2 Febbraio: Candelora, Candlemas, Festa della Marmotta

Pubblicato il 2 Febbraio 2011 da • Ultima revisione: 7 Agosto 2014

lavoretti candelora

Il 2 Febbraio finalmente si esce dall’inverno. Beh, per lo meno ci si prova. La luce ricomincia a prevalere sul buio, e i detti popolari e gli antichi presagi dicono che potrebbe essere, oggi, il primo passo verso la Primavera. La Festa della Luce, così possiamo definirla. Ed è per questo che è simboleggiata dalla fiamma delle candele, dal sole, dal grano che maturerà in abbondanza.

Ma il 2 Febbraio è una tradizione che in tutto il mondo assume toni e colori differenti: La Candelora qui da noi, Candlemas in Europa, e il Groundhog Day o Giorno della Marmotta per gli americani. E allora, nel mio giro del mondo delle tradizioni, oggi visitiamo molte città diverse.

Candelora e Candlemas Day

candelora

Il termine Candelora deriva dal latino ‘festum candelarum’ ed è legato alla tradizione di benedire le candele prima di accenderle e portarle in processione.
La tradizione popolare è un po’ confusa, sulla Candelora. In alcune Regioni di dice che se il giorno della Candelora sarà brutto tempo, l’inverno finirà presto. Ma se sarà bel tempo, l’inverno sarà ancora lungo:

Per la santa Candelora
se nevica o se plora
dell’inverno siamo fora;
ma se l’è sole o solicello
siamo sempre a mezzo inverno.

Mentre in altre regioni, tra cui proprio la Romagna, il detto popolare dice esattamente l’opposto:

Quando vien la Candelora
de l’inverno semo fora;
ma se piove o tira il vento
de l’inverno semo dentro.

In ogni caso la Candelora, che molti popoli chiamano Candlemas o Festa della Luce, è un momento di passaggio tra l’inverno e il buio, e la primavera e la luce.

Claudia mi ha insegnato che in Francia questo momento viene festeggiato con la preparazione delle crepes:

La loro forma circolare rievoca quella del sole, che presto tornerà a splendere. Se ne possono fare a volontà, senza più dover economizzare la farina, perché presto il grano sarà maturo nei campi. Le crepes vanno fatte saltare in aria con la mano destra, tenendo una moneta (d’oro) nella sinistra. Si tratta di un “rito” propiziatorio, che assicurerà un buon raccolto di grano, e prosperità per la famiglia.

Il Giorno della Marmotta

giorno della marmotta

Il Giorno della Marmotta (in inglese Groundhog Day) è una festa celebrata principalmente negli Stati Uniti e nel Canada.
Ha origini simili alla Festa della Luce (il Candlemas Day) e al Giorno del Riccio. La marmotta, nella tradizione, decreta la fine dell’inverno e l’inizio della primavera.
Punxsutawney, un paesello a nord di Pittsburgh in Pennsylvania, ospita il rito del Groundhog Day: lo avete visto il film con Bill Murray?
La tradizione vuole che la mascotte, la marmotta che si chiama Punxsutawney Phil, venga fatta uscire dalla sua tana: se la sua ombra sarà visibile, l’inverno continuerà per altre sei settimane. Lo trovo esilarante ed affascinante insieme. Adoro letteralmente queste rappresentazioni collettive!

E noi? Oggi abbiamo guardato dalla finestra ed essenzilamente non ci abbiamo capito niente. Ieri, dopo cena, abbiamo preparato due lavoretti molto semplici, più che altro per raccontare a Dafne queste ‘favole’ e proseguire il nostro personale studio sulle stagioni (abbiamo preparato un cartellone per illustrare le 4 stagioni, e spero di poterlo fotografare presto), con la speranza di rivedere presto il sole: una coroncina di cartone ondulato con delle candele accese e una marmotta realizzata con un rotolo di carta igienica e gli occhietti mobili.

L’inverno per noi è davvero una rottura (si può dire?): senza un giardino o un cortile, è spesso difficile poter giocare all’aperto, soprattutto perchè ci ammaliamo spesso. Ma un giorno questa situazione cambierà e riusciremo a fare una vita più campagnola… io lo so!

Nel frattempo, ieri Dafne ha iniziato un corso di danza creativa dedicato ai bimbi dai 3 ai 5 anni. Era entusiasta. E, sperando che l’entusiasmo non si esaurisca presto, oggi andiamo a comprare le scarpine e anche la gonnellina: la vuole proprio! Sono sempre stupita dal suo modo di buttarsi a capofitto nelle novità: mi piace la sua voglia di sperimentare. Spero che questa coraggiosa incoscienza sia di buon auspicio anche per il suo futuro.
E che il passaggio dal buio alla luce sia rappresentato anche dall’accettazione positiva ai cambiamenti, sempre e comunque, per lei, ma per tutti noi.



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