I migliori libri per ragazzi di prima media: consigli per le letture estive

Pubblicato il 11 Luglio 2018 da

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La fine della scuola è arrivata, l’estate è in agguato e con essa incombe anche quella vocina soave con la quale i professori dei nostri figli ci ricordano che in estate devono leggere!

Lo so, voi pensate è una parola! Già bisogna tirarli per i piedi in inverno, figuriamoci farli leggere in estate!

E da un certo punto di vista non hanno neppure tutti i torti.

Non dobbiamo dimenticare, infatti, che l’estate è il periodo in cui i ragazzi devono sostanzialmente riposarsi e rigenerarsi, smaltendo la stanchezza dell’anno scolastico concluso e ricaricandosi per quello a venire. Scegliere buone letture che però siano anche sostenibili e piacevoli per il periodo non è sempre facile.

A volte sono le stesse scuole a fornire agli studenti una lista di papabili titoli tra i quali scegliere. In questo caso, bisogna solo augurarsi di essere stati fortunati e aver trovato un prof non eccessivamente severo.

Qualora, invece, non aveste ricevuto la temuta lista e navigaste nel mare magnum dell’editoria per ragazzi in cerca di spunti, vi vengo in aiuto io, che ho un sacco di titoli bellissimi che incontreranno certamente il gusto dei vostri ragazzi.

Però prima vorrei darvi qualche consiglio pratico, valido in entrambi i casi:

  1. Ricordate che – delle tre classi della scuola mediala prima è certamente quella più impegnativa dal punto di vista psicologico. I nostri figli sono passati dal mondo ovattato della scuola primaria ad una scuola diversa, per certi versi più formale e certamente più impegnativa dal punto di vista didattico. Gli insegnanti sono aumentati, le materie sono più specifiche e dettagliate, il carico formativo è certamente più intenso. Questo rappresenta una vera rivoluzione nel loro mondo e se aggiungiamo a tale impegno anche quello di uno sport, o più di uno, è facile dedurre che i ragazzi saranno veramente stanchi psicologicamente a fine anno. Non pretendete un impegno eccessivo da loro anche in estate. Ne va della loro serenità ma anche del piacere col quale si accosteranno alla lettura.
  2. Scegliete sempre libri adatti alla loro età, anche se non vi sembrano noti o importanti. Proporre un libro blasonato ma più adulto rischia di allontanarli subito da una lettura che non apprezzano e non capiscono. Non ascoltate gli amici che vi dicono che il loro figlio ha letto il Conte di Montecristo a dieci anni: se vostro figlio fosse uguale al loro, lo avrebbe già letto anche lui.  Ma se siete qui e leggete questo articolo forse vostro figlio non apprezzerebbe il Conte di Montecristo a dieci anni. Ricordatevi che “l’abito non fa il monaco” vale assolutamente anche per i libri, soprattutto da questo punto di vista!
  3. Fatevi aiutare dai ragazzi nella scelta. Informatevi sulle trame possibili e chiedete loro quale preferiscono leggere. Un libro scelto insieme funzionerà sempre meglio di uno imposto dall’alto!

Ciò detto, vediamo subito quali sono le mie proposte per i migliori libri per ragazzi di prima media!

I migliori libri classici da leggere per i ragazzi di prima media

La narrativa classica è sempre molto sottovalutata dai ragazzi, perché la parola Classico richiama alla loro mente l’idea di qualcosa di vecchio, impolverato e noioso. In questo, le edizioni illustrate per ragazzi vi daranno una grossa mano, perché sono molto più attrattive e accattivanti.

I quattro libri delle Piccole donne

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I quattro libri delle Piccole donne, di Louise May Alcott, resta uno dei miei classici preferiti in assoluto e lo consiglio sempre, a qualunque età. In particolare a questa, perché tra tutte le sorelle March sarà certamente la piccola Amy a generare la maggior empatia con i vostri ragazzi.

La storia è nota: Meg, Jo, Beth e Amy sono quattro sorelle di famiglia esemplare ma piuttosto povera, affidate alle cure della mamma mentre il papà svolge l’incarico di Cappellano Militare nella grande guerra. Attraverso le loro avventure e la loro crescita, i ragazzi avranno la possibilità di riflettere su quanto sia cambiata la vita di un giovane della loro età e su quante opportunità incredibili hanno oggi, che nel passato neppure esistevano. Per la mia esperienza è un testo che trova buon riscontro sia nei ragazzi che nelle ragazze, ma se i vostri figli non hanno un buon feeling con la lettura saranno probabilmente queste ultime ad apprezzarlo meglio.

Tuttavia, anche il protagonista maschile – Laurie – possiede una certa presenza narrativa, soprattutto nei libri successivi al primo. E potrebbe quindi familiarizzare più facilmente anche con i ragazzi più diffidenti.

Le avventure di Tom Sawyer e le Avventure di Huckelberry Finn

Con questi due romanzi si viene letteralmente catapultati nella vita di Tom, Huck e i loro amici, simpatici manigoldi disobbedienti che vivono una vita estremamente movimentata in una cittadina del sud degli Stati Uniti, qualche anno prima dello scoppio della guerra di secessione. Tutti loro sono vivaci e scapestrati: una ne fanno e cento ne pensano. Vi dico solo che – a un certo punto – Tom si rende conto che i suoi concittadini sono tutti convinti che lui e i suoi amici siano morti e, invece di rimettere subito in chiaro le cose rassicurando i familiari, si reca al proprio funerale!

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Si tratta dei maggiori capolavori di Mark Twain, pseudonimo di Samuel Langhorne Clemens, il quale dichiarò di aver ampiamente preso spunto dalle avventure sue e dei suoi più cari amici per la stesura dei romanzi. Il che li rende ancora più straordinari, considerate le sciagure nei quali i nostri piccoli protagonisti riescono a cacciarsi.

Ma non fatevi ingannare dalla trama. Tom e i suoi amici sono eroi buoni che alla fine riescono a crescere e fare la scelta giusta riparando le malefatte. Mark Twain sostenne sempre l’abolizione della schiavitù e della discriminazione razziale e si dichiarò favorevole alla parità dei sessi. Questi valori emergono in modo abbastanza evidente nei suoi romanzi. Il fatto poi che Tom e i suoi amici detestino andare a scuola li renderà probabilmente i migliori amici dei vostri figli, se non altro perchè mal comune mezzo gaudio!

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Il giardino segreto

Il giardino segretodi Frances Burnett. Mary e Colin sono cugini e trascorrono il loro tempo dedicando cure particolari per riportare alla fioritura e all’antico splendore un vecchio giardino, murato a seguito del verificarsi di un incidente gravissimo.

Mary è orfana di entrambi i genitori, morti in seguito ad un’epidemia di colera, e per questa ragione viene affidata alle cure di Lord Craven, uno zio pressoché sconosciuto rimasto vedovo.

Colin è un bambino insopportabile, che vive recluso in una stanza della casa perennemente segregato nel letto a causa della convinzione di essere affetto da una serie di orribili mali (dei quali, chiaramente non soffre). L’incontro e lo scontro tra i due sarà determinante, tanto nel percorso di vicendevole crescita quanto nel pianificare a affrontare il progetto di riportare il vecchio giardino alla vita.

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Il romanzo si presenta pionieristico sotto diversi profili. In primo luogo, a dispetto del periodo storico, è stato uno dei primi romanzi a sostenere l’importanza di un’educazione dei bambini all’autoconsapevolezza e autogestione anzichè alla continua privazione e supervisione da parte degli adulti. Troviamo quindi numerosi accenni nella trama alla necessità di una responsabilizzazione dei ragazzi e alla loro innata capacità di fare fronte comune e aiutarsi nei momenti di crisi. Il che non può che esercitare un influsso benefico sul lettore oltre che accaparrarsi la sua simpatia.

Inoltre, i protagonisti – essendo di sesso opposto – mostrano al lettore quanto importante possa essere il punto di vista e la capacità di ognuno in modo del tutto svincolato da qualunque elemento sessista.

Con la lettura di questo romanzo i ragazzi non assistono semplicemente alle avventure di due giovani che sognano di riportare in auge un vecchio giardino. Principalmente, vengono messi dinanzi alla più bella metafora dell’elaborazione del lutto e del superamento delle difficoltà, imparando l’importanza di prendersi cura del proprio dolore e della propria anima per farli rinascere a vita nuova.

Libri di narrativa moderna e contemporanea per ragazzi della prima media

Se, a dispetto dei consigli appena esposti, i vostri ragazzi non fossero comunque tipi da romanzi classici e opere di fantasia, state sereni perché anche la narrativa moderna e contemporanea offre spunti che definire invitanti è un eufemismo.

E no, non vi parlerò né di Geronimo Stilton né del Diario di una schiappa, certamente successi planetari entrambi che però personalmente non ho apprezzato.

Le cronache di Narnia

Le cronache di Narniadi Clive Staples Lewis. Con questa saga ci addentriamo in un mondo magico incredibile, fatto di calde estati in campagna, armadi che celano passaggi per altri mondi e maestosi leoni parlanti. Senza dubbio si tratta di una lettura particolarmente indicata per sognatori, per ragazzi che si divertono abbandonandosi alla fantasia e che apprezzano racconti metaforici dove l’elemento umano è, per una volta, messo in secondo piano rispetto a quello animale.

La trama è piuttosto semplice. Lucy, Susan, Peter ed Edmund sono i fratelli Pevensie e vengono allontanati da Londra durante i bombardamenti della seconda guerra mondiale. Saranno quindi ospitati in campagna presso la grande villa del Prof. Kirke, dove a prendersi cura di loro ci sarà fondamentalmente una governante. L’estate è calda, tranquilla e noiosa e i quattro fratelli iniziano presto ad annoiarsi. Finchè un giorno scoprono che uno dei grandi armadi della casa contiene un passaggio segreto che conduce in un mondo stupendo: Narnia.

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Narnia è un posto incantevole e incantato, popolato da personaggi parzialmente tratti dalla mitologia greca e romana, ma purtroppo è tenuto sotto scacco dalla Strega Bianca, entità molto furba che familiarizza con Edmund per servirsene.

Attraverso una serie di peripezie i quattro bambini ingaggeranno una lotta contro il male per restituire Narnia al suo vero splendore e al legittimo Re, il leone Aslan.

L’opera è una saga, formata da una serie di racconti che non sempre si trovano nel giusto ordine a causa di un errore nella prima pubblicazione. Io vi consiglio di leggerli nella giusta sequenza, suggerita dallo stesso Lewis:

  1. Il Nipote del mago
  2. Il leone, la strega e l’armadio
  3. Il cavallo e il ragazzo
  4. Il principe Caspian
  5. Il viaggio del veliero
  6. La sedia d’argento
  7. L’ultima battaglia

La saga, nel tempo, ha raccolto diverse critiche per via della sfacciata “propaganda cristiana” in essa contenuta. In particolare i detrattori, primo tra tutti Pullman – definito l’anti Lewis per antonomasia – dichiarò che la saga di Narnia costituisse un cumulo di teorie misogine messe insieme per fare proselitismo religioso, veicolando la dottrina cristiana in modo subdolo attraverso le storie destinate ai ragazzi. Pertanto, in risposta, scrisse la trilogia Queste Oscure materie, destinata a comunicare il trionfo della ragione e della scienza sulla religione.

Io non credo alla bontà di questo genere di critiche. Sono fermamente convinta che – oggi più che mai, in un mondo in cui i ragazzi hanno perso gran parte dell’interesse del passato per la religione – la letture dei racconti di Narnia rappresenti l’occasione per accostarsi al genere fantasy di più alto livello, con la certezza che l’allegoria religiosa resti totalmente marginale. Così come assolvo anche l’opera di Pullman che, per restituzione di pariglia, fu tacciata di fare della “becera propaganda anticristiana”.

A volte, soprattutto davanti a certi capolavori, dovremmo solamente smetterla di interpretare e semplicemente leggere.

L’anno che non caddero le foglie

Rimanendo sul tema della favola, non posso esimermi assolutamente dal segnalare l’anno che non caddero le fogliedi Paola Mastrocola.

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In questo romanzo l’allegoria vive in ogni parola, in ogni descrizione, in ogni velata allusione ad alcune difficoltà della vita. È la storia delicata e toccante di due foglie, Lina e Ippi, che essendosi innamorate l’una dell’altra si rifiutano di cadere ciascuna dal propria albero e decidono di indire una votazione in tutto il regno naturale, paralizzando così il regolare corso delle successive stagioni. Tutti risentiranno in modo serio di questo alterarsi dell’equilibrio. Ci penseranno il vento e la pioggia a studiare un modo per risistemare le cose per tutti, consapevoli che non ci si può opporre al regolare decorso delle cose e che a volte non esiste vera bellezza se non permettendo che la vita si evolva e cambi.

È un romanzo commovente che apprezzereste anche voi genitori. Quante volte i vostri figli vi hanno detto “vorrei fosse sempre estate, fosse sempre vacanza?

Vi assicuro che la lettura di questo libro è in grado di spiegare loro – e con salace bellezza – perchè la vita non può essere sempre così.

Saga dell’amicizia

Sempre nel mondo delle favole moderne, una menzione d’onore va certamente alla Saga dell’amicizia di Louis Sepùlveda.

L’opera è talmente famosa e talmente bella da non necessitare presentazione, dirò solo che ognuno dei racconti contiene in sé il segreto importante di un insegnamento prezioso. E io ci credo talmente tanto, in questi insegnamenti, che a mio figlio ho già letto tutti i racconti anche se ha soltanto 5 anni.

La saga è composta dai seguenti racconti:

  1. Storia di una Gabbianella e del gatto che le insegnò a volare
  2. Storia di un gatto e del topo che diventò suo amico
  3. Storia di una lumaca che scoprì l’importanza della lentezza
  4. Storia di un cane che insegnò a un bambino la fedeltà

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I racconti sono tutti indipendenti e autoconclusivi, quindi potete leggerli tutti o sceglierne solo alcuni. Tuttavia, essendo molto brevi, io vi consiglio di selezionarli tutti per via dell’elevato apporto etico che possono dare a ragazzi tanto giovani, sostenendo princìpi fondamentali come l’importanza dell’amicizia, della correttezza, della fedeltà e del credere in se stessi e nelle proprie capacità. Sepùlveda ha il dono di saper racchiudere in allegorie animali le migliori qualità dell’uomo: la lettura dei suoi romanzi è un’esperienza estremamente edificante.

La folle biblioteca di Nonna Huld

La folle biblioteca di Nonna Huld, di Thorarin Leiffsson, è invece un interessante romanzo sulla censura, che ha il pregio di spiegare ai bambini quale grande fortuna sia poter disporre liberamente di libri e poterli leggere a proprio gusto. Un po’ in applicazione della famose frase di Mark Twain in Tom Sawyer, secondo cui il modo migliore per instillare in qualcuno il desiderio è proibire qualcosa, il racconto ci parla di Albertina, giovane undicenne che vive con la sua famiglia nel parco residenziale La gabbia dorata.

Albertina vive in un mondo in cui la lettura è stata proibita ai bambini perchè considerata dannosa e così la sua casa è totalmente priva di libri. Le uniche cose che Albertina può leggere sono le confezioni di sapone che ha nel bagno.

Per sua fortuna però la nonna Huld è una vera reazionaria, una donna di libero pensiero che possiede un’enorme biblioteca piena di libri interessanti. E soprattutto, nonna Huld è convinta che leggere e informarsi, anche da bambini, sia l’unico modo per crescere e diventare cittadini di valore, che salveranno il mondo dall’abbrutimento e dall’ignoranza.

Io reputo questo libro veramente importante per ragazzi così giovani, perchè capiscano quanto fortunati siano e quale valore possiedano realmente nel momento in cui tengono in mano un buon libro.

Baker e Taylor – due gatti da biblioteca

Tornando agli animali, ma uscendo dal terreno metaforico, posso proporvi due memoir con protagonisti i nostri amici felini.

Mi sto riferendo a Baker e Taylor – due gatti da biblioteca, di Jan Louch e Lisa Rogak, e Casper il gatto pendolare: la vera storia del gatto che prendeva l’autobus, di Susan Finden.

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Il primo racconta la vera storia di Baker e Taylor, gatti adottati dalla biblioteca statunitense di Minden, nel Nevada, per tenere alla larga i topi dagli scaffali. La storia, vergata dalla mano della vera bibliotecaria, è divertente e commovente allo stesso tempo e intratterrà certamente con piacere i ragazzi che (come me) amano particolarmente i gatti.

Casper, il gatto pendolare

Lo stesso dicasi per l’altro titolo che vi ho consigliato. Casper era un gatto siberiano dodicenne che per oltre 4 anni, ogni mattina, si è recato alla fermata dell’autobus vicino alla sua casa a Plymouth per poi salire e fare il giro della città insieme agli altri passeggeri. Ogni giorno, per quattro anni, Casper è stato capace di far sorridere le persone, di farle avvicinare, di farle parlare. Di rendere migliori le loro giornate e la notizia delle sue curiose abitudini, in breve tempo, ha fatto il giro del mondo.

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Se pensate che un libro apparentemente così leggero non possa commuovere, provate a fare amicizia con Casper. Io lo annovero certamente tra i libri che, nella mia vita, mi hanno fatto piangere di più.

Non siate snob nei confronti dei libri che raccontano storie di gatti: pur non essendo blasonati come altre più alte letture sono capaci di diffondere messaggi altrettanto forti ed importanti. Col valore aggiunto di riuscire ad accattivarsi l’attenzione dei ragazzi con molta meno fatica.

Date una chance a questi mici, anche solo per selezionare – tra le tante – una lettura di maggiore svago.

Wonder

Il cammino attraverso i pilastri della narrativa moderna e contemporanea non può prescindere dal valutare la lettura di Wonder, il romanzo di R.J. Palacio.

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Auggie è un bambino affetto dalla sindrome di Treacher Collins che ha causato al suo viso una terribile deformità. Per questo motivo Auggie ha sempre studiato a casa con l’aiuto della sua mamma, ma ora è arrivato il momento di crescere e affrontare uno dei peggiori incubi per i ragazzi: la scuola media. Improvvisamente, August Pullman si ritroverà catapultato al centro di uno dei più terribili gironi infernali – quello degli adolescenti – portando addosso il bagaglio pesantissimo della sua malattia e senza neppure la protezione rassicurante del suo casco spaziale. Il momento è arrivato: la vita deve andare avanti ed è arrivato il momento di scegliere se essere vincitori o perdenti.

La storia di August Pullman è la storia che tutti noi vogliamo leggere ai nostri figli perchè se la stampino in testa. Tutti noi siamo spaventati dal modo in cui il prossimo tratterà i nostri ragazzi e in questo libro la disabilità di August – oltre a rappresentare chiaramente un tema di enorme importanza pedagogica – rappresenta in qualche modo quel bisogno che tutti abbiamo che i nostri figli siano accettati per come sono in realtà e non per come avremmo voluto che fossero o per come li vorrebbero gli altri.

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Con questo libro il lettore impara l’importanza di accogliere ciò che è diverso da se stesso come preziosa fonte di ricchezza e scambio, adoperando la gentilezza e l’accoglienza al posto della cattiveria e della critica. Ne abbiamo tutti un estremo bisogno. Soprattutto noi adulti, che soffriamo terribilmente quando vediamo che i nostri figli fanno fatica a farsi accettare nel gruppo.

Anche qui, chevelodicoafare, ho pianto fiumi di lacrime. Forse ho un problema ma comunque il libro è uno dei migliori esempi di narrativa moderna per ragazzi che io abbia visto negli ultimi anni.

Ricordati di me e La prima indagine di Theodore Boone

In chiusura, vi segnalo due titoli jolly che potete giocarvi se i ragazzi non ne vogliono proprio sapere di letture molto impegnate e mostrano interesse per il genere mistery.

Ricordati di me, di Christopher Pike, è un romanzo pubblicato per la prima volta nel 1989 che racconta la storia di Shari, una giovane adolescente che il mattino dopo una festa si sveglia..morta. Sì, avete letto bene, non mi sono ubriacata. Shari è morta. E dopo un primo momento di iniziale sgomento deciderà di indagare per svelare l’identità del suo assassino. E dovete ammettere che un Thriller in cui l’indagine viene condotta dal morto promette decisamente bene. Non resteranno delusi.

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La prima indagine di Theodore Boone, invece, è il primo romanzo di una serie dedicata ai ragazzi dal noto maestro del legal thriller statunitense, ex avvocato penalista, John Grisham. Ben lungi dall’essere narrativa di scarso valore, io (che li ho letti tutti proprio come ho letto quelli per adulti: sono un avvocato amante del legal thriller) penso che Grisham abbia trovato il giusto mix tra gli elementi fondamentali del genere ed il linguaggio adatto alla narrativa adolescenziale, iniziando i ragazzi ai meccanismi logico-deduttivi tipici dell’indagine forense.

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Se pensate che sia inutile, tenete presente che io ho iniziato a dire che avrei fatto l’avvocato penalista nel 1992 dopo aver letto il rapporto Pelican. Sedici anni dopo diventavo avvocato.

Per oggi è tutto, non perdete il prossimo articolo della serie dedicato ai consigli per letture estive: I migliori libri per ragazzi di seconda media!



Commenti

3 Commenti per “I migliori libri per ragazzi di prima media: consigli per le letture estive”
  1. Magnifico post, ho trovato un paio di libri che non conoscevo e che leggerò anche se non ho più undici anni.
    Posso suggerire un altro titolo che si ragazzi piace sempre? La guerra dei bottoni 😍

  2. LETIZIA

    Ciao bellissimi titoli consiglio il Piccolo Principe 😊

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