Perchè i ragazzi si drogano?

Pubblicato il 16 Aprile 2010 da • Ultima revisione: 15 Ottobre 2012

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Lo dico subito: questo post non sarà molto piacevole. E’ per stomaci forti. E’ per chi, genitore come me, si sta guardando dentro e cerca di non morire di paura al pensiero dei pericoli a cui inevitabilmente vanno incontro i nostri figli.

Non ho risposte, nè soluzioni.
Ma ho dei racconti, delle storie, delle nozioni… cose che vorrei condividere per parlare in modo onesto e crudo di questo problema.

Quando ero in CRI ho frequentato dei corsi al SERT di zona: una psicologa e un medico ci raccontavano la loro esperienza con i tossicodipendenti, le trafile di chi prende il metadone, gli aspetti psicologici e sociali che stanno dietro a queste dinamiche malate.

La prima sera la dottoressa mi ha illuminata. In modo brusco, ma efficace.
Ci ha chiesto:
Perchè secondo voi ci si droga?
Beh, è facile, io la so!

Ci si droga perchè:
– ci si sente soli e si è soli;
– perchè si soffre di depressione;
– perchè si proviene da una famiglia assente o malata;
– perchè c’è una mancanza di valori;
– perchè da ragazzi ci si sente invincibili;
– perchè ci può essere un fenomeno di imitazione verso altri ragazzi;
– perchè la droga si trova ovunque e costa poco;
– perchè non c’è abbastanza informazione sull’argomento…

E lei ci dice:
– Bravi, è tutto vero! Ma… Veramente, perchè ci si droga? Lo sapete perchè? Ci si droga perchè ‘la droga è buona’ !

Sbam! Avete presente una secchiata di acqua in faccia? Eppure…

Ci si droga perchè ‘la droga è buona’. La gente che si droga è gente debole e con problemi, tutti i problemi che avete elencato voi. Ma non è gente stupida: fa una cosa stupida, ma non è stupida. Perché la prima volta la droga è sempre ‘buona’, ti fa star bene, risponde in modo sincero e immediato a un tuo bisogno, risolve il tuo problema, ti dà quello che gli altri non sono stati capaci di darti.

Porca miseria.
Era più facile vivere una vita in cui potevo demonizzare totalmente la droga e trattarla come una cosa totalmente estranea dalla mia vita. Invece da allora ho iniziato a guardarmi intorno seriamente, quando andavo a fare i corsi di educazione sanitaria nelle scuole, e quello che ho visto non mi è piaciuto per niente.

I ragazzi, alle medie, iniziano a venire in contatto con le sostanze. Facciamocene una ragione.

All’inizio si tratta ‘solo’ di fumo: hashish, marjuana…
Ma ben presto si trova qualche ragazzo più grande che porta le pastiglie (ecstasy o mdma), e ‘calarsi’ è una cosa abbastanza normale, soprattutto nei weekend.
Queste sostanze costano così poco, che ci si può ‘calare’ anche 4-5 volte in una sera: 10eur, non di più. Vuoi non avere 20eur in tasca?
Poi con l’ecstasy ti senti bene: non a caso queste droghe chimiche vengono chiamate ‘sociali’. Facilitano la socializzazione. Solo che dentro son piene di merda (sì, scusate, l’ho detto!): componenti chimici studiati a tavolino, fuori da qualsiasi controllo, potenzialmente pericolosi. In pratica tu sei una cavia umana, perchè, essendo dei prodotti fuorilegge, non saprai cosa c’è veramente dentro finché non l’avrai ‘mangiato’ e assorbito.

Cosa farò come mamma?
L’unica strada che mi si pone davanti, di fronte a tutto questo, è l’onestà.
Dobbiamo dire ai nostri ragazzi la verità. Perché loro sentono sempre dire che le droghe uccidono (e in molti casi è vero, ma non così tanti come vogliamo credere…) e poi se disgraziatamente una volta le provano, non solo non muoiono, ma si sentono pure bene, si divertono. E si sentono totalmente invincibili. E pensano che noi grandi siamo i soliti bugiardi, che ci inventiamo che la droga fa male e che in realtà non è per niente vero, perchè loro l’hanno presa e sono stati benissimo.

Allora cerchiamo di essere onesti.
Diciamolo, ai ragazzi, che alcune persone ci restano secche al primo colpo, e che altri le provano e si sentono bene. Alcuni ne usciranno devastati. Altri no.

Perché dire questo?
Perché se dite che il fumo uccide, quando vostro figlio vedrà il pusher del quartiere che ha 50 anni e si fa 20 canne al giorno, non vi crederà.
Se gli dite che una pastiglia di ecstasy uccide, la prima volta che andrà in discoteca e vedrà che metà della gente si ‘cala’, non vi crederà più.
Se dite che dalle canne si passa sicuramente all’eroina, quando al centro sociale vedrà il suo professore di lettere che si fa una canna, non vi crederà.
Nessuna di queste situazioni è inventata.

La morte per i consumatori di droga è un evento comunque raro.
E in ogni caso la morte non è un deterrente per un adolescente che si crede onnipotente.

Quello che invece non è affatto raro, sono le conseguenze che dovrà affrontare nella sua vita normale: tutto quello che le droghe apparentemente danno ‘di buono’, se lo prendono con gli interessi dopo un po’ di anni.
Potrebbe accadergli di diventare impotente, di avere problemi cardiaci, di dover passare tanto tempo all’ospedale, di avere un deficit dell’attenzione, di avere turbe comportamentali e disturbi della personalità, di passare attraverso l’anoressia e la bulimia, di perdere la capacità di studiare e memorizzare, di cadere in depressione.

Potrebbe accadergli di entrare in un contesto sociale in cui è possibile avere molti problemi: potrebbe beccarlo la polizia, potrebbe finire in galera, potrebbe entrare a far parte di un mondo ‘borderline’, privandosi per sempre della sua giovinezza.

Davvero ne vale la pena?



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