… e poi a casa non sa nemmneo come si fa a lessare una patata…… :argh:
vedere così spesso Dafne nei post è una gioia!
concordo sul cucinare insieme: anche se tutti inorridivano, Simone affetta verdure dall’età di 2 anni e mezzo; si è tagliato qualche volte (in realtà si è affettato con pelapatate più che altro), ma non ne abbiamo fatto una tragedia, abbiamo messo un cerotto e abbiamo continuato.
ora lui mi aiuta sempre a cucinare, gli piace usare le spezie indiane di cui conosce i vari nomi e adora mangiare tutto quello che cucina, più del resto.
sento che mia nuora mi ringrazierà 😀
Noi madri di figlie femmine ti stiamo già ringraziando!
Comunque secondo me stare in cucina insieme è anche una grande educazione alimentare: cucinare il cibo che mangerai, annusarlo, toccarlo, manipolarlo, trasformarlo… l’ideale per una bambina inappetente come Dafne, che si è fissata che non le piacciono più le verdure (la strozzerei, che da piccola mangiava solo verdure, mannaggia, e adesso si è convinta da sola).
Il mio “grande” seienne mangia preferibilmente pasta in bianco, e il sugo solo se è con aglio e olive… no cipolla e altro… beh, stasera gli ho detto se voleva il sugo con le seppie pescate a Posto S. Stefano (le prendiamo tramite il Gas, direttamente dai pescatori del luogo), perchè siamo stati in vacanza lì vicino e lui stravede per Porto S. Stefano… 😉
Ovviamente ha detto di si e, anzi, mi fa: “Va che se mi dai il sugo con il pesce pescato in un altro posto, ti…” Non ricordo il finale, ma era tipo che si sarebbe arrabbiato.
Va beh… intanto però gli è piaciuto… 😆
Per le verdure… mi sa che è una tappa quasi obbligata di moltissimi bambini. Qui con lui si va avanti a carote e quando è stagione fagiolini, pomodori e forse poco altro. Pazienza… ci rifacciamo con la frutta.
Straconcordo.
La scuola materna dei miei figli è di stampo montessoriano e credo che abbiamo fatto loro benissimo mettersi così in gioco e capire che possono fare tante cose. Loro preparano i biscotti, lavano i piatti e gli asciugamani e gestiscono i loro spazi giochi ed è un peccato che non tutti gli asili siano così. Ma tanto si può fare a casa e non è complicato!
giusto giusto, tutto assolutamente giusto!
concordo pienamente e, da mamma di maschietto, ogni volta che mi fanno i complimenti per quello che sa fare lorenzo, rispondo che sarà contenta mia nuora 😉
eh si, perchè i complimenti me li fanno, e me li faccio, visto che a 4 anni lorenzo è capace di allacciarsi per esempio gli scarponcini da solo, coi lacci e i gancetti!! ma ho 1 segreto, non dirlo a nessuno: lorenzo va ad un lavoratorio (si si, proprio con la V) di vita pratica organizzato dalla casa dei bambini, una materna montessoriana qui vicino
anche io adoro il metodo montessori rispetto a quello steineriano che anche a me sembra solo idealmente più concreto. senza nulla togliere comunque. Lorenzo sa spalmarsi la marmellata sulle fette biscottate e tagliare le cose morbide col suo coltello, e ci tiene ad essere lui a spremere le arance, e fin da quando aveva 1 anno e mezzo è sempre venuto con me dal contadino a comprare le verdure, che poi mi aiutava a lavare; quando è diventato abbastanza alto da arrivare alle cassette, era lui che decideva cosa mettere nel sacchetto 😉
quando ha iniziato ad andare a questi pomeriggi (ora mattine) alla casa dei bambini, nonostante piagesse per tutto il viaggio in macchina, alla fine vedevo che era molto soddisfatto del lavoro fatto interamente da solo, fosse grattare del pane secco o infilare ago e filo in perle di legno per confezionare collante (ne ho almeno 4 tutte fatte da lui!) e all’epoca aveva 3 anni e mezzo.
ho la fortuna di vivere in una piccola realtà che ha dato la possibilità di riscoprire le cose semplici ma importanti sia a noi adulti che soprattutto a lorenzo e vedo con quanto impegno fa queste piccole grandi cose.
hai ragione, per loro è davvero faticoso, ma è una grande soddisfazione e un grande insegnamento, e se anche noi facciamo le cose bene, loro le impareranno allo stesso modo.
e tra i regali fatti a lorenzo, non ci sono mai stati mostri di plastica o personaggi dei cartoni ma molte verdure di legno e di feltro da tagliare e con cui lui ha sempre giocato molto 😉
il mio compito in cucina con la nonna era asciugare le posate. ora c’è la lavastoviglie, ma lorenzo è benissimo in grado di passarmi le stoviglie pulite e/o sistemarle al posto giusto 😉 Certo, adora chitarra e tutto ciò che è pirati e spade e sciabole e ha la sua adorata sciabola di legno, ma è un bambino di 4 anni, cosa voglio di più???
che dici, lo sto tirando su bene il pargolo? 😆
Benissimo!!
E poi, non so se sembra solo a me, ma io trovo che Dafne sia molto più serena e più felice quando facciamo insieme queste cose, e che i suoi capricci diminuiscano drasticamente. Mentre se invece la lasciamo per conto suo o le facciamo vedere i cartoni, la trovo più capricciosa.
In fondo anche questo è dedicare loro del tempo!
Carissima,
approvo in toto tuttissimo, anche che i capricci diminuiscano drasticamente quando “creiamo” insieme…io ho due bimbi, il maschio farà 6 anni a luglio e la femmina di 4…ci credi che il loro gioco preferito è proprio cucinare con la loro cucinetta? Loro si servono delle mie piante, fiorite, aromatiche, verdi… cum grano salis, eh, e poi mi presentano le pietanze “impiattate” con i crismi di master chef, è una gioia vedere i loro occhi brillare! la diciasettenne impedita mi fa rabbrividire…. :argh:
La tv li rende nervosi e dipendenti… anche da noi è così… e quando è ora di spegnere ne vorrebbero ancora…
Invece lo stare insieme a fare qualcosa è per loro un momento speciale, per cui riempe il loro serbatoio emozionale.
Io sto leggendo il libro I cinque linguaggi dell’amore dei bambini, ed è illuminante… 🙂
…scusa l’OT
ciao.
la televisione non è un problema in quanto assente da casa nostra. ma il fatto di portarlo con me dal contadino a scegliere le verdure e fargliele lavare e pulire una volta a casa…non crederete che io l’abbia fatto per un motivo educativo alimentare ecc vero??? io l’ho fatto per puro interesse personale! “mamma…mammaaaaaaa. mamma guarda cosa so fare…” e mi fa vedere un salto a piedi pari. “mamma mamma, guarda cosa ti do” e mi porta un filino trovato per terra…
e secondo voi io potevo, ogni volta che sbucciavo le patate o lavavo l’insalata, girarmi un mmilione di volte a vedere cosa voleva lorenzo?!? mooolto più facile tenermelo di fianco e farlo lavorare! ehehehe! 😆
a parte gli scherzi è verissimo: i bambini hanno bisogno di fare e sono orgogliosi del loro lavoro e quando ceniamo lorenzo è orgolgioso di dire al suo babbo che è stato lui a rompere e sbattere le uova della frittata che stiamo mangiando, nel vedere la televisione non c’è niente di gratificante, e i bambini la differenza la percepiscono.
approvo in toto !!!!
Alice ha 17 mesi e riesce già a fare tante cose che mi sorprendono ogni giorno….. sicuramente io le do tanti stimoli ma anche il suo carattere da “frucchiona” mi spiana la strada 😀
Ho replicato l’attaccapanni ad altezza bimbo e lei ormai da mesi si prende il suo piumino e ripone nel cappuccio cappello e sciarpa, spela patate e carote con il coltello finto,vicino a me al lavello e ha la mania di rimettere le cose a posto… a volte appena entriamo ci porta le ciabatte … come fido
secondo me le attività quotidiana sono i giochi più belli… la sua felicità nel rimettere la spesa o svuotare con me la lavastoviglie mi dice che sto andando nella direzione giusta…. ama passare lo swiffer e spazzare con la sua scopetta, stendere i suoi calzini con le mollette e aiutare il babbo a mettere i legnetti nel portalegna 🙂
tra poco inizieremo l’orto ….. anche se lei il suo primo l’ha già fatto quando era nella pancia
Anche io voglio iniziare un orto! Sono proprio curiosa di vederla in azione…
spero di poterla far pasticciare un pò… ma è ancora tanto piccina…. al massimo i sa che mi aiuterà a tenere pomodori e zucchina quando le raccogliamo
Io provo a darle una zappetta e magari farle piantare qualche piantina di fragole o di basilico.
io e Arianna (21 mesi) cuciniamo spesso. ovviamente fa quello che è compatibile con la sua età ma impasta, mescola, aggiunge spezie e sale e soprattutto assaggia mentre cucina.
l’altro giorno ha fatto i biscotti con gli stampini e sono venuti (quasi) bene … insomma a lei piace e a me fa piacere perchè è un modo per passare del tempo insieme
oh, va, ero montessoriana e non lo sapevo! 😀
che bella dafne, sembra che sia cresciuta tantissimo in poco tempo 😀
hai detto bene, quanto è importante cucinare insieme, il fatto di iniziare un processo e portarlo interamente a termine rafforza moltissimo la loro volontà, questo approccio porta anche gioia di condivisione e soprattutto iniziano ad amare in cibo e l’atto di cucinare che rimarrà impresso nella loro vita per sempre, le cose semplici, quelle quotidiane, come appunto cucinare, si imparano imitando fin da bambini, come appunto facevano le nostre nonne montessoriane 😆
Posso presentare mio figlio a Dafne? 😀
Immagini bellissime.
A mio figlio piace tantissimo pasticciare in cucina e vedo che trova davvero una grande soddisfazione, quasi fisica, nel manipolare e cucinare. Ha 6 anni e nei limiti del possibile cerco di non ostacolarlo se vuole tagliare o affettare qualcosa. Mi piace spiegargli anche la “chimica” della cucina: come funziona il lievito, l’azione del caldo e del freddo, perchè certi cibi fanno molto bene e altri meno.
Unico lato negativo: l’impazienza incontenibile nel voler vedere il risultato.
Chissà se può essere considerata un’attività montessoriana, a me da piccola facevano macinare il caffè a mano con il macinino!
Presentiamoli!
aggiudicato…
D’accordissimo!!! 😀
Aiutiamoli a fare da soli!!! Sempre!!! 😀
Io ho il mio tagliatore ufficiale di patate, il mio 5enne Miciomao. Mi aiuta anche a far torte e molto altro. Ci divertiamo a cucinare insieme!
Grande!
Anche a me piace cucinare con mio figlio di 4 anni, anzi a volte c’è pure papà, facciamo pasta fresca, torte, gnocchi e molto altro. Il problema è che è molto cocciuto e se vede che mettiamo dentro verdure varie poi non c’è verso di fargli mangiare il risultato finale….per ovviare al problema, con lui faccio le cose “lisce” e da sola quelle in cui nascondo la verdura…ma non demordo, prima o poi si convincerà a mangiare anche quelle!
Irene
citando caparezza: il vero uomo si alza per lavare i piatti 😀
Evviva i piccoli con mamme e papà che gli danno fiducia, e un coltello in mano
Grande Caparezza
Madre di figlio maschio, presente! Il Picci è un casalingo perfetto (per la sua età) e usa il coltello da quando aveva due anni (nemmeno lui da macellaio). Mi permetto di mettere il link delle nostre attività montessoriane, se si può…
http://debbie-lepiccolecose.blogspot.it/search/label/Montessori
Anche io ho sempre coinvolto le mie bimbe in cucina: mescolare, impastare, stendere la pasta per fare biscotti e ritagliarli, fare le polpette…A loro piace tantissimo manipolare tutto! Inoltre sanno a mettere a posto le stoviglie pulite e sanno apparecchiare e sparecchiare…
Trovo giusto che anche ai maschi sia insegnato a dare una mano in casa: io per fortuna ho un marito capace di far tutto (anche di pulire meglio di me…!!)
Sottoscrivo al 100%!
A Natale ho regalato a tutti gli amichetti e le amichette delle mie figlie dei kit da bimbi per preparare i biscotti. Alcune mamme di maschietti non l’hanno presa molto bene 🙁
Mammamia, ma che tristezza far dipendere la virilità dei propri figli da una formina per biscotti.
Concordo su tutto…io ho una figlia femmina…ma cerco di darle l’esempio di anti-maschilismo cucinando io (che sono il papà) con lei…e pure parecchio…tanto da farne un blog 😉
Quanto mi piacciono i papà come te. Non è che ti posso pure intervistare per un progetto sui papà di OVSkids?
certo che puoi. Mandami una mail e ne parliamo.
Grazie! Faccio subito 😉
Ecco, pensavo di fare il cous cous stasera; gia’ vedo mia figlia Matilde di 2 anni spargerlo sul tappeto in sala.
A me piace tantissimo cucinare per lei, ma ancora piu’ bello cucinare con lei. La passione per la cucina e per il cibo stimola la sua curiosita’ e la gioa nel provare cibi nuovi; che a volte fanno anche un bel volo giu’ dal tavolo, scagliati con forza, ma d’altra parte la gravita’ la dobbiamo pure imparare in qualche modo!!
In effetti il couscous è per temerari. Io per ora non mi sono ancora avventurata a tanto.
Great intihgs! That’s the answer we’ve been looking for.
You’ve captured this perfectly. Thanks for taking the time!
ciao, anche io vorrei tanto cucinare con la mia bimba di 23 mesi, adoro fare i dolci e non vedo l’ora di condividere con lei.
MA NON SO COME FARE!!!
voi come fate a farli arrivare al piano di lavoro?
in piedi su una sedia ho paura caschi per sporgersi, e le nostre sono in tessuto (tipo le sdraio) e non rigide.
per di piu’ ha imparato a salirci da sola e continuiamo a dirle che puo’ starci ma seduta, perche’ in piedi rischia di cadere (si allunga verso il tavolo e ogni volta mi immagino la sedia che scivola indietro e lei cade in avanti sullo spigolo…)
stessa cosa per farle mettere via le stoviglie, è tutto in alto..