Cos’è il patto di corresponsabilità scuola-famiglia

Pubblicato il 11 Settembre 2015 da • Ultima revisione: 23 Aprile 2018

Stiamo per iniziare di nuovo la scuola: spieghiamo bene cos’è il patto di corresponsabilità scuola-famiglia che firmeremo tutti insieme, e perché è importante non solo firmarlo, ma rispettarlo.

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Il patto di corresponsabilità educativa tra scuola e famiglia è un insieme di regole e norme di comportamento dei docenti, degli alunni e delle famiglie, nonché l’ufficializzazione dei criteri di valutazione degli alunni, con lo scopo di garantire il miglior diritto possibile all’istruzione dell’obbligo.

Il patto di corresponsabilità è insomma, l’elenco dei principi e dei comportamenti che la scuola, la famiglia e gli alunni condividono e si impegnano a rispettare.
(Riferimento normativo: Decreto del Presidente della Repubblica 21 novembre 2007, n. 235).

Il modello base del patto di corresponsabilità è fornito direttamente dal MIUR, il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.

PDF da scaricare: Patto di corresponsabilità MIUR.

Ogni scuola ha poi la facoltà di personalizzarlo, ma mai di snaturarlo, cambiarlo o inserire parti non ammesse dallo stesso Ministero.
Nel patto di corresponsabilità troveremo sempre un elenco di diritti e doveri degli alunni, dei docenti e dei genitori.

Io ho preso come spunto il patto educativo della nostra scuola, ma in qualsiasi plesso scolastico potete prenderne visione, per esempio nelle circolari interne alla scuola, o nei diari scolastici forniti dalla scuola stessa.

Patto di corresponsabilità ALLIEVI

Diritti degli allievi

  • ad una formazione e ad un istruzione qualificata e comunque tale da valorizzare l’identità e le potenzialità di ciascuno;
  • al rispetto della loro dignità e delle loro individualità in quanto persone e della loro integrità fisica e psichica;
  • ad una valutazione chiara e soprattutto formativa;
  • a veder valorizzati i loro successi e a capire i loro insuccessi nei percorsi di apprendimento.

Doveri degli allievi:

  • di rispettare i loro docenti e di adeguare i loro comportamenti alle regole della civile convivenza che gli stessi docenti illustreranno fin dai primi giorni di scuola. Lo stesso rispetto è
    dovuto a tutto il personale che opera quotidianamente nelle scuole;
  • di rispettare gli ambienti, gli arredi, le attrezzature, i sussidi e il materiale didattico che la scuola mette a loro disposizione. Lo stesso rispetto è dovuto al materiale di ciascun compagno di
    classe;
  • di impegnarsi quotidianamente durante il lavoro in classe e nello studio a casa;
  • di rispettare gli orari di ingresso sia all’entrata del mattino sia nei rientri pomeridiani;
  • di portare sempre tutto ciò che occorre loro per lo svolgimento delle attività didattiche.

Tra le regole richieste da ogni istituto scolastico, potreste trovare norme riguardanti anche:

Uso del cellulare e di altri dispositivi elettronici
Gli alunni sono tenuti a non utilizzare, nei locali scolastici, telefoni cellulari e altri dispositivi (ad es. lettori MP3,videogame ecc.) che possano rappresentare elemento di distrazione, sia per chi lo usa che per i compagni e, dunque, elemento di disturbo per il regolare svolgimento delle attività.
Qualora i genitori per esigenze familiari ritenessero opportuno consentire al proprio figlio di avere un cellulare durante le lezioni, questo deve essere accuratamente riposto spento nello zaino e non deve essere utilizzato per nessuna ragione nei locali scolastici ( aule, bagni, palestre, corridoi , ecc. ecc. ).
Per la suddetta ragione, affinché i docenti possano avere la possibilità di vigilare sul rispetto di questa norma e per tutelare la salute degli alunni, questi non possono avere in tasca il cellulare.
Nel caso venissero reperiti tali oggetti i docenti sono autorizzati a ritirarli, senza alcuna responsabilità da parte della scuola. Gli oggetti ritirati saranno restituiti ai genitori. La scuola non risponde di eventuali oggetti smarriti o di furti. E’ severamente vietato portare il cellulare e altri dispositivi elettronici durante le uscite sul territorio, le uscite didattiche e le visite d’istruzione. E’ consentito esclusivamente l’uso di macchine fotografiche.

Rispetto dell’orario
Gli alunni sono tenuti a rispettare gli orari di ingresso per riguardo nei confronti dell’Istituzione scolastica e di tutti i compagni di classe. Si ricorda che gli alunni della Scuola Secondaria devono
entrare a scuola alle h.8.00, gli alunni della Scuola Primaria alle h.8.25. Dopo il terzo ritardo, i genitori devono giustificare direttamente in Presidenza.

Violenza e bullismo dentro e fuori i locali scolastici
Saranno puniti con severità tutti gli episodi di violenza e di bullismo anche cyberbullismo che dovessero verificarsi tra gli alunni sia all’interno della scuola che fuori. Tutti devono poter frequentare la scuola con serenità senza dover subire le prepotenze di altri.

Patto di corresponsabilità DOCENTI

Doveri dei docenti: 

  • I docenti che accolgono gli alunni devono trovarsi in classe almeno cinque minuti prima dell’inizio delle lezioni. Il docente della prima ora deve segnalare sul registro di classe gli alunni assenti, controllare quelli dei giorni precedenti e segnare sul registro di classe l’avvenuta o la mancata giustificazione. Il docente, qualora un alunno dopo tre giorni dal rientro continui ad essere sprovvisto di giustificazione, segnalerà la situazione al DS o al coordinatore di plesso. I docenti annotano quotidianamente sul registro di classe le assenze degli alunni e segnalano al DS i casi in cui si verifichino assenze frequenti e prolungate;
  • In caso di ritardo di un alunno occorre segnare l’orario di entrata, la giustificazione o la richiesta di giustificazione e ammetterlo in classe;
  • Se un alunno richiede, con permesso scritto di un genitore, di uscire anticipatamente, bisogna apporre sul registro di classe l’ora in cui l’alunno è uscito e il nominativo della persona che è venuta a prelevarlo;
  • I docenti indicano sempre sul registro di classe i compiti assegnati e gli argomenti svolti;
  • I docenti hanno cura di non lasciare mai, per nessun motivo, gli alunni da soli;
  • Durante l’intervallo i docenti vigilano sull’intera classe e collaborano con i colleghi delle altre classi;
  • Durante le ore di lezione non è consentito fare uscire dalla classe più di un alunno per volta, fatta eccezione per i casi seriamente motivati;
  • Se un docente deve per pochi minuti allontanarsi dalla propria classe occorre che avvisi un collaboratore scolastico o un collega affinché vigili sulla classe;
  • In occasione di uscite o per trasferimenti in palestra o nei laboratori, gli alunni devono lasciare in ordine il materiale scolastico chiuso nelle borse affinché altri alunni, sotto la guida e la
    sorveglianza dei docenti, possano usufruire dell’aula senza creare problemi;
  • Al termine delle lezioni i docenti accertano che i locali utilizzati vengano lasciati in ordine ed i materiali siano riposti negli appositi spazi;
  • Gli insegnanti accompagnano la classe in fila all’uscita e vigilano affinché gli alunni siano affidati ai genitori o agli adulti delegati;
  • I docenti devono prendere visione dei piani di sfollamento dei locali della scuola e devono sensibilizzare gli alunni sulle tematiche della sicurezza;
  • E’ assolutamente vietato, per qualunque attività, l’utilizzo di sostanze che possano rivelarsi tossiche o dannose per gli alunni quali: colle non dichiaratamente atossiche, vernici, vernidas, solventi, etc… Prima di proporre agli alunni attività che richiedono l’uso di sostanze particolari o alimenti (pasta, farina, legumi, etc…) occorre verificare tramite comunicazione scritta che non vi siano casi di allergie specifiche o intolleranze ai prodotti.
  • E’ assolutamente vietato ostruire con mobili, arredi, anche solo temporaneamente, le vie di fuga e le uscite di sicurezza;
  • Non è consentito, per ragioni di sicurezza, sistemare mobili bassi accanto a vetrate e finestre, sia in aula che in qualunque altra zona dell’edificio scolastico accessibile agli alunni;
  • I docenti, ove accertino situazioni di pericolo, devono prontamente comunicarlo in Presidenza. Eventuali danni riscontrati devono essere segnalati in Presidenza. I danni riscontrati vengono risarciti dal responsabile. Qualora questi non venga individuato, gli insegnanti della o delle classi interessate ne discuteranno in C.d.C. con i genitori ed il risarcimento sarà effettuato in modo
    collettivo;
  • I docenti hanno facoltà di richiedere colloqui e/o approfondimenti telefonici con le famiglie nell’ottica di un rapporto scuola/famiglia più trasparente e fattivo;
  • Ogni docente apporrà la propria firma per presa visione delle circolari e degli avvisi. In ogni caso tutte le circolari e gli avvisi affissi all’albo della scuola o inseriti nell’apposito registro o pubblicati sul sito della scuola si intendono regolarmente notificati;
  • I docenti non possono utilizzare i telefoni cellulari durante l’orario di lavoro;
  • I docenti non possono utilizzare i telefoni della scuola per motivi personali. In caso di motivo di ufficio, la telefonata va annotata sull’apposito registro, indicando il numero composto, il destinatario, il nome della persona che effettua la telefonata e sinteticamente l’oggetto della telefonata;
  • I docenti devono avvisare tramite diario le famiglie circa le attività didattiche, diverse dalle curricolari, che saranno svolte;
  • Il ricorso al Dirigente Scolastico per problemi di ordine disciplinare va contenuto al massimo in quanto se da un lato ostacola il complesso e difficile lavoro dell’ufficio di presidenza, dall’altro provoca nell’alunno la convinzione di una certa impotenza educativa da parte dei docenti, che, in certe occasioni, può costituire una ragione di rinforzo di condotte errate in situazioni di difficoltà;
  • I registri devono essere debitamente compilati in ogni loro parte e rimanere nel cassetto personale a disposizione della presidenza;
  • Gli insegnanti presenti alla mensa abitueranno gli alunni ad una adeguata igiene personale (lavarsi le mani….) e, durante il pranzo, controlleranno gli stessi e li educheranno ad un corretto comportamento.

Patto di corresponsabilità GENITORI

Doveri dei Genitori:

I genitori adeguano i propri comportamenti al rispetto del Patto Educativo con le Famiglie esplicitato nel POF dell’Istituto e di seguito riportato. Pertanto essi devono:

  • Conoscere e rispettare il Regolamento d’Istituto;
  • Rapportarsi agli insegnanti con atteggiamenti corretti che ne rispettino la professionalità;
  • Non partire dal presupposto che i propri figli abbiano sempre ragione;
  • Guidare i propri figli ad accettare, rispettare, aiutare gli altri e i diversi da sé, comprendendo le ragioni dei loro comportamenti:
  • Apprezzare e/o gratificare il lavoro dei propri figli;
  • Rispettare rigorosamente gli orari di ingresso e d’uscita :è una forma di rispetto per i propri figli e per l’Istituzione scolastica;
  • Giustificare sempre le assenze e i ritardi, ricordando che i ritardi devono avere carattere di eccezionalità;
  • In caso di assenza informarsi sul lavoro svolto in classe e su eventuali comunicazioni degli insegnanti;
  • Le uscite anticipate, come i ritardi, devono essere motivate sempre e rappresentano comunque l’eccezione e non la regola;
  • Essere consapevoli che, in orario scolastico comprendente anche il tempo mensa in caso di iscrizione annuale a detto servizio, l’alunno potrà uscire dalla scuola solo se accompagnato
    dal genitore o da persona maggiorenne munita di delega;
  • Controllare ogni giorno il quaderno degli avvisi o il diario, potrebbero esserci comunicazioni importanti o urgenti;
  • Utilizzare il diario per richiedere colloqui con i docenti;
  • Fare in modo che l’alunno abbia sempre con sé il materiale scolastico;
  • Controllare che l’abbigliamento sia adeguato all’ambiente e alle attività scolastiche;
  • Rispettare le scadenze sia per i pagamenti sia per fornire le eventuali comunicazioni richieste dalla scuola;
  • Rispettare le disposizioni impartite dal Dirigente scolastico o dai docenti, soprattutto quelle emanate per motivi di sicurezza;
  • Per collaborare attivamente con la scuola, le famiglie degli alunni avranno cura di scegliere quotidianamente per i loro figli l’abbigliamento più sicuro e più funzionale allo svolgimento
    delle attività, evitando di far loro indossare collanine, orecchini, anellini, braccialetti, cinture, ecc.;
  • Per esigenze organizzative e per facilitare nei propri figli l’assunzione delle proprie responsabilità, i genitori dovranno astenersi dal portare a scuola materiale didattico dimenticato a casa dai propri figli, fatta eccezione per materiale indispensabile come occhiali da vista o medicinali indispensabili;
  • I genitori, convocati tramite diario o lettera da un docente ovvero dal DS, avranno cura di presentarsi a scuola rispettando i tempi indicati nella convocazione;
  • Si raccomanda ai genitori di presenziare alle riunioni di classe e/o ai colloqui con i docenti senza i propri bambini o , se impossibilitati a lasciarli a casa, di vigilare su di essi all’interno e all’esterno dei locali scolastici. Dopo il termine delle lezioni, per motivi di sicurezza, ai genitori non è consentito accedere alle aule per recuperare materiale scolastico dimenticato dai propri figli;
  • Ove dovesse malauguratamente accadere che un genitore (o comunque un adulto presente a scuola) assuma nei confronti dei docenti o dei collaboratori scolastici atteggiamenti irrispettosi o ingiuriosi o persino aggressivi, gli operatori scolastici provvederanno ad informare il Dirigente ed eventualmente chiamare le Forze dell’Ordine.I genitori possono segnalare al DS – anche in via riservata – fatti, eventi o situazioni che possano turbare la serenità della vita scolastica e l’integrità degli alunni in quanto persone.

Cosa non troverete MAI nel patto di corresponsabilità scuola-famiglia

Non troverete MAI alcun riferimento alla sessualità dei bambini, né tanto meno qualcosa sulla ‘teoria del gender’. La Teoria del Gender, infatti, non esiste, ed è il frutto di una mistificazione politica che aveva come obiettivo quello di non fare approvare il DDL della Buona Scuola (Legge 107/15) ovvero il decreto di riforma della Pubblica Istruzione (che nel frattempo è già stato attuato).

LINK: Testo completo della Legge 13 Luglio 2015, n. 107 – Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti.

In particolare, sappiate che nel DDL La buona Scuola, non si fa mai riferimento alla ‘Teoria del Gender’ (perché infatti non esiste), ma si fa un solo preciso riferimento alla lotta contro gli stereotipi di genere: la parola ‘gender’ non viene MAI nominata nel testo, e si fa riferimento una sola volta alla parola ‘genere’: potete verificare voi stessi il documento originale della Legge linkato qui sopra.

In particolare:

Articolo 1, comma 16:
16. Il piano triennale dell’offerta formativa assicura l’attuazione dei principi di pari opportunità promuovendo nelle scuole di ogni ordine e grado l’educazione alla parità tra i sessi, la prevenzione della violenza di genere e di tutte le discriminazioni, al fine di informare e di sensibilizzare gli studenti, i docenti e i genitori sulle tematiche indicate dall’articolo 5, comma 2, del decreto-legge 14 agosto 2013, n. 93, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 ottobre 2013, n. 119, nel rispetto dei limiti di spesa di cui all’articolo 5-bis, comma 1, primo periodo, del predetto decreto-legge n. 93 del 2013.

Controllando attentamente l’Articolo 5, comma 2, del decreto-legge 14 agosto 2013, n. 93, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 ottobre 2013, n. 119 – si legge che in questo Articolo in modo ancora più esplicito si parla di lotta alla violenza contro le donne, prevenzione, tutela delle vittime: Norme in materia di maltrattamenti, violenza sessuale e atti persecutori  (Link alla Gazzetta Ufficiale). Anche in questo documento ufficiale non compare mai la parola ‘gender’, e potete verificare voi stessi. Compare una sola volta la parola ‘genere’, nel titolo: «Disposizioni urgenti in materia di sicurezza e per il contrasto della violenza di genere, nonché in tema di protezione civile e di commissariamento delle province.»

In particolare, in questo Decreto Legge, si introduce un’aggravante per il delitto di femminicidio o di stalking:

  • nei confronti di donna in stato di gravidanza;
  • nei confronti di persona della quale il colpevole sia il coniuge, anche separato o divorziato, ovvero colui che alla stessa persona e’ o e’ stato legato da relazione affettiva, anche senza
    convivenza.”;
  • nei confronti di delitti commessi in danno di un minorenne o da uno dei genitori di un minorenne in danno dell’altro genitore;
  • nei confronti di delitti commessi in danno di persone disabili.

In data 15 Settembre 2015, il MIUR pubblica questa circolare ufficiale: Prot. AOODPIT n. 1972 del 15/09/2015.
La circolare cita quanto previsto dal diritto europeo, “che proibisce la discriminazione per ragioni connesse al genere, alla religione, alle convinzioni personali, handicap, età, orientamento sessuale o politico“.

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Scarica qui il PDF del MIUR che smentisce tassativamente l’esistenza di una teoria gender, soprattutto nelle scuole.

Riassumendo: a cosa serve il patto di corresponsabilità scuola-famiglia

Il patto di corresponsabilità serve ad alunni, genitori e insegnanti per promuovere la migliore scuola possibile, e per tutti. E’ importante infatti che i genitori aiutino i figli non solo ad andare a scuola regolarmente, ma anche ad impegnarsi a fondo nello studio, e nel rispetto delle sue regole.

Troppo spesso i genitori della mia generazione sono impegnati più a indignarsi se i bambini non ricevono il bis di pasta in mensa, invece che prendersi la responsabilità di ciò che è davvero importante:

  1. firmare sempre il diario e controllare che i compiti siano stati svolti;
  2. essere corretti e rispettosi con i maestri dei propri figli, evitando di dare sempre ragione a prescindere ai bambini;
  3. assicurarsi che i propri figli siano rispettosi anche con i compagni, e che non siano né promotori né vittime di atti di bullismo;
  4. partecipare attivamente alle riunioni di classe, alle attività della scuola, ai colloqui individuali.

Tutti i genitori vogliono il meglio per i figli, e tutti i genitori si preoccupano se si intravedono pericoli per i figli: proprio per questo motivo, facciamoci una promessa.

Se davvero vogliamo vigilare sulla buona scuola, diventiamo genitori attivi. Partecipiamo alle riunioni, chiediamo colloqui con presidi e insegnanti, controlliamo i compiti.

La Teoria del Gender non esiste, ma la carenza da parte delle famiglie sì: è arrivato il momento di preoccuparci, tutti insieme, di migliorare la scuola da dentro.
Perché la responsabilità dell’educazione dei figli parte dal nostro impegno quotidiano, e di tutti, per esempio anche dei papà.

Io a mia figlia prometto questo: che vigilerò sulla scuola attentamente, per proteggerla da qualsiasi pericolo. E nello stesso tempo prometto che controllerò sempre il diario e i compiti, e sia io che suo padre parteciperemo a riunioni e colloqui.

E voi cosa promettete?



Commenti

6 Commenti per “Cos’è il patto di corresponsabilità scuola-famiglia”
  1. Angela


    brava brava brava ne avevo bisogno, in rete ho trovato tutto e il contrario di tutto in merito alla teoria gender, finalmente qualcuno che parla chiaro!

  2. Ci voleva un post così!!! E poi, anche se esistesse la “teoria gender”, io sono sette anni che insegno a Federico che si è tutti uguali, che si gioca con tutti, che non esistono distinzioni tra “maschi” e “femmine” nei giochi, che ci vuole rispetto per tutti ecc…

  3. Gorgio

    La cosa sembra giusta, e lo è se insegna a non discriminare “tutti” i tipi di diversità, ma nella realtà, in molte scuole, e molte più sarebbero se qualcuno non si fosse opposto, per realizzare l’insegnamento alla non discriminazione (sacrosanta) si inseriscono associazioni di forte “ispirazione” omosessuale e affini, che in realtà propongono tutt’altro, senza il consenso informato dei genitori e a volte nell’inconsapevolezza degli spessi presidi. La cosi detta “teoria del gender”, al di la della etichetta formale, esiste ed è ormai stata sdoganata dallo stesso ministro Fedeli, perfino dai tg nazionali, etc. Essa si confonde e si mischia con gli studi di genere, ma in realtà è altra cosa, come dimostra molta letteratura internazionale e nazionale. Suppone la separazione del sesso biologico dal genere di appartenenza, che sarebbe un costrutto sociale e quindi variabile a seconda delle inclinazioni e desideri individuali, anche più volte nella vita

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