Tutto sull’homeschooling

Pubblicato il 18 Febbraio 2014 da • Ultima revisione: 26 Novembre 2015

homeschooling

Un argomento controverso: scuola tradizionale o homeschooling? Parliamo di scuola da varie prospettive, e oggi ho invitato GenitoriChannel.it a esprimere un parere sull’homeschooling, ma soprattutto a spiegarci di cosa si tratta. Voi cosa ne pensate?

Homeschooling

Siamo abituati a pensare che la scuola sia l’unica possibilità che hanno i nostri figli per non rimanere nell’ignoranza totale. Anzi, molti pensano che non mandare i figli a scuola sia contrario alla nostra legislazione. In realtà, se leggiamo la Costituzione Italiana, scopriamo che è l’istruzione ad essere obbligatoria e non la scuola di per sé: questa non è una differenza di poco conto, per chi vuole scegliere l’homeschooling.

“E’ dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli, anche se nati fuori del matrimonio. Nei casi di incapacità dei genitori, la legge provvede a che siano assolti i loro compiti.”
Art.30 della Costituzione Italiana

La Legge ci dice una cosa molto importante: siamo noi genitori ad avere la responsabilità dell’istruzione dei nostri figli. Possiamo adempiere ai nostri doveri attraverso la scuola pubblica, oppure attraverso la scuola privata, oppure tramite l’istruzione parentale.

Cos’è l’istruzione parentale?

Quello che burocraticamente viene chiamata istruzione parentale o più comunemente scuola familiare (dall’inglese homeschooling = scuola a casa), significa sostanzialmente non delegare un’istituzione esterna al compito di istruire i propri figli. E’ una possibilità, perfettamente legale, fattibile, e praticata da molte famiglie anche in Italia.

La scelta della scuola familiare

Quando 2 anni fa ho dovuto compiere la scelta della scuola primaria per la mia prima figlia, ho valutato molte possibilità: la scuola pubblica del paese, varie altre scuole private e la scuola familiare. Ho iniziato la mia ricerca in rete documentandomi sui siti disponibili, e iscrivendomi a vari gruppi sui social, ma poi ho sentito il bisogno di conoscere di persona alcune famiglie di homeschoolers.

Non è stata una scelta semplice perché sapevo che fare scuola familiare voleva dire in qualche modo abbandonare il sentiero sicuro per uno che la maggior parte delle persone intorno a noi avrebbe considerato folle.
Io e mio marito abbiamo passato lunghe serate a valutare ciò che avremmo perso lasciando la scuola tradizionale, e alla fine abbiamo scelto l’homeschooling – con il nostro cuore più che con la mente- , nella fiducia di poter preservare e alimentare la sete di sapere che vedevamo negli occhi di nostra figlia.

Abbiamo scelto la scuola familiare perché ci dava la possibilità di rendere l’apprendimento entusiasmante e divertente per tutta la famiglia, perché tutte le altre soluzioni non avrebbero tenuto conto della specificità e dell’individualità dei nostri figli nel loro percorso di apprendimento, né dei loro interessi, perché riteniamo fondamentali alcune cose che nelle istituzioni scolastiche sono pressochè ignorate come il movimento fisico, i bisogni emotivi, l’educazione spirituale, i ritmi basilari di riposo-attività e molte altre cose.

La burocrazia: comunicazioni ed esami annuali

Per poter iniziare la scuola familiare è sufficiente inviare una comunicazione al Comune (meglio se la inviate in copia anche alla scuola di appartenenza) in cui vi assumete la responsabilità dell’istruzione del bambino secondo la normativa. Tutto qui, non ci sono altri obblighi burocratici.
Se l’anno successivo volete far rientrare il bambino nel percorso scolastico dovrete sottoporlo ad un’esame di idoneità da richiedere alla scuola entro fine Aprile.
Con modalità simile va fatta la richiesta se volete concludere formalmente il ciclo di studi primario o secondario e ottenerne i relativi attestati: il bambino avrà accesso all’esame di Stato come privatista.

Come si fa homeschooling nella pratica?

La scuola familiare è un percorso cucito su misura per ogni famiglia e quindi è difficilissimo raccontare in generale come si faccia homeschooling: ci sono famiglie che prediligono l’apprendimento spontaneo,  preparando un ambiente ricco di stimoli e lasciando che sia il bambino a interessarsi ai vari argomenti (cd. unschooling); altre famiglie invece utilizzano i libri scolastici e pianificano un programma giornaliero o settimanale da fare con orari prefissati.

Non conosco comunque nessuna famiglia che passi più di una o due ore giornaliere sui libri e tutti utilizzano il tempo residuo per dare spazio agli interessi spontanei dei figli – l’arte e la musica, per esempio – che nelle scuole sono così bistrattate, ma anche argomenti scientifici e soprattutto il gioco che è un veicolo di apprendimento senza pari.

Un’altra possibilità molto sfruttata è quella di partecipare agli stimoli culturali del proprio territorio, per esempio: passare una giornata dall’amico che fa il miele, guardare uno spettacolo teatrale, visitare una mostra oppure anche solo fare una passeggiata in campagna per osservare le piante.
Alcune di queste cose vengono offerte anche nelle scuole o proposte dai genitori ai bambini scolarizzati,  ma non con la frequenza e con la libertà con cui possono essere sfruttate da un bambino che fa scuola familiare.

Vantaggi e svantaggi per i bambini

Uno dei vantaggi più lampanti per i bambini è la libertà di tempi e modalità: non avendo impegni fissi, il tempo si dilata a dismisura e si può sfruttare in maniera molto più produttiva. Per esempio utilizzando le prime ore del mattino per studiare a mente fresca e uscendo all’aperto verso mezzogiorno. D’inverno, con il tepore del sole, la possibilità di invertire il ritmo nelle giornate; d’estate proporre di mangiare presto e andare in biblioteca nel primo pomeriggio.

Si possono inoltre utilizzare tutti i supporti e gli strumenti che abbiamo a disposizione normalmente: libri di scuola, libri della biblioteca, documentari, ricerche su Internet, gite, visite a musei, racconti di altre persone, esperimenti scientifici, cartine geografiche, contatti con persone di lingue o culture diverse, c’è solo l’imbarazzo della scelta.

Tra gli svantaggi, soprattutto all’inizio, c’è il fatto di essere guardati un po’ stranamente dalle persone e dover sostenere le critiche che a volte vengono rivolte direttamente ai bambini, oltre al fatto di non avere un rapporto giornaliero con altri bambini, quest’ultimo è il motivo per cui spesso i ragazzi adolescenti preferiscono andare a scuola.

Vantaggi e svantaggi per i genitori

Anche per i genitori la libertà è un’innegabile vantaggio nell’organizzazione della giornata, ma anche nella pianificazione dello studio: spesso i bambini si appassionano in qualcosa ed è meraviglioso accompagnarli nella loro scoperta senza limiti di tempo o obiettivi da raggiungere.
Se vogliamo visitare un museo, fare un viaggio o fare la spesa (avete idea di quanto imparino i bambini al supermercato?), possiamo farlo durante la settimana in orari poco affollati, o prediligere gli orari in cui i bambini sono più riposati e tranquilli.

Vederli crescere giorno per giorno, fortificare la connessione profonda che abbiamo con loro, essere presenti nelle loro piccole conquiste, sostenere il loro apprendimento con affetto e fiducia, passare del tempo di qualità e anche di quantità insieme, stimolare la loro curiosità, offrire loro tutta la nostra presenza… sono tutte cose impagabili che potevamo sperimentare solo in piccolissima parte, prima, quando i nostri figli erano all’asilo tutto il giorno.

Tra gli svantaggi per i genitori c’è sicuramente l’enorme impegno di tempo, energia e pensiero che richiede, oltre al poco confronto e sostegno a cui si può accedere, una presenza costante: un genitore homeschooler non può dire “sono stanco” perché riceverà semplicisticamente la risposta “mandali a scuola”, né può confrontarsi con altri genitori che non siano homeschoolers sulle normali problematiche di crescita perché la risposta sarà sempre “mandali a scuola”.

La socializzazione

Uno delle critiche più frequenti che viene portata alla scuola familiare è che non soddisfi l’esigenza di socializzazione dei bambini e che i bambini abbiano bisogno di stare con i bambini.

Su questo tema vorrei fare due considerazioni:

1. l’abilità di socializzazione è un percorso che parte dalla nascita e che si acquisisce entrando in relazione con gli altri. Entrare in relazione significa soprattutto vivere delle esperienze con persone diverse da noi (per età, cultura, lingua, abitudini…), acquisire doti di empatia, accoglienza e comunicazione e molto altro. Non significa affatto stare forzatamente in una classe con altri 20 bambini con cui puoi giocare solamente durante l’intervallo. Nella scuola familiare i bambini di solito si relazionano con molte più persone perché non sono legati ad una classe o ad un insegnante e, in linea generale, sviluppano una maggiore empatia perché vengono rispettati nei loro bisogni fondamentali (mi sapete dire perché a scuola debbano chiedere il permesso per andare in bagno?)

2. Come sottolineato da Gordon Neufeld nel suo “I vostri figli hanno bisogno di voi”, l’iper-socializzazione e l’orientamento ai coetanei che ne deriva sono spesso causa di grossi malesseri nell’età adolescenziale che possono permanere anche nell’età adulta. Posso entrare in relazione con l’altro serenamente solo quando ho fiducia in me stesso e parto da una base sicura, questa base sicura nei bambini sono gli adulti di riferimento, cioè i genitori.

Parola agli homeschoolers

Qual è la cosa più bella che avete guadagnato con l’homeschooling? E quella che vi sentite di aver perso?

La cosa più bella è: la libertà! Libertà per noi e nostro figlio, libertà di tutto, la libertà d’imparare. Prima di fare scuola familiare, temevo di perdere il mio tempo libero, ma non è successo: il tempo per me, se proprio ne ho bisogno, me lo prendo lo stesso. Mio figlio, crescendo, di fatto non ha più bisogno della mia costante presenza. Il lavoro, che io non posso fare perché sto a casa con mio figlio, non mi manca per nulla: se avremo bisogno di maggiori entrate posso sempre cercarmi un lavoro da fare in casa o mettermi d’accordo con mio marito per alternarci.
Facciamo fatica a pensare a cosa abbiamo perso, forse il ricordo “romantico” del fatidico primo giorno di scuola?
Graziella

Di bello c’è tanto. Posso dirti che quello che mi dispiacerebbe perdere è il tanto tempo che passiamo insieme. L’autonomia e la libertà nel gestirlo.
A me come genitore la scuola NON manca. Ma ai miei bambini mancano le ore da passare fianco a fianco con gli altri, specialmente in inverno quando stanno tutti rinchiusi in casa. La realtà però, è che preferiscono scegliere di non avere compagni di classe, piuttosto che sottostare alle ingiustizie scolastiche e alla didattica noiosa!
Ci dispiace anche di aver perso la recita scolastica e le olimpiadi della matematica.
Daniela

La cosa bella è la via lattea negli occhi di mio figlio.
Samanvaya

La cosa più bella: la libertà di gestire le giornate come volevamo 24 h su 24, il rapporto profondo.
Cosa abbiamo perso? Boh… ora che i ragazzi frequentano entrambi la scuola superiore non vedrei cosa ci saremmo persi gli anni prima con l’homeschooling (anzi…)
Sybille

La cosa più bella è la libertà di gestire i propri tempi ed inclinazioni, lo stare insieme, i momenti magici negli occhi di mia figlia, lo scoprire quante qualità dormienti ci sono dentro di me, ri-scoprire il piacere di imparare insieme e molto altro. Inoltre mi sembra che non abbiamo perso niente, anche perché un confronto l’abbiamo avuto, ma siamo ritornate sul nostro amato sentiero.
Laura

La cosa più bella che abbiamo guadagnato con l’homeschooling è la serenità di nostro figlio. La cosa che ci manca? Decisamente NULLA! Finalmente è finito un incubo fatto di orari da rispettare, giudizi, bullismo, vessazioni e violenza psicologica
Eleonora

A noi non manca niente della scuola e ci piace un sacco stare insieme.
Sabina

Cosa abbiamo guadagnato: la libertà TOTALE e, come mi dicono in molti, l’entusiasmo e la curiosità dei miei figli non si è spenta anzi, spesso stento a stargli dietro. Se ci fosse stata la scuola di mezzo, come potevano i miei figli cucinare tutti i giorni e dedicarsi alla lettura con tanta intensità?
Maria Grazia

Tempo e libertà sono le cose che abbiamo più guadagnato. L’unica cosa che ho perso è il confronto con altre famiglie nella vita reale.
Francesca

Unione della famiglia, empatia, forza d’animo. Facendo homeschooling si apre un mondo e se ne chiude definitivamente ed irreparabilmente un altro. Per fortuna si impara anche che ora i mondi sono almeno due, e cosi’ si impara insieme ai figli a rapportarvisi con nuovo spirito ed una diversa lettura. Insomma, si esce dalla prigione in cui si credeva di dover vivere tutta la vita.
Paola

Abbiamo guadagnato: una famiglia più unita; bambini sereni, che scivolano intorno e sopra gli ostacoli, come l’acqua dei fiumi; una vita meno veloce, di corsa, con un apprendimento che sa godersi dei tempi lenti.
Abbiamo perso: la voglia di stare al passo; i contatti amichevoli regolari con le altre mamme del paese; dover fare i compiti la sera e i week end quando volevamo fare qualcosa insieme.
Melissa

Guadagno in relazioni umane, anche se è un parere soggettivissimo; la qualità degli incontri e delle condivisioni si è alzato oltre le mia aspettative, a cominciare dai genitori homeschoolers. Mi perdo i corsi interessanti per i bambini a prezzi agevolati per le scuole, per esempio teatro e biodanza e nuoto e…
Luciana

Abbiamo guadagnato “l’addomesticarsi a vicenda” come il Piccolo Principe e la volpe. Abbiamo anche guadagnato la continuità, il cambiamento e l’evoluzione insieme, con le lacrime e il canto, la gioia, la forza e la paura. Giocare, mettersi in gioco e crescere insieme giorno e notte, aiutarsi a vicenda, comprendersi per accogliersi, ironizzare, scoprire, stupirsi, chiedere scusa, vivere semplicemente e riscoprirsi ogni giorno, imparare insieme, specchio meraviglioso! E durissimo…
Sara

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Articolo a cura di GenitoriChannel per Hedrin.



Commenti

85 Commenti per “Tutto sull’homeschooling”
  1. giordano

    ciao, mi chiamo giordano e sono un papà-homeschooler!!
    ebbene sì, anche noi papà ci occupiamo dell’educazione dei figli… spesso faccio notare, anche a mia moglie, che c’è l’abitudine nelle mamme a dire “io mio figlio lo mando a quella scuola”, “io ho deciso per mio figlio di” … come se fosse un campo, quello dell’educazione e della scuola, in cui le mamme fanno tutto loro… ma non dovrebbe essere così e, per noi, specialmente dopo la scelta della scuola famigliare, certo non è così.
    questo per noi è il primo anno, siamo 2 famiglie entrambe con 2 figli di 6 e 7 anni (1° e 2° primaria) e dopo l’esperienza dei figli più grandi lo scorso anno nella scuola statale, abbiamo scelto di iniziare questa avventura. perché? per come la vedo io, i difetti maggiori sono stati questi:
    1. impossibilità di scegliere le 24 ore (tempo NORMALE) anziché le 40 (tempo PIENO).
    Sapete cosa rispondono la stragrande maggioranza dei 16-18enni quando si chiede loro cosa vorrebbero fare “da grandi”? rispondono: BOH! e rispondono così perché dai 3 anni in poi sono rinchiusi in un ambiente (asilo… scuola) tutto il giorno, fanno tutto ciò che un adulto dice loro, e fanno tutti la stessa cosa che gli dice l’adulto. la creatività, la passioni personali (i bambini son fatti per giocare, correre, saltare, rotolare! e io di mestiere sono medico posturologo) così sono annichilite (=ridotte a niente!) e quindi loro non sanno più chi sono, non sanno cosa sono bravi a fare, non sanno cosa gli piacerebbe fare nella vita e quindi rispondono: boh! o si adeguano alla maggioranza. questo significa non seguire i propri desideri (de-siderare) ma solo con-siderare ciò che (sempre) altri ti propongono (tra scuola e poi università) e vivere una vita adeguandosi. se un uomo non desidera, non è uomo.
    i nostri bambini, da quest’anno, leggono tantissimo (geronimo stilton e altro) ma non perché glielo diciamo noi, perché han scoperto che gli piace ed è bello, fanno l’orto, facciamo gite parlando di alberi, fiori, fotosintesi…
    2. chi educa chi? chi sono gli (anzi, purtroppo ormai solo “le”) insegnanti che stanno con tuo figlio 8 ore al giorno? quindi ci stanno più di te. generi un figlio e ci stai con lui quanto? cosa sai di loro? quali i valori, gli ideali? cosa trasmettono in tutto quel tempo a tuo figlio? perché, tutti lo sappiamo, i bambini assorbono come spugne ciò che noi siamo (molto più di quello che diciamo).
    3. (conseguenza del 2.) è importante che ci siano donne e uomini come guide nella vita di un bambino ma nella scuola ormai ci son solo insegnanti donna, e spesso la catechista è donna o l’allenatore è donna… mio cognato è maestro di tennis e per moltissimi bambini/e che giocano a tennis la sua figura è sempre più quella del secondo (o in alcuni casi primo) padre. perché se il padre torna dal lavoro alle 19 e sta 1 o 2 ore col figlio diventa difficile…

    SVANTAGGI della nostra scelta: bisogna impegnarsi per mantenere le amicizie coi bambini della scuola statale, invitandoli a casa a fare merenda, trovandosi al parchetto a giocare, facendo sport insieme… ma è una cosa assolutamente fattibile.

    basta, che ho già scritto troppo…
    ciao
    giordano

  2. Marzia

    L’avessi fatta anch’io… ero molto tentata, poi mi sono fatta convincere da chi mi diceva che è necessario un confronto con gli altri studenti e oggi mi mangio le mani… Ho due figlie, la più grande, al liceo, ha debiti in OTTO materie, mentre la piccola (seconda elementare) va benissimo, ma da quando aveva due anni le ho insegnato tutto ciò che riuscivo per una o due ore al giorno. La differenza si vede… Se potessi giuro che tornerei indietro e a costo di non lavorare farei fare a entrambe l’homeschooling. Grazie ai miei suoceri insegnanti in pensione per i PESSIMI consigli. Con questo non voglio stigmatizzare tutto il corpo insegnante, ma solo quelli più chiusi e gretti, che purtroppo mi sono trovata vicino. 🙁

  3. Amy

    Vorrei togliere mia figlia da scuola per cominciare homeschooling. A lei mancano gli ultime due anni di liceo. Per piacere c’è qualcuno che puo aiutarmi a capire come fare.

    Grazie,.Amy

    • Mamma Felice (Mappano) - Ariete

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      Guru
      Mamma di Dafne (16 anni)

      Ma voi sareste in grado di affrontare argomenti così avanzati con lei? Comunque basta che si ritiri e poi dia l’esame di stato per conto suo, credo… Non si parla nemmeno più di homeschooling tradizionale, perché l’obbligo scolastico in Italia è fino ai 16 anni. Ma per diplomarsi dovrà comunque sostenere l’esame di stato, iscrivendosi come privatista.

      • Amy

        Grazie per la sua risposta. Sto provando di capire come tutto questo funziona. Io non sarei in grado di seguirla ma sono disposta a pagare un prof. per seguirla. Una mia amica fa homeschooling in America e le sue figlie sono al liceo e si arrangiano tutto da soli. Mi chiedo se ci sono certi programmi da seguire sul computer dove viene spiegate le materie o hanno solo libri? Scusa il mio Italiano ( Io non sono Italiana)…grazie

      • Mamma Felice (Mappano) - Ariete

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        Guru
        Mamma di Dafne (16 anni)

        In realtà non si usano libri, e non si fanno le materie tradizionali. Potresti vedere il blog Buntglass, che ne parla diffusamente.

      • Rita

        Ma se non si usano libri e non si fanno materie tradizionali come possono sostenere l’esame di maturità? Grazie per la risposta

      • Mamma Felice (Mappano) - Ariete

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        Guru
        Mamma di Dafne (16 anni)

        Infatti non è del tutto vero che non si usano i libri. In Italia bisogna sostenere un esame ogni anno, per dimostrare che con l’homeschooling si sta studiando a casa.

  4. Amy

    Grazie. Per caso hai il sito esatto ? Non riesco a trovarlo .grazie

  5. P.P

    Salve
    stiamo cercando informazioni e supporto per iniziare il percorso dell’homeschooling. Potreste aiutarci mettendoci in contatto con famiglie di Roma che magari hanno blog o siti bellissimi come questo.
    Mi potete indicare qualcuno di essi?
    Grazie

  6. Sara

    Ciao! Se qualcuno è della provincia di Asti ed è interessato a creare qualcosa di alternativo alla scuola tradizionale mi contatti al 339/7187523. Sara

  7. alessandra

    scusate ma secondo me c’è una presunzione veramente lampante in chi pensa di poter assolvere come genitore anche al ruolo di insegnante. Ma perché? ma perché privare un bambino di un ambiente come la scuola? veramente ma per me è di una cattiveria unica una scelta del genere, mi dispiace ma non condivido e non riesco nemmeno a giustificare una scelta così egoistica e presuntuosa

  8. elena

    Buongiorno.
    Mi chiamo Elena, sto cercando delle mamme di milano e provincia con quale potrei discutere sul fatto come ritirare la mia figlia di 9 anni da scuola e farla studiare a casa.
    Vorrei cominciare a seguire mia figlia da casa, a farla studiare in un ambiente tranquillo. Quindi sto cercando delle informazione come fare, in più discutere con le mamme che già seguono i propri figli.
    Chiederei gentilmente un consiglio come muovermi e se è possibile dei contati con propri con le mamme di milano o provincia.
    Vorrei incontrarmi con delle famiglie. Ci tengo tanto a far vedere un mondo diverso alla mia figlia, ma temo di non isolarla. Per questo che vorrei un incontro con le famiglie di homeschooling.

    Grazie.

  9. Tina

    Buongiorno da quest’anno anche noi abbiamo intrapreso questo percorso.
    Al momento siamo molto soddisfatti (mio figlio ha 11 anni, dovrebbe frequentare la prima media).
    Mi permetto di consigliare a coloro che hanno mille dubbi di provare, non è una strada facile ….é vero; ma credetemi ne vale la pena.
    Riscoprirete una serenità che pensavate ormai persa per sempre; la salute vale più di tutto, non dimenticatelo mai!
    Un abbraccio a tutti gli homeschooler .
    Tina

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