La celiachia nei bambini

Pubblicato il 14 Settembre 2010 da • Ultima revisione: 20 Marzo 2015

celiachia bambini

Un guest post che sono onoratissima di ospitare, perchè da tanti mesi vorrei parlare di celiachia, anche per via delle numerose richieste che mi sono giunte in tal senso, ma non ero mai stata capace di affrontare l’argomento in modo professionale, perchè mi mancavano le competenze per farlo.

Poi, grazie a Bismama, che ringrazio ufficialmente, ho potuto conoscere e contattare Raffaella Oppimitti, autrice del libro: Sono celiaco, non malato!
Da questo contatto nasce un guest post bellissimo, che sarà di aiuto a tutte le mamme che si trovano ad affrontare la celiachia per se stesse e per i liro bimbi: un articolo sviluppato su domande e risposte, appositamente per sviscerare l’argomento, ma soprattutto chiarire i principali dubbi di tutte noi (che spero di avere interpretato correttamente).

Domande e risposte sulla Celiachia: guest post di Raffaella Oppimitti

Cos’è la celiachia?
La celiachia è un’intolleranza alimentare al glutine, una proteina presente nel chicco di alcuni tra i più noti e consumati cereali quali grano, segale, orzo, farro, kamut, spelta, triticale (ma anche bulgur, frik e greunkern).
Il glutine, nell’organismo dei celiaci, causa un appiattimento dei villi intestinali cosa che compromette il corretto assorbimento delle sostanze nutritive generando una serie di problematiche e malesseri, come per esempio i sintomi tipici del malassorbimento, difficoltà nella crescita, disturbi digestivi, episodi di vomito e dissenteria -soprattutto nei bambini- ma anche malesseri vari -soprattutto negli adulti- come senso di pesantezza e gonfiore dopo i pasti, dolori muscolari, difficoltà nella concentrazione, stanchezza cronica, eccetera.

In quali alimenti si trova il glutine?
Un celiaco deve escludere totalmente dalla propria dieta tutto ciò che contiene glutine, quindi tutto ciò che presenta negli ingredienti i cereali di cui sopra rinunciando ai comuni pasta, pane, pizza, dolci, eccetera. Ma non solo, in quanto il glutine si cela in molteplici alimenti che non sembrano essere pericolosi ma che invece presentano il glutine come additivo (si pensi alla farina stessa usata in molte preparazioni per le sue proprietà addensanti) come per esempio salse, dadi, formaggi da spalmare, yogurt alla frutta, marmellate, cioccolato spalmabile, tavolette di cioccolato, gelati e molto altro.
Sono invece permessi mais, riso (cereali su cui si basa prevalentemente l’alimentazione del celiaco) e anche grano saraceno, miglio, quinoa, manioca, amaranto e sorgo.

Come posso accorgermi se mio figlio è celiaco? Quali sono i principali segni e sintomi della celiachia?
Purtroppo la celiachia non si manifesta sempre in modo conclamato, esistono infatti moltissimi sintomi non strettamente correlati all’apparato digerente che possono essere campanelli d’allarme. In generale nei bambini i sintomi sono quelli più classici del malassorbimento, anche una scarsa crescita o addirittura un arresto di questa possono essere segnali che qualcosa non va; possono presentarsi gonfiore addominale o coliche, il bambino può rifiutare il cibo ed essere in generale di cattivo umore.

Molti pediatri dicono che al di sotto dei 3 anni è difficile parlare di celiachia: esiste un test diagnostico, e a che età risulta efficace?
Son stata diagnosticata celiaca a 18 mesi in seguito ad una biopsia intestinale, un esame che prevede un prelievo di una piccolissima porzione di intestino tenue tramite una sonda per bocca; questo è l’esame più diffuso per arrivare ad una diagnosi di celiachia e, anche se può risultare un po’ allarmante pensare di sottoporre un bambino piccolo a questo esame, bisogna pensare allo scopo finale: è fondamentale, soprattutto in tenera età, che un organismo non venga danneggiato, soprattutto in modo costante, e poi non è per nulla doloroso visto che può essere fatto sotto anestesia totale!

Una volta diagnosticata la celiachia, quali procedure bisogna attivare per chiedere un menù speciale alla scuola?
Con la legge 4 luglio 2005, n. 123, Norme per la protezione dei soggetti malati di celiachia, viene sancita la somministrazione di prodotti senza glutine nelle mense scolastiche (e anche in quelle ospedaliere e in quelle presenti nelle strutture pubbliche). Quindi non dovrebbero esserci problemi per ottenere il servizio, meglio chiedere nella struttura stessa in cui è iscritto il bimbo a chi rivolgersi, le modalità possono infatti cambiare da regione a regione.
La diagnosi di celiachia può far decidere alcune mamme di non iscrivere il bambino al servizio di refezione, per evitare che si possano creare situazioni a rischio: è normale che la preoccupazione per la salute dei piccoli possa portare a questi atteggiamenti ma in questo modo non si aiuta il bambino ad imparare a gestire questa situazione, tanto meno di fronte agli altri! Meglio assumere un comportamento propositivo e di fiducia, anche nei confronti del bambino: accettare questa intolleranza con serenità fa sicuramente meglio a tutta la famiglia!

Dove si comprano gli alimenti senza glutine, e come si leggono le etichette degli alimenti?
Gli alimenti senza glutine si comprano tradizionalmente in farmacia, dove si può spendere il ticket erogato dal Ministero della Salute, un contributo economico fornito in base al sesso e all’età del celiaco, ma da poco tempo si stanno diffondendo dei punti vendita dedicati alla spesa gluten free e comunque anche nei comuni supermercati si trova ormai una buona scelta di prodotti. Purtroppo le etichette non aiutano noi celiaci in quanto non sempre la presenza del glutine è dichiarata, non resta che affidarsi al simbolo del Ministero, in cui compare la scritta alimento senza glutine o alla spiga sbarrata, di proprietà dell’Associazione Italiana Celiachia, marchio presente su sempre più numerosi alimenti.

Il libro

Sono celiaco, non malato!
Una guida amica che aiuta tutti coloro che si trovano a dover affrontare la celiachia, ma adatta anche a chi convive con l’intolleranza al glutine già da anni. Adulti, ragazzi e genitori di bambini celiaci possono scoprire attraverso questo libro come, con qualche semplice accorgimento alla portata di tutti, sia possibile condurre una vita normale, anche a tavola. La celiachia viene analizzata da molti punti di vista: medico-scientifico, affrontando fra l’altro recentissime tematiche quali le ricerche sulla pillola anticeliachia e sul vaccino; psicologico-emotivo, esaminando come sia possibile non farsi sopraffare da ansie e paure; predominante però è l’aspetto pratico, dall’ABC delle cose da fare, all’alimentazione a casa ma anche a scuola, da amici e parenti, al ristorante, in viaggio e in vacanza. Non mancano una serie di ricette, approvate da Rossella Valmarana, Presidente dell’ Associazione Italiana Celiachia Lombardia ONLUS e punto di riferimento nel mondo della celiachia. Infine, al manuale è allegato un dizionarietto ritagliabile italiano-inglese e inglese-italiano, utile per i celiaci in viaggio all’estero. Il concetto chiave, espresso anche dal titolo, è che questa intolleranza non deve essere vissuta come una malattia, ma deve semplicemente diventare uno stile di vita e un’occasione in più per prestare attenzione alla propria alimentazione. Raffaella Oppimitti convive con la celiachia da quando aveva 18 mesi: in questo libro raccoglie e condivide le sue esperienze. Gianfranco Trapani, pediatra, omeopata ed esperto di alimentazione, collabora con l’Università degli Studi di Milano e con la Scuola Superiore di Omeopatia della Società di Medicina Bioterapica.

Sono celiaco, non malato!
Autori: Oppimitti Raffaella, Trapani Gianfranco
Collana: Piccoli e grandi manuali (PGM)
Prezzo: €12.00
Pagine: 112
Codice libro: PGM090
Codice EAN: 9788857300177
Link: Edizioni RED!

Chi volesse contattare Raffaella, può cercarla su Facebook: sarà lieta di accettare l’amicizia e di tenervi informati sugli eventi e aperitivi gluten free in programma a partire da fine Settembre!



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