Svezzamento bio: come organizzarsi in famiglia

Pubblicato il 14 Ottobre 2016 da • Ultima revisione: 22 Marzo 2018

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Cosa vuol dire biologico? Naturale. Il cibo prodotto da agricoltura o allevamento biologico esclude o limita fortemente l’impiego di sostanze chimiche di sintesi sia nei mangimi degli animali, sia nella concimazione dei terreni e nella lotta ai parassiti delle piante.
Nell’agricoltura biologica in pratica non vengono usati fertilizzanti, insetticidi, diserbanti e anticrittogamici; si rispetta il terreno e l’ambiente circostante e la salute degli agricoltori; si riducono le lavorazioni e si pratica la rotazione delle colture.
Nell’allevamento biologico si garantisce agli animali una vita improntata sul loro benessere, conforme alle esigenze della loro specie. L’alimentazione degli animali da allevamento biologico rispetta le loro tappe fisiologiche di crescita ed è finalizzata ad una produzione di qualità, non di quantità.

Per chi ha figli in età da svezzamento è importante sapere di poter scegliere alimenti che non sono gonfiati da ormoni o che possono contenere tracce di pesticidi o fertilizzanti: alla lunga gli effetti devastanti di queste sostanze, sulla salute dei bambini, si fanno sentire.

Quindi sì, è vero, il biologico è diventato una moda, ma è sicuramente uno stile di vita sano ed etico, soprattutto per l’alimentazione dei bambini e il rispetto dell’ambiente e degli animali.

Come è possibile conciliare la vita di tutti i giorni con il biologico? Si pensa che il biologico sia costoso, ma non è più del tutto vero. Oggi nei supermercati troviamo moltissime linee bio, sia di noti marchi, sia a marchio GDO, e possiamo risparmiare sulla spesa anche comprando i prodotti giusti e abbinandoli ad altri prodotti di stagione.

Per esempio, vale la pena di comprare pasta e sughi bio e ridurre il consumo di carne o alimenti animali, a favore di legumi bio: questo ci fa risparmiare, ed è anche una scelta ecologica di sostenibilità ambientale, oltre che di salute.

Come organizzare lo svezzamento bio per i bambini in 5 punti

Frutta e verdura di stagione

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Cerchiamo nel nostro quartiere un negozio con prodotti locali di stagione: un mercato contadino, un negozio di frutta e verdura, un supermercato con prodotti bio.

Non è sempre necessario che frutta e verdura siano bio: ci basta che siano di stagione, che siano italiane o di sicura provenienza, che siano prodotte da persone di cui ci fidiamo. Potremmo anche affidarci a un GAS, organizzandoci insieme alle famiglie del nostro quartiere.

Cottura al vapore

Per mantenere vivo il cibo che acquistiamo, impariamo a cuocerlo poco e bene. Per esempio con i bambini in svezzamento o autosvezzamento è molto indicata la cottura al vapore: è una cottura rapida che mantiene il colore e le vitamine degli alimenti, e anche il loro sapore.

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Evitiamo sempre i fritti o le cotture lunghe, e prediligiamo il vapore per assaporare il vero gusto dei singoli ingredienti: ai bambini infatti non serve una pappa in cui nascondiamo le verdure o le carni, perché è anzi preferibile che riescano a sentire i vari sapori dei singoli ingredienti, per conoscerne il gusto, la consistenza, la naturalità.

Se ad esempio cuociamo delle carote al vapore, possiamo darle a bastoncino quando pratichiamo autosvezzamento oppure schiacciarle con la forchetta nello svezzamento tradizionale, condendole con olio e parmigiano.

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Quindi, fate la prova: invece di mescolare la pappa tutta insieme, mettetela divisa nel piattino. Da una parte la crema con la carne o il pesce oppure i legumi leggermente schiacciati con la forchetta, dall’altra parte le verdure, infine la frutta a pezzetti o a bastoncini. I bambini in questo modo impareranno bene a deglutire ed entro l’anno mangeranno insieme a noi a tavola.

Menù vario e con proteine vegetali

Non limitiamoci a dare ai bambini solo carne, pesce, prosciutto e formaggio: il mondo è pieno di proteine vegetali buonissime adatte anche ai bambini! Possiamo usare legumi come piselli, ceci e lenticchie bio, sin dalle prime settimane di svezzamento. E poi, verso l’anno di età, possiamo aggiungere fagioli, quinoa, soia edamame.

Personalmente, io ho sempre evitato di dare tofu o seitan a mia figlia: io stessa sono stata molto male con questi alimenti. La mia regola è che un cibo è tanto più buono, quanto meno è raffinato o lavorato.

Carne e pesce

Per quanto riguarda il pesce, è molto meglio comprarlo surgelato e non fresco, per essere certi della sua provenienza.

Per quanto riguarda la carne, evitiamo pollo e tacchino e puntiamo su coniglio, agnello, manzo e vitello, ma solo se abbiamo un macellaio di fiducia e ci informiamo sulla provenienza delle carni.

Affidiamoci a un marchio bio specifico per bambini

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Per ovviare a questi problemi con carne e pesce, io durante lo svezzamento ho usato solo omogeneizzati: non avevo un macellaio di fiducia e non avrei saputo scegliere la materia prima. Inoltre, cucinare la carne ed omogeneizzarla non è semplicissimo perché rischia di diventare stopposa: si può fare, ma la lavorazione richiede tempo e io non ne avevo.
Ho sempre preferito preparare da sola il brodo di verdure e le verdure stesse, variandole in base alla stagione, e poi completare il piatto con un omogeneizzato di carne biologico, formaggi magri e freschi, legumi bio di vario tipo o pesce. 

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La frutta invece la compravo fresca e la omogeneizzavo io, a meno che non dovessimo uscire di casa: in questo caso utilizzavo gli omogeneizzati bio già pronti, più facili da trasportare e meno deteriorabili (se per caso mia figlia non l’avesse voluta non sarebbe andata sprecata, perché l’omogeneizzato restava sigillato).

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Stessa cosa per le farine: ho usato poco la farina di riso, perché provoca stitichezza, ma ho usato molto la farina di mais e tapioca o la multicereali. Preferivo le farine bio perché la coltivazione dei cereali può davvero essere selvaggia. Così come la pastina per i primi mesi: meglio iniziare dal bio e poi passare a una buonissima pasta ‘da grandi’ italiana, sicura e ben lavorata, da mangiare tutti insieme.

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Tra gli omogeneizzati bio che conosco, c’è la linea di prodotti biologici per lo svezzamento di Humana: questa azienda ha introdotto la linea “io e Bio”, il biologico studiato su misura per il bambino. Si tratta di prodotti sicuri fin dall’origine, in quanto contengono esclusivamente ingredienti biologici, di origine dichiarata e ottenuti da agricoltori certificati, e sono senza conservanti, coloranti e OGM (come per legge).
Sono prodotti realizzati con pochi passaggi produttivi, quindi mantengono inalterato il gusto e il sapore più autentico degli alimenti, cosa che – come dicevo sopra – è importantissima, se vogliamo che i nostri figli apprezzino la varietà degli alimenti, invece di mangiare pappe in cui nascondiamo le verdure. E’ anche questa una educazione al gusto.

Trovo sia sempre comodo che svezzamento o autosvezzamento siano ‘morbidi’: è bellissimo cucinare per i figli, ma servono ingredienti sicuri e tempo. Quindi è bene avere un piano B e scegliere una marca di alimenti biologici da tenere sempre nella dispensa, per avere carne e pesce sicuri, o per i giorni in cui non abbiamo fatto la spesa o dobbiamo uscire con i bambini.

Lo svezzamento è un momento delicatissimo, soprattutto per noi genitori. Abbiamo sempre paura che nostro figlio mangi poco o troppo, che non stia bene, che non abbia un sano rapporto con il cibo. E’ normale.
Per superare questa paura dobbiamo imparare a mangiare meglio anche noi: forse è proprio l’occasione giusta per riprendere le fila della nostra alimentazione, verso una svolta bio, più sana e più sostenibile a livello ecologico.

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Ricordiamoci alcune regole importanti:

  1. Fino ai 6 mesi di vita, il latte della mamma è l’alimento perfetto per il neonato: in tutti quei casi in cui sia possibile allattare, bisogna farlo in modo esclusivo e senza paura che il latte non basti: il latte materno è l’alimento biologico per eccellenza per i nostri bimbi;
  2. Svezzamento o autosvezzamento, ad ognuno il suo stile: l’importante è tagliare il cibo in modo sicuro, e poi scegliere – anche insieme al pediatra – il tipo di svezzamento che vogliamo attuare;
  3. Lasciamo in ogni caso che i bambini sperimentino e conoscano il cibo: l’unico modo per mangiare le verdure e apprezzarle, è che i bambini possano imparare a conoscerle, manipolarle, cucinarle o tagliarle (come prevede anche il Metodo Montessori)
  4. Evitiamo l’iperalimentazione: le grammature per i bambini non possono essere le stesse degli adulti; l’obesità si combatte sin dai primi pasti, perché poi è sempre più difficile;
  5. Teniamo frutta e verdura sul tavolo: Puliamo frutta e verdura di stagione e teniamole come centrotavola: invece di usare merendine confezionate, lasciamo che i bimbi si servano liberamente dal vassoio, assaggiando i cibi nella loro espressione cruda, colorata e viva. Sarà una merenda sana, e un sano approccio al sapore di ogni ingrediente.


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