Mamma Felice

Mio figlio è sonnambulo, cosa devo fare?

Pubblicato il 18 Maggio 2012 da • Ultima revisione: 6 Settembre 2014

Il sonnambulismo è un disturbo del sonno  che colpisce di solito i bambini intorno ai quattro/otto anni e si risolve da solo prima dell’adolescenza.

Frequentemente è ereditario. Si manifesta nelle prime due ore di sonno e può protrarsi per circa dieci minuti. Al risveglio il bambino non si ricorda nulla di quello che ha fatto o detto.

Non è un disturbo grave, ma necessita di alcuni accorgimenti per rendere la casa sicura dal momento che il bambino si alza dal letto, ha gli occhi sbarrati e girovaga dove riesce a infilarsi. Ad esempio è importante che le porte siano ben chiuse, che ci siano eventuali cancelletti e che non dorma in letti a castello.
Non si conoscono ancora le cause del sonnambulismo, ma sicuramente la stanchezza influenza molto questi episodi.
Bisogna cercare di riportare a letto il bambino sonnambulo evitando però di svegliarlo: il cambiamento improvviso e forzato di stato dal sonno alla condizione di veglia consapevole lo disorienterebbe, rendendolo spaesato, preoccupato e intimorito perché non è in grado di ‘spiegarsi’ cos’ha fatto dopo essersi addormentato.

E’ fondamentale che il bambino durante il giorno conduca una vita tranquilla, senza stress e che vada a letto ad orari prestabiliti senza fare troppo tardi.

Un altro consiglio è quello di controllare a che ora il bambino si alza e fa il sonnambulo. Per circa una settimana si dovrà svegliarlo ogni quindici minuti, in modo da ridurre gli episodi. Ovviamente questo metodo ha come controindicazione che il bambino faccia più fatica a riprendere sonno.

Informare il pediatra è fondamentale per rimanere sereni e pronti ad ogni possibile imprevisto, ma soprattutto per capire cosa sta succedendo al bambino e aiutarlo così con affetto e pazienza.



Commenti

3 Commenti per “Mio figlio è sonnambulo, cosa devo fare?”
  1. Ciao Barbara, questo è un argomento che mi tocca da vicino perchè da bambina sono stata sonnanbula.
    Inizialmente si trattava di piccoli episodi. Mi alzavo, svegliavo mia mamma, le diceva qualcosa e poi tornavo a dormire. POi sono capitati episodi più “strani”. In uno dei più gravi sono uscita di casa. Scalza e in pigiama nel centro di Firenze alle 2 di notte. Io ricordo perfettamente di averlo fatto. Sono scesa fino al marciapiede e poi ho suonato il campanello e sono risalita. Dopo quell’episodio ovviamente i miei genitori si sono allarmati e ho fatto una serie di esami che però non hanno rivelato alcunchè. Dal allora ovviamente le porte venivano sempre chiuse a chiave e le chiavi nascoste. Questo tranquillizzava anche me che avevo il terrore di svegliarmi in un luogo diverso dalla mia camera. Confermo il consiglio di non svegliare assolutamente un bambino sonnanbulo. Posso tranquillizzare tutti i genitori dicendo che gli episodi scompaiono spontaneamente come è stato anche nel mio caso.

  2. Il post su genitoricrescono che hai linkato (grazie) lo avevo scritto proprio perchè Andrea ha avuto un periodo di sonnambulismo. Non è quasi mai arrivato ad alzarsi, normalmente si sedeva sul letto e iniziava a parlare dicendo cose senza senso. Poi ripiombava giù e si riaddormentava di botto.
    Gli episodi si sono diradati, ricapitando solo in concomitanza di stati febbrili importanti, poi sono spariti del tutto. Ora che ha sette anni, non ne ha più da almeno due.
    Il risveglio ogni 15 minuti mi sembra davvero una misura stressante per tutti. A noi è stato consigliato semplicemente di non metterlo in condizione di farsi male o, ovviamente, come dice qui su Mammagiramondo, di uscire. In effetti è sufficiente svegliarsi e magari cambiargli leggermente direzione se sta per farsi male camminando.
    Comunque sono pochi i bambini che addirittura camminano per parecchio: i casi più frequenti riguardano solo attimi in cui si alzano, parlano o si siedono sul letto.
    Confesso che io alla fine la prendevo a ridere e mi godevo lo spettacolo dei suoi “discorsi” molto concitati! (che madre snaturata!)

  3. angela

    Ho trattato questo argomento perchè mi ha toccato da vicino, a mio figlio era successo un paio di volte, secondo noi era dipeso dall’arrivo del fratellino e dal fatto che dormiva solo, lo abbiamo messo in un lettino in camera nostra e gli episodi sono svaniti. Lui si alzava e veniva nel letto da noi, si avvicinava e poi tornava nella sua cameretta. E il giorno dopo non ricordava più nulla.

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