Cambiare panorama

Pubblicato il 4 Marzo 2013 da • Ultima revisione: 7 Agosto 2014

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In questi giorni, nonostante le decine di scatole ancora da aprire e sistemare, sto lavorando in camera da letto da una piccola postazione accanto alla finestra. Non potendoci concentrare totalmente sulle scatole, ma dovendo andare avanti in qualche modo anche a lavorare, abbiamo rallentato ciò che riguarda l’ordine della casa, e abbiamo cercato di sistemarci in modo da poter garantire almeno i servizi essenziali. Io ho molto da scrivere, tanti progetti da consolidare, tante scadenze che richiedono parole, parole, parole che vanno amate, pensate, scritte, regalate, portate al mondo. In questo caos non è semplice scrivere di felicità: sono stanca, il disordine mi deprime, la ricerca degli oggetti nelle scatole è faticosa, il mio piede è un disastro, io non posso nemmeno farmi una doccia.

Ma ho una finestra tutta mia, e un nuovo panorama. Adesso i balconi sono ancora pieni di scatole e quindi con i tendoni abbassati, giusto per scongiurare le piogge e l’eventuale altra neve. Ma se mi sporgo ho finalmente un panorama. Il sole entra dalle persiane, i passerotti hanno preso l’abitudine di venire a chiacchierare sul davanzale della camera da letto, al mattino presto. Io spalanco la finestra più che posso, e mi godo la giornata. Guardo giù e vedo il giardino. E so di essere fortunata.

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Dafne prova ad andare in bici senza le rotelle. I suoi ex compagni andavano senza rotelle già più di un anno fa, ma noi l’abbiamo sempre portata poco al parco in bici, lei non ha avuto il tempo di imparare. Così mentre scrivo posso sentire i suoi urletti e le sue risate, mentre la nonna la rincorre dietro la bici e lei tenta di trovare il suo equilibrio.

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Un equilibrio che dobbiamo trovare tutti. 
Io devo imparare di nuovo a lavorare, trovare il ritmo per scrivere, smettere di sentirmi svogliata e ritrovare la carica giusta, i luoghi dell’ispirazione, il punto fisso dell’orizzonte su cui concentrarmi per scrivere. Devo ritrovare la routine dell’ufficio, che non ha ancora la connessione a Internet ma è già pronto per i lavoretti, e martedì spero di poter inaugurare un altro panorama: i due balconcini bianchi che sembrano gli oblò di una nave, la lunga scrivania bianca, la mia Billy con tutte le scatoline dei materiali creativi.  Devo trovare un equilibrio interiore. Tornare a pensare meno, agire di più, fare qualcosa di concreto, scrivere meglio, smettere di sopravvivermi. Questo trasloco si sta prendendo la mia vitalità, ma non devo permetterlo. Non proprio adesso, non qui!

Così mi annuso le mani che profumano ancora di salvia. Il grosso cespuglio di salvia che c’è in fondo al giardino, accanto alle rose di mio nonno. So che da qui ripartiremo, siamo già ripartiti, tutti insieme. So che questa è la parte migliore della vita. Basta guardare fuori dalla finestra, per ricordarselo.



Commenti

39 Commenti per “Cambiare panorama”
  1. Cambiare per migliorarsi. Cambiare per stare meglio.
    Sacrosanto… ma chi l’ha detto che sia una passeggiata? E’ solo l’assestamento, stai tranquilla. Sei sulla buona strada, te lo dice una che c’è già passata diverse volte.
    Ti mando un bacio con lo schiocco

  2. Cara Barbara, ho traslocato 7 mesi fa e posso capirti benissimo.
    Nonostante l’entusiasmo per la nuova vita e la nuova casa, ci ho messo tantissimo tempo per ritrovarmi, per centrarmi. Siamo animali ed esattamente come ha fatto il nostro cane, ho dovuto annusare la casa e segnare il territorio per ritrovare ciò che di mio ci ha seguito dalla casa vecchia. Non è una sciocchezza e nemmeno una diceria, il trasloco è uno degli eventi più stressanti e traumatici che l’uomo possa vivere.
    Prenditi tutto il tempo ma, come hai già scritto, non lasciarti spegnere.
    Baci!
    Gio

  3. Tutto nella norma: a me il trasloco ( desiderato fortemente) e’ costata una bella gastrite che, a tratti, si fa sentire ancora dopo sei mesi! Ci vuole tempo, ma poi tutto andrà bene!

  4. Claudia

    ciao MF, basta guardare la luce negli occhi di Dafne!!!
    dai vedrai che alla fine non verrai sopraffatta dagli scatoloni
    ciao e buona settimana


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    Visionaria

    si, il trasloco, seppur felice, è una fonte di grande stress, non lo dico io ma gli esperti. rendersene conto si è già a metà del cammino, il resto lo compie la tua forza e vitalità e gioia di vivere, che anche se ti sembra di aver bisogno di una spintarella, è sempre lì forte e pressante, forse ha avuto bisogno di una piccola pausa, di una momento di riposo, ( nel senso che non si può essere sempre a mille) ma non ho dubbi come sono certa anche tu, che quella finestra non è altro che il riflesso di quello che è dentro di te, un abbraccio grande,
    potessi verrei a togliere qualche scatola e lascerei i miei figli giocare con la tua in quel meraviglioso giardino


  6. immagine livello
    Visionaria

    aggiungo… ma poi che ti frega degli scatoloni, nel senso di prendi l’indispensabile e lascia lì il resto, lo farai con calma e pian pianino. 😀

  7. Benvenuta in provincia di Torino!

  8. Posso dirti che questo post è pieno di parole che sono amate, pensate, scritte, regalate, portate a chi ti legge. E tua figlia è una meraviglia! Ed una cosa bellissima è il fatto che possa giocare con i nonni (esperienza che è mancata a me e che manca anche ai mie figli!).
    Un abbraccio.

  9. che bello!
    non ti preoccupare degli scatoloni, del disastro…
    goditi questi momenti…
    io ho ancora scatoloni da aprire adesso ( dopo 4 anni!!) e ogni volta che ne apro uno ci sono cose che mi ero scordata di avere ed e’ una gioia ritrovarle!
    buona nuova vita!

  10. Che bella Dafne in bici, anche MArtina ha tolto le rotelle ma non sa ancora pedalare bene! E sono sicura che ritrovarei tutta l’enrgia di cui hai bisogno basta iniziare a ingranare! Baci!!!!!

  11. Come ti capisco!!
    Il lavoro nuovo mi toglie energia e voglia di fare.Lascia perdere gli scatoloni, io vivo con i miei genitori e ho i vestiti e tutte le cose dei miei hobby ammucchiati in garage.Semplicemente ho imparato a tirare fuori l’essenziale, il resto piano piano, come per magia (senza sbaraccare tutto in una volta che ci si stanca e basta)torna da te.Dopo aver girovagato per casa come uno zombie per mesi, ora sono due giorni che ho trovato questa tecnica:Respiro…..respiro e ancora Respiro.
    Il rituale del te, alcuni minuti con le gambe per aria, pranzo e cena che si possa preparare all’ultimo e per ultimo, ma non ultima una coccola per me (che sia un cioccolatino, una maschera, un sapone profumato……….).
    Respirare è importante, molti anni fa mi calmava, poi me ne ero dimenticata con la vita frenetica che non ti permette di fermarti neanche per andare in bagno (ci doteranno di cateteri).
    Ora ho ripreso a respirare e come per magia la stanchezza e l’apatia volan via.
    Se anche questo non funziona ho sempre in serbo quella famosa cioccolata calda con panna……
    Baci Uffa

  12. Io di solito quando sono sopraffatta dagli impegni, quando mi sembra di non farcela più e quando sento che sto per cedere, mi fermo. Mi siedo da qualche parte, mi rilasso e penso a quali impegni posso rimandare, quali è assolutamente indispensabile portare a termine subito e quali invece posso semplicemente disdire. Poi mi prendo ancora un po’ di tempo, esco di casa e mi godo le belle giornate e poi di solito, una volta rientrata a casa vedo tutto sotto una luce diversa e più bella.
    Credo che una vacanza in certi casi, sebbene forse non sia esattamente il momento più adatto, è necessario concedersela.
    Un bacione

    • Mamma Felice (Mappano) - Ariete

      immagine livello
      Guru
      Mamma di Dafne (16 anni)

      Di solito anche io mi fermo, ma adesso mi sembra di essere proprio immobile. Non ho più voglia di lavorare, non sto impiegando bene il mio tempo. Lo spreco perdendo tempo e poi mi ritrovo a lavorare la sera tardi per recuperare. E nello stesso tempo non lo dedico nemmeno alla casa. E’ come se mi fossi un po’ persa…

      • Sto leggendo i commenti con il cinquenne appresso che vuole giocare a yepi e quando gli ho letto che ti sei un pò persa è sbottato:”Cioè, senti….Se prrendi la macchina e gli porrrrti la mia bussola e gliela incegni come quando l’hai incegnata a me, lei non è più spersa e io ti aspetto giocando al computer……..Vai piano che ti aspetto!!”
        Figli tse!
        Baci Uffa

  13. Abbiamo lo stesso gallo-termometro da giardino

  14. Giulia

    Negli ultimi anni ho fatto 3 traslochi, uno per la nostra casa (un anno fa e ancora ho in cantina degli scatoloni…) uno per la casa in montagna e uno per svutare casa di mia suocera che non c’è più.
    Mai come in questo periodo e io mio marito abbiamo litigato! hai ragione, il trasloco prende il sopravvento sulla nostra vita, se lo lasciamo fare. Io ho trovato un modo per combatterlo. Invece di fare poco al giorno (che fatichi ugualmente e non vedi i risultati) andavo a zone. Ti metti a “testa bassa” e sistemi la zona che hai scelto, non importa se poi alcune cose dovrai spostarle e sistemarle diversamente, la cosa fondamentale è SVUOTARE QUALCHE SCATOLONE. E dopo che li hai svuotati VAI A BUTTARLI, questo semplice gesto ti darà la sensazione che stai vincendo tu sul trasloco!!

  15. Giulia

    p.s. MA CHE BEL GIARDINO!!!!

  16. Un nuovo panorama, conto solo questo. Ed il fatto di condividerlo con chi ami.
    Il resto passa, lo stress si dimentica ed alla fine gli scatoloni si svuotano, ma quella finestra rimane sempre lì ad offrirti il suo panorama, e tu hai già iniziato ad amarlo!

  17. mina

    Un trasloco sfinisce anche la persona più forte e sana di mente!
    Ma affacciarsi su un cortile (ed avere la possibilità di usarlo) ti ripaga di tutto!
    Forza, che può solo migliorare!

  18. un panorama ben diverso da quello bolognese che assomiglia molto a quello che vedi dalle case di di qua!

  19. La tua Dafne e’ energia pura! Mi farebbe piacere vederti, gia’ che ormai siamo “vicine”…che ne dici? Coraggio! Che la forza sia con te! 🙂

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