Quando nasce una mamma

Pubblicato il 16 Luglio 2010 da • Ultima revisione: 7 Agosto 2014

mamma

Ieri sul blog di un’amica leggevo le sensazioni legate al primo mese di vita del proprio bambino e a quanto sia difficile allattare (non metto il link per evitarle la stupida tortura dei commenti anonimi che le dicono che non è una buona madre). Per me è stato davvero così difficile e doloroso, che non ne ho affatto un bel ricordo.

Il fatto è che io ero preparatissima: sapevo tutto quello che c’era da sapere sui bambini, avevo letto ed ascoltato qualunque cosa, mi ero organizzata in tutto… ma nessuno mi aveva detto che le uniche cose che non puoi prevedere, sono proprio quelle che dovrebbero essere naturali, come l’allattamento, il prendersi cura del bambino senza impazzire, interpretare correttamente il suo pianto, ecc…

L’istinto della maternità non è così immediato: ci si mette un po’ di tempo, chi più chi meno, a prendere le misure del nuovo bambino e a comprenderlo. Per me è stata tanto brutta la gravidanza, quanto bella la maternità: sono stata fortunata. Mi sono stancata tanto (certe notti avevo le allucinazioni, mi svegliavo di colpo e, pensando di avere Dafne in braccio, mi spaventavo di non trovarla… e invece era nella sua culla), ma mi sono anche divertita tanto.

Però, quello che nessuno ti dice PRIMA di diventare mamma, è che sarai sola. Certe volte sarai proprio sola fisicamente, come ero io, senza aiuti ‘fisici’ intorno. Certe volte sarai sola contro tutti.
Contro tutti quelli che, incuranti del periodo delicatissimo che stai vivendo, ti spiegano come deve essere una buona madre, quanto e come deve allattare, se deve usare la fascia o il passeggino, se deve tornare al lavoro o stare a casa, se deve essere figa a tre giorni dal parto o deve essere materna e non esagerare col trucco…

Non so come sia negli altri Paesi (in Svezia so che l’ostetrica ti segue dopo il parto, venendo direttamente a casa tua), ma in Italia manca un’adeguata assistenza post partum.

O hai una bella famiglia alle spalle, che ti aiuta e non ti opprime (e non tutti hanno questa fortuna, da quello che leggo in giro), o vicino a casa hai una struttura adeguata (pochissime, casi rari), o ti arrangi e ti affidi alla fortuna, sperando di non incorrere nella depressione post partum e di non buttare tuo figlio giù dal balcone.

Ma la vera assistenza manca totalmente.
Manca una figura di un’ostetrica che chiamerei domiciliare, una persona paziente e non maleducata e non rigida, che con cura e pazienza venga a trovarti a casa per sapere come stai, se hai bisogno di una mano, se ti serve qualche consiglio sull’allattamento.

Manca qualcuno che ti faccia la spesa, pulisca casa,ti prepari la cena. Perché di gente che ti dice: ‘Lasciami il bambino che così tu puoi pulire casa’, ne trovi a bizzeffe. Ma di gente che ti dice: ‘Pensa a te stessa, che alla casa ci penso io’, ne trovi pochina.

Manca qualcuno che ti chieda:
– TU come stai?
Quando nasce un bambino, tutti intorno chiedono del bambino. E’ giusto, è naturale: lui è al centro dell’attenzione, è un nuovo giocattolo da spupazzare e su cui riversare le proprie attenzioni. E le madri diventano così, genericamente, invisibili.

Quando nasce un bambino nasce una madre. Ricordiamoci di chiederlo (e lo ricordino soprattutto familiari, amici e papà):
– Tu come stai, neomamma?



Commenti

158 Commenti per “Quando nasce una mamma”
  1. Sai che da quando ho avuto la mia bimba ho imparato a chiedere alle neo-mamme: tu come stai? Perchè la gravidanza ed il parto ed il diventare mamma saranno anche cose naturali.. ma dio come di distruggono!
    Io ho avuto la fortuna di avere qualcuno che mi ha detto tu riposati che a stirare vengo lì io..
    Ma arrivano comunque i momenti in cui ti senti sola, ed è DURA tirare avanti per la tua strada! Perchè se qualsiasi cosa ha la tua bambina la risposta è sempre: forse è il tuo latte che non è abbastanza, sia che pianga, che rida, che faccia la cacca o no.. e sfiancante!

  2. pagnottina80

    Grande!!! mi sono ritrovata in tutto quello che scrivi.
    Anche io ero prontissima, avevo letto tanto e pensavo di sapere tutto, avevo idealizzato troppo la maternità…..e quando è nata la mia bimba era tutto diverso, quell’amore viscerale di cui tutti parlano io non l’ho sentito subito, e la cosa più importante è che mi sono sentita abbandonata da tutti, ero sola, e per di più dovevo difendermi dai consigli non richiesti che arrivavano da ogni lato, fortunatamente non sono caduta in depressione.
    In Italia si fanno tanti corsi pre-parto ma sarebbero più utili corsi e assistenza post-parto.

  3. E’ vero tutti girano intorno al bambino e giusto la tua mamma e tuo marito sembrano preoccuparsi dello tuo stato di salute come mamma.
    Io come mamma, DOPO quindi il lieto evento, sentendo e leggendo delle altre esperienze mi sono resa conto di quello che avrei potuto fare e non ho fatto, di quello che ho fatto per istinto ed è andata bene. L’istinto di una mamma è la cosa più importante, anche se gli errori si fanno sempre, perchè siamo umane e tutti possono sbagliare. La cosa + bella che può capitare ad un bambino non è una mamma perfetta ma una mamma che gli vuole bene, che l’ha voluto o comunque se non era previsto è comunque una lieta notizia, xhè purtroppo capitano anche quelle mamma che non lo vogliono, che non possono, che non se li meritano e lì sono “dolori” per i piccoli. Le mamme che vogliono bene ai loro piccoli sono quelle che si chiedono sempre: cosa possa fare in + e in meglio?

  4. fiocco72

    Come hai ragione Barbara, è proprio dura diventare mamme…io quando lo sono diventata ero giovanissima e inesperta, anche se ai tempi ho avuto l’aiuto dei miei familiari, mi sono stati vicini, era comunque complicato…lo è stato di più con il secondo che nonostante avessi l’esperienza davanti e fossi più informata, era completamente diverso e non ho avuto più l’aiuto datomi per il primo, mi sono sentita più sola e più inadeguata, con in più un altro figlio a cui pensare e un lavoro…Secondo la mia esperienza è più dura fare il secondo o il terzo figlio perchè appunto non si ha solo il nuovo arrivato ma bisogna gestire tutto. E se magari io e mio marito mangiavamo un’insalata ed eravamo apposto con un altro figlio in casa non è possibile…Io ho fatto il corso pre parto e non mi è seervito a nulla, invece credo che un corso post partum possa essere più utile, il parto dura alcune ore, un figlio per sempre e troppe mamme sono davvero sole a dover affrontare tutto.

  5. Quoto in pieno questo articolo Barbara. Solo dopo he sono diventata mamma anche io mi sono resa conto di quanto è faticoso il primo periodo da mamma…inontri post partum, anche nei consultori, sono sicuramente più importanti che quelli del pre-parto. Un abbraccio

  6. reby

    Ciao, non ho mai scritto, ma ogni tanto ti leggo e trovo il tuo blog molto interessante.
    Ultimamente ho ripensato anch’io alla fatica di diventare mamma e al vuoto che ti si fa attorno, forse xchè è nato il nio nuovo nipotino che, però non ho ancora visto causa lontananza (Sudafrica…).
    Ho provato tutto quello che scrivi quando è nato il mio primogenito (con l’eccezione che non ero preparata come te), però oggi posso fare anche delle ulteriori riflessioni.
    E’ vero che l’aiuto scarseggia xò ti assicuro che a volte quando l’aiuto c’è è anche difficile darlo. Non sai mai come comportarti, come dare consigli senza ferire nell’orgoglio la neomamma e può capitare (questa è la mia situazione) che dall’altra parte si chiedano consigli, ma si è troppo sicuri di sè x accettarli e così l’unica persona che ne risente è il bimbo appena nato.
    E non parlo solo xchè ferita, credimi mi sta succedendo davvero…
    In questo modo a me è passata la voglia del dialogo con determinate persone e sono anche abbastanza triste ed amareggiata x le scelte che queste stanno facendo (si può prendere una baby sitter a 10 gg dalla nascita di tuo figlio solo xchè non riposi abbastanza…. 🙄 ). Ovvio non ho ribattuto a niente, sono affari loro.
    Ma ora mi chiedo se sia del tutto lecito lasciare che si facciano scelte radicali a totale discapito del bimbo senza che nemmeno i familiari intervengano solo xchè devono imparare dai loro errori… 😕
    Scusa della divagazione, non c’entra molto con l’argomento.

    • Claudia

      …scusa, penso che i consigli siano utili solo se richiesti e debbano essere dati solo, ribadisco, se richiesti.
      Avere una persona in casa che ti permette di dormire, credimi, è richiesta sacrosanta perchè la Mamma ha la necessità fisiologica di dormire ed i primi giorni questo è impossibile per tutte ed invece di non rispondere forse avresti potuto proporti tu. Il dialogo è importante ma non deve avvenire a senso unico sennò ci si sente sotto esame in un momento già particolarmente critico.
      scusa se mi sono permessa

      • reby

        Evidentemente non mi sono spiegata. Innanzitutto io mi sarei proposta immediatamente come aiuto pratico (pulire, fare lavatrici, ecc.) x far dormire la neomamma, ma io abito a Roma e lei a Johannesburg 🙁
        Le richieste d’aiuto sono partite tutte dai neogenitori, MAI avrei iniziato a dispensare consigli a destra e a manca. Non rispondo + xchè dopo aver dato i precedenti consigli mi hanno trattata malissimo, con battutine ed altro facendomi sentire anche una cattiva madre…e questo non è bello xchè io volevo solo far capire loro che stavano facendo bene, che c’era bisogno di un periodo di rodaggio x la mamma e il bimbo. Ripeto sono solo preoccupata xchè secondo me non si può dare a 10gg al proprio figlio gocce x le coliche, gocce x addormentarlo….
        Non ti sentiresti male se ti dicessero che tuo nipote crescerà con la baby sitter (nonostante la mamma abbia la possibilità di lavorare in casa)? Io sì.
        Nessuno li ha messi sotto esame, loro hanno messo me sotto esame mascherando le loro perplessità su di me in richieste (cosa che hanno fatto anche in altre occasioni, e anche x questo ho deciso di non dire + niente, xchè sono loro che non vogliono un dialogo, tant’è che le ultime volte che mio marito li ha sentiti ogni volta che chiedeva del bimbo loro cercavano di cambiare discorso..).
        Scusa se te lo dico, ma a me questo sembra solo un atteggiamento infantile ed egocentrico…
        Avrei pagato oro un aiuto, un consiglio, ma quando sono diventata mamma ho ricevuto solo critiche… Io non le ho mai fatte anche dopo questi avvenimenti e davvero il mio discorso era solo xchè sono amareggiata e soprattutto preoccupata… Mi ritengo una persona che ascolta molto il prossimo e, x sfortuna mia, cerca sempre di aiutare, è un difetto questo???? Io non credo.

        Quoto tutto quello che hai scritto, anch’io ho vissuto negativamente la non presenza e i primi mesi sono stati snervanti.

    • Mamma Felice (Mappano) - Ariete

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      Guru
      Mamma di Dafne (16 anni)

      Se posso permettermi, dal mio punto di vista sbagli una cosa: la protagonista non sei tu come nonna, ma la mamma, e nemmeno il bambino. La protagonista è la mamma.
      E se la mamma decide che ha bisogno di una tata perchè è stanca, io dico che fa bene. Avrebbe potuto chiedere aiuto ai nonni? Forse sì. O forse non lo chiede perchè sa che verrebbe giudicata.
      Non metto assolutamente in dubbio la tua buona fede, ma penso una cosa: l’aiuto si dà NON come piace a noi, ma come piace agli altri. Se devo aiutare qualcuno, non voglio aiutarlo nel modo che gratifica me. Voglio aiutarlo nel modo che gratifica lui, anche se lo ritengo sbagliato.

      • reby

        Proprio xchè la protagonista DEVE essere la mamma, mamma ci si diventa non appena tuo figlio nasce dalla pancia, ma con la conoscenza l’uno dell’altro, delle esigenze reciproche. Come farà a diventarlo se lo lascia fin da subito alla baby sitter?
        Il pericolo x lei è quello di perdere tanti piccoli momenti di crescita del bambino che non torneranno +. Se ne pentirà in futuro?
        Secondo me una neomamma, per quanto le è possibile(e in questo caso è possibile), deve coltivare il suo rapporto col bimbo.
        Pensa che tu mi stai ribattendo nel merito, ma è quello che ho cercato di far capire loro (non usando queste parole, un pò forti, ma con molta delicatezza).
        Io mi sento già gratificata al 1000x 1000 come mamma xchè ho 2 splendidi nani e odio le acidone che ti dico non tenerlo, levagli il dito dalla bocca, dagli questo da mangiare…

      • Mamma Felice (Mappano) - Ariete

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        Guru
        Mamma di Dafne (16 anni)

        Onestamente io capisco quella mamma… e dal tono dei tuoi commenti capisco anche che possa sentirsi giudicata.
        Mi sento giudicata persino io che non ti conosco!
        Tu usi parole come: pericolo, perdere, se ne pentirà, errore, deve, atteggiamento infantile ed egocentrico, sono triste e amareggiata… Ammappa! E menomale che non giudichi!

      • reby

        Queste parole le sto usando con te e dopo essere stata ampiamente giudicata, fra l’altro davanti al marito…
        Con loro non le userei mai xchè comprendo l’importanza del momento. In che modo ti senti giudicata? Perchè ho risposto ad una richiesta d’aiuto? Non parli di mancanza d’aiuto in questo post?
        E allora xchè quando un aiuto morale c’è bisogna sputarci sopra, trattando male anche l’interlocutore.
        La giudicata sono io, t’assicuro, e l’avresti detto anche tu se avessi ascoltato quelle conversazioni…

      • Mamma Felice (Mappano) - Ariete

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        Guru
        Mamma di Dafne (16 anni)

        Io continuo a sentirmi dalla parte della mamma, che ti posso dire?
        Se tu hai offerto il tuo aiuto e loro l’hanno rifiutato, amen. Non è obbligatorio accettare un aiuto. Non è obbligatorio nemmeno andare d’accordo, nemmeno frequentarsi… Mi dispiace che tu soffra, ma se davvero hai a cuore il benessere di tuo figlio, forse dovresti anche saperti tirare indietro.

      • reby

        Comunque io sono la zia del bimbo in questione, ho solo 32 anni…

      • Nunzia

        Ciao. Mi intrometto nel vostro discorso perchè forse, avendo vissuto come mi sembra di capire una situazione uguale a reby, mi sentivo di dire anche la mia.
        Anche io mi sono trovata ad avere per prima un figlio e a parte i miei, nesun aiuto o poco altro.
        Quando mio fratello e sua moglie hanno avuto mia nipote, c’è stato un problema con la crescita della bimba.
        Come succede spessissimo, la neomamma chiede consiglio al pediatra…che le dice di dare il latte artificiale. Una volta avuto questo responso mio fratello e mia cognata mi chiesero consiglio. Io mi sono preoccupata prima di capire come procedeva l’allattamento, poi mi sono permessa di consigliare un numero + frequente di poppate ( i bimbi che nei primi giorni di vita bevono effettivamente ogni ore sono pochi!!!Vedi la loro debolezza, vedi che per loro bere al seno è comunque uno sforzo…ecc.non mi dilungo sennò scrivo un ‘enciclopedia e non è il caso).
        All’inizio sembrava che volessi fare la sufficiente, la saputona, che dà contro il parere di un medico!!!
        Io l’ho buttata lì dicendo:”Io proverei così, almeno per una settimana,allattando tutte le volte che la bimba si sveglia piangendo! POi se tenendo questi ritmi il peso non aumenta, si può sempre passare al latte artificiale”.
        Nonostante tutto alla fine hanno seguito il mio consiglio e la bimba è cresciuta di peso e non ha dovuto prendere nessuna aggiunta.
        Ma se li sentite ora il merito è loro che hanno capito le necessità del caso!!!!
        Io alzo le spalle! Tanto l’importante è che la piccola stia bene!
        Comunque è vero che aiutare a volte è difficile.
        Il mio consiglio per reby resta questo.
        Se uno chiede è lecito dare una risposta, ma non serve farsi il sangue amaro. E’ anche giusto che uno della propria vita possa fare ciò che vuole.
        L’importante che nessuno possa venire a dirti che non ti sei resa disponibile.
        Spero di essere stata chiara e scusate se mi sono impicciata.
        Nunzia

    • mi intrometto anch’io, posso?
      E’ verissimo che aiutare è difficile, prima di tutto perchè in pochi anni sono cambiate molte cose nella conoscenza del neonato, della neomamma e di quello che si dovrebbe far e poi perchè magari altr epersone hanno vissuto esperienze diverse e hanno fatto scelte diverse che sono andate bene in quella particolare situazione ma non sono consigli universalmente applicabili, proprio per questo anche in Italia dovrebbe esserci un supporto professionale alla neomamma, invece qui c’è la politica dell’abbandono e della disinformazione degli operatori professionali (vedi pediatri che consigliano immediatamente l’aggiunta di latte artificiale).
      Ci vuole molto tatto quando si è suocere, mamme, cognate ed amiche di una neomamma sia perchè caratterialmente siamo tutti diversi, sia perchè il momento è molto delicato e difficile anche fisicamente e il crollo ormonale post-parto non aiuta.

  7. bellissimo articolo!
    anche per me è stata molto dura, e poi cinque anni fa non conoscevo molte altre mamme, mi sentivo davvero sola come un cane.
    credo che i consultori (almeno nella mia provincia), diano il servizio dell’ostetrica a casa dopo il parto…però io non la chiamai perchè nel nido della maternità ho vissuto l’esperienza orribile dell’ostetrica tettalebana (non so chi sto citando, con il termine, mi sovviene un articolo di p.maraone su gioia)che mi faceva allattare le gemelle contemporaneamente e io mi vergognavo, mi sentivo una mucca da latte e ho terminato l’allattamento il prima possibile. (poi con la piccola è stato diverso, perchè finalmente nessuno aveva più nulla da insegnarmi). per fortuna dopo qualche mese ho avuto il coraggio di rivolgermi alla psicologa del consultorio, su consiglio della gine.
    infine, da qualche mese ho scoperto le mamme su internet e trovo che anche gli articoli come questo sono una spinta importante. quindi in bocca al lupo a tutte le neo mamme!

  8. Io decisamente non faccio testo. Ho avuto tante fortune: tanto latte da poterlo vendere, un cucciolo che ha poppato bene e vigorosamente da subito, una madre amorosa e presente che vale tanto oro quanto pesa, anzi molto di più perchè è uno scricciolo e pesa pochissimo, anche se ha un’energia che smuove le montagne. Ho avuto la “fortuna” (sic!) di aspettare mio figlio per 15 anni prima di riuscire ad averlo, perciò quando è nato ero talmente istupidita dalla felicità che non sentivo nemmeno il dolore della ferita (cesareo). Ho anche la fortuna di avere una caratteraccio presuntuoso e la mania di documentarmi su tutto, così’ qualunque cose mi dicessero io mi ero già fatta un’opinione e procedevo come un trattore per la mia strada -e i fatti mi hanno dato ragione.
    Forse in questo sono stata aiutata dal fatto di essere diventata madre in età matura, avevo quasi 42 anni quando è nato mio figlio.
    E allora che ci vieni a dire, direte voi, giustamente.
    Mi sento di dare un consiglio alle mamme in attesa. Leggete, leggete e leggete ancora, documentatevi, imparate. Siate pronte a rispondere a tutti quelli che verranno a darvi “buoni consigli” non richiesti (sempre che non deciate di mandarli a quel paese, che va altrettanto bene!) Perchè chissà come mai ma anche il salumiere si sentirà in diritto di insegnarvi ad allattare vostro figlio o a criticarvi perchè gli date, che so io, il finocchio e non la camomilla.
    Fatevi le vostre opinioni, non per usarle tutte o rifiutare i pareri degli altri, ma per costruirvi la tranquillità di chi non è del tutto impreparato “in materia”. La tranquillità è quello che conta, non le opinioni, perchè spesso le cambierete anche voi quando vostro figlio ve le farà cambiare.
    Sull’assistenza post-partum non posso che quotare le altre, le mamme sono lasciate sole. Non c’è niente da fare, in questo paese bisogna pensare a tutto prima. Se state bene, se potete, lasciate stare i bavaglini a punto croce e preparatevi come se doveste stare sotto assedio per tre mesi :mrgreen:
    Poi non va sempre così male, è difficile ma non sapete come reagirete e potrebbe anche andare benissimo. Io ho un ricordo stupendo di quei primi tre mesi.
    Con affetto e di a tutte le mamme neonate
    B.

  9. elena

    Concordo pienamente sul fatto che da noi manca una adeguata assitenza post parto. La mia prima figlia è nata Inghilterra dove è vero che ti dimettono dall’ospedale dopo soli due giorni, ma per una settimana viene a trovarti giornalmente una infermiera specializzata che visita la mamma, il bambino, ti consiglia, TI ASCOLTA, ti invita a frequentare gruppi di neo mamme (che esistono anche in paesi di pochi anime come quello dove vivevo io)dove ho trovato ottime amiche.
    La mia seconda figlia è nata in Italia: il parto è stato traumatico, l’assitenza post parto inesistente, soprattutto sotto il profilo psicologico. Per fortuna, me lo ripevo sempre, non era la mia prima figlia e potevo quindi contare sulla mia precedente esperienza. Non è un voler essere esterofili ad ogni costo, ma in Italia siamo ancora anni luce indietro!
    Ciao
    Elena

  10. Che bello il tuo post….in questi tempi abbiamo tutto per i nostri bambini…ma qualche volta ci sembra di non avere niente…..la depressione post partum è terribile…come tutte le depressioni ed è insidiosa…è bene che se ne parli e che si abbia vicino qualcuno che capisca! Se una volta non lasciavano alzare le mamme per 40 giorni dopo il parto, forse una ragione c’era,non siamo wonder woman!!!

  11. Claudia

    E’ vero, nessuno ti parla della stanchezza, di queste tette enormi sempre in giro, del fatto che poi non dormirai più come prima, del pensiero fisso concentrato su di lei, di tutte le emozioni e di tutte le lacrime che verserai con o senza motivo…della casa che ti viene incontro…ci si perde i primi mesi perchè siamo “costrette” a fare tutto e il tempo per goderci la creaturina sembra tempo portato via ad altro (sistemare la casa, spesa, cucinare)…basterebbe pensare: ecchisenefrega se c’è la lavatrice da fare adesso voglio godermermi mia figlia non sono necessaria solo al suo sostentamento (pappa, cambio, nanna) sono soprattutto la sua Mammae voglio godermi questo miracolo.

    • reby

      Scusa se scrivo anche qua e se sono petulante, ma ritornando al mio discorso: questo è il pensiero che ho cercato di trasmettere ai neogenitori.
      Loro vedono il bimbo solo come un essere a cui dar da mangiare e a cui cambiare il pannolino, non hanno compreso la magia del momento che stanno vivendo. E’ questo che mi rattrista…

      • Claudia

        ti posso solo dire che la magia del momento scompare dietro la stanchezza che provi ed alla paura che hai di sbagliare ed di non sapere cosa fare… gli altri ti dicono: goditela ora che poi passa, vero! ma all’inizio tra pappa/cacca/nanna/pianti non ne hai il tempo e non serve che altri te lo ricordino aumentando, magari, il tuo senso di smarrimento/inadeguatezza.
        Detto questo ti consiglio di “mollare il colpo” cioè lascia perdere questo discorso non recriminare sul fatto che non ti ascoltano non ti chiamano perchè non ne vale la pena ti avveleni il sangue e crei una crepa che poi è difficile richiudere… e se aggiungi anche la distanza

      • reby

        Il colpo l’ho mollato, la crepa si è già creata…
        Volevo solo testimoniare questa mia esperienza x far capire che il dialogo fra mamme è importantissimo e va sempre coltivato. Le mamme dovrebbero allearsi, non schierarsi una contro l’altra, nella continua ricerca della propria perfezione.

        Un bacione al piccolo Paolo lontano, ma vicino al mio cuore!

      • Claudia

        ma in questo caso tu non ricopri il ruolo di mamma ma quello di suocera ed il discorso è diverso, la complicità tra mamme è diverso dal rapporto mamma/nuora e suocera, salvo rarissimi casi.

      • reby

        Nessuno mi aveva mai detto che faccio la suocera 😯 ….
        Continuo a non spiegarmi……e se ti dicessi che l’altro giorno le ho mandato il link della Leche League xchè so che è sola e lei mi ha risposto che non ha tempo x queste cavolate??????

        Il mio dispiacere è aumentato dopo questa conversazione, penso di non postare + sull’argomento.

      • Claudia

        mi spiace se ti ho ferito ma non volevo darti della suocera in senso negativo ma solo indicarti che tu sei sua suocera (brutto termine) ed in quanto tale lei, senza volerlo, si sente sotto esame perchè sei la mamma di suo marito…storia lunga del rapporto suocera/nuora.
        Vedo che hai il nervo scoperto per questa situazione e ribadisco che non volevo ferirti. ma ti prego di non smettere di confrontarti e con lei.

      • reby

        Non sono la suocera, ma la moglie del fratello del marito… la zia del nuovo nato, ho 32 anni e il nostro potrebbe essere un bel rapporto tra mamme…

      • Mamma Felice (Mappano) - Ariete

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        Guru
        Mamma di Dafne (16 anni)

        Ti faccio notare che in due ti abbiamo scambiata io per la nonna, e lei per la suocera: non pensi che forse questo malinteso possa essere indice di un tuo atteggiamento un po’ troppo duro?

  12. Mi fa molto molto piacere leggere questo tuo post!!!! io il primo mese di Edoardo l’ho vissuto bene e ne ho un bel ricordo.
    Però ho anche vivido il ricordo delle difficoltà di cui parli tu!! ed è bello che anche le neomamme leggano questo cose..
    Annalisa

  13. Importantissimo articolo! Si parla troppo spesso di questioni irrilevanti riguardo alla maternità e troppo poco delle madri. Sono concorde con il fatto di informarsi e prepararsi alla nascita, non solo fisicamente ma anche, per quanto possibile, psicologicamente. E’ davvero importante farsi un’opinione in proposito, che poi si aggiusterà con il tempo e con l’esperienza.
    Io sono stata in un certo senso fortunata: mi sono informata e ho letteralmente studiato approfondendo il più possibile la questione e ho alle spalle una famiglia vicina ma non invadente.
    Ma un consiglio che mi sento di riportare, che per noi ha funzionato, è quello che ci avevano dato al corso pre-parto: il compito del marito/compagno per almeno la prima settimana dopo il rientro a casa, dovrebbe esser quello di fare da schermo per la nuova famiglia impedendo qualsiasi interferenza, anche dei familiari. Per intenderci: rispondere al telefono, fare da filtro alle offerte di aiuto, rimandare le visite ad altro momento sollevando la neo mamma da incombenze e consigli non richiesti almeno per quel periodo necessario perché la nuova famiglia riesca a trovare un nuovo equilibrio. Se poi a questo si aggiungesse un aiuto più professionale sarebbe perfetto!

    • Mamma Felice (Mappano) - Ariete

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      Guru
      Mamma di Dafne (16 anni)

      Sono perfettamente d’accordo con te! Il ruolo del papà è fondamentale, e ancora una volta occorrerebbe che i papà (visto che in Italia MANCA anche il congedo) prendesse un bel po’ di ferie dopo il parto, per stare a casa ad aiutare la neomamma.

  14. Come non essere d’accordo con te?
    Eh…presto conoscerai i dettagli della mia storia…
    Anche la mia è stata simile…ed è dura anche superarli certi traumi e i sensi di colpa successivi.

  15. Rospino

    Che bell’articolo Barbara!
    Anche io ho sofferto tanto dopo la nascita della mia bambina; la mia non è stata una sofferenza dei primi giorni, ma un disagio che piano piano si è fatto strada e si è accumulato per svariati mesi e dal quale sono uscita circa un anno dopo il parto.
    Mio marito ha avuto la fortuna di poter restare a casa 15 giorni dopo la nascita e ho un ricordo bellissimo di quel periodo: noi due che ci alzavamo insieme la notte, che riposavamo insieme quando la bimba dormiva, le coccole, la meraviglia di avere quell’esserino meraviglioso davanti a noi…
    Poi lui è rientrato a lavoro ed io sono rimasta sola.
    Ha chiesto a sua madre di passare da me tutti i giorni (la mia in quel periodo non aveva la possibilità di venire quotidianamente per problemi di salute): mia suocera arrivava, si piazzava sul divano cicalando in continuazione mentre io cucinavo, facevo lavatrici e accudivo la bambina; una volta le ho chiesto di farmi il letto, mi ha risposto che prima voleva godersi la bambina… da quel momento non l’ho più voluta in casa.
    Hai ragione Barbara quando dici che nessuno ti chiede “come stai?”, ma la cosa che mi ha più fatto soffrire è il non parlarne tra mamme: diverse mie amiche hannp partorito prima di me e tutte le volte che ci vedevamo loro erano sempre affacendate intorno ai loro bimbi, sorridenti e felici… mai un accenno alle difficoltà, alle insicurezze, alle lacrime che sgorgano all’improvviso senza che tu possa controllarle…
    Perchè questo? Perchè le mamme non parlano con le mamme? Chi e che cosa impone questa (falsa) immagine di positività, di “tutto va bene”?
    Grazie Barbara per averne parlato e grazie a chi vorrà condividere le proprie esperienze per aiutare le mamme in difficoltà.

    • Mamma Felice (Mappano) - Ariete

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      Guru
      Mamma di Dafne (16 anni)

      Mi viene da dire: per fortuna che c’è Internet!
      Io credo che molte mamme ‘reali’ non parlino di queste difficoltà per paura di venire giudicate. Perchè, basta leggere i commenti anche a questo post, c’è sempre una nonna o un parente o una zia o una cognata o un vicino di casa o un salumiere pronto a giudicarti.
      Bisognerebbe indossare una maglietta con scritto: dei tuoi giudizi me ne impippo 😉

  16. Bellissimo questo articolo, hai perfettamente ragione, qualcuno pensa a noi? no. Anch’io come te quando aspettavo il primo bambino ho letto di tutto. Ero super informata e dico “per fortuna” perchè piovevano consigli non richiesti da tutti i lati, e alcune volte mi hanno madnato in crisi nonostante fossi certa di quello che stavo facendo, per fortuna ho una pediatra che mi ha appoggiato e se qualche “consiglio2 mi metteva la pulce all’orecchio lei mi toglieva qualsiasi dubbio e mi diceva di continuare per la mia strada, così come avevo fatto fin’ora. Il bambino cresceva molto eppure qualcuno ha avuto il coraggio di dire che il mio latte non era sufficente visto che si attaccava spesso e non dormiva tutta la notte, invece il mio piccolo aveva bisogno di contatto e lo vedo tutt’ora con i suoi 4 anni che è un bimbo affettuoso e “fisico”, lui deve baciarti, abbracciarti ha bisogno di contatto fisico. Se non fossi stata forte di mio non avrei bei ricordi della maternità, e non nego che un paio di volte dopo intromissioni non richieste mi sono ritrovata con il piccolono in braccio a piangere come una fontana. Ben venga l’aiuto, mia madre è venuta un paio di volte a farmi le “grandi pulizie”, io cercavo di riposare con il bambino lei puliva, chiudeva la porta e se ne andava senza disturbare, per il resto un pò io e un pò mio marito, però l’aiuto è diverso dall’intromissione. Purtroppo ci sono diverse categorie di nonni, nonni che si rendono utili senza invadere gli spazi del nuovo nucleo familiare e nonni che invece pensano, in buona fede per carità, che loro possono arrivare in casa tua come cicloni con consigli che debbano essere per forza accettati e che si sentono in dovere di mandare avanti il tuo “nucleo familiare” sconvolgendo i tuoi ritmi e la tua privacy. Non è bello ritrovarsi, con lo stress di nottate in bianco, a daver aprire la porta e dare spigazioni sul perchè il bambino stà piangendo. Non hai il tempo di vedere se ha fame se ha il pannolino pieno o qualsiasi altra cosa o sentirti dire ogni volta “fai così o fai cosa” quando invece sai benissimo cosa fare. Uno stress in più che potremmo risparmiarci, spiegazioni in più che potremmo evitare. Giustificazaioni sul perchè hai chiamato qualcuno che ti pulisse casa. Delle volte, sarò controtendenza, ma io preferivo non avere nessuno intornoe godermi il mio bambino tranquillamente, godermi quegli attimi senza los tress di avere nessuno intorno che non ti fa riposare, perchè al pomeriggio o alla mattina se il bambino sonnecchia potresti approfittare e invece no …… attimi a due o a tre con il papà senza intromissioni esterne, come se tu non fossi capace in quanto neomamma e loro esperte ……. invece ti ritrovi a saperne più tu di loro. L’istinto materno arriva con l’arrivo del piccolo assecondiamo il nostro istinto.

  17. secondo me l’italia da questo punto di vista è rimasta molto indietro. Mia figlia più piccola è nata in Francia e lì è tutto diverso. non solo per il sostegno alle madri ma anche per gli agevolamenti che ricevono le famiglie con figli. infatti la francia è il paese con il maggior tasso di natalità. le donne tornano a lavorare prima ma hanno molte agevolazioni come il part time e al secondo figlio possono richiedere più tempo, fino a 3 anni. tantissime donnne che sono a capo di grandi azienze sono quelle che hanno più figli. e soprattutto, cosa che per me è fondamentale, ai padri viene concesso il congedo di paternità, va bene che l’importante è che ci sia la madre con il bambino ma nelle prima settimane secondo me è indispensabile anche il sostegno del padre.

  18. Noumea

    Interessante il post.
    Però qui da me gli aiuti post parto ci sono:
    quando ero in ospedale, dopo il parto, è passata un’ostetrica del consultorio e mi ha lasciato il numero per chiamarla se avessi avuto bisogno(stessa cosa aveva fatto quella che aveva tenuto il corso preparto) ed è venuta anche a trovarmi per vedere come stavo pochi giorni dopo il ritorno a casa.
    A me è andato comunque tutto bene ed ho ricordi bellissimi dei primi mesi dopo il parto. Secondo me non serve documentarsi chissà quanto perchè ogni mamma ed ogni figlio ha le sue esigenze. Credo che l’istinto sia l’arma migliore:io affrontato le cose giorno per giorno, ascoltando i consigli se mi sembravano buoni o fregandomene se ritenevo le mie idee migliori ed è andato tutto bene.

  19. emmemme

    Io ho partorito a 41 anni pieni. si dice che le mamme quarantenni siano più tranquille, serene, consapevoli.
    non è sempre vero, lo stesso mio ginecologo e, poi, il pediatra me lo hanno chiarito a lettere cubitali.
    nel mio caso però sì e totalmente.
    non avevo uno spiccato senso materno (è scoppiato prepotente dopo il parto), sono una persona che ha vissuto sufficientemente dall’essersi scrollata di dosso una miriade di insicurezze e false credenze tipiche del periodo precedente, sono mediamente non ansiosa e ho un buon equilibrio. sentirmi dire certe cose dal gine, dal ped e anche dalle maestre del nido, che di esperienza con donne, mamme e bimbi ne hanno, mi ha fatto piacere e non poco.
    ho vissuto i primi mesi con la stanchezza tipica di chi ha, prima, fatto un cesareo, poi gestito un bimbo che non dorme nella media (diciamo media alta), ma aiutata per un po’ di ore al giorno dalla propria madre, e per questo sono stata molto fortunata.
    però, sono orgogliosa di me per questo, sono sempre stata molto serena e non ho mai perso la testa o entrata nel panico per i problemi che si sono presentati puntuali. ho, anzi, vissuto l’esperienza contraria, di un marito più ansioso di me..
    il bimbo è sereno e gioioso e questo è il premio più grande. perchè se è vero che il carattere conta, l’atmosfera che respira conta secondo me ancora di più.

    • emmemme

      ho dimenticato di dire che quando ero incinta leggevo abbastanza riviste specializzate e qualcosa su internet, ma senza “farne una malattia” e prendere tutto per oro colato. solo per non essere presa alla sprovvista di fronte alle varie situazioni.ha funzionato.
      quando è nato ho avuto le mie incertezze, ma avevo sempre una “conoscenza dell’argomento”, sembrava avessi sempre gestito lattanti (mai, nemmeno i nipoti!) e avuto altri figli. me lo hanno detto spesso. di tutto questo vado orgogliosa e si vede da questo intervento. una delle cose che mi hanno più dato soddisfazione degli ultimi anni. spero di poter continuare così e che tutte le mamme vivano la stessa cosa.

      • Claudia

        ma lo sai che è quello che sostengo sempre io l’ignoranza, intesa come ignorare i fatti, crea paura e solo l’informazione ci aiuta ad affrontare le cose con più serenità…sapere che altre hanno già affrontato lo stesso problema ci fornisce l’ancora di salvezza che ci serve o almeno un punto di partenza per provare!
        Sapere cosa succede al nostro organismo durante ogni fase del parto aiuta ad affrontarlo senza paura….sapere che se un bimbo piange è perchè ci vuole dire qualche cosa e non vuole farci un dispetto, mai!

  20. Giusto per restare in tema di consigli non richiesti posso darne uno anche io?
    Se non vi piace fustigatemi :mrgreen: siete autorizzate!
    E’ un consiglio che mi ha datto mia mamma ed io l’ho presa in parola subito – specialmente con/contro di lei :mrgreen:
    “Dai retta a tutti e poi fai quel che vuoi!”

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