Come funziona il sonno del neonato e del bambino, dalla nascita ai primi anni di vita
Pubblicato il 26 Ottobre 2020 da Barbara Damiano
I neonati, alla nascita, non sanno gestire il momento del sonno come gli adulti – per forza di cose: dopo aver passato 9 mesi nella pancia, cullati nel momento del riposo e non soggetti alla luce e ai rumori esterni, i neonati hanno necessariamente bisogno di un periodo di adattamento.
Il sonno non è uguale a tutte le età: l’esigenza di riposo cambia con la crescita e si evolve continuamente; all’inizio il neonato ha bisogno di dormire anche 16-18 ore al giorno, quindi almeno il 70% del suo tempo. Questo sonno così prolungato gli serve per crescere: in questo modo recupera energie e si sviluppa in modo sano e armonico.
Quindi, innanzitutto, se siete neo genitori, non preoccupatevi che il bambino stia dormendo troppo: se il vostro bimbo nei momenti di veglia si alimenta adeguatamente, inizia a interagire con il mondo circostante, bagna i pannolini… sta ‘semplicemente’ crescendo.
Durante il sonno, l’organismo dei neonati produce l’ormone della crescita e rafforza il sistema immunitario del neonato.
Questo ciclo sonno-veglia non deve essere interrotto forzatamente, per non influire sul processo di sviluppo cognitivo: durante la fase REM del sonno, infatti, avviene lo sviluppo cerebrale del neonato. Qui la memoria del bambino rielabora tutte le cose apprese e sperimentate durante il giorno.
Come funziona il sonno dei neonati?
Rispetto al sonno degli adulti, il sonno dei neonati è estremamente complesso e ‘disturbato’: è vero che i bambini dormono anche 16-18 ore al giorno, ma lo fanno a cicli della durata variabile da una a due ore. Insomma: i neonati non hanno un sonno continuativo, e quindi non preoccupatevi se durante il giorno dormono un’ora, poi si svegliano, poi si riaddormentano: non sono bambini capricciosi, né viziati! Sono proprio bambini che crescono!
Anche noi durante la notte abbiamo dei microrisvegli, ma non ce ne accorgiamo, oppure siamo in grado di girarci dall’altra parte e riaddormentarci.
I neonati invece non sono ancora capaci di addormentarsi da soli: si ritrovano in un mondo che, rispetto alla pancia della mamma, è gigantesco e ricco di stimoli che non conoscono, e li può spaventare.
Per questo di notte e durante i risvegli richiamano la nostra attenzione: hanno bisogno di sapere che noi ci siamo, che andremo a coccolarli e che non li abbiamo abbandonati.
Quanto dormono i neonati e i bambini a ogni età?
- neonati di pochi giorni: circa 15-20 ore
- neonati di 6 mesi: circa 15 ore
- bambini di 1 anno: circa 14 ore
- bambini di 2 anni: circa 13 ore
- bambini di 3 anni: circa 12 ore
- dopo i 6 anni: circa 11 ore
- dopo i 10 anni: circa 9 ore
- in adolescenza: circa 8 ore
Ovviamente questa è una media: ci sono bambini che per loro natura dormono molto, e altri che dormono meno.
Dobbiamo infatti ricordarci che il sonno, all’interno del ciclo di vita di un essere umano, è in evoluzione: soprattutto in certi periodi della vita, possono esserci variazioni di sonno evidenti a seconda della persona.
Per questo si parla spesso, riguardo i neonati, di regressioni (sleep regression), in determinati momenti della crescita:
- alla comparsa dei primi dentini, il cui dolore li agita e li tiene svegli di notte
- intorno ai 10-12 mesi, quando i bambini iniziano a gattonare e a sperimentare i primi passi in autonomia
- intorno ai 18-24 mesi, soprattutto se vanno al nido o passano il tempo con i nonni, e dunque possono provare ansia da separazione
- con la nascita di sorelline o fratellini che, in qualche misura, scombussolano i ritmi precedenti della famiglia
- nei casi in cui si verificano tensioni familiari, separazione dei genitori, lutti: del resto, questi fattori traumatici tengono svegli anche noi adulti, la notte!
Per riassumere, dunque, il sonno assolve a diverse funzioni:
- favorisce lo sviluppo cerebrale dei neonati e dei bambini
- favorisce i processi di memorizzazione e apprendimento
- favorisce la secrezione dell’ormone della crescita
- rafforza il sistema immunitario
Non a caso, quando dormiamo poco e ci sentiamo stanchi, ci dimentichiamo le cose e ci sembra di non riuscire a concentrarci, e abbiamo maggiori probabilità di prenderci un malanno!
Siccome dunque le funzioni del sonno sono fondamentali per il sano sviluppo dei bambini, noi genitori per primi dobbiamo permettere ai bambini di dormire il giusto numero di ore, creando dei ritmi adatti alla loro età.
Questo non significa che, con un neonato, non possiamo avere una vita sociale. Piuttosto iniziamo a pensare di uscire da soli e in coppia, lasciando il bambino con i nonni o la baby sitter, invece di trascinarcelo dietro anche quando è troppo piccolo per seguire i nostri ritmi.
Sappiamo tutti quanto è frustrante cercare di mangiare una pizza con un bambino urlante e scalpitante, che è troppo stanco (over tired) per calmarsi e che – giustamente – non è in grado di addormentarsi serenamente in mezzo al caos. Tanto più se, al ritorno dalla cena, ci tocca anche svegliarlo arbitrariamente per toglierlo dal seggiolino e riportarlo a casa.
Se i bambini vanno al nido o alla scuola dell’infanzia e quindi al mattino devono svegliarsi presto, anticipiamo tutta la routine serale, in modo che abbiano fisicamente tempo di dormire il numero di ore necessarie. Non abbiate paura di cenare presto!
Sarà che noi piemontesi siamo abituati a cenare alle sette (pure alle sette meno un quarto), ma io vi dico che è veramente troppo comodo: alle otto di sera siete tutti liberi e avete ancora tanto tempo per godervi i figli, riposarvi e stare insieme – senza dover ogni volta correre contro il tempo.
Per chi può con gli orari, ovvio!
Come svegliare un bambino per andare a scuola?
Se al mattino i bimbi faticano a svegliarsi, evitiamo di fare come le nostre mamme negli anni 80, che spalancavano la porta urlando, sbattendo i coperchi e aprendo le finestre facendo entrare il gelo. 😉
Quanto è bello svegliarsi con le coccole?
Io so perfettamente che al mattino siamo sempre incasinati e il tempo non basta mai, ma piuttosto svegliamoci noi dieci minuti prima, per non essere sempre isterici nei confronti dei figli.
Io questa lezione l’ho imparata quando mia figlia faceva prima elementare: ogni mattina era un disastro farla preparare e arrivare in tempo in classe.
Alle 8 del mattino mi ero già rovinata la giornata, irrimediabilmente, tra urla mie e resistenze sue. Alla fine un giorno mi sono semplicemente seduta sul letto e ho detto: Ok, basta, adesso ti aspetto.
Basta urla, basta nervoso. Ero sfinita.
Ecco. Ci credete se vi dico che da allora non siamo MAI più arrivati in ritardo a scuola?
Alla fine ho imparato sulla mia pelle che è proprio il nostro modo di fare, concitato e nervoso, a mettere in agitazione i bambini e paralizzarli.
Prendiamocela con più calma, che oltre a non essere bello essere sempre avvelenati, ci possiamo godere un po’ sti figli!
Quindi, via libera alle coccole: prendiamoci cinque minuti per svegliare i bimbi con dolcezza, accarezzarli, farli ridere.
Per fare in modo che, quando aprono gli occhi, si sentano FELICI.
Ritmo sonno-veglia: come e quando si regolarizza il sonno dei neonati?
Come abbiamo detto, il sonno dei bambini è in evoluzione, dunque prima di arrivare alla auto regolazione ci andrà tempo.
Quello che noi possiamo fare, però, è definire un ritmo, una routine. Fare in modo che già da neonati i bambini abbiano delle piccole attività da fare – ovviamente commisurate alla loro capacità di veglia e concentrazione.
Tra queste, vi consiglio, in ordine di età:
- prenderli in braccio e parlare con loro, cantargli delle canzoncine e coccolarli: sembra una sciocchezza, ma oltre che essere fondamentale per il cosiddetto bonding (attaccamento), questi gesti sono utili a intrattenere il bambino, migliorarne lo sviluppo cognitivo e l’autostima
- appendere sopra la culla delle figure in bianco e nero con forme geometriche semplici: potete stamparle gratuitamente qui su Mammafelice e poi appenderle, in tutta sicurezza, ad un bastoncino
- appendere sopra la culla delle giostrine silenziose (o con suoni dolci) con colori tenui, tipo gli angeli in lana cardata in stile Waldorf
- portare i bambini nel marsupio o in fascia per tutto il tempo possibile, anche in casa: in questo modo rafforzate il legame parentale, e allo stesso tempo gli fate fare attività insieme a voi durante il giorno
- portare i bambini a passeggio all’aria aperta almeno una volta al giorno, con qualsiasi clima: basta coprirli!
- mettere i bimbi a pancia in giù su un tappetone caldo e morbido, per fargli fare attività di rinforzo della muscolatura di spalle e collo (dai 4 mesi in su e in base alla loro crescita)
- mettere i bimbi seduti in sicurezza sul tappetone, per farli giocare con il cestino dei tesori stile Montessori (dai 6 mesi in su).
Insomma: l’obiettivo è far ‘stancare’ i neonati di giorno, tenendoli con noi in sala o in cucina, portandoceli addosso o portandoli in giro, in modo che sappiano ben distinguere il giorno con la notte.
È importante, infatti, che anche il bambino viva la zona giorno della casa diversamente dalla zona notte, così come facciamo noi.
Anche per i riposini diurni, non mettiamolo nel lettino al buio, con tutto il silenzio: lasciamo che siano le nostre voci e i nostri gesti a cullarlo, tenendocelo vicino dove facciamo le nostre cose.
In linea generale, infine, non aspettiamo mai che i bambini siano troppo stanchi per dormire. Quando un bambino è over tired, metterlo a dormire diventa frustrante per tutti. Anticipiamo la stanchezza dei neonati imparando a cogliere i loro segnali di sonnolenza: sbadigli, toccarsi i capelli, ciucciarsi il dito… e mettiamoli a letto presto!
Infine: cerchiamo sempre di avere pazienza. Crescer ed educare i figli non è come spingere un bottone: tempo e pazienza sono due ingredienti fondamentali che ci serviranno lungo tutto il corso della vita… finché, eventualmente, diventiamo nonni e dobbiamo ricominciare daccapo! 😉
Come mettere a dormire i neonati
Ci tengo molto ad affrontar con voi questo discorso, perché già nel 2008 il fumettista Staino mi aveva autorizzata ad utilizzare i suoi disegni per parlare di SIDS, quindi – come immaginerete – è tanto tempo che mi occupo di questi temi, consultando persone anche più esperte di me.
Oggi per esempio mi sono fatta aiutare a scrivere questi contenuti da Barbara Paccagnella, trainer e baby wellness specialist di Inglesina e formatrice specializzata appunto nel sonno dei neonati.
La SIDS, anche conosciuta come sindrome della morte improvvisa del lattante o “morte in culla”, è una condizione terribile che veramente dobbiamo prevenire con tutte le nostre forze. Per imparare le regole di prevenzione, potete collegarvi al sito SIDS Italia e fare il test nanna sicura: è molto carino e ci va un attimo!
Le regole per la nanna sicura sono:
- fare dormire i neonati sulla schiena, ovvero a pancia in su
- far dormire i neonati in camera dei genitori, ma NON nel lettone
- usare un materasso rigido senza cuscino
- non fumare né in gravidanza, né intorno al neonato e comunque mai nella stanza in cui riposa
- tenere la temperatura della stanza in cui dormiamo, tra i 18 e 20 gradi massimo
- in caso di febbre, lasciare che i bambini stiano freschi e scoperti, invece che continuare a coprirli
- allattare al seno
- utilizzare eventualmente il ciuccio, solo dopo il primo mese di vita e l’allattamento al seno ben avviato
- coprire i bambini con il sacco nanna e non con coperte e piumini
- togliere dalla culla paracolpi, peluche e altri oggetti
In particolare, è importante che lo spazio dove dorme il bambino sia comodo e ampio: la culla o navicella deve essere sufficientemente spaziosa per accoglierli fino ai 6 mesi circa, ovvero quando possono stare seduti e la muscolatura si sta sviluppando.
I neonati dovrebbero avere spazio sufficiente per assumere la posizione di relax preferita, ovvero quella a W, con le braccia alzate e i pugnetti chiusi.
Per questo è anche molto importante usare il sacco nanna, invece delle coperte: con il sacco nanna i bambini restano sempre perfettamente coperti, ma con un duplice vantaggio:
- possono assumere la posizione a W
- possono mantenere più a lungo la posizione supina
La culla o navicella deve inoltre avere una struttura rigida, per maggior protezione contro urti accidentali e shock da vibrazione, oltre che per un miglior isolamento termico.
I tessuti di rivestimento interno devono essere morbidi, ma tesi, con una trama idonea a favorire la circolazione dell’aria.
Preferisco sempre il cotone 100%: più rispettoso della pelle dei bambini e traspirante.
Il neonato va infatti messo a riposare a pancia in su su una navicella in piano, rigida, che permetta di mantenergli testa e tronco allineati, senza forzare la curvatura della sua delicata spina dorsale.
Per questo è sconsigliato usare cuscini o supporti che sollevino la testa: questo può disallineare le vie aeree del bambino, che ha la testa molto grossa rispetto al resto del corpo.
L’apparato respiratorio del neonato è immaturo e il suo respiro di tipo addominale: mantenere la colonna vertebrale in posizione distesa e allineata, facilita la respirazione al neonato e mantiene libere le vie aeree libere.
Quale culla scegliere per i neonati?
Perché io lo so che adesso mi state per chiedere: ok, però allora qual è la culla migliore che possiamo usare per il nostro bambino?
Io personalmente vi consiglio di sceglierla da Inglesina: i Sistemi Quattro di questo marchio 100% Made in Italy, sono stati appositamente pensati per garantire la continuità del riposo dei bambini, con il sistema non-stop sleeping: mobilità passeggio-casa-auto senza svegliare i bambini che riposano.
Le culle di questi sistemi quattro sono tra le più grandi (e sicure!) al mondo: quella di Aptica e Aptica XT misura 79×37, mentre quella di Trilogy e Quad misurano 76×37. Potete quindi usarle fino ai 6 mesi del bambino, senza sacrificarne il sonno.
Ma in particolare, quello che più mi piace, è Welcome Pad: un supporto prodotto in collaborazione con l’Ospedale Maggiore di Bologna, ovvero l’ospedale dove ho partorito mia figlia – quindi qui c’è vera tifoseria, da parte mia. 😉
Ha delle caratteristiche ben precise, che vi elenco:
- avvolge il bambino e lo protegge nel modo corretto, specialmente nei primi due mesi di vita
- favorisce il mantenimento della posizione supina, aiutandoci a tenere allineate le vie aeree del bambino, senza per questo rinunciare al suo comfort
- attenua il rischio di plagiocefalia, ovvero la sindrome da testa piatta
- si adatta alla crescita del neonato, grazie al cuneo regolabile per l’appoggio delle gambe
Welcome Pad e il suo materassino sono realizzati in fibra di bambù anallergica e antibatterica, super traspirante. Il materassino è internamente realizzato in schiuma compatta e munito di 40 fori di aerazione uniformemente distribuiti, con un fondo in rete 3D per migliorare la circolazione dell’aria ed impedire la formazione dell’umidità.
Vi invito a informarvi sul sito Inglesina, per scoprire tutti gli altri dettagli di questo prodotto: per quanto mi riguarda, ve lo consiglio senza remore.