Mamma Felice

Allattamento ‘difficile’: come chiedere aiuto

Pubblicato il 15 Dicembre 2014 da • Ultima revisione: 26 Giugno 2015

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L’allattamento ‘difficile’: cosa sono e come si risolvono i problemi di ragadi, mastiti, capezzoli introflessi, per le mamme che allattano al seno? A chi chiedere aiuto in caso di problemi di perdita di peso del bambino? Come capire se il bimbo mangia abbastanza?

Proviamo oggi a sfatare alcuni miti tipo: il latte è cattivo, non è nutriente, se i paracapezzoli servono, se serve la tettarella, se il ciuccio inibisce il corretto allattamento, ecc..

Il ‘segreto’ per far funzionare davvero l’allattamento è farsi seguire da una professionista, in questo caso dall’ostetrica che possiede tutte le competenze per assistere e supportare la donna in questo momento, anche attraverso l’assistenza domiciliare.

La coppia mamma e bambino è in continuo cambiamento: per questo motivo è importante che, se la donna ne ha le possibilità, richieda l’intervento di un’ostetrica che si rechi a casa, e che dia i consigli giusti nel momento in cui la mamma ne ha bisogno.

I problemi possono essere molteplici, per esempio: ingorghi, ragadi,mastiti al seno, il bambino che fa fatica ad attaccarsi, un seno che non sempre è stimolato nel migliore dei modi pur attaccandosi spesso il bambino, un bimbo un po’ sonnolento, magari perché nato piccolo, la paura e senso di inadeguatezza, in un momento in cui tutto è nuovo e molte altre…

Le soluzioni:

  • trovare un’ostetrica che fornisca alla mamma l’aiuto necessario in tutti gli step di allattamento, mese dopo mese
  • ricevere l’aiuto e il sostegno del proprio compagno o compagna, e dei parenti più vicini (se non di intralcio e che creano ansia)
  • favorire l’allattamento bevendo molto e incrementando magari la produzione con tisane, o con prodotti specifici (tipo Lactogal PLUS)
  • usare alcuni ausilii come come coppette d’argento, paracapezzoli, impacchi di argilla, massaggi, tiralatte… nei casi richiesti

In ogni caso l’aiuto deve essere specifico, perché l’allattamento è in continua evoluzione; ovviamente le visite domiciliari sono più comode, perché la mamma è più rilassata, può mostrare le sue posizioni di allattamento, i luoghi dove allatta (divano, poltrona), ecc… e si trova nell’ambiente quotidiano dove giornalmente gestisce il bambino. Ma, se non è possibile, anche nei consultori si può ricevere assistenza adeguata.

Indice dell'articolo

A chi chiedere aiuto:

  • a un’ostetrica privata, cercandola mesi prima del parto, per esempio tra le ostetriche dell’AIO
  • attraverso i consultori pubblici, prendendo appuntamento negli orari stabiliti, o lo stesso ospedale dove è avvenuto il parto
  • attraverso associazioni come Studi Associati di Ostetriche, le Case Maternità, le consulenti IBCLC (consulenti professionali in allattamento), la LLL Italia e altre.

[A cura di Ilaria Orzi ostetrica della Casa Maternità La Via Lattea di Milano e associazione AIO]
In collaborazione con Lactogal PLUS.



Commenti

Un commento per “Allattamento ‘difficile’: come chiedere aiuto”
  1. Allattare è meraviglioso, ma può essere anche estremamente difficile. L’informazione è al primo posto per riuscire a gestire l’allattamento nel modo corretto!

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