L’ambiente nel metodo Montessori e gli esercizi di vita pratica

Pubblicato il 4 Maggio 2009 da • Ultima revisione: 7 Agosto 2014

L’ambiente, nel metodo Montessori, riveste una parte fondamentale nel metodo di insegnamento. Innanzi tutto deve permettere uno sviluppo libero del bambino, permettendogli di esprimersi liberamente e di svolgere attività spontanee.

Per promuovere la vita attiva del bambino, la Montessori fa costruire scuole (case) su misura di bambino: tavolini piccoli e leggeri, facilmente spostabili; sedioline e poltroncine; lavabi molto bassi con pensili semplici da pulire e su cui riporre saponi e spazzolini; credenze leggere, chiuse con tendine o con serrature semplici da aprire; soprammobili, vasi di fiori, piccoli acquari e anche fotografie di famiglia o storiche.

La Montessori era fermamente convinta (e la pratica le ha dato ragione) che i bambini sanno riporre attenzione e cura verso gli oggetti, se ne hanno la responsabilità. Per questo negli ambienti montessoriani i mobili sono leggeri: i bambini possono spostarli e sistemarli a loro piacimento e comodità, prestando attenzione a non romperli.
Per la stessa ragione, si usano piatti e stoviglie di ceramica, bicchieri di vetro…

Questo fa parte dell’auto-controllo dell’errore: se un bambino, con una mossa sgraziata, fa cadere una sedia o rompe un bicchiere, avrà presto l’evidenza del proprio errore e avrà modo di correggersi. Imparerà così a muoversi meglio nell’ambiente, diventando una persona che si esprime in modo sì libero, ma corretto.

Una delle obiezioni più ricorrenti contro questo metodo è sempre stata: come si fa ad ottentere rispetto e disciplina, se i bambini crescono in modo così libero, e sono altrettanto libero di muoversi?

Per la Montessori la disciplina deve essere attiva: un bambino silenzioso è fermo non è disciplinato, è annientato. Un bambino disciplinato è al contrario colui che è padrone di se stesso, sa muoversi nell’ambiente, può disporre di se stesso.

La disciplina quindi non è più un concetto limitato alle mura di una scuola, ma diventa preparatoria alla vita in società.
Per questo, la prima nozione che i bambini devono imparare per poter essere davvero disciplinati e liberi nello stesso tempo, è quella del Bene e del Male.
Ed è indispensabile che il bambino non associ il concetto immobilità=bene e attività=male… ma anzi sia libero di muoversi ed esprimersi nel suo ambiente, imparando a rispettarlo e a trattarlo con la dovuta cura.

All’inizio non è semplice: nei primi momenti si crea molto disordine e i bambini sono spesso scoordinati e chiassosi. Ma la Montessori, nelle sue osservazioni, ha appreso che con il passare dei giorni, e sotto la guida amorevole dell’adulto, i bambini tendono spontaneamente all’ordine e rivelano se stessi in tutta la loro pienezza.

Ecco dunque che l’educazione alla libertà, all’indipendenza, diventa fondamentale per permettere al bambino di esprimere se stesso attivamente.

Nell’ambiente gaio e ammobiliato proporzionatamente al bambino, esistono oggetti che permettono col loro uso di raggiungere uno scopo determinato, come sarebbero, per esempio certi semplici telai coi quali il bambino può apprendere ad abbottonare, ad allacciare, ad agganciare, annodare, ecc…
Ovvero lavabi coi quali il bambino può lavarsi le mani; scope con cui può nettare il pavimento, cenci ed oggetti adatti a togliere la polvere dai mobili; spazzole varie, per pulire le scarpe o i vestiti: tutti oggetti che invitano il bambino ad agire, a compiere un vero lavoro con un reale scopo pratico da raggiungere.
Lo stendere tappeti e arrotolarli poi quando si sono usati; o distendere la tovaglia per apparecchiare realmente la tavola nell’ora del pranzo e ripiegarla e riporla accuratamente dopo che il pranzo è finito, o addirittura apparecchiare la tavola in modo completo, mangiare correttamente e quindi sparecchiare e lavare il vasellame riponendo ogni oggetto al suo posto nelle credenze, sono lavori che hanno una gradazione non solo di successive difficoltà nell’esecuzione, ma che richiedono uno sviluppo graduale del carattere, per la pazienza che è necessaria ad eseguirli e per la responsabilità che richiedono per essere portati a compimento.
[Montessori, La scoperta del bambino – Ed. Garzanti]

Tutto questo, nel metodo Montessori, prende il nome di ‘esercizi di vita pratica‘ e insieme ai ‘materiali di sviluppo‘ (lettere e numeri, materiali per l’educazione dei sensi…), compongono l’ambiente montessoriano.

[Foto:  mobili Ikea]



Commenti

38 Commenti per “L’ambiente nel metodo Montessori e gli esercizi di vita pratica”
  1. SI è uno “stile di vita” che si addotta anche all’asilo nido da noi…
    hanno la loro cucina, molte cose che usano sono della vita reale
    di solito fanno un gran bordetto ma c’è chi riodina 🙂 e ci trovo soddisfazione 🙂

  2. paola

    Sto leggendo la Montessori e mi piace molto. Credo che sia un po` il mio “metodo” (se poi di metodo si puo` parlare), perche` in molte sue osservazioni trovo il riflesso di come mi comporto io naturalmente col mio Bebone (ed anche all’asilo, fortunatamente).
    PS: secondo me dorebbero darti una percentuale sulle vendite su in quel negizio svedese di cui non faccio il nome…. :mrgreen:

    • Mamma Felice (Mappano) - Ariete

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      Guru
      Mamma di Dafne (16 anni)

      Anche io lo penso!
      Ma sai che ci ho pure provato? Ho cercato un’email dell’ufficio marketing per propormi, ma non l’ho trovata :mrgreen:
      Ahhh, ma prima o poi Mr Ikea si accorgerà di me! :mrgreen:

  3. da quando ho scoperto il tuo blog, ho “scoperto” anche la Montessori, di cui ho sempre sentito parlare, ma mai nel modo appropriato, sto leggendo Educare alla libertà, e ho intenzione di leggere altri libri . Per cui un grosso grazie!
    Simona

  4. io adoro questo metodo!
    però, o il metodo si applica a bimbi “grandini” (sopra l’anno e mezzo, due anni) oppure io sono troppo ansiosa: vetro e ceramica in mano ai piccolissimi non ce la faccio proprio, ho troppa paura dei danni che si possono fare (dal taglietto all’occhio).
    potessi trasformare tutta casa per renderla alla sua portata… ma forse un buon metodo consiste anche nel fargli usare le cose “dei grandi”?

    • Mamma Felice (Mappano) - Ariete

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      Guru
      Mamma di Dafne (16 anni)

      Secondo me sì… chiaramente con le giuste vie di mezzo.
      Ad esempio usando un piatto di ceramica che si può rompere se lo si usa in modo errato, ma non mettendogli a disposizione i cristalli della lista nozze :mrgreen:
      Diciamo che, vigilando attentamente, danni non ne dovrebbero accadere: nel momento in cui un piatto si rompe, se è pericoloso si allontana il bimbo; se non è pericoloso, ci si fa aiutare a pulire.
      Comunque sicuramente dopo i 2 anni è più semplice, anche perchè loro sono meno ‘goffi’ e sono più coordinati nei movimenti.

      • io sto cominciando a seguire questi concetti con Niccolò che ha 19 mesi compiuti e devo dire che secondo me ce la si può fare… servizio di nozze a parte 🙁

      • la mia paura derva anche dal fatto che Yarin sbatte tutto con forza sul tavolo o sul pavimento e temo che gli si possano rompere in mano
        devo dire che da diversi mesi gli do il piatto di ceramica per mangiare e finora glielo abbiamo sempre tolto in tempo (quando non vuole più mangiare tende a buttare tutto in terra, nonostante i rimproveri e le spiegazioni), ma lasciarglieli per giocare non mi fido
        non avese avuto ‘sto viziaccio di sbattere le cose…
        se posso permettermi di non perderlo di vista invece gli do anche cose fragili, per imparare, ma da solo proprio…

      • Roberta

        Yarin fa quello che fa ogni bambino. 😆
        Considera che per i bimbi l’esperienza è di fondamentale importanza… loro vogliono sapere cosa succede al piatto se lo gettano a terra…. SORPRESA SI ROMPE!!! Mamma come ha reagito? Se mamma è triste, dispiaciuta potrebbe anche decidere di non farlo più: PIATTO ROTTO = MAMMA TRISTE
        Se invece mamma s’arrabbia (sappiamo tutti quanto posso essere dispettosi i bimbi): PIATTO ROTTO = DIVERTIMENTO
        Almeno a me è successo questo…. dal momento in cui ho provato a controllarmi (tuttora mi riesce parecchio difficile 😕 )… i miei bimbi hanno cercato di controllarsi anche loro….
        un abbraccio
        ps. porta pazienza…. era il 5 maggio 2009 ora Yarin già non lo fa più :mrgreen:

  5. Ho appena scoperto questo sito meraviglioso, via cavoletto dal momento che in questo momento nel forno ci sono le crostatine con crema di melanzane e pomodori confit e nei commenti ho trovato un link che mi ha portato qui!
    Come ha fatto a sfuggirmi, è proprio bello e ti visiterò spesso. Ho due pesti di due anni e mezzo e applico liberamente il metodo Montessori inframezzatto al metodo Hitlermammafuribonda quando mi fanno uscire dai gangheri.
    Un abbraccio

  6. Mark

    Ciao,
    Anch’io sono una fanatica della Montessori, ma ci sono cose che non riesco a capire come si fanno, per esempio questa storia della disciplina. La camera de mia figlia (4 anni) è di tipo svedese :lol:. Può prendere quello che vuole e giocare con tutto quanto. La regola però è: una volta che hai finito di fare un gioco mettilo a posto e poi passiamo a un’altro. Ed è qui che il dramma comincia: “non voglio, non mi piace, etc, etc” In questi momenti io vorrei avere il telefonino della Montessori e chiedergli cosa devo fare… Ma visto che lei non potrà mai rispondermi, forse voi mi potete dare qualche consiglio.
    PS Scusatemi per il mio italiano. Sono solamente una povera spagnola… 😳

    • Mamma Felice (Mappano) - Ariete

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      Guru
      Mamma di Dafne (16 anni)

      Ciao e benvenuta!
      Scrivi benissimo in italiano!

      Secondo me la questione di rimettere in ordine è davvero complicata: a chi piace? 😆
      Potresti provare a trasformarla in un gioco: ad esempio scegliendo una musica molto ritmata che dura 2-3 minuti, accenderla ad alto volume e fare il gioco che nel tempo in cui ascoltate la canzone dovete rimettere in ordine.

      Poi, per rendere più semplice il gioco, potresti incollare sui cesti le foto dei giochi che vi sono riposti: ad esempio un cesto per le costruzioni, con la foto delle costruzioni; ecc… In questo modo li si può ‘buttare’ dentro velocemente, andando a canestro, senza doverci troppo pensare.

      In ogni caso, secondo me il riordino è un’attività che va sempre fatta insieme: a 4 anni si è davvero troppo piccoli per capire l’importanza di mettere in ordine.
      Secondo me è un’attività da svolgere con mamma e papà.

  7. beatrice

    ciao, sono beatrice sono una montessoriana convinta e mamma di due bambini mi fa molto piacere trovare tante mamme interessate al metodo e al pensiero montessori. volevo consigliare la lettura di un testo della montessori un po’ dimenticato ma oggi rivalutato: “il segreto dell’infanzia”, dal quale ho tratto questa frase :”per aiutare il bambino non è necessario ricorrere a complicate abilità di osservazione o convertirsi in interpreti delle stesse; basterà essere disposti ad aiutare l’anima del piccolo, perchè la logica sarà sufficiente a renderci suoi alleati”.

  8. elisabetta

    vorrei sapere alcuni commenti di mamme di bimbi che frequentano la scuola primaria con il metodo montessori. grazie elisabetta

  9. Ciao,
    complimenti per il tuo bel blog!!!
    puoi consigliarmi un libro sul metodo della montessori, che sia adatto all’educazioni di bambini di 5/6 anni. I miei figli mi stanno facendo impazzire. Sono sempre stata dell’idea di lasciare loro tanta libertà cercando di spiegare loro il rispetto delle regole ma…
    grazie

    • Mamma Felice (Mappano) - Ariete

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      Mamma di Dafne (16 anni)

      Magari un libro moderno, per esempio: Tim Selding, I bambini hanno bisogno di fiducia.
      In pratica rivede il metodo Montessori sotto chiave moderna. Le regole comunque sono difficili da capire… purtroppo è un lavoro senza fine! 😉

      • Daria

        Ciao, ho provato a comprare il libro di Tim Seldin, I bambini hanno bisogno di fiducia, ma non si trova da nessuna parte!!!!!
        Sapresti aiutarmi o consigliarmi un altro libro per favore?

  10. Io non conoscevo questo metodo, anche perchè non amo molto metodi e regole. Mai figlia è libera di giocare di fare disordine e spero che piano piano inizierà ad imparare a mettere a posto, ci stiamo lavorando 😀
    Spesso mi stupisce .. apprende molto meglio di me, che sono piuttosto disordinata.

    ciao ciao
    Maè

  11. Alessandra

    Sono una Psicopedagogista dell’opera nazionale montessori, ho trovato per caso questo blog, bello direi. Vi aiutate molto osservando il nostro maestro, il bambino!
    ciao

  12. chiara

    ciao mamme!!! io sono chiara una neo mamma, martina ha un anno da pochi giorni e…l’educazione, il suo futuro ..insomma il lavoro di mamma educatrice di vita mi sta davvero prendendo l’anima! penso sempre a quale sia la scelta migliore x lei …fin ora ho seguito il mio istinto..e le sue esigenze
    nella fascia o in braccio nel lettone e sul tavolo x mangiare,…e’ stata dura ma oggi la mia bimba non vuole stare in braccio vuole camminare certo una figura che la rassicuri nei primi passi la vuole ma..fa da se’ appena puo’ e, dorme sola nella sua camera ora! lei mi ci porta quando e’ stanca morta! e ha un anno!!!! ho visto il film sulla storia della montessori e..mi ha rubato il cuore, ho acceso internet e il motore di ricerca mi ha portato a voi
    vorrei potervi seguire x potermi migliorare e confrontare su questa nuova professione che ho sempre un po scioccamente sottovalutato :argh:
    L’ESSERE GENITORI
    un abbraccio e spero di leggervi ancora, presto.
    CHIARA E MARTINA 1ANNO E 7GIORNI

  13. Claudia

    Care, sono nuova. Edoardo ha 16 mesi e mi ha sempre fatto disperare per mangiare. Una amica mi ha consigliato il metodo Montesori, che non conoscevo, e così gli ho preso un tavolino e una seggiolina. Gli ho messo il piattino davanti e il bicchierino. Insomma ha cominciato a mangiare da solo e finora a tavola con noi sul seggiolone non lo aveva mai fatto. Credevo che osservandoci seduto vicino a noi ci avrebbe imitato. Invece così non è stato, finora.
    Chiedo a voi, ma non si rischia di farli sentire isolati, scartati fuori , se si prepara loro un tavolino a parte? come vi comportate voi? a 16 mesi possono mangiare da soli?
    grazie a tutte per il vs. supporto!

    • Mamma Felice (Mappano) - Ariete

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      Guru
      Mamma di Dafne (16 anni)

      Ciao Claudia! Se il tuo bimbo ama mangiare sul suo tavolino, perchè non continuare? Vedrai che poi, appena si sentirà ‘grande’, vi chiederà di mangiare al tavolo dei grandi. Magari invece del seggiolino, puoi usare una sedia alta, così non si sentirà legato e imbrigliato, ma si sentirà davvero a tavola con tutti voi. A 16 mesi i bimbi possono già mangiare da soli: certo, fanno tanti pasticci e sporcano molto, ma anche questo è un modo per imparare a crescere. Comunque non avere fretta: alla sua età bastano 4-5 maccheroni, 1 pezzetto di formaggio e uno spicchio di mela a fare un pasto più che completo. Non riempirgli mai il piatto: mettigli solo un cucchiaio di tutto, e aspetta che sia lui a chiederne ancora…

  14. simona

    devo fare l’iscrizione per mia figlia alla scuola elementare montessori sono combattuta per la scelta visto che non si puo inteagire con il propio figlio anche sul visionare quaderni e quantaltro il metodo e fantastico pero questi aspetti mi deprimono vi prego aiutatemi saluti

  15. Ho trovato per caso questo sito è molto interessante.Chi vi scrive e vi saluta è una nonna di un nipotino di 11 anni.Quando ,tanto tempo fa,ero una mamma non c’era sia all’asilo che a scuola il metodo Montessori anche se ne avevo sentito parlare ma non applicato in questo piccolo centro,e di conseguenza neanche a casa.Leggendo tutti i commenti mi sono resa conto di aver perso una grande opportunità,comunque ho fatto del mio meglio ed ho cresciuto mio figlio abbastanza bene.Mia nuora invece lo ha adottato e facendo il confronto tra mio figlio e suo figlio alla stessa età la differenza l’ho vista.La Montessori ha dato un grande insegnamento a tutti e spero che non venga dimenticato.Complimenti per il tuo blog cara Mammafelice,ti verrò a trovare spesso e dirò a delle giovani mamme che hanno dei bimbi piccoli dell’esistenza del tuo blog.Un saluto a tutte le ragazze che hanno lasciato i loro commenti e un abbraccio affettuoso a te.Ciao

  16. Dopo quindici anni di acquisti all’Ikea, devo dire che nell’ultimo anno, in cui ho iniziato a conoscere la Montessori, ho scoperto quanto ci eravamo già portati avanti, anche con i primi figli, con tanti materiali perfetti per gli “esercizi” di vita pratica. Ora poi, che abbiamo ancora due piccoline nel nostro “nido”, mettiamo a frutto nel modo migliore (spero) quello che già inconsapevolmente ci capitava di fare!

  17. tilli

    tilli 7 -3-12
    no” il bordello” non è previsto nell’utilizzo del metodo proprio perché i bambini apprendono e si concentrano in un ambiente tranquillo dove l’adulto non sovrasta con la sua voce alta ma rispetta i loro ritmi di attenzione e il loro tempi. L’adulto è importantissimo nel predisporre l’ambiente adatto che tenga conto dei bisogni dei bambini di strutturare le proprie capacità e di scoprirle progressivamente, l’ambiente rivela ai bambini tutte le loro possibilità che sono già insite in loro. l’ambiente va suddiviso in aree leggibili e accessibili ma distinte nelle funzioni, bisogna prima visitare un nido -casa dei bambini per capire, non si può improvvisare altrimenti i presupposti decadono.

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