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Visita a una neomamma: il bon ton

Quando nasce un bambino è usanza andare a trovare i genitori per portar loro i propri auguri e fare la conoscenza del neonato. Spesso però questo appuntamento è vissuto da entrambi, genitori e parenti/amici, come un obbligo a cui non ci si può sottrarre, dettato dalle regole della convivenza civile e del buon parentado. Insomma, fare questo gesto è una delle regole sociali non scritte, ma che nessuno si sogna di infrangere.

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A volte, però, sarebbe meglio evitare di presentarsi a casa o in ospedale, piuttosto che mettere in scena comportamenti ineducati o poco rispettosi della quiete della nuova famiglia.


Per prima cosa, è bene chiedere al neo papà se e quando è gradita una visita.
Ci sono genitori che preferiscono incontrare amici e parenti in ospedale, altri che invece vorrebbero essere lasciati nella propria intimità.
Quindi un messaggio o una telefonata per sondare il terreno sono la base di un comportamento educato e sensibile.

Una delle scene peggiori a cui si può assistere in ospedale sono poi i capannelli di parenti nel corridoio. Se si va a trovare il bimbo, è bene che si stia in camera, con mamma e papà, per pochi minuti e poi si vada via lasciando il posto ad altre persone.
Piazzarsi in corsia per tutto il tempo dedicato alle visite, tanto per poter dire “io sono andato” è da evitare.

È usanza portare un piccolo dono al bambino, possibilmente non troppo ingombrante, ed è segno di attenzione fare un pensiero anche alla mamma.
Ricordatevi che in ospedale sono vietati i fiori, quindi scegliete un regalino simbolico e pensato.

Se la visita si svolge a casa ed è presente anche il fratello maggiore, non dimenticate un piccolo regalo anche per lui.

I neonati non si toccano, questo è l’aspetto fondamentale di tutta la questione. Non solo per bon ton, ma proprio per ragioni igieniche. Inoltre, la pelle dei neonati è molto delicata e si potrebbe irritare in seguito al contatto con fondotinta, profumi e dopobarba.

Non si chiedono dettagli sul parto, sulle condizioni di salute o qualsiasi altra domanda che possa imbarazzare la mamma. Ci si informa in generale sulle condizioni di salute di mamma e bimbo e si mantiene la conversazione su temi generali.

È vietato dare consigli non richiesti. Dare la propria opinione senza che sia stata sollecitata dalla mamma è segno di estrema invadenza.

La visita deve durare il tempo di un caffè, non deve interferire con i ritmi del bambino né creare disturbo per i genitori. Ci sarà tempo per chiacchierare intere serate, non è questo il momento per trattenersi per ore.

In poche parole, il rispetto per i genitori e per il bambino, per la situazione delicata e particolare in cui vivono, è la componente principale che si deve considerare quando si va a trovare un neonato e la sua mamma.

Commenti

2 Commenti per “Visita a una neomamma: il bon ton”
  1. IsaQ

    Devo ammettere che parenti ed amici per la nascita dei miei bimbi hanno rispettato il bon ton alla perfezione .Solo chi è venuto a casa ha peccato su un aspetto: la lunghezza della visita.Soprattutto chi veniva dopo cena per “il caffè”, pareva non volersene + andare.Ed io pensavo “il bimbo dorme ed io potrei dormir con lui, perchè non ve ne andate????”

    • Mamma Felice (Mappano) - Ariete

      immagine livello
      Guru
      Mamma di Dafne (16 anni)

      Mammamia come hai ragione, anche a me certe volte mi verrebbe da sdraiarmi sul divano e mettermi a dormire ahhaaa 🙂
      Infatti alla fine ho cominciato a dare i tempi: venite alle sette e poi alle nove tutti a dormire. Prova così, secondo me funziona!

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