Che giochi fare in casa con i bambini malati? [seconda parte]

Pubblicato il 4 Novembre 2009 da • Ultima revisione: 2 Settembre 2014

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Seconda parte dei giochi da fare in casa in questo periodo di influenze e malattie. Probabilmente questa è un settimana lunga e difficile per molti bimbi: non è bello essere malati, ma può essere divertente se la convalescenza viene trascorsa giocando con mamma e papà. Lascia meno brutti ricordi (anche se è più faticosa per noi).


giochi fare in casa con i bambini malati

Ecco le idee per giocare fino alla fine della settimana.

LEGGI ANCHE: Giochi da fare in casa con i bimbi malati [prima parte]

Giovedì: giochiamo con la fantasia


Un’intera giornata può essere dedicata alle imitazioni, ai giochi di ruolo e alle favole. Ai bimbi piace moltissimo, già a partire dai 2 anni, giocare a ‘fare finta di…’ , mettendo in scena la realtà della vita.

Inventafiabe

Attraverso il disegno, possiamo inventare una fiaba con i suoi personaggi.
Chiediamo ai bambini di scrivere un libro di favole illustrato da regalare ai nonni per Natale: potranno inventare i personaggi, la trama del libro, il lieto fine… spiegandoli con i loro disegni a matita.

L’attività può partire dalla rilegatura di un libro vero e proprio, da costruire in modo molto semplice: prendete dei fogli di carta A4 e piegateli a metà, in modo da avere delle facciate formato A5. Con un ago o un punteruolo, fate 4 piccoli fori lungo la piega, e cuciteli con ago e filo, formando una rilegatura cucita a mano. Creando dei libri faidate, per i bimbi sarà ancora più facile immedesimarsi nel ruolo di scrittori.

Teatrino o Kamishibai

Dopo aver scritto la propria storia, i bambini possono metterla in scena.
Potete aiutarli a costruire un teatrino, grande o piccolo che sia.
Per realizzare un piccolo teatrino, basta una scatola di cartone inutilizzata, o anche una scatola delle scarpe.

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Potete realizzare un teatrino per marionette o per i burattini, sbizzarrendovi sull’uso dei materiali: gomma crepla, legno, cartone, stoffa, bastoncini del gelato…
Si creano i personaggi e la scenografia, e si rappresenta la fiaba appena inventata.

In alternativa, se i bimbi vogliono illustrare la fiaba attraverso alcuni disegni realizzati sugli A4, si può costruire un kamishibai, ovvero una valigia delle storie, di cui potete trovare ispirazione su La Casa nella Prateria.

In pratica si tratta di una cornice provvista di due ali frontali, in cui vengono infilati i disegni dei bimbi, che si trasformano quindi in cantastorie e narratori, come i vecchi cantastorie ambulanti di un tempo.

Per realizzarlo, basta una vecchia cornice di legno e del cartone, che viene fissato lateralmente e sul retro, per creare un teatrino che possa stare in piedi su una superficie mentre il bimbo infila e sfila un disegno alla volta, raccontando la sua fiaba.

Travestimenti per una festa

Nel giocare a ‘fare finta che…’, ovvero i giochi di ruolo, rientrano anche i travestimenti: ai bimbi piace pacioccare con i vestiti di mamma e papà, provare le scarpe, assumere l’aspetto dei personaggi della loro fantasia.
Mettete dei vostri vestiti in una cesta o un baule e lasciate che i bimbi giochino a vestirsi e svestirsi. Possono diventare mamma e papà, oppure realizzare un costume per una festa mascherata: in questo caso, se la malattia sta diventando più lunga del previsto, potete aiutarli ad organizzare una festa vera e propria.

Scegliete insieme il tema della festa e create costumi, cappelli, coroncine, addobbi e decorazioni. Apparecchiate la tavola abbellendola con festoni di carta, tovagliette o sottobicchieri inventati e costruiti da voi, e organizzate un pic nic nel salotto. Basta stendere una bella coperta in terra, magari cosparsa di fiorellini di carta, per passare una serata divertente fuori dagli schemi.
Potete preparare insieme dei panini e tramezzini da mangiare per terra, o un vero e proprio brunch.

Alla fiera

Un altro modo di proporre i giochi di ruolo è quello di ‘giocare ai mestieri’: per esempio a molti bimbi piace trasformarsi in dottori, maestri, negozianti… giocare quindi all’ufficio fingendo di lavorare davvero.

In questo caso, possiamo aiutarli a trasformarsi in negozianti, e giocare al mercato. Per esempio possiamo creare un minimarket, completo di tutto il necessario.

Gli scaffali possono essere realizzati con le sedie della cucina, o dei cestini girati al contrario o delle scatole di cartone colorate con le tempere o rivestite con dei foulard colorati.

Poi occorre realizzare la propria divisa di lavoro: per esempio un grembiule con lo stemma del proprio negozio. Con lo stesso logo, dobbiamo creare l’insegna che attiri i nostri clienti, e i cartelloni delle promozioni e dei prezzi. Per esempio possiamo prezzare le nostre merci con i post it o con dei topper realizzati con carta colorata e stecchini per gli spiedini.

Dobbiamo anche preparare e stampare le ricevute per i clienti, e anche i soldi finti e le monetine che ci serviranno per dare il resto. Possiamo crearli con il cartoncino colorato, dando loro il nostro nome.
Per esempio le mie monete si chiamano Mammifelici!

Cosa vendere: in un negozio di alimentari, non possono mancare frutta e verdura. Quindi possiamo utilizzare i nostri felt food per allestire il negozio a nostro piacimento. Poi si possono usare i barattoli della cucina, i pelati, i pacchi di pasta… con la promessa di farci aiutare, poi, a rimettere tutto a posto!

Giochi euristici

Per i bimbi più piccoli, si possono organizzare dei giochi molto più semplici: basta un sacchetto di stoffa in cui mettiamo materiali semplici (legno, stoffa, ecc…), che loro possono manipolare, svuotare, riempire, esplorare… Per esempio il Cesto dei Tesori.

Venerdì: giochiamo con le lettere e i numeri

Un’influenza può anche essere la scusa, oltre che per giocare, per ripassare un po’ alcune materie, nel caso dei bimbi alle elementari.
Per esempio facendo esercizi divertenti di matematica, italiano, prescrittura…

Prescrittura o pregrafismo

Il pregrafismo indica tutte quelle attività di ‘prescrittura’, adatte per i bambini di 5-6 anni (e comunque, a vari livelli, usate anche con i bambini della scuola materna), che aiutano i bambini a tracciare segni, coordinare il movimento delle mani e degli occhi, abituarsi alla scrittura.
Si tratta di esercizi molto semplici: labirinti, percorsi, tracciare segni, imitare la scrittura delle lettere, colorare dentro i margini di un disegno, ecc…

Su Mammafelice ci sono delle schede di pregrafismo da stampare, e anche un piccolo articolo di segnalazioni, con i link a siti e blog che offrono materiale per gli esercizi di prescrittura.

Per continuare a giocare con le lettere e le parole, ci sono inoltre le carte tematiche e le carte fonetiche, che possono essere usate anche per raccontare storie o costruire parole.

Il Cartellone dell’alfabeto

Una lunga malattia può essere l’occasione per realizzare un cartellone con le lettere dell’alfabeto da appendere in cameretta.
Possiamo chiedere ai bimbi più grandi di inventare le associazioni lettera-parola (A come Arancia, Ape, Arcobaleno…), tracciando su una metà di un foglio A4 ciascuna lettera (in stampatello e in minuscolo) e chiedendo loro di disegnarvi accanto tutte le parole che iniziano con quella lettera. La stessa cosa può essere fatta incollando figure ritagliate dai giornali.

Per i bimbi più piccoli, invece, si possono stampare le lettere già pronte, per poi colorarle e appenderle insieme.

Sandpaper letters o Lettere smerigliate

Uno dei modi indicati dalla Montessori per imparare a scrivere è quello delle Lettere smerigliate: si tratta di tesserine (originariamente di legno) rivestite di materiale ruvido (carta smerigliata), con la stessa logica delle Tavole tattili.
In pratica, tracciando con il dito il contorno della lettera, il bimbo impara a scriverla. Si possono realizzare anche in casa, facilmente, anche con materiali poveri.

Un altro modo di tracciare le lettere è quello di scriverle sulla farina.
Prendete un vassoio e mettetevi sopra uno strato di farina bianca o gialla. Con il dito, il bimbo deve tracciare le lettere nella farina. Per cancellare, smuove di nuovo la farina, e ricomincia.

Il giornalino

I bambini più grandi, possono invece giocare a fare i giornalisti.
Possiamo invitarli a scrivere un giornalino o un quotidiano, con articoli, notizie, fumetti… Per esempio il giornalino della famiglia, a partire dall’albero genealogico.
Con le foto dei nonni e dei cugini, possono raccontare le avventure che hanno passato, gli aneddoti che hanno sentito e altre curiosità di questo tipo.
Possono usare un modello semplice, tipo il Giornalino delle vacanze in formato A4, oppure usare dei cartelloni o dei fogli A3 per realizzare un quotidiano a tiratura familiare.



Commenti

18 Commenti per “Che giochi fare in casa con i bambini malati? [seconda parte]”
  1. Ieri sera mi sono inventata un gioco nuovo: facciamo le sfilate!
    Non perchè mi freghi di far diventare la mia bimba una modella, ma perchè avevo dei vestiti da provarle e lei non ne voleva sapere! Ecco ha funzionato, solo che poi mi son trovata anch’io a far su e più per casa con passi improponibili..

  2. fiocco72

    Interessante anche questo articolo, da ieri pomeriggio mio figlio maggiore è a casa ammalato, anche se utilizzerò queste idee per il piccolo quando si ammalerà. Infatti ti avevo chiesto anche qualche idea per i grandi, che si annoiano pure e passano la giornata tra tv, play e pc…Magari scrivi qualcosa venerdì.

  3. Grazie per il link cara!! Un bacione

  4. Quando mi “aggiro” tra le tue pagine mi rendo conto di essermi persa un bel po’ di cose.
    Entri a sbirciare il post delle schede di pre grafismo e sotto vedi il link di riferimento a qualcosa che non avevi letto…
    e come al solito mi trovo persa per ore tra queste pagine..
    😉

  5. come sempre… GRAZIE!! anche quest’articolo è interessantissimo!!! baci 🙂

  6. Mujahida

    Grazie mille per tutte queste idee….davvero utili!!

  7. Silvia

    Io non sono una mamma felice perche’la mia bambina e’ malata e non riesce a tenere penne matite o colori in mano c’è’ qualcuno che mi può’ aiutare che conosca programmi di pregrafismo per idad?

  8. Silvia

    Aspetterò’ che qualcuno mi risponda

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