L’Educazione non è ipocrisia

Pubblicato il 9 Novembre 2015 da

Spesso mi trovo a discutere con le amiche sul confine tra libertà del bambino, ed educazione. Io sono una accanita sostenitrice di entrambe: i bambini hanno bisogno di libertà per potersi esprimere, ma hanno anche bisogno di confini, per non perdersi.

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Sono molto sensibile all’educazione: per educazione, io e mio marito non commentiamo mai ad alta voce l’aspetto delle persone, né i loro difetti fisici. Non ridiamo se una persona è bassa o grassa, non ci mettiamo a guardare qualcuno che ha un arto amputato, o più semplicemente le orecchie a sventola o il naso aquilino.
E la stessa cosa abbiamo insegnato a Dafne, che sa bene, sin da quando è piccola, che non si fanno commenti sulle persone.
Cosa che per alcuni è ipocrisia, e per me invece si chiama educazione.

Maria Montessori diceva che: il bambino è competente. Frase che, quindi, continua con: il bambino ha competenza anche delle sue emozioni, e quelle altrui. Si chiama empatia.
I bambini sono estremamente empatici: tant’è che soffrono e cambiano il loro comportamento se noi siamo stressati, agitati o nervosi…

Ne parlavo recentemente a proposito del fatto che alcuni bambini fanno commenti ad alta voce sulle persone, in modo che risulta sgradevole a chi è indirizzato il commento.
Ai bambini capita, perché spesso lo fanno con innocenza.
Ma non vedo  che problema ci sia a chinarsi un momento all’orecchio del bimbo e ricordargli la regola generale che abbiamo già detto a casa (mi auguro):
Ricordati cosa ci siamo detti, non si fanno i commenti sulle persone… A te piacerebbe? Come ci rimarresti se qualcuno per strada ti indicasse e ti facesse notare un tuo difetto?

I bambini NON sono la bocca della verità.
Mia figlia (sette anni) e la sua compagna, qualche settimana fa dicevano che, quando ero incinta, mi si sono rotte le ‘anche’ e infatti dovevo sempre stare a letto. Per dire 😀

I bambini vedono una verità soggettiva, mutuata dalle loro scarse esperienze di vita. L’innocenza dei commenti ci può stare a due anni, quando effettivamente tutto ciò che è fuori dalla norma può essere commentato UNA volta. Dopo di che, esisterebbero quelle figure chiamate genitori, che – con l’esempio e i racconti – ti dicono che no, non puoi dire a uno che è ciccione, anche se è vero. E questa, per me, non si chiama ipocrisia: si chiama EDUCAZIONE.
Il fatto che una cosa sia vera, non significa che non ferisca la persona a cui è diretto il commento, o anche quegli che gli stanno attorno e gli vogliono bene.
E io sono abituata che a mia figlia insegno a essere gentile con tutti, e dico anche che può essere cattiva con chi vuole lei (pagandone però le conseguenze).

Quindi voto per l’educazione a prescindere, per tutti, grandi e piccoli.
L’educazione non ha mai ucciso nessuno, e ha il pregio di migliorare il mondo.

Sembra invece che a questi figli non si possa più dire niente: guai se un nonno o una maestra si permettono di sgridare i nostri figli, perché i nostri bambini possono fare tutto ciò che vogliono…
E lo vedo spesso nelle famiglie che si dedicano al Metodo Montessori, e non so perché, visto che invece la Montessori era una donna dell’ottocento piuttosto rigida e severa.

Essere genitori montessoriani non significa crescere figli senza regole, né crescere figli che fanno ciò che vogliono, o che possono essere rozzi e maleducati.

Ci tengo: la Montessori era una donna autorevole. Ha sempre parlato della libertà del bambino, ma ne ha parlato nel senso che il bambino è libero di sperimentare ed essere se stesso… nel confine che lei definisce migliore per lui e la sua età. La libertà della Montessori è simile alla libertà del giovane Emilio di Rousseau: il bambino deve avere la sensazione di poter agire liberamente nel suo ambiente, ma il precettore e la maestra hanno prima definito i confini e le regole della sua libertà, per il suo bene, e per il raggiungimento della sua autonomia.

Tratto da Educare alla Libertà di M- Montessori:

Quando le maestre furono stanche delle mie osservazioni, cominciarono lasciar fare bambini tutto quello che volevano: ne vidi alcuni con i piedi sul tavolino, o con le dita nel naso senza che le maestre intervenissero a correggerli; ne vidi altri dare spinte ai compagni e assumere nel volto un’espressione di violenza senza che la maestra facesse la più piccola osservazione.
Allora dovetti intervenire pazientemente per far vedere con quale assoluto rigore occorre impedire, e a poco a poco soffocare, tutti gli atti che non si devono compiere, affinché il bambino abbia un chiaro discernimento tra il bene e il male.

Non etichettiamo dunque l’educazione come ipocrisia. Impariamo a stabilire le regole fondamentali della nostra famiglia, e rispettiamole per primi con il nostro esempio personale.
Quali sono le vostre 4 regole fondamentali di educazione?



Commenti

12 Commenti per “L’Educazione non è ipocrisia”
  1. Fulvia

    Ciao Mammafelice
    Grazie per questo bellissimo post sull’educazione! Ti seguo da un pó di tempo e finalmente mi sono decisa a scriverti un “grazie” di tutto cuore per il lavoro che svolgi e che condividi con chi ti segue 🙂 Mi piace molto leggere i tuoi post che trovo sempre ricchi di spunti interessanti.
    Grazie ancora e buona giornata!
    Fulvia

  2. Questo post rispecchia al 100% quello che penso anche io dei bambini! Quante discussioni con altre mamme che “son bambini, è normale che siano cattivi e si prendano in giro”, “cosa vuoi che sia se strappa le bacche dall’aiuola pubblica”, “i bambini devono giocare, non li si può sgridare se usano in modo improprio la giostra al parco”, etc etc.
    Mio figlio non è un bimbo obbediente, educato e rispettoso ma io ci provo, tento ogni giorno di fargli capire che il rispetto e l’educazione sono importantissimi!

    • Mamma Felice (Mappano) - Ariete

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      Guru
      Mamma di Dafne (16 anni)

      Vero Claudia! Anche Dafne non è una bimba ‘ubbidiente’ nel senso ‘statico’ del termine: è sempre un gioco di equilibri. Non la vorrei ubbidiente al 100%, a dire la verità, perché mi dispiacerebbe per lei. Ma di certo non voglio che si comporti da maleducata! per me è inconcepibile. Più si fa così, più i bambini crescono senza punti di riferimento, e infatti sono bambini molto soli!

      • Concordo: anche io non voglio un bimbo-soldatino. Ma non c’è nessun pericolo, Samuele è un tipetto tosto che ribatte a ogni mia frase. Però io non demordo perché l’educazione è troppo importante e hai ragione: è necessari anche e soprattutto per creare relazioni.

  3. Valentina

    …anche perchè, altrimenti, CHE ‘CCE STIAMO A FFA?
    Sembriamo un branco di devoti a Dio Bambino (ci sono passata anche io da questa fase, eh!) e cresciamo dei piccoli despoti (fortemente insicuri, fra l’altro).
    Ricordo la scena di qualche anno fa nella quale una ragazzina, età medie, figlia di una mia conoscente, rispose alla madre appunto, in maniera così maleducata, ma così maleducata che arrosìì per lei, provai un imbarazzo incredibile. La madre, neanche troppo a disagio, per prima cosa si scuso’ con la figlia per non averla accontentata (???) e poi con me :” Succederà anche a te fra qualche anno, vedrai…” Eh no. No. Se mi succederà vorrà dire che non ho fatto la mia parte di genitore e probabilmente è quello che mi meriterei.

    • Mamma Felice (Mappano) - Ariete

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      Guru
      Mamma di Dafne (16 anni)

      Ahhhh, anche io penso le avrei risposto:
      Ma anche no che non mi succederà, ciccia!
      Forse perché appunto negli anni precedenti ho dato delle regole, e le ho rispettate io stessa?

      Come se fosse facile? Anche per noi sarebbe moooolto più comodo dire sempre di sì a tutto, no?

  4. ah. ecco. almeno c’è qualche altra mamma che crede ancora nel valore dell’educazione.
    ogni tanto mi ritrovo addosso sguardi traversi quando riprendo i miei figli, quando capita di dover intervenire in mezzo ad altri. il rispetto è proprio alla base, santo cielo!

  5. Ho sempre abituato Alessandro al rispetto, ove i suoi amici usano la parola, cicciona lui dice che una persona è un pò in carne…
    Gli ho insegnato a non indicare e a non commentare e quando sbaglia gli spiego perchè anche se magari le mamme degli amici dicono” sono bambini! ” sto cactus, sono gli uomini di domani, dei papabili bulletti.
    Fatico a dirgli di no a volte, ma credo sia essenziale mettere dei paletti, sopratutto in vista dei periodi in cui siamo soli! Quando le insegnanti di Ale mi dicono che tanto a modo, carino ed educato, io gongolo lo ammetto, perchè so che a casa a volte è da fulminare , sopratutto quando mi dice “mamma sai dovresti metterti a dieta”….

  6. Cristina

    Educazione od ipocrisia..Odio l’ipocrisia e l’incoerenza di certi genitori. Purtroppo, e’ un penare perché quel che tu di giusto insegni, viene spesso scavalcato dal tuo entourage ai danni dei tuoi pargoli. Non “gioco” con regole altrui ma solo con le mie. Devo, spesso, riguardire chi “adulto”, ancora condizionato culturalmente, non ha ancora capito come meglio approcciarsi. A causa loro, devo far presente ai miei figli di non assoggettarsi a certe sciocchezze. Come ringraziare sempre e comunque in maniera profusa chi ti fa un dono, ecc…questo grazie serve più a chi da che a chi ha ricevuto. I bambini non sono robot conformi alle nostre false aspettative. Solo, con l’empatia si può lavorare sulla giusta comprensione. Ed evitare che diventino bulletti…è un lavoro quotidiano. Non farli sentire cattivi se esprimono un certo lato di se…aiutarli a tenerlo domato. Comunque, meno sono repressi, meno saranno propensi alla cattiveria.

    • Mamma Felice (Mappano) - Ariete

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      Guru
      Mamma di Dafne (16 anni)

      Su molte cose concordo. Sul fatto che il nostro lavoro educativo possa essere spazzato via da nonni e parenti, un po’ meno. Perché i bambini sanno benissimo le regole, e sanno che sono i genitori a educarli.

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