Recensione Tomodachi Life di Nintendo

Pubblicato il 22 Luglio 2014 da • Ultima revisione: 28 Ottobre 2014

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Un’isola, dei personaggi creati dalla fantasia, l’interazione del giocatore con la vita dei personaggi creati, e tante storie che si sviluppano a partire da questi semplici ingredienti.
Tomodachi Life è il nuovissimo gioco per le console Nintendo: un Life Simulator che è riuscito nel difficile intento di essere giocabile anche ai bambini, ma senza perdere le caratteristiche di questa tipologia di giochi.

I personaggi sono dei Mii, ovvero gli avatar conosciuti a tutti gli utilizzatori di giochi Nintendo, per qualsiasi piattaforma: in questo caso però i Mii non saranno solo gli avatar dei giocatori: saranno i veri e propri protagonisti del gioco.

La prima fase del gioco quindi consiste nel dare un nome all’isola e nel creare il primo abitante. I bambini si divertono sempre a creare i Mii: le possibilità di configurazione sono infinite, l’aspetto fisico è definibile praticamente in ogni dettaglio, ma con una interfaccia semplicissima e intuitiva usabile anche da bambini a partire dai tre anni.

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Apro una parentesi sui Mii: a me piacciono molto, e penso che il processo creativo necessario a creare un Mii somigliante a se stessi o ad un membro della propria famiglia sia molto utile per i bambini. Dafne ci si è sempre divertita,e anche con la Wii ha passato molto tempo a creare personaggi somiglianti a tutti i membri della famiglia, che noi utilizziamo sempre durante le sfide.

Dafne, che ha sei anni, lo ha descritto così (nel senso che ha scritto la SUA recensione così come ve la riporto; a noi ha fatto schiantare dal ridere 😉 ):

– su Tomodachi Life all’inizio bisogna fare un Mii. bisogna inserire maschile o femminile poi la faccia il colore della pelle dei capelli degli occhi e della bocca.
Gli devi dare dare da mangiare, poi pagare un affitto ecc.
E’ stato divertente gente allora rifatelo 100 volte. –

In questo caso, dato che i Mii sono i protagonisti, e interagiranno tra di loro e con noi, bisognerà dotarli anche di un carattere: si deciderà quindi se sono seri o spensierati, lenti o adrenalinici, se hanno un linguaggio diretto o educato, e così via. Le combinazioni sono infinite, e ogni carattere sarà davvero unico.

Una volta creato il personaggio, o meglio i personaggi, questi inizieranno a vivere nell’isola: abiteranno in un condominio, ma potranno visitare tutta l’isola scoprendone i vari posti, interagiranno con il giocatore cercando di far capire il proprio carattere ed i propri gusti, ma soprattutto interagiranno tra di loro, creando situazioni anche imprevedibili e divertenti come feste, concerti, viaggi, ognuno con un tocco di ironia che non mancherà di stupire e divertire.

Nel corso del gioco i personaggi potranno sposarsi, avere figli, litigare, innamorarsi, insomma fare molte delle cose che si fanno nella vita reale.

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Sarà compito del giocatore fare in modo che i personaggi siano a proprio agio, soddisfacendo i loro desideri e cercando di capire i loro caratteri, ma la loro vita sarà per certi punti di vista indipendente, e anche questo aspetto concorre a rendere divertente il gioco.

Si può pensare che sia simile ad Animal Crossing New Leaf, altro simulatore di vita di grande successo, che fu tra l’altro il primissimo gioco per Nintendo di Dafne. In realtà sono molto diversi: in Animal Crossing i personaggi vanno costantemente guidati, anche se è un simulatore di vita è forse più simile ad un gioco tradizionale.
In Tomodachi Life invece ha molto più peso la vita individuale dei personaggi, la loro vita sociale e le situazioni divertenti che si creano. E’ più simile ad un film, in cui però la trama è influenzata dalle azioni del giocatore e dal carattere dei personaggi.

Secondo me è un gioco davvero divertente e per certi versi creativo, per i bambini: si mettono in moto la fantasia e i processi creativi, si inventano personaggi e situazioni, si impara a svolgere dei compiti prendendosi cura dei Mii, si osserva lo svolgersi delle situazioni. Un bel mix tra creatività, educazione, capacità di progettare, divertimento.
Non si spara, non si corre, non si fanno gare, non c’è odio e non c’è competitività: semplicemente si crea, si vive e si generano situazioni. Un punto di vista diverso e secondo me interessante nel panorama dei videogiochi.

Per chi vuole approfondire c’è il sito ufficiale in italiano con moltissime informazioni per giocatori e anche per i genitori: https://www.nintendo.it/Giochi/Nintendo-3DS/Tomodachi-Life-871968.html



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