5 Regole per una guida sicura: sicurezza in auto per i bambini

Pubblicato il 21 Ottobre 2014 da • Ultima revisione: 20 Aprile 2015

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C’era una volta un castello incantato. Anzi, veramente c’è ancora: sorge sulle colline alle porte della città, in mezzo al verde di un parco secolare. Come ogni castello ha decine di stanze, saloni e scalinate, gallerie e biblioteche. Tutto è lindo e curato, caldo, luminoso. Qua e là fanno capolino magiche sculture: una mucca a pois, un pesce guerriero, parole in libertà variopinte come farfalle.
In questo castello i protagonisti della storia sono i bambini: lo si capisce fin dal primo passo che qui i veri padroni sono loro! Tutto infatti è a misura di bimbo: i corrimano delle scale, i letti nelle stanze, i lavandini nei bagni, i libri nelle biblioteche. I sorrisi di chi incontri.

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A questo punto dobbiamo uscire dal libro di fiabe, perché questo castello esiste davvero ed è l’Ospedale Pediatrico Meyer di Firenze. E’ un castello dove nessuno vorrebbe entrare, è vero, ma per chi deve varcarne la soglia è davvero come una casa calda e accogliente: i bambini e le loro famiglie vengono abbracciati non solo da equipe di specialisti di assoluta eccellenza, ma anche da un ambiente ospitale dove il colore e la bellezza fanno parte della terapia. Tutto qui concorre a rendere bello – sì, bello! non solo, come dire, il meno brutto possibile – il soggiorno dei piccoli e delle loro famiglie: e scusate se è poco.


Io al Meyer fortunatamente ci sono entrata solo come ospite, lo scorso mercoledì.

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Con altre mamme blogger ho preso parte ad un’iniziativa cui tengo moltissimo: #ContaFinoa5, promossa da Opel Italia in collaborazione con il Trauma Center dell’Ospedale Pediatrico Meyer e l’ACI e pensata per sensibilizzare al tema della sicurezza dei bambini in auto.

Lo sapete che il 90% dei genitori usa le cinture, ma non le mette ai figli? Solo 4 bambini su 10 indossano le cinture. Vi prego, non siate tra questi! Gli incidenti in cui i bambini MUOIONO sono principalmente a tragitto breve: mai più la frase ‘sono solo pochi metri’!

Sapete che è un tema che mi preme parecchio, quindi attenzione: non sarò indulgente e non farò sconti a nessuno! L’incontro con gli esperti che ci hanno accompagnato durante la giornata al Meyer non ha potuto che rafforzare la mia determinazione.

Se avete bisogno di dati ufficiali, ve li riporto nudi e crudi:

  • Il 60% dei bambini viaggia senza quelli che gli specialisti chiamano “sistemi di ritenzione”: cioè senza seggiolino e/o senza cintura (tra gli adulti però la percentuale scende al 10%… ma siamo scemi o criminali?)
  • Il 90% dei traumi infantili sono prevenibili (solo al Meyer ne vengono trattati circa 8000 all’anno), e buona parte di questi accade in auto;
  • Il 40% degli incidenti mortali accade in percorsi inferiori ai 3 km;
  • Gli incidenti stradali sono la quinta causa di mortalità in età pediatrica;
  • Gli incidenti stradali, comunque vada, lasciano segni a volte indelebili nel corpo e nella psiche

Cosa ci dicono questi numeri? Che nonostante la buona volontà di molti c’è ancora da lavorare a tutti i livelli, a partire dalle famiglie: alzi la mano chi non ha mai avuto almeno la tentazione di cavarsela con un “ma sì dai, son cinquecento metri”… da oggi in poi, NO! Salendo in auto, dimentichiamoci le equivalenze: cinquecento metri o cinquecento kilometri hanno lo stesso valore. E allo stesso modo non lasciamoci vincere dalla pigrizia, dagli automatismi, da un capriccio: aprendo la portiera facciamo mente locale e ripassiamo SEMPRE e SENZA ECCEZIONI le 5 regole d’oro che Opel suggerisce per viaggiare in sicurezza.

5 REGOLE PER UNA GUIDA SICURA

  1. Mai in auto senza seggiolino, e attenzione all’airbag;
  2. Scegli il seggiolino giusto e installalo correttamente;
  3. Dai il buon esempio, e allaccia la cintura;
  4. Non lasciare oggetti liberi nell’abitacolo: possono ferirvi;
  5. Non distrarti alla guida: la tua vita e quella dei tuoi figli sono importanti.

Conta fino a 5: una guida sicura per mamme e bambini.
‪#‎ContaFinoa5‬

Che poi in Italia il concetto di prevenzione sia estraneo al sentore popolare non è una novità. Pensate ad esempio che in Inghilterra prima di fare uscire un neonato dalla nursery dell’ospedale lo staff si assicura che in auto sia montato correttamente il seggiolino adatto al bebè, o che in Australia ogni taxista ha nel baule un seggiolino pronto da installare al bisogno e nemmeno mette in moto se tutti i passeggeri non hanno la cintura allacciata…
Il fatto che qui da noi sembri fantascienza la dice lunga su quanta strada ci resti ancora da fare!

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In attesa che istituzioni e forze dell’ordine si diano più da fare (Ehi, ci sentite? Cari vigili, li vediamo solo noi i bambini portati in braccio sul sedile davanti o che scorrazzano senza cinture salutandoci dal vetro posteriore?!) ri-cominciamo da noi! Chiedendo espressamente e senza vergognarci che vogliamo un taxi attrezzato per trasportare un bambino, ad esempio. Rifiutandoci di far salire in macchina mezza classe perché tanto è solo un pezzetto di strada. Se siamo al volante, lasciando squillare il cellulare nella borsa: se è urgente, richiameranno 😉

Voi seguite queste regole? Mettete sempre le cinture di sicurezza ai bambini?



Commenti

7 Commenti per “5 Regole per una guida sicura: sicurezza in auto per i bambini”
  1. Io ci provo sempre a trasmettere questi messaggi, ma solitamente 1 su tanti mi ascolta… Ogni mattina lego ale al seggiolino per fare mezzo km, forse meno e sono contenta di farlo. Non ha mai viaggiato davanti , nn ha mai viaggiato senza seggiolino….mai! Provero’ a far leggere questo articolo al vigili locali, anche loro spesso chiudono entrambi gli occhi

  2. donatella

    Parole sante! Il rispetto delle norme di sicurezza in auto è un obbligo imprescindibile.
    Io sono una persona abbastanza tollerante ma quando si va in auto divento una “talebana”: non importa che siano viaggi lunghi o poche centinaia di metri e sono sorda ai capricci dei miei bimbi (6 e 3 anni).
    Ognuno al suo posto e con le cinture allacciate! Punto.
    Ho persino inventato un giochino che fanno a turno i miei figli per verificare che ogni passeggero abbia adempiuto al proprio dovere, lo chiamiamo “controllo di sicurezza”. E’ una sorta di appello dove ogni passeggero viene interrogato se ha seguito correttamente la procedura senza la quale non si può partire … voglio che faccia parte delle buone abitudini, quelle cose che si fanno automaticamente come lavarsi i denti …. e, anche in questo, l’esempio è d’obbligo.

  3. Sono super d’accordo! Io non transigo e mio figlio ora ha 4 anni) è sempre legato quando sale in macchina. E’ la regola e lui non ha mai fatto i capricci perché lo accetta come un dato di fatto! Abbiamo anche guardato insieme i viedeo sul web dei crash-test su cosa succede ai bimbi che non mettono la cintura in auto: non si è mai scioccato e ogni volta che saliamo in auto è lui che chiede agli altri se hanno la cintura allacciata! E facevo lo stesso anche quando era più piccolo, anche se piangeva non l’ho mai slacciato per allattarlo o mettergli la giacca! Ma devo ammettere che non ho mai pensato di richiedere un taxi attrezzato per trasportare bambini e ogni volta che ho preso un taxi ero in super ansia. Ora lo chiederò sicuramente! Come mi sembra assurdo che le corriere e gli autobus non siano attrezzati per trasportare bambini: anche qui è sempre un terno al lotto e bisogna sperare che vada tutto bene! :argh:
    Manuela

  4. Daniela

    Concordo assolutamente.
    Poi però lo scuolabus non ha le cinture,,, i bambini devono tenersi con le mani sullo schienale del sedile davanti… direi utilissimo in caso di impatto!
    E’ Uno dei motivi per cui non mando Elisa a scuola con il pulmino – poi però fanno le gite, anche solo di mezz mattinata, e come fai a non mandarla????

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