Esiste “lo sport perfetto” per i bambini?

Pubblicato il 10 Ottobre 2014 da • Ultima revisione: 26 Giugno 2015

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Lo sport perfetto, per i bambini così come per gli adulti, è quello che ti piace. Quello che ti fa battere il cuore, quello in cui non vedi l’ora di tuffarti. Quello che ti fa dimenticare il resto e contare le ore. L’attività sportiva è un innamoramento e funziona alla stessa maniera. L’unico compromesso accettabile nella scelta di uno sport è quello tra le esigenze fisiologiche del bambino e le sue passioni.

Io non ho mai imposto nulla ai miei figli, se non il nuoto (che è uno sport, certamente, ma è anche una necessità). Piuttosto, magari ho messo qualche veto su sport che per come vengono gestiti da allenatori e anche da alcuni genitori, non trovo adatti alla loro età, al loro carattere e al senso profondo della pratica sportiva.

Per il resto hanno scelto loro, liberamente. Matteo, come chi mi segue sa, adora il judo. E’ il suo quinto anno di questa disciplina incredibile e lui continua ad esserne innamorato.
Niccolò ne ha provate un po’ tante, per poi tornare, quest’anno, con meraviglia di tutti al judo (aveva fatto una lezione a 4 anni ed era uscito dicendo “non zi andlò mai più”).

Se l’attività fisica è corretta per l’età del bambino, per le sue caratteristiche fisiologiche ed è guidata da istruttori e maestri preparati, è realmente difficile che si presentino problemi. In 6 anni di pratica sportiva, l’unico inconveniente che è capitato a noi è stato qualche arrossamento causato da sfregamento del judogi (la divisa che si usa nella pratica del judo) durante gli allenamenti di “randori” (combattimento),.

E se non esiste lo sport universalmente perfetto ma solo lo sport di cui ci si innamora, è comunque fondamentale che i bambini lo pratichino.
Se una volta correvamo in cortile tutto il giorno, ora che a giocare fuori si scende poco, ora che i giochi elettronici hanno sostituito la palla, la pratica sportiva diventa ancora più fondamentale, tanto che l’American Academy of Pediatrics raccomanda almeno 30-60 minuti di attività fisica al giorno che servono su più fronti:

“prevenire l’obesità e contribuire, attraverso un aumento del dispendio energetico, a ridurre la massa grassa e ad aumentare quella magra, a sviluppare un corretto sviluppo osseo e a migliorare la sensibilità all’insulina oltre che ad assicurare benefici psicologici”.

Ma non solo, secondo l’osservatorio SIP, va immediatamente sfatato anche il luogo comunque che non vede gli sportivi amanti di studio e libri: sono infatti proprio bambini e ragazzi “sportivi” ad avere un rendimento scolastico migliore rispetto ai “sedentari”.

Volevo infine porre l’attenzione al fenomeno del drop out, vale a dire dell’abbandono dell’attività sportiva. Se finora, l’età critica è stata quella dei 14-15 anni (anche io, prima di riprenderlo a 37, ho abbandonato tutto proprio a quest’età), adesso l’età si è abbassata e già a 11 anni già sono tanti i bambini che smettono di praticarla e questo perché oggi preadolescenti e adolescenti trascorrono in media 3 ore davanti a tv, internet, smartphone e videogiochi.

Post a cura di Silvia Sacchetti.

In collaborazione con S.O.S Pelle.



Commenti

10 Commenti per “Esiste “lo sport perfetto” per i bambini?”
  1. Lo sport e’ fondamentale per i nostri bambini. Noi per ora ci dedichiamo solo al nuoto che loro adorano!

  2. anche io sono convinta che lo sport perfetto sia quello che ti dà dei benefici non solo a livello fisico, ma anche a livello psichico e spirituale. I bambini non devono essere costretti a fare sport se non lo fanno volentieri. Bisognerebbe spiegare loro i benefici che ne possono trarre e soprattutto metterli nelle condizioni di poterlo scegliere dopo averlo provato. A volte, però, se per la loro salute è nevessario praticare uno sport pittosto che un altro rendergli quei lunghi minuti di “sofferenza” sportiva il più piacevole possibile.

    • Ciao Angela,
      hai ragione. Noi con il piccolo abbiamo dovuto fare proprio così: andare per tentativi. E’ pigro e soprattutto, non ama la competizione e si stressa facilmente.
      Come sempre è questione di ascolto e di empatia con le loro inclinazioni, i loro desideri e le loro paure.
      Grazie!

  3. Giuseppe

    Sn un insegnante di judo e un padre di 2 bimbe di 5 e 1 anno… è desidero ringraziarvi x qst bella immagine che si dà al mio sport in qst articolo.

    Desideravo rinforzare la tesi che lo sport x i ns bimbi deve essere bello e devono divertirsi senza stress. Se avete la fortuna di trovare dei bravi educatori il judo e lo sport ideale perché permette una motricità generale e una sviluppo completo… evitando il problema della specializzazione precoce che oltre a limitare le esperienze motorie può causare problemi allo sviluppo muscolo scheletrico.

    x quanto riguarda l abbandono… è fondamentale che l insegnante sia anche un mental coach e in sinergia con la famiglia si cerchino sempre stimoli nuovi e allo lavoro portata…

    grazie

  4. L’articolo mi piace ma non posso condividerlo integralmente.
    Spiegarmi in poche righe sarà complesso ma ci provo.
    Ogni genitore sa perfettamente quanto un’alimentazione sana e completa sia importante per un corretto sviluppo del bambino così quando durante lo svezzamento lo imbocca “gioca” con il cucchiaio a fare l’aeroplano o il treno. Il bambino si diverte ma quello che conta è cosa c’è nel cucchiaio.
    Così a scuola proprio nelle materie dove un bambino è carente un bravo genitore deve cercare di compensare a casa facendogli fare un carico maggiore di compiti specificatamente in quella materia che il bambino detesta (ma guarda caso quella che gli piace è dove riesce bene).
    Ora immaginiamo un bambino che non ha sviluppato bene l’equilibrio perché il sistema vestibolare non è stato adeguatamente attivato nella primissima infanzia. Bene, a questo bambino non piaceranno le capriole (tecnicamente capovolte) ma evidentemente è li che lo si deve allenare per recuperare il gap.
    Così sarà compito dei tecnici sportivi fare in modo che lo sport praticato sia il più piacevole possibile (come il cucchiaio-aeroplanino) ma al contempo il più utile che purtroppo (come nell’esempio materie scolastiche) quasi mai coincide con quello che gli riesce bene e quindi lo gratifica.
    Sarà quindi responsabilità del genitore informarsi il più adeguatamente possibile circa le necessità del suo bambino e trovare gli educatori sportivi più competenti per raggiungere gli obiettivi prefissati, fatto questo mettere in atto tutte le strategie perché divertimento e sviluppo coincidano.

  5. Valentina

    …a proposito di judo. Mi devo sfogare e qui so di trovare spazio. Riccardo e Sofia hanno iniziato quest’anno a frequentare un corso di judo. Ero partita a far provare lui perchè ero e rimango convinta che sia lo sport più adatto al suo carattere e difficoltà motorie (in un mese è già migliorato, è stra-contento e questo mi dà ragione). Per Sofia, che da anni mi dice di voler fare danza (dopo due anni di nuoto con Riccardo) avevo già preso appuntamento con un paio di scuole vicine. Nei giorni di prova del fratello ha voluto provare anche lei e le è piaciuto così tanto che mi ha fatto annullare gli appuntamenti presi alle scuole di danza. Quattro lezioni di prova, iscrizione fatta, judogi (la divisa) comprato. Aspettavo al varco mia suocera. “Ma non credi sia uno sport maschile? Di certo l’hai condizionata tu con il fratello, danza modella meglio il corpo delle bambine, questo sport sicuramente le darà un fisico tozzo e sgraziato, ma poi i combattimenti le bambine, ti sembra normale, è una cosa da maschi!!!! Queste mamme moderne non fanno il bene dei propri figli”. Eccoci qua. So che Barbara mi capisce. Mi sembra molto attuale in questo momento così “drogato” da mille teorie gender, anti gender, ecc.ecc. Esistono sport maschili??? Secondo me no. Stereotipi su stereotipi sì. E dannosissimi. La stessa cosa sarebbe successa se Richi avesse chiesto di iscriversi a danza classica? Forse no, Roberto Bolle ha dato una mano. O forse sì che magari mi diventava gay.Sono arrabbiata, molto arrabbiata perchè io e mio marito dovremo essere bravi a stracciare quel velo di disapprovazione che accompagnerà Sofia nell’esercitare quella che potrebbe diventare la sua passione.

    • Mamma Felice (Mappano) - Ariete

      immagine livello
      Guru
      Mamma di Dafne (16 anni)

      Mammamia, mammamiaaaaaaa come ti capisco!! Poi scusa, la danza MODELLA MEGLIO IL FISICO DI UNA BAMBINA?
      Ma poi questa non è solo teoria gender e altre stupidaggini del genere, è proprio anche mancanza di conoscenza del mondo reale, perché è pieno, pieno, pieno di donne judika!! Bravissime e bellissime!
      Vale, io non ne posso più. Ti capisco, e sai che anche noi con Dafne facciamo fatica a sradicare dalla testa altrui queste limitazioni alla sua vita, ma DOBBIAMO farcela. E ce la faremo, ne sono sicura!

      • Valentina

        Il problema è che, fino a che le persone sono estranee o amici, le “argini” meglio ma quando sono i nonni che vedono continuamente i bambini è un problema grosso, enorme!!! Dai oggi, dai domani li influenzano per forza!!!! Anche io non ne posso più. La “signora” l’ho già esonerata dal portare e riprendere i bambini a judo ma chiaramente tocca a me. Faremo ulteriore sacrificio.

      • Mamma Felice (Mappano) - Ariete

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        Guru
        Mamma di Dafne (16 anni)

        Io invece ho imparato a dire a Dafne la verità, e quindi mi è capitato spesso di dirle cose tipo: i nonni hanno le loro idee, ma va bene così, perché i tempi sno cambiati e noi pensiamo sia giusto che tu faccia ciò che vuoi.

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