Bambini dimenticati in auto: facciamo prevenzione insieme!

Pubblicato il 8 Giugno 2017 da

Non penso possa esistere una punizione peggiore, per un genitore, di perdere il proprio figlio. In nessuna circostanza, tanto più se questa perdita avviene per un fatale incidente o una fatale distrazione.

 bambini-dimenticati-in-auto-caldo-estate-prevenzione

Non giudichiamoci. Non serve.
Non abbiamo tempo di fare la gara a chi vince la coppa del genitore migliore: possiamo invece usare il nostro tempo per aiutarci a vicenda e diffondere delle buone pratiche di sicurezza per fare in modo che non accada più!

Il Ministero della Salute ha stilato un vademecum che spiega le regole di prevenzione e di sicurezza ‘Estate Sicura’.

La temperatura corporea di un bambino sale da 3 a 5 volte più velocemente rispetto a quella di un adulto, per la presenza di una minore quantità di acqua nelle riserve corporee.

Abituiamoci a non coprire troppo i bambini, soprattutto nei luoghi chiusi come l’automobile.

Innanzi tutto leviamo subito la giacca ai bambini e anche lo zainetto, prima di allacciare loro le cinture di sicurezza: lasciare uno spazio o uno spessore dietro la schiena e le spalle dei bambini, equivale ad annullare la funzione di cinture e seggiolini, perché la schiena non aderisce bene allo schienale del seggiolino, e i rischi – in caso di incidente – sono enormi.

I bambini italiani vengono vestiti troppo! Quando fa caldo, i bambini vanno svestiti. Scegliamo indumenti esclusivamente in cotone 100% e togliamo golfini e tutine a manica lunga ai primi caldi: gambine e braccine scoperte vanno benissimo!

Quando fa molto caldo, la temperatura all’interno di un’automobile può salire da 10° a 15°C ogni 15 minuti! E, anche aprendo i finestrini, non si riduce in modo significativo l’innalzamento della temperatura nell’abitacolo.

Sfatiamo il mito infondato, tutto italiano, che l’aria condizionata faccia male: non è vero! L’aria condizionata è assolutamente sicura, se ovviamente la impostiamo nel modo corretto. Basta attivare le funzioni di de umidificazione e impostare una temperatura di 21-23 gradi, per provare un piacevole sollievo. Anche in auto, se è in dotazione, usiamola!

La maggior parte delle vittime di ipertermia ha un’età compresa tra 0 e 4 anni.

Finché i bambini non parlano in modo fluente, e quindi magari al mattino non interagiscono in auto con noi, si addormentano o si assentano, è indispensabile utilizzare alcune strategie per assicurarci di non dimenticarli in auto per errore.

Ecco le regole che ho pensato di condividere con voi, prendendo spunto dal Ministero della Salute, per prevenire i casi di bambini dimenticati in auto

Mettiamo la nostra borsa o la valigetta del lavoro sul sedile posteriore, vicino al bambino

In questo modo saremo spinti a cercare la borsa prima di uscire dall’auto e di recarci al lavoro, e dovremo per forza guardare in direzione dei sedili posteriori. Se la nostra borsa è vicino al bambino, sarà più facile vederlo. 

Chiaramente, per ragioni di sicurezza, sarà meglio chiudere lo sportello posteriore dove abbiamo poggiato la borsa, prima che un ladro ce la porti via ad un semaforo!

Mettiamo i giochi o la borsa del bambino sul sedile anteriore, vicino a noi

I nostri bimbi che vanno all’asilo, di solito hanno con sé uno zainetto, le ciabattine, il biberon con l’acqua, un giochino, il cambio delle lenzuola…

Mettiamo la borsa dell’asilo sul sedile anteriore accanto a quello di guida: in questo modo, chiudendo l’auto, e ricordandoci di prenderlo, ci ricorderemo anche di prendere il bambino.

Chiediamo alla scuola di inviarci un SMS se il bambino non arriva a scuola

Chiediamo alle maestre di mandarci un SMS o un messaggio gratuito su whatsapp, quando il bambino è assente.

Per loro non dovrebbe essere un carico eccessivo di lavoro, ma per noi potrebbe essere un’ancora di salvezza per accorgerci immediatamente che il bambino in qualche modo non è arrivato a scuola. 

Se incontriamo difficoltà da parte delle maestre, chiediamolo almeno nei periodi in cui ci sentiamo particolarmente stanchi o vulnerabili, come eccezione e precauzione.

Altrimenti, chiediamolo alle altre mamme e papà: usiamo i gruppi whatsapp della classe per aiutarci a vicenda!

Impostiamo una sveglia settimanale sul telefonino, che suoni nell’ora in cui il bambino deve entrare all’asilo

Mettiamo una sveglia settimanale sul cellulare, nell’orario di ingresso all’asilo: ogni mattina, dal lunedì al venerdì, sentiremo suonare la sveglia del cellulare e ci ricorderemo del bambino.

Eventualmente, diamo proprio un nome alla sveglia: Portato Paolino all’asilo?

Apriamo un gruppo whatsapp di famiglia, per parlarci tutte le mattine e comunicare eventuali cambi di programma

Mamma, papà, fratelli grandi, zia, nonni, baby sitter: tutte le persone che accudiscono il bambino possono darsi una mano immediata ogni mattina.

Imponiamoci, nel gruppo di famiglia, che all’ora stabilita (per esempio intorno alle 8 del mattino) qualcuno deve sempre scrivere nel gruppo per chiedere se il bambino è all’asilo e va tutto bene. 

Ricordiamoci che per crescere un bambino ci va un intero villaggio, quindi facciamoci aiutare dalla famiglia anche in questo!

Cosa fare come liberi cittadini

Se siamo gli spettatori: ogni volta che vediamo un’auto con seggiolino, sbirciamo dentro per vedere che non ci sia nessuno all’interno.
Invece di tirare dritto e non guardarci mai intorno, iniziamo a fare vigilanza attiva noi per primi come cittadini.

  1. Se vediamo un bambino chiuso in macchina, anche se fosse per un secondo soltanto, chiamiamo immediatamente il 112 – numero unico dei soccorsi – e restiamo nei dintorni.
  2. Non spaccate mai i finestrini delle auto (è un reato ed è anche pericoloso per voi), ma restate sul posto l’arrivo dei soccorsi, che arriveranno in pochi minuti.
  3. Nel frattempo, richiamate l’attenzione di un passante e urlategli di andare a suonare i campanelli, entrare nei negozi o negli uffici, per cercare il proprietario della macchina.

Condividiamo queste regole anche con i nostri amici, con i neo genitori (che si solito sono più stanchi e più provati), con le persone che abbiamo vicine. La prevenzione parte da ciascuno di noi, nessuno escluso!
Insegniamo anche ai bambini, appena sono in grado di farlo, a richiamare la nostra attenzione in auto, parlando con loro il più possibile.

Non escludere a priori che questi tragici incidenti possano capitare anche a te!

Il ‘miglior’ modo di commettere un errore, è sempre pensare che a noi non potrà mai capitare.
Siccome la mente umana è inesplorata, e ha dei meccanismi che non sempre possiamo governare, cerchiamo di porci in attenzione sempre, senza escludere a priori di aver bisogno anche noi di un promemoria.



Commenti

15 Commenti per “Bambini dimenticati in auto: facciamo prevenzione insieme!”
  1. Meg

    Che angoscia e che tristezza. Ma a che punto siamo arrivati? Dover mettere la sveglia per ricordarci dei figli? Ma ne vale la pena, o forse sarebbe meglio tornare a ritmi di vita e di lavoro più umani, anche a costo di rinunciare a qualcosa?

    • Mamma Felice (Mappano) - Ariete

      immagine livello
      Guru
      Mamma di Dafne (16 anni)

      Meg, ma anche con ritmi di vita umani e più lenti, non siamo infallibili. Anche chi è a casa e non lavora, ma ha un neonato che dorme 3 ore a notte, può incorrere in questo problema.
      Secondo me ci sono due piani: se riusciamo a rallentare va benissimo, e ne trae giovamento anche la nostra vita.
      Ma in ogni caso la prevenzione non è mai superflua, anzi, se me lo permetti, non è superflua proprio per chi si sente immune dagli errori, perché crederci infallibili ci porta ad abbassare il livello di guardia.
      Io metto la sveglia sul cellulare anche per ricordarmi di prendere le medicine, farlo per mia figlia onestamente non mi costa nulla, e non mi toglie il fatto di poter essere lo stesso una brava mamma, anche se mi serve qualche piccolo aiuto.

      • Meg

        Ma per carità, nessuno di noi è infallibile, le disgrazie capitano a tutti indistintamente e pure quando la soglia di attenzione è al massimo: a me fa impressione il verbo DIMENTICARE in questo contesto (anche se non riesco a trovare un sinonimo). Per i figli, ho dimenticato mille cose: l’appuntamento dal dentista, il saggio di pianoforte, lo zaino della scuola, di dargli le medicine, la merenda, e loro sono sempre stati molto severi con me quando sono capitate queste cose, ma DIMENTICARE I FIGLI mi fa proprio tanta paura (chiedo scusa per lo sproloquio ma queste notizie mi fanno sempre angoscia, più di attentati, guerre, catastrofi, forse proprio perché nessuno può considerarsi immune e basta davvero un niente per precipitare in un baratro)

      • Mamma Felice (Mappano) - Ariete

        immagine livello
        Guru
        Mamma di Dafne (16 anni)

        Come ti capisco, come ti capisco! Ho il tuo stesso pensiero.
        Ma sai che a me e Nex è successo di dimenticare di andare a prendere Dafne all’una, quest’anno, all’uscita da scuola? All’una precisa ho guardato l’orologio del PC e ho detto: Dafne!
        Non mi ero resa conto del tempo che passava, e soprattutto era un periodo in cui ogni giorno cambiavano i programmi: mia mamma in ospedale, i suoceri che una volta avevano dovuto cambiare giorno, un mio viaggio di lavoro… tutto insieme.
        Ovviamente non è successo nulla, e in due minuti siamo arrivati, perché siamo a 200 metri dalla scuola.
        E so anche io che con il nostro tipo di vita, con le interazioni che abbiamo con lei, con il casino che facciamo in macchina, ecco, è davvero improbabile che succeda e da neonata mai una volta me la sono DIMENTICATA, ma non lo so, adesso che ho 41 anni mi credi che certe volte la stanchezza mi fa dimenticare cose che fino a qualche anno fa davo per scontato? 🙁
        Non posso immaginare il dolore di tutto questo. io non potrei sopravvivere, lo so per certo.

  2. Meg

    Vorrei aggiungere una cosa: per quanto piccoli, i bambini sono persone, non pacchi da trasportare. Quando siamo in macchina con loro, anziché spettegolare al cellulare con le amiche, parliamo con i nostri figli, raccontiamogli una favola, cantiamo una canzoncina, approfittiamo del tragitto in macchina per passare del tempo con i nostri figli, anche così sarà difficile dimenticarsi di loro!

    • Mamma Felice (Mappano) - Ariete

      immagine livello
      Guru
      Mamma di Dafne (16 anni)

      Sono perfettamente d’accordo con te, Meg: anche noi abbiamo sempre cercato di interagire con Dafne in macchina, e infatti anche oggi non sta mai zitta 😀
      Sono d’accordo con tutto. Ma poi mi prende un dolore fisico terrificante al pensiero che invece a una piccola parte di persone questo dramma accade, e solo per questo spingo verso la prevenzione.

  3. IsaQ

    Quando ho iniziato a portare il secondo figlio al nido, sono stata assalita da questa paura e così ho imparato ad appoggiare la mia borsa ai piedi del suo seggiolino. Tutti gli altri consigli sono fantastici. Sarebbe bello poter aver un messaggio dalle insegnanti ma dovrebbe essere + che di loro iniziativa magari di un programma a pc che rilevate le presenze lo faccia partire in automatico. Sono veramente tanto prese.Bisognerebbe potessero aver il supporto di personale di segreteria che spesso però (almeno nel pubblico come nel nostro caso) c’è solo presso la sede centrale e non nei singoli nidi.

  4. Michela

    Proprio perché non tutti possono essere perfetti, proprio perché non sappiamo cosa succeda nella mente delle persone, c’è ferma in Parlamento una proposta di legge di Gianni Melilla che potrebbe scongiurare le morti di bambini in macchina. Si tratta di rendere obbligatorio in macchina un dispositivo collegato al seggiolino che suona quando si spegne la macchina, come per i fari…
    Basterebbe poco per aiutare e salvare vite e famiglie!

    • Mamma Felice (Mappano) - Ariete

      immagine livello
      Guru
      Mamma di Dafne (16 anni)

      Hai ragione! Ma io sono stata in Parlamento pochi giorni fa e ho capito inequivocabilmente una cosa: ci mettono anni a fare qualsiasi cosa. Se aspettiamo loro, passeranno minimo 7 anni prima di vedere i risultati 🙁

  5. Lodovica

    Sono una nonna e vorrei dare il mio piccolo contributo alla sicurezza dei bambini, in commercio esistono degli specchietti che messi nella posizione giusta permette a chi guida di controllare il bambino nel suo seggiolino. Mia figlia lo ha usato per le sue bambine ed è molto comodo perché per forza di cose quando guidi guardi lo specchietto retrovisore e di conseguenza vedi anche il bambino.

  6. Forse la fretta, forse i pensieri che angustiano ogni adulto, hanno distratto migliaia di genitori in tutto il mondo causando immani tragedie e lo stillicidio dei bimbi dimenticati nei veicoli.
    Realizzata a Messina, Infant Reminder è la prima app al mondo, per smartphones e tablets, totalmente gratuita e utilizzabile in tutto il mondo, in grado di scongiurare il pericolo di dimenticare i bambini nei veicoli.
    Prelevala gratuitamente dal sito ufficiale http://www.infantreminder.com/ oppure da App Store o Google Play.

  7. Rebecca

    Bel post davvero. Brava! L’ho condiviso. Mi auguro che lo leggano in tanti.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *