Alla ricerca della felicità: abbasso i mostrilli!

Pubblicato il 15 Febbraio 2010 da • Ultima revisione: 7 Agosto 2014

Ho creato questo pannello di mostrilli per Dafne: da bambini abbiamo avuto un po’ tutti paura dei mostri, no?

Io avevo paura anche di King Kong, e facevo finta che gli oggetti che mi stavano vicini (la lucetta notturna, la presa, un forellino sul muro…), fossero delle facce amiche, degli omini che mi proteggevano. Sono sempre stata un po’ animista, da chè me ne ricordo. Lo sono ancora!

Oggi però non ho più paura. Beh, ho delle paure come tutte le mamme nei riguardi di Dafne, ma non ho più nè paura di vivere, nè paura delle conseguenze del vivere.

Facevo questa riflessione ieri sera, perchè un’amica, parlando di felicità mi ha detto: Non ce la faccio, scusami…
Così ho ripensato un po’ alle mie vicende, alle mie paure, a tutte le volte che ho detto: Non ce la faccio. Ed è nato questo post.

Un post che parla di mostrilli per parlare di paure. Un piccolo post insignificante che con la scusa di un quadretto di pannolenci colorato, vuole dire a Dafne, alla donna che sarà: Non aver paura di essere felice!

No, non abbiate paura di essere felici nemmeno voi!  Cosa state aspettando?
Aspettate che la vita vi ponga su un piatto d’argento le condizioni favorevoli per essere felici? Non succederà, perchè la felicità è una condizione d’animo che sta DENTRO e non fuori dalle persone!

C’è una e una sola condizione favorevole per essere felici: essere vivi.
Se questo lunedì mattina state leggendo questo post e quindi ummagino siate vive, porcaccialamiseria, iniziate da oggi a lavorare per essere felici!
Non mi trovate nessuna scusa, per favore, che non ne voglio sentire.
Chi di voi ha letto il mio librino sa di cosa sto parlando…

Guardate in faccia i vostri personali Mostrilli e distruggeteli. Annientate ciò che vi annienta. Cambiate ciò che vi cambia. Rifiutate chi vi rifiuta.

Dal Manuale Pratico della Felicità

Quali scelte coraggiose sono disposta a compiere per essere felice?
La maggior parte delle volte conduciamo una vita infelice perché non riusciamo a prendere delle decisioni importanti e coraggiose. Se fino ad ora, con questo tipo di vita, non sei stata felice, probabilmente se non avrai il coraggio di cambiare qualcosa della tua vita, continuerai a non essere felice.
Non puoi pensare che la felicità per te sia l’Amore, e poi continuare a vivere con un uomo che ti maltratta.
Non puoi pensare che la felicità per te siano i figli, e poi distruggerti facendo nottate in bianco perché hai deciso di sacrificarti per loro.

Devi trovare una TUA felicità, che non si basi su un cambiamento che tu puoi imporre agli altri, ma su un cambiamento che tu puoi imporre a te stessa.
La felicità, per quanto sia differente per ciascuno di noi, non si basa sul modificare le persone che ci circondano e il mondo che ci sta intorno: si basa sul modificare noi stesse, in modo profondo e intimo, in modo da poter tollerare le difficoltà della vita quotidiana, anche quando intorno non tutto va come vorremmo.
Nello stesso tempo, per essere felici occorre anche fare un po’ di pulizia intorno a noi, eliminando quelle situazioni in cui la sofferenza è garantita e il tempo non può comunque portare a nulla di buono.

Sei disposta a prendere decisioni coraggiose?
Non devi per forza tollerare un marito violento o maleducato o indifferente.
Non devi per forza tollerare l’invadenza di tua madre, di tua suocera e di tua cognata.
Non devi per forza tollerare le critiche dei tuoi vicini di casa.
Non devi per forza tollerare gli insulti del tuo capo.

Se non sei disposta a prendere nessuna decisione coraggiosa (per esempio mollare quel lavoro che ti rende tanto infelice e iniziare una tua attività), la tua felicità dipenderà sempre dagli eventi esterni.
Il coraggio, in ogni caso, non passa necessariamente attraverso gli insulti, la fuga, il chiudere i ponti con tutti. Anzi! Ci va più coraggio a dialogare, piuttosto che a scappare.

Usa il tuo coraggio per parlare dei tuoi sentimenti, per difendere la tua dignità, per prendere la parola e dire la tua. Tutte le persone preferiscono l’armonia, all’attrito.
Questo, in ogni caso, non si applica nei casi di violenza.

Per essere felici ci vuole coraggio.

Un giorno spero di riuscire ad insegnare a Dafne quest’unica cosa che ho imparato nella mia insulsa vita: In una vita ci sono tante vite. E finchè sei viva, puoi ricominciare a vivere mille volte. Finchè sei viva, puoi cercare un’altra vita, puoi avere la tua felicità.

Per favore, fate qualcosa per voi stesse, oggi. Fate almeno una piccola pazzia, una cosa fuori dai canoni, qualsiasi cosa che vi faccia ridere. Ve lo chiedo per favore.

Fate finta che quel quadro di mostrilli sia il quadro delle vostre paure, delle paure di tutte noi (anche le mie!): date un nome a queste paure, studiatele, fate un piccolissimo passo alla volta per distanziarle sempre di più dalla vostra vita.

I Mostrilli resteranno lì, appesi al vostro muro, e vi guarderanno sempre. Ma saranno piano piano solo dei mostrilli colorati, sciocchi, innocui, rinsecchiti… se fate solo un po’ di posto alla Felicità.



Commenti

58 Commenti per “Alla ricerca della felicità: abbasso i mostrilli!”
  1. Elisa

    Grazie Barbara , stavo per partire lagnosa , ma mi hai ricordato che non nè vale la pena … spero che la seconda parte del We sia andata un po meglio 😉

  2. Claudia

    io ho paura a mostrarmi troppo felice, ho paura a considerarmi fortunata per la vita che il Signore mi relaga tutti i giorni, ho paura che se lo dico ad alta voce possa succedere qualcosa di brutto…. forse il mio mostrillo è proprio questo!!!

    • Mamma Felice (Mappano) - Ariete

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      Guru
      Mamma di Dafne (16 anni)

      Non so, Claudia, secondo me felicità chiama felicità. Questa paura di dirlo è un po’ un retaggio culturale cattolico: come se per essere buoni e giusti occorresse veramente soffrire e vergognarsi di star bene. Io invece penso esattamente il contrario. Penso che non saremmo stati creati umani, se non avessimo dovuto amare la nostra umanità, con tutte le sue debolezze e caducità. Penso che più siamo felici, più facciamo felici gli altri. E che non deve esserci vergogna nella bellezza, se la si condivide. Le cose brutte succedono e basta, e non sono una punizione MAI, soprattutto non sono una punizione per la troppa felicità.
      A mio parere di felicità non ce n’è mai troppa.

      • In certe culture, quando un bambino nasce si comincia a dirgli: quanto sei brutto, ma che mostro ho messo al mondo, oddio non mi somigli per niente. Il tutto con il tono più dolce del mondo.
        Non perché le madri là siano snaturate, ma perché gli spiriti non prendano invidia di quel bambino e non gli facciano del male.
        Questo concetto, di avere paura di dirlo, c’è anche nel nostro mondo, da prima delle influenze giudaiche: il greci credevano che proclamare la propria felicità fosse hybris (un misto di tracotanza e sventatezza, una vanteria inutile) e che l’equilibrio cosmico punisse la hybris con la nemesis.
        Avere paura di proclamare la propria felicità è connaturato all’uomo, è più forte di noi.
        Ma non significa che non siamo felici, anzi 🙂

      • Mamma Felice (Mappano) - Ariete

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        Guru
        Mamma di Dafne (16 anni)

        Grazie per queste informazioni, non le conoscevo! Lo sapevo che ero proprio hybri… da 😆

      • e infatt in tutte le leggende c’è una differenza fondamentale tra lo stato di grazia iniziale e la felicità finale, che è quella conquistata dopo una discesa agli inferi e il superamento delle prove. la vera felicità è quella che conosce il suo contrariohttps://www.mammafelice.it/wp-includes/images/smilies/icon_fortune.gif

      • volevo mettere un quadrifoglio ma non ci sono riuscita. l’informatica è il mio mostrillo!!!!!!

      • Mamma Felice (Mappano) - Ariete

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        Guru
        Mamma di Dafne (16 anni)

        ehheeee 😉

      • Mamma Felice (Mappano) - Ariete

        immagine livello
        Guru
        Mamma di Dafne (16 anni)

        mammamia ragazze fatemi ripetizioni, i neuroni mica mi bastano. sarà che in questo momento ho la concentrazione di un moscerino della frutta? 😆

  3. Che bello questo post….ci vuole proprio questo lunedì mattina!! Anzi in replica per tutti i lunedì mattina a venire!!! Certo io sarei mooooolto più felice se avessi ricevuto il tuo librino, invece niet, ho scritto anche una mail per saperne di più, spero che mi rispondano oggi…..stà felicità è faticosa!!!!!

  4. fiocco72

    Questo bel post oggi che è lunedì, si rientra dopo un bel w.e. a casa con i miei amori e con questa nebbia che ci avvolge, ci voleva proprio…W la felicità e w le piccole cose che ogni giorno la compongono. Grazie Barbara perchè ce lo ricordi sempre.

  5. Bellissime parole, un post carico di felicità al lunedì mattina ci vuole proprio!!!! Evviva la Felicità con la effe maiuscola!!!

  6. C’è un passo nella bibbia…uno tra i miei preferiti che dice “Ho imparato ad essere felice nello stato in cui mi trovo”
    Non sempre si ha motivo per essere felice…credo che delle volte un motivo lo si debba trovare, è un modo per soppravivvere alle avversità, perchè chi più e chi meno, tutti attraversiamo momenti difficili e se ci facessimo scoraggiare ad ogni intoppo vivremmo davvero male.
    Con questo non voglio dire che certe situazioni ci devono stare bene per forza…anzi, se possiamo migliorare dobbiamo farlo…parlo dei casi in cui non è possibile cambiare la situazione, allora si deve trovare un lato positivo…non sempre è facile…ma è possibile

  7. Belle parole Barbara. Se vivi una vita così non è insulsa. Se hai la forza ed il piacere di insegnarlo a tua figlia sei una grande! Il bello della vita è proprio non sapere che cosa ti aspetta domani (di bello, ovviamente). Capita di inciampare? Bene, ci si alza, si valuta che in fin dei conti ci si è fatti solo un graffio, si fa un passo avanti e si guarda al futuro. Ci ho messo più di dieci anni a capirlo, dopodiché ho cominciato a VIVERE… e da qualche anno me la godo proprio… il pensiero positivo che mi accompagna da qualche giorno e mi da ancora una volta una bella spinta per ridere (o sorridere sotto ai baffi)? … lo saprai fra poco! 🙂 BACI a te e a Dafne!

  8. Oh mamma, che tema questo …
    io di scelte coraqggiose ne ho fatte nella vita. Tra le tante ( ?!? )… ho lasciato mio marito, ho preso mio figlio e sono andata via. Alla ricerca della famosa felicità.
    C’ è una cosa che ho sempre pensato: di aver fatto bene.
    Nonostante abbia passato un inverno senza i soldi per il riscaldamento o per farmi la doccia calda. Nonostante mi sentissi sola come un cane. Nonostante ci fossero sere in cui avrei pagato oro a fiumi per poter stare con mio figlio.

    Però io so che alla fine ci ho provato. Sono andata a cercarla questa felicità.
    Il mio blog mi ha aiutato tantissimo.
    Mi sono aperta, ho trovato una persona che mi vuole bene. Ho mio figlio, che amo più della mia vita.
    Ma spesso, nonostante sappia di aver fatto bene, non sono felice. Perchè ho paura.
    Vabbè, questo è un discorso troppo lungo.

    Condivido in pieno ogni parola del pezzo tratto dal tuo libro.
    E mi sa che ordino una copia. Tra poco, quando mi passerà la paura. Ho ancora qualche mostriciattolo da disintegrare. Ma ci sto lavorando, eh?

    Solo una cosa: il coraggio ( e, credimi, io lo moooooooolto bene! ) è importante. E’ essenziale. Per difendere la proprio dignità, soprattutto. Come dici anche tu.
    Ma bisogna mettere in conto la sofferenza.
    I temerari vanno, sfidano, esplorano,scoprono, non vivono di rimpianti. Ma spesso soffrono.
    Io l’ ho scritto in un vecchio post: io sono una a cui non piace stare sulla riva a guardare il fiume che passa. Io sono una a cui piace navigarlo, questo fiume. IO VOGLIO NAVIGARE, NON STARE SEDUTA A GUARDARE.
    Però nel fiume ci sono i tronchi messi di traverso, ci sono le rapide.
    E quante rapide ho incontrato da quando ho iniziato a navigare il fiume ancora non lo so.
    La sofferenza c’ è. C’ è stata, immensa.
    PERO’ NE E’ SEMPRE VALSA LA PENA. Per questo condivido in pieno il messaggio che stai lanciando.

    Scusa per questo post super-prolisso …
    Paola

  9. EleVi2008

    Questo post va a rinforzare i buoni propositi nati con la lettura del tuo libro,arrivato sabato e letto tutto d’un fiato ieri pomeriggio..Grazie MF,il mondo è più bello con te!!!

  10. ciao! forse conosci già questi due siti, ma li ho trovati questo fine settimana e mi sembrano stupendi per trarre spunti:
    http://www.sopadeprincipe.com.ar/
    http://www.mondopanno.com.br/

    buon lavoro e grazie per le tantissime idee!

  11. oh…io te lo dico…letto il titolo pensavo che ce l’avessi con i miei nuovi pupazzetti :mrgreen: !…e invece no, ehehehh!
    …basta scemate, fantastico post mammafelice, mi piace…

  12. Grazie per queste parole che arrivano in un momento di quasi addio al mio vecchio cagnolino e indi sono un pò giù. Mi hai dato dei semi di riflessione non piccoli.
    Arianna

  13. E’ peggio di una droga…
    Parlo della felicità: io ammetto di essere felice.

    E lo sono ogni giorno di più, perché hai ragione tu, Barbara: felicità chiama felicità e devo dire che da quando ho iniziato la mia personale ricerca (il giorno che sono nata???), ne ho trovati di motivi per essere felice, ne ho trovati tanti tanti tanti. Anche se poi ci sono stati anche motivi per ripensarci, per chiedermi in più di un’occasione se ero davvero felice. La risposta è stata sempre:
    “Sì, sono felice. Nonostante tutto. Nonostante i mostri che ancora a volte mi circondano. Nonostante gli attimi passati a pensare che era tutto sbagliato”

    E anche se quei mostrilli non se ne vanno subito – e ci vuole tanta fatica a convincerli che devono auto-disintegrarsi…! – è bello sapere che quello che abbiamo iniziato è un viaggio che porterà noi e chi ci sta vicino a trovarla, quella felicità, in ogni piccola cosa che accade, in ogni pensiero, in ogni azione che facciamo.
    Sono forse luoghi comuni per tanti, ma quando ci sei dentro, in quel vortice di felicità, ti rendi conto che è davvero così.

    Il tuo libro l’ho letto e riletto e riletto già mille volte. E ancora non ho finito di scriverti tutto quello che penso.
    Credo che faccia bene a tutti uscire un momento dalla propria persona e guardarsi con gli occhi di un altro. Serve per riinquadrare la propria vita e per capire.
    Qualcuno che conoscevo diceva: ‘chi è felice è scemo’. Be’, non sono mai stata tanto contenta di essere scema, allora!!!

    E mi auguro che tante persone inizino a VOLER ESSERE FELICI. Perché per esserlo ci vuole soprattutto tanta volontà. Ma poi provarla davvero, quella felicità, fa venirti la voglia di riprovarla e poi riprovarla e poi riprovarla e poi riprovarla e poi riprovarla e poi riprovarla….

    [Per la cronaca: ultimamente sto attraversando la fase ‘rifiutate chi vi rifiuta’… ;-))]

  14. Carla

    Ciao mammafelice,

    complimenti da una psicoterapeuta…non è da tutti arrivare a comprendere il segreto della felicità, che per noi tecnici si chiama assertività…
    brava, e fai bene a divulgare la tua positività, ce n’è bisogno!

    Ti leggo sempre con piacere..
    ciao Carla

    • Mamma Felice (Mappano) - Ariete

      immagine livello
      Guru
      Mamma di Dafne (16 anni)

      Adooooro la parola ‘assertività’. 😉

    • valy

      in effetti quando ho letto questo bellissimo post mi sono venute in mente le parole della psicologa dalla quale andai durante la mia seconda gravidanza. ero parecchio giù, e per fortuna ho messo un pezza alla mia tristezza prima di complicare la vita alle mie piccine.
      bene bene, sono stata assertiva

  15. uffa

    ciao a tutte.Il mio pargolo e io adoriamo scooby doo e i suoi mostri;io è da sabato che sono arrabbiata con l’uomo.oggi mi sono svegliata e (anche se ho ragione io!) ho deciso di lasciar perdere.Non è anche questo un passo verso la felicità??!!!

    baci uffa!
    p.s.distruggere la scheda di sky 1 secondo prima dell’inizio della partita del bologna ieri non mi avrebbe dato la stessa serenità.forse……

  16. Gaia

    Grazie Barbara!
    Un abbraccio

  17. questo post mi serve proprio (insieme ad un ripassino del librino) perchè in questi giorni ho dei mostrilli che crescono invece di restare attaccati al muro, e vabbè, passerà 🙄

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