Genitori: unitevi ai figli per le battaglie contro i cambiamenti climatici!
Pubblicato il 18 Marzo 2019 da Mamma Felice
Liquidare le manifestazioni giovanili come puerili, o peggio ancora come se i giovani fossero burattini in mano agli adulti, è da cretini.
Inutile girarci intorno. Voi dite che i giovani sono scansafatiche e ignoranti, ma gli ignoranti fannulloni sono una certa parte di adulti: quelli che hanno permesso l’impoverimento della Terra, degli stipendi, delle pensioni, della politica e della cultura.
Se non avete idea delle potenzialità politiche dei ragazzi di 16 anni, vuol dire che eravate cretini già da ragazzi: tranquilli, allora, non è l’età ad avervi trasformati!
A 16 anni io e tanti altri miei colleghi studenti eravamo impegnati in battaglie sociali e politiche.
Facevamo scioperi, organizzavamo i kollettivi studenteschi, facevamo occupazione nelle scuole – non certo per non studiare! – per affrontare temi complessi come i diritti civili per gli omosessuali e i transessuali, le tossicodipendenze, i disturbi alimentari, l’ecologia.
Io ho scoperto il nome della mia malattia – la bulimia – in una delle nostre occupazioni.
Un medico che avevamo invitato a parlare di disturbi di alimentazione descrisse la mia malattia e le diede un nome: dopo anni di abbuffate e vomitate, mi ero resa conto che non ero l’unica al mondo a soffrirne, che questo disturbo aveva un nome, che era qualcosa che era ‘estraneo da me’, non un mio mostro.
Alle medie invece ricordo benissimo che iniziammo a preoccuparci della questione buco dell’ozono, che era gravissima: ad un certo punto iniziarono a parlarne tutti, a dire che si doveva fare retromarcia, altrimenti la nostra stessa esistenza sulla Terra era a rischio.
Noi che avevamo le frange ‘a banana’ e ci spruzzavamo litri di lacca Cadonett sui capelli, abbiamo affrontato il cambiamento: nel 1985 i governi di tutto il Mondo iniziarono a legiferare per ridurre la produzione dei gas Clorofluorocarburi (CFC). E noi imparammo a pronunciare Clorofluorocarburi con scioltezza e a leggere le etichette, per scegliere i prodotti che non ne contenevano.
E ha funzionato: nel 2016 il MIT ha annunciato che, dai dati delle rilevazioni sulla quantità di ozono sull’Antartide, il buco nell’ozono si è ridotto di circa 4 milioni di km quadrati.
Questa è la protesta. Questa è la politica.
Questo l’impegno che noi come genitori dobbiamo offrire ai nostri figli: impegnarci per primi non solo a cambiare le nostre abitudini di vita, ma appoggiarli in questa protesta pacifica.
Greta dice: abbiamo bisogno di speranza, certo. Ma abbiamo più bisogno di azione.
A tutti quelli che vedono dietro le proteste studentesche un grande complotto, dico: smettetela di studiare all’università della vita e iniziate a studiare davvero. Smettetela di trovare scuse e schieratevi seriamente con i vostri figli. Li amate abbastanza per cambiarvi?
Nessuno sta chiedendo a nessuno di diventare puro e duro. Non è questo il punto.
Il vostro errore è credere che ‘o tutto o niente’. Che per essere ecologisti si debba essere integralisti.
Che altrimenti non si è coerenti.
No, no e assolutamente no!
Ognuno di noi può fare scelte ecologiste anche senza diventare un figlio dei fiori che vive di autosussistenza.
Si possono fare scelte ecologiche anche senza vestirsi di iuta e mangiare bacche trovate nei campi.
Greta dice chiaramente: io sono una ragazza. Non ho la soluzione per invertire la rotta dei cambiamenti climatici: questo lo chiedo a voi politici, perché voi che governate gli Stai avete il potere di farlo, ascoltando gli scienziati di tutto il Mondo.
Questo dice!
Perché ci sono due piani da tener presenti: quello che spetta ai politici e quello che spetta ai singoli.
Ai politici spettano le Leggi, i trattati, le manovre che risolvano il problema del clima e dell’inquinamento in modo definitivo, progressivo e saggio, proponendo soluzioni valide per tutti i Paesi del Mondo.
Ai singoli spettano le scelte ecologiche personali, i piccoli cambiamenti da mettere in atto per fare la propria parte.
E questi cambiamenti ecologici sono facilissimi da attuare, e se avete figli e nipoti e non li mettete in pratica per ideologia, allora siete doppiamente coglioni.
Quali cambiamenti ecologici possiamo fare noi da subito?
Ve ne suggerisco alcuni semplicissimi: se non vi riesce attuare nemmeno questi, significa – semplicemente – che non amate abbastanza i vostri figli e i vostri nipoti e non siete disposti a sacrificare nessuna delle vostre comodità, per garantire loro un futuro migliore.
- Fare bene la raccolta differenziata: ancora non funziona al 100% in tutti i posti!;
- Non usare più piatti, posate e bicchieri di carta: possiamo usare stoviglie lavabili e usare molta molta meno plastica, anche se è meno comodo;
- Non usare più cannucce di plastica, non chiederle nemmeno al bar: le alternative alle cannucce esistono. Intanto possiamo bere dal bicchiere normalmente, perché la cannuccia non è sempre necessaria. Negli altri casi, esistono cannucce di carta, biodegradabili oppure in alluminio riutilizzabile e lavabile;
- Non usare più cotton fiocc di plastica: esistono le alternative in bambù, da gettare direttamente nell’umido;
- Non usare più spazzolini in plastica: esistono le alternative in bambù, da gettare direttamente nell’umido;
- Non usare più ammorbidenti, candeggina e ammoniaca: questi prodotti così aggressivi per l’ambiente non servono a nulla, perché non abbiamo davvero bisogno di profumare come arbre magique o di igienizzare le superfici di casa come fossimo in sala operatoria;
- Utilizzare detersivi ecologici: ormai presenti in tutti gli scaffali del supermercato, quindi a prezzi accessibili. Usiamone con parsimonia, sempre, anche se ecologici, perché viviamo già nel pulito!;
- Comprare frutta e verdura di stagione: la frutta di stagione è più facilmente a Km zero, quindi inquina meno nel trasporto e nella distribuzione, oltre ad essere migliore qualitativamente;
- Comprare frutta e verdura sfuse, non in confezioni singole: invece di comprare il cavolfiore avvolto nella pellicola di plastica, prendiamo il cavolfiore sfuso. Invece di comprare le mele nel tubetto o nel sacchetto, compriamole sfuse. Questo fa un’enorme differenza!;
- Consumare meno carne e meno insaccati: che non vuol dire diventare vegani o vegetariani, ma semplicemente consumarne un po’ di meno. Che possa essere un giorno a settimana come facevano i nostri nonni il venerdì, oppure consumarla buona solo due volte a settimana.
Davvero pensate che questi piccoli cambiamenti siano troppo complicati per voi?