Famiglia allargata
Pubblicato il 28 Giugno 2012 da Marina • Ultima revisione: 1 Maggio 2021
Vi sarà capitato, mentre cambiate canale, di finire in un talk show o un salotto tv e capire che gli ospiti stanno dibattendo di ‘famiglie allargate‘, oppure quell’amica che non sentivate da anni, vi ha raccontato della fine della sua storia, dei bambini, di una nuova vita assieme a un altra persona…
Oggi vi proponiamo un guest post scritto da Chiara di famigliallargata.com, dal sottotitolo molto eloquente secondo me: “Chiusa una porta, si è aperta una famiglia”.
Chiara ci racconta la sua esperienza, prendendoci per mano e mostrandoci gli ‘alti e i ‘bassi’ ma soprattutto le conseguenze di scelte precise e le possibilità di ricominciare, cambiare e sorridere.
Indice dell'articolo
Storia di una mamma felice in una famiglia allargata
Chiusa una porta, si è aperta una famiglia
Una mamma “allargata” è una mamma felice? Bella domanda. Ma, prima di tutto, cos’è una “mamma allargata”?
Non è sovrappeso, non è una tuttofare, non è una che si impiccia degli affari altrui… E’ una mamma che a un certo punto della sua vita, dopo due meravigliosi bambini, ha deciso di cambiare vita. Una separazione. Un inizio dopo una fine. Ma perché? E chi lo sa?
Fatto sta che a 32 anni ho finito un percorso e ne ho iniziato un altro. Che disastro… e che meraviglia.
Ci sono sempre due facce della realtà. Una chiara e una scura, una dolorosa e una piena di amore. E allora coraggio. Ho capito che la mia vita di un tempo, così com’era, poteva avere solo una traguardo: la “fine”. E ho iniziato con un nuovo vocabolario.
Sono stati anni duri, di sbandamento, di disorientamento, di angoscia e senso di colpa. Un passetto alla volta. Riappropriarsi di se stesse, riprendere in mano la propria vita, riassestare una dimensione di mamma, rinnovare il rapporto con i figli.
Se penso a cosa hanno passato i miei cuccioli mi vengono i brividi, ma sono convinta che non poteva andare diversamente. Una donna infelice più facilmente fatica anche come madre.
Il primo passo è stato chiedere aiuto a un’amica psicologa, e Dio solo sa in che buone mani mi sono trovata. Il secondo è stato chiedere aiuto a un’amica medico-agopuntore. Un’altra manna. Da soli ce la si può fare, ma se ci sono persone che ti danno una mano, perché non usarla e ricavarne del bene?
Ho passato 3 anni a mettere a posto la mia vita dal basso, dalle cose pratiche: una casa, pratiche legali (devastanti), rapporti con l’ex coniuge da assestare, il lavoro, la scuola, la stanchezza… Poi a un livello un po’ più alto, nuovi amici, nuove consapevolezze, nuovi viaggi, nuove avventure. Ma sempre alla ricerca di una tranquillità che sembrava irraggiungibile.
Pian piano – mi dicevo – la tranquillità arriva. Ma quando? Arriva.
Il livello ancora superiore è stato cercare delle risposte, facendo delle domande. Perché ci si separa? Perché si fanno passare momenti bui ai propri figli? Perché non può andare bene lo stesso? La risposta non è mai al di fuori. Non è mai colpa di questo o quello. La risposta è dentro di noi, e l’unico modo per capire è imparare ad ascoltarsi. Questo è il più grande regalo per sé e per i propri figli.
Una mamma che si mette in discussione è sulla buona strada per essere una buona mamma. Le ragioni della mia scelta stanno dentro e dietro di me. Un modello familiare? Un inconscio percorso verso qualcosa? Una riproposizione di un evento avvenuto in famiglia? Probabile. Ma di certo tutto ha un significato. La vita non ci risparmia nulla, né il dolore, né le difficoltà, ma il segreto è guardare e dare a tutto un significato poi lasciarsi andare, abbandonarsi al fiume della vita, perché il fiume sa dove portarci.
Sta a noi goderci il viaggio. E durante questo viaggio, un giorno qualunque, in un bar – nemmeno avevo tanta voglia di andarci – ho incontrato un uomo. Bello eh! Interessante, pure simpatico… ma chi ha voglia di rituffarsi in una relazione? Io non ho fatto nulla, è capitato per caso. ‘Per caso’ è molto per me, non sono solo due parole.
Io due figli, lui due figli. Beh, qualcosa possiamo dirci. Tanto ci siamo detti che ora viviamo sotto lo stesso tetto e abbiamo un altro cucciolo, Francesco, nato per riunirci tutti. Ed ecco qua, in poche righe, una “mamma allargata”.
Chissà perché rimettere su una famiglia? Ma quello che è buono dà buoni frutti. E una mamma felice è una buona mamma. Io grafico creativo, lui scrittore (che coppia!), pochi giorni fa abbiamo aperto un nostro blog. Tutto ciò che sappiamo sulle famiglie allargate, e che continuiamo a sperimentare, lo mettiamo in rete, perché chi impara qualcosa, è bene che lo metta a disposizione di tutti. Intervistiamo amici e ci facciamo raccontare storie.
Venite a trovarci qualunque famiglia allargata abbiate, siamo sulla stessa barca! Onda su onda.
Link: La famiglia allargata
mi piacciono queste storie!
Che bella storia, e che bella iniziativa!
vi seguirò senz’altro 😀
ecco …una frase mi ha centrato…sono io…”pian piano la tranquillitá arriva,ma quando arriva?è quello che penso a ogni mio risveglio,”ma quando arriverà?quando avró un minimo di normalità?io sn molto giovane e credo mi ci vorranno anni per sentirmi davvero una DONNA libera,capace,matura,ma soprattutto una buona mamma non soffocata dal senso di colpa..ma leggere questa storia e simili mi serve per darmi la speranza che anche per me qualcosa può cambiare…grazie.
Ci vuole coraggio a raccontarsi, ci vuole coraggio a ricominciare,
ben vengano queste storie, perchè trasmettono fiducia e serenità,
grazie per averla condivisa,
Amalia
Grazie per questo post, in questo periodo che la mia famiglia e’ una famiglia “rotta” mi e’ molto di aiuto pensare che ce la posso fare a ritrovare un MIO equilibrio e la serenità (anzi la felicità) che penso di meritare
Cara Chiara, mamma allargata,
anch’io come te ho preso per vero il motto: “Never give up” di W. Churchill e dopo un matrimonio andato in mille pezzi, mi sono rifatta una famiglia: la mia è lunghissima pure, quattro figlie suddivise su due papà.
Vero è che per fare una frittata occorre rompere le uova e davvero rimboccarsi le maniche, perché per riappropriarsi della serenità occorre tempo, sangue, sudore e lacrime.
Un abbraccio tra simili,
Barbara
UAU! 4 figlie? femmine!
Allora c’è una compensazione universale!
Mi racconti la tua storia che la metto sul blog?
BACI
Chiara
Cara Chiara,
raccontare qualcosa di me?
Come e quando vuoi: è la mia specialità.
Un assaggino lo trovi qui nella presentazione del mio blog:
http://oasidellemamme.it/chi-siamo/barbara-galli/
Ci sono anche i miei contatti,
per uno scambio di idee sulle famiglie allargate mi faccio trovare a qualunque ora.
: )
A presto,
Barbara
beata te… io vivo in una famiglia “allargata” ma chiamarla così è darsela a intenderla… xchè non si allarga ma si ricostituisce una nuova famiglia con nuovi equilibri…. io soffro nemmeno a farlo apposta ho deciso proprio questa settimana di rivolgermi ad una psicologa per cercare di non buttare il mio rapporto con lui… la mia non è un’esperienza positiva, litighiamo per sua figlia e il nostro rapporto si logora. abbiamo una nostra bimba ma le cose che dovrebbero essere in continuo mutamento per il mutare delle condizioni, invece permangono e mi schiacciano. sono molto stanca e se una mia amica mi confidasse di amare un uomo con prole le consiglierei di farsi un bel giro….
Ciao Chiara!
Io vado da uno psicologo da più di 6 anni e sono stati i soldi meglio spesi della mia vita! Non è per niente facile ricostruire un rapporto, anche perchè ci si porta dietro un sacco di cose irrisolte e si finisce quasi sempre per sfasciare di nuovo… Anche io spesso dico “alla prossima meglio sola”… ma magari non sarà necessario arrivare alla prossima 🙂
Ti consiglio le costellazioni famigliari, terapie brevi, molto focalizzate sul problema e sulla sua origine (l’origine è famigliare, sono relazioni e imprinting ricevuti).
La consapevolezza è il primo passo, la chiarezza quello successivo, ma che ci vuoi fare, la chiarezza ce l’abbiamo nel nome! Un bacione!
Grazie ragazze
Purtroppo spesso le storie non sono a lieto fine, e nonostante la buona volontà e gli aiuti esterni, rimangono solo le famiglie “sfasciate”, altro che “allargate”…lodevole iniziativa di chi ci riesce fare qualcosa per chi invece non ce la fa, come questa coppia che ha trovato la sua dimensione: a loro complimenti e grazie, e in bocca al lupo a chi sta cercando la strada giusta!
si, infatti ho scelto una terapia breve strategica improntata sullo sciogliere il nodo intorno alla figlia di lui, unico cuneo nella nostra relazione, che sta facendoci sempre più allontanare, purtroppo si tende a viziare e scusare sempre i figli di separati perchè… poverini…. ma da figlia di separati non mi si incanta e così scoppiano le liti a meno che non pieghi la testa sempre io 🙁
I bambini tirano fuori i problemi irrisolti dei grandi. Non è lei il cuneo, siete voi due, lei porta alla luce il problema. Quanti anni ha la pupa?
BACI
Chiara
che bel post e che bella famiglia!!!
Non so perche’ il mio commento precedente non appare…vabbe’ lo riscrivo
Essere una mamma separata e’ molto dura e Barbara ha messo in risalto l’aspetto positivo….ovvero che si puo’ tornare ad esse felici. Non senza aver superato mille situazioni. Io da mamma separata scrivo un blog proprio su questo. E poi essere mamma separata ha anche i suoi risvolti positivi….basta cambiare il lato della medaglia!!!!
Moonlitgirl