La scuola siamo noi

Pubblicato il 12 Aprile 2011 da • Ultima revisione: 7 Agosto 2014

scuola-italiana

Oggi molte blogger, su invito di Ponti Tibetani, parleranno di scuola, della propria visione sull’istruzione italiana, dei propri sogni… in una serie di post unificati sul tema: Giornata di blogging sulla scuola italiana.
Io fino a stamattina non sapevo se avrei partecipato, perchè di scuola ho già scritto molto e ho già definito La scuola che vorrei, e quindi non mi sentivo molto ispirata.

Poi, recuperando la lettura dei feed in arretrato, oggi ho letto il post di Claudia sulla Scuola Montessoriana, e la sua frase mi ha colpita:

In conclusione, a chi mi chiede consigli riguardo alla scelta della scuola per i propri bambini vorrei dire solo questo: scegliete l’opzione migliore che potete (secondo i vostri personali parametri) ma ricordate: l’educazione dei vostri figli la fate soprattutto voi. Con i vostri insegnamenti, con le vostre scelte e soprattutto con il vostro esempio.

E ho capito che c’è solo una cosa che voglio dire ancora in merito alla scuola, soprattutto dopo questi mesi di esperienza come genitore rappresentante a scuola di Dafne: la scuola siamo noi.
Non importa la scelta dell’istituto, non importa se non ci sono fondi, non importa se a scuola non c’è la psicomotricista perchè non ci sono i soldi per chiamarla… La scuola siamo noi genitori, siamo noi con il nostro progetto educativo, siamo noi con il nostro impegno personale.

Gli insegnanti fanno già quello che possono, e direi che rasentano il miracolo in terra. Lo Stato non fa praticamente nulla, ma questa è una cosa che si può eventualmente cambiare solo in sede elettorale, imparando a votare meglio. Cosa possiamo cambiare per migliorare le cose? Possiamo cambiare noi stessi, il nostro comportamento, le nostre azioni.

Mi sono un po’ stufata dei genitori disattenti o pigri. Mi sono stufata dei genitori che non mettono 10eur per la cassa comune a scuola. Mi sono stufata dei genitori che risolvono tutto con la comodità della violenza, giustificando i loro comportamenti aggressivi ‘perchè noi siamo grandi e i nostri figli sono piccoli’. Mi sono stufata dei genitori che crescono figli infelici. Mi sono stufata dei genitori che non partecipano alle riunioni.

Lo volete un metodo educativo? Fatevelo. E portatelo avanti. Siate ESEMPIO e non delegate ad altri quello che spetta solo a voi: la cura dei figli, la loro crescita serena, la loro felicità, la loro istruzione. Queste non sono cose che si possono delegare ad una scuola privata, a un maestro a pagamento, a un istituto rinomato. E l’obiettivo dell’educazione, come dice Claudia, non è il successo economico, ma il successo nel diventare se stessi:

Questa è la chiave per un’educazione “di successo” (dove per successo intendo essenzialmente la realizzazione di se stessi).

Costa fatica? Moltissimo. E nessuno di noi è a prova di errore. Nessuno di noi sarà mai un genitore perfetto. Nessuno di noi sarà immune da sbagli fatti in buona fede.
Ma l’impossibilità di raggiungere la perfezione, non deve essere una scusa per non sentirci responsabili in prima persona di come cresciamo i nostri figli, di come li educhiamo, di come ci rivolgiamo a loro.

E la riuscita o meno di un progetto educativo non si basa certo sui lavoretti manuali, o sulla cartapesta, o sulla cucina creativa o sulle altre cose che eventualmente si possono trovare sul mio blog e sugli altri blog. La riuscita di un progetto educativo si basa su due fattori: AVERE un progetto educativo; PERSEGUIRE un progetto educativo.

Tempo. Diamogli tempo, a questi figli. Lavoriamo meno, puliamo meno, stiriamo meno, cuciniamo meno, guardiamo meno televisione, dormiamo meno… cerchiamo di trovare TEMPO da dedicare loro, TEMPO per vivere insieme, TEMPO per conoscersi veramente, TEMPO per ascoltarli, TEMPO per annoiarsi giocare parlare scrivere disegnare correre mangiare ridere insieme.
Io non penso che ai figli serva altro che il nostro TEMPO. Che costa molta più fatica di una maglietta firmata, di un uovo di Pasqua gigante e di una scuola privata rinomatissima.

Perchè il TEMPO non lo si può delegare a nessuno.
Ed è questo che ci rende i migliori genitori possibili: fare i genitori.
Senza chiedere ad altri di dedicare ai nostri figli il tempo che non possiamo dedicargli noi.

Per partecipare all’iniziativa: Giornata di blogging sulla scuola italiana.



Commenti

34 Commenti per “La scuola siamo noi”
  1. Accidenti, io vivo proprio “fuori dal mondo” e mi sono persa questa iniziativa. Sono felice però di partecipare anche se indirettamente grazie a questo tuo post. 😉

  2. angela

    Parteciperò scrivendo due righe anche io sulla scuola italiana e in molte cose la penso come te…Dove sono i genitori?

  3. Voglio introdurre non una nota polemica, ma uno spunto di riflessione: dove sono i genitori? A lavorare. Sentendocisi pure in colpa, perché gli orari della scuola e della maggior parte delle iniziative scolastiche sottintendono che non dovrebbero farlo.
    La scuola del mio paese ha organizzato l’Open Day alle 11.00 di venerdì. In dicembre, quando tutte le aziende sono indaffaratissime o per il superlavoro natalizio o a chiudere i bilanci. Non a caso, la scuola del paese vicino ha organizzato l’Open Day di sabato.
    Oppure: le riunioni scolastiche vengono organizzate sempre alle 17, in un paese dove la maggior parte della gente lavora a Milano e quindi essere lì per le 17 significa perdere mezza giornata di lavoro. Il che non sarebbe una tragedia, se vivessimo in un posto come la Svezia, dove i datori di lavoro si rendono conto che la famiglia è un valore.
    In Italia, nella maggior parte dei posti di lavoro, penso si preferisca inventare la palla dell’appuntamento del dentista piuttosto che dire che si va a una riunione scolastica: occuparsi dei propri figli, soprattutto per gli uomini, sembra quasi una vergogna.

    • Parole sante le tue, ma per rimanere in tema polemico/riflessivo: c’è sempre possibilità di scegliere, anche quando tutto rema contro! Sarebbe bello poter approfondire l’argomento, magari non qui dalla Babi

    • ChiccaGaia

      ..concordo pienamente!

      ..quanto vorrei poter dedicare più tempo a mia figlia…ma lavoro nella mia azienda,9 ore al giorno,con mio padre e mia sorella…non posso prendermi più del tempo che ho,mi piacerebbe mollare tutto ma in questo momento di crisi è impossibile…e un part-time nelle mie condizioni è impensabile…che fare?far fruttare al meglio il tempo che posso dedicare alla piccola dopo il lavoro…e tassativamente passare tutti i we con lei!!!
      (certo che quando parlo di queste cose a mio padre,proprio non capisce…per lui esiste solo il lavoro!!..anche quando eravamo piccole io e mia sorella….ma non si rende conto che per me e mia sorella,la famiglia arriva prima di tutto…!)

      • Mamma Felice (Mappano) - Ariete

        immagine livello
        Guru
        Mamma di Dafne (16 anni)

        Certo, il lavoro non si può mollare, ma quando si arriva a casa si può passare il tempo insieme invece di mettersi a togliere la polvere o passare il mocio… Io è questo che dico: che da qualche parte bisogna togliere. Tranne che sui figli.

      • ChiccaGaia

        ..ah,sicuramente prima mia figlia della mia casa!!
        …poi il marito si lamenta,ma io gli dico sempre che ha più tempo lui per pulire e sistemare…quindi,avantiiiiiii!!! 😆

    • Mamma Felice (Mappano) - Ariete

      immagine livello
      Guru
      Mamma di Dafne (16 anni)

      Lanterna, io sono d’accordissimo. Se ricordi, l’ho già detto su FB: la nostra società non è a misura di figli.
      Partendo dal presupposto che si sta fuori di casa fino alle sette di sera, dalle sette alle dieci, però, vogliamo passare il tempo con i figli? Perchè qui poi sento che la sera si pulisce, si spolvera, si fa la lavatrice, si prepara la cena… e non si fa altro che urlare per far mettere il pigiama ai bambini.
      Allora io propongo che non si cucini più, ad esempio: è mai morto nessuno per aver cenato con un pezzo di formaggio e non con una lasagna? Insomma: io suggerisco di risparmiare tempo laddove lo stiamo sprecando… e magari anche avere il coraggio di guadagnare meno e spendere meno, in cambio di altro tempo aggiuntivo.

      • è vero!!!! cucinare meno, anzi affatto, e niente pulizie!!!! in compenso giocare giocare giocare!
        io sono già sulla buona strada 🙄

      • ChiccaGaia

        ..infatti in casa mia cucina il marito,mentre io gioco con la bimba…!!ahahah

      • Brava Barbara! Qualcuno che lo dice finalmente: avere il coraggio di LAVORARE MENO, GUADAGNARE MENO e imparare a SPENDERE MENO. Mi sembra un modo (coraggioso e un po’ assurdo) per aumentare la qualità della propria vita e quella della propria famiglia. 😀

      • Mamma Felice (Mappano) - Ariete

        immagine livello
        Guru
        Mamma di Dafne (16 anni)

        Sì, Antonella, io ne sono proprio convinta: è una scelta che abbiamo fatto tre anni fa e che ci ha ripagati. E’ vero che non possiamo avere auto costose, vestiti a iosa, e nemmeno vacanze come tutti gli altri… ma possiamo pranzare insieme, possiamo dormire, possiamo VIVERE.

    • @ Lanterna: sottoscrivo in toto.
      E che ne dici dei lavoro d’ufficio che finiscono alle 18:00, in contemporanea con il servizio delmpost scuola?
      Come fà una mamma come me? Sta a casa! E se le capita una buina occasione, ma è fino alle 18:00 sta a casa! Altrimenti affidi tuo figlio ad una signora accalappiata con il passaparola e la paghi in nero. Poi la signora ti dice che ha i suoi impegni e che con tuo figlio ti arrangi!!!
      Non c’è relazione tra scuola e lavoro….
      A tutte le elezioni c’è sempre il fenomeno che per populismo mette al centro della propria campagna elettorale la famiglia, ma rimane appunto una mera dichiarazione da campagna elettorale. :argh:

    • angela

      Io ho sempre chiesto i permessi per andare alle riunioni dei miei figli alla faccia dei datori di lavoro che comunque pensano solo per loro e mai per i dipendenti!!! E preciso ho sempre detto il motivo, è questione di priorità…

  4. Mi sono commossa, è quello che penso da sempre, è quello che non si può dire perchè chi non si impegna avrà sempre una scusa pronta. Genitori fate le vostre scelte ma non date la colpa agli altri!

  5. Martina

    Bel post!
    io lo stamperei e lo metterei in bacheca alla materna di mia figlia, dove se non hai le scarpe Geox o il Monclair sei gia’ tagliata fuori… e parliamo di bimbi di 4 anni.
    Pero’ alle riunioni siamo sempre in 4 gatti, perche’ i genitori sono impegnati a lavorare per comprare di piu’, alla Festa di carnevale non vengono perche’ devono andare a sciare, e alla festa di fine anno non possono proprio perche’ sai, e’ gia’ iniziata la stagione al mare.
    basta con il consumismo sfrenato che viene usato come scusa per stare fuori di casa per 15 ore al giorno, le cose sono cose, i figli sono persone da coltivare, amare e crescere insieme.
    Ai bimbi basta una maglietta e la mamma che ti porta al parco, non le super vacanze alle Maldive, che alla fin fine sempre mare e’.
    ciao
    Martina

  6. Come mi piacciono le frasi che hai scritto sul TEMPO, bravaaaa!!!

  7. aspirantemamma

    Brava Barbara, condivido al 100%, e se permetti mi vien da dire “basta con i genitori che criticano sempre e comunque la scuola (io ho esperienza di nido, ma vedo e leggo che più avanti si va peggio è), dando sempre e solo la colpa agli insegnanti di tutti i problemi”.
    Il più delle volte,ammettiamolo, il problema siamo NOI.
    Ed è vero che i genitori lavorano, perché DEVONO farlo, perché se non c’è un tetto sulla testa e una cena in tavola è inutile parlare di progetti educativi,ma forse è possibile eliminare tante cose superflue e concentrarsi sull’essenziale…

    • Mamma Felice (Mappano) - Ariete

      immagine livello
      Guru
      Mamma di Dafne (16 anni)

      Io sono totalmente d’accordo: è troppo semplice criticare la scuola. Molto più difficile è FARE qualcisa in prima persona. E poi che senso ha lavorare così? Per cosa? Per avere più soldi che poi non abbiamo il tempo di spendere?

  8. ciao barbara, ho letto il tuo post e anche quello di silvia, che hai linkato parlando di genitori violenti. sono ovviamente d’accordo con te e con lei, dico ovviamente perché nelle vostre parole c’è molto di quello che dovrebbe essere il buonsenso comune, ma che purtroppo ultimamente sembra essere più raro dei tartufi.
    parli di progetto educativo, e sono ancora una volta d’accordo, anche se come ho scritto nel commento al post di claudia avrei voluto più di ogni altra cosa che il mio approccio emotivo-educativo avesse trovato un riscontro anche nelle ore “istituzionali” di scuola (nel mio caso la scelta sarebbe caduta sulla montessori). ma non è andata e pazienza. mi resta il rammarico di non poter regalare un’esperienza alle mie figlie che sarebbe stata di certo straordinaria. perché a volte dove non arrivano i genitori, (per ovvi motivi di tempo e poi perché diciamocelo, dalle elementari in poi se un bambino fa il tempo pieno passa quasi più tempo a scuola che in famiglia o poco ci manca) possono e devono arrivare gli insegnanti. lo dico da ex bambina “maltrattata a scuola”, che se avessi potuto godere, durante quegli anni così importanti per un bambino, di un approccio non ti dico per forza montessoriano, ma almeno umano, sarei stata certamente una bambina diversa, magari con le mie insicurezze e le mie paure, ma non bloccata emotivamente per nove lunghi anni. lì i miei genitori non sono potuti arrivare. o meglio ci sono arrivati troppo tardi.
    per questo al di là del “progetto famiglia” che è comunque fondamentale in termini di tempo dedicato, trovo assolutamente di importanza fondamentale “il progetto scuola”.
    ma forse è solo colpa, come diceva Selma Fraiberg, del mio fantasma sulla culla…
    scusate la lungaggine.
    un abbraccio
    Benedetta

    • Mamma Felice (Mappano) - Ariete

      immagine livello
      Guru
      Mamma di Dafne (16 anni)

      Hai ragione, anche il ‘progetto scuola’ è importante, ma una buona scuola senza buoni genitori non varrebbe comunque nulla. Io credo che noi possiamo fare molto, a titolo personale, anche sulle carenze della scuola pubblica. Anche io come te non posso permettermi una scuola montessoriana o steineriana, ma nonme ne dispiaccio: ho scelto una scuola statale che ci piace, che ha delle buone maestre, e ha come tutte le scuole delle carenze economiche. E così aiuto, come posso e più che posso, e lo faccio volentieri. Ma con noi ci sono tanti genitori, troppi, che depositano i figli all’entrata e li riacchiappano all’uscita, senza fare altro, senza collaborare, senza DARE nulla…

      • è vero, il tempo è il nostro bene più prezioso e quello che più fatichiamo a concedere…. io insieme ad altri genitori della materna di mia figlia abbiamo istituito un gruppo di genitori lettori che vanno a leggere nelle biblioteche, nelle materne e primarie della zona per avvicinare i bimbi alla lettura. è una bella iniziativa, e poi vedere i loro occhi mentre sono l ad ascoltare è impagabile!

        l’anno prossimo Mia andrà alla primaria statale e ne sono felice, perché credo che sia una buona scuola, attenta ai bambini, e perché penso che dobbiamo fare tutto quello che possiamo per tenere a galla un’istituzione che vogliono a tutti i costi affondare. l’unica concessione a una scuola provata l’avrei fatta per la nostra cara Maria Montessori…
        l’anno prossimo avrai aggiornamenti live su questa esperienza.
        in compenso mi hai fatto ricordare che devo portare bicchieri fazzoletti e altre amenità alla materna!
        corroooooo!!!!!!

      • Anche mio figlio il prossimo anno frequenterà il primo anno della scuola primaria, statale. Cade a pezzi come struttura ma le maestre, almeno così dicono qui in zona, sono brave. Incrociamo le dita! Certo sarebbe auspicabile che scuola e famiglia camminassero assieme; è vero però che se manca un progetto scuola, dovrebbe sopperire il progetto famiglia. Se manca anche il progetto famiglia, non si va da nessuna parte. A meno che quello scuola non sia davvero valido. Insomma, non stiamo crescendo degli animaletti, sono i nostri figli. Qualche scelta penso si possa fare, come genitori, intendo. Io intanto incrocio, le dita. 😉

  9. Noi per ora e per molto tempo pubblica, perchè ci hanno saputo offrire una prospettiva di crescita individuale per i due gemelli che le private non hanno saputo darci.

  10. Io e Luca ci stiamo prefissando questa cosa…essere noi la scuola di nostro figlio…visto come vanno le cose…
    abbiamo molto da insegnargli e trasmettergli….
    fortuna di tempo ne abbiamo …io presto saro’ disoccupata e il suo lavoro gliene concede…quindi…dove potro’ aiutero’ la scuola ma in primis saro’ la scuola di mio figlio!
    proprio ieri sera ho messo un post nel mio blog, uno sfogo…
    anche se io non sono una maestra ma un educatrice, anche con pochi mezzi dove posso metto il massimo per i bambini degli altri..ma spesso i genitori…criticano e basta e non partecipano mai…e questa è una cosa dura da digerire..

    • Come si fa ad essere la scuola di nostro figlio? Non dico per le competenze, che quelle ci sarebbero anche, ma il lavoro di gruppo? Noi risultiamo non ammessi nella graduatoria della materna, ma a settembre Federico a scuola ci deve andare. Io non riesco a trovare alternative.

      • Non ti seguo… scusami
        Forse mi son spiegata male, io non intendo sostituirmi ad una eventuale scuola primaria, anche se a quella dell’infanzia ci sto pensando…
        ma voglio colmare le lacune della scuola…
        ci sono esperienza semplici che la scuola non ti fa fare…
        ci sono progetti , percorsi che la scuola non ha piu’ forza di fare…
        ripeto…io ho del tempo… e visto che ce l’ho lo spendo per mio figlio…

        cosa intendi per lavoro di gruppo? tra genitori? tra bambini?

      • Ho capito, scusa! Intendevo dire il lavoro tra bambini.

      • ah per quello ci si organizza 😛

  11. Ciao! anche io ho letto con molta attenzione il post di Claudia! E concordo in pieno con il fatto che l’educazione deve venire da noi genitori, nonostante i figli passino molto tempo fuori casa a contatto con altri (insegnanti, nonni, baby sitter). Nel tempo che ci rimane la cosa migliore è fare le cose insieme e cercare di divertirsi. Le risate fanno dimenticare tutte le tensioni e le stanchezze della giornata (anche se tante volte è diffice)! Il monello (2 anni il mese prossimo) da settembre andrà alla classina primavera del mio paese, la scelta è stata dettata dalla vicinaza e da costo adeguato. Purtroppo in zona da me ci sono poche strutture, la maggior parte private (quella pubblica è legata a 3 paesi ed è piccolina), tante le hanno chiuse per mancanza di fondi, aderenti al metodo Montessori nemmeno una.
    Domani avrò l’incontro con la coordinatrice e con la maestra, ti saprò dire di più! Baci Vale

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *