Mamma Felice

Aiuto: forse soffro di depressione post partum, che faccio?

Pubblicato il 9 Luglio 2015 da

Una mamma che va in psicoterapia spesso si sente in colpa:non sono un bravo genitore”, “chissà cosa penseranno”, “sono un’incapace”. Questi sono solo alcuni dei pensieri che le attraversano la mente. Eppure, deve anche riflettere sul fatto di essere molto coraggiosa: ci vuole una grande forza per ammettere di aver bisogno di aiuto, per cui il 50% del lavoro è già stato compiuto.

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Il percorso della terapia sarà a volte molto difficile e doloroso: spesso costringe a guardarsi dentro e magari a vedere delle cose che non piacciono. Si scava nel proprio profondo per capire l’origine del proprio dolore. La maternità è come un vaso di Pandora: una volta aperto bisogna fare i conti con l’ondata di emozioni che suscita, non sempre positive.

Eppure c’è la possibilità di vivere meglio: che ne direste di seguire un “manifesto programmatico” per superare i giorni difficili?

Sono cinque punti che si possono “esercitare” come una routine, esattamente come lo stretching prima di un allenamento.
Provateci: funziona 🙂

  1. Delega: una delle difficoltà maggiori delle madri – complice anche il cliché della mamma perfetta che tutto può e tutto sa – è quella di lasciare la cura del proprio piccolo a qualcun altro. E’ invece fondamentale imparare che fa bene sia a te sia al tuo bambino. Certo, i primi mesi vivrai con lui un rapporto simbiotico, ma nonostante ciò potresti chiedere alla nonna o ad un’amica di aiutarti facendo le pulizie di casa o tenendoti il bimbo mentre ti riposi un po’.
  2. Esci da sola senza bimbo: questo non significa che devi uscire per fare la spesa a comprare i pannolini, ma fare delle attività per ritrovare la tua identità di donna. Per esempio vai dall’estetista, a bere un aperitivo con le amiche, a fare shopping, a nuotare o correre. Uscire di casa fa bene all’umore.
  3. Guarda come sei stata brava: hai compiuto un atto d’amore per tuo figlio. Hai chiesto aiuto quando stavi annaspando. Forse qualcuno vuol farti credere che una brava mamma sia sempre sorridente e che prepari torte e biscotti tutti i giorni. Stanno mentendo. La mamma è quella persona che riesce ad accogliere il proprio figlio come altro da sé, lo cura e che impara a perdonarsi quando non può fare tutto.
  4. Ritrova la tua identità di donna: quando nasce un bambino spesso il rischio di “annientarsi” dietro alle sue esigenze è alto, soprattutto se non si hanno aiuti. E’ doveroso che tu invece ti ricordi sempre che prima di essere una mamma sei appunto una donna e una moglie. Organizza appena puoi una serata fuori con tuo marito, andate al cinema o a cena. Circondati di persone che non parlino solo di cacche e rigurgiti. Abbi cura di te chiedendoti: “cosa mi rende felice?”.
  5. Ascoltati: lascia perdere tutti coloro che cercheranno di dirti cosa è meglio o cosa è sbagliato fare con tuo figlio. Che ti diranno che una mamma “fa questo o quello”, che “una madre si dedica in tutto e per tutto ai figli” o che ti chiederanno del “perché non allatti?”.

Tu cosa vuoi? Qual è l’idea di maternità che senti tua?
Una volta chiarite queste domande non permettere a nessuno, a tua madre compresa, di dire come devi comportarti.



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