Il disegno dello scarabocchio

Pubblicato il 17 Aprile 2009 da • Ultima revisione: 7 Agosto 2014

Lo scarabocchio come un test di personalità profonda, come la più antica delle immagini emotive: questa la presentazione di un libro universitario che ho amato molto, da cui prende nome questo articolo, scritto dal Professor Rocco Quaglia (Il ‘disegno’ dello scarabocchio, Ed. Sharòn).
Un test di personalità profonda che può essere somministrato a partire dai primi anni di vita, fino alla vecchiaia.

Io mi limiterò ad illustrarvelo, senza pretese scientifiche… perchè sono una curiosa, ma non una psicologa.

(scarabocchio femminile con immagine positiva di sè)

Secondo il Prof. Quaglia, lo scarabocchio non è una banale gratificazione motoria o pulsionale del bambino, ma è un vero e proprio bigogno di relazione genitore-bambino. In questa teoria reintra quindi tutto Winnicott, il quale già negli anni 70 parlava di ‘rifornimenti materni’, asserendo che la madre non ha solo il compito di nutrire il bambino in modo ‘fisico’, ma anche di nutrirlo d’amore.

Questo nutrimento d’amore aiuta il bambino (secondo il modello relazionale) a crearsi delle ‘immagini interne’, ovvero delle impressioni psichiche generate in conseguenza di contatti significativi.

In parole povere: ogni contatto lascia nel bambino una traccia, un segno, che lui interiorizza. E questo segno viene poi restituito sotto forma di rappresentazione grafica (scarabocchio). Il bambino dunque, quando scarabocchia, non è interessato a riprodurre gli oggetti della realtà in quanto tali, ma a rappresentare le esperienze che vive con questi oggetti.E queste sensazioni, positive o negative che siano, si trasformano in scarabocchi ‘buoni’ o ‘cattivi’.

In altre parole, c’è un’esperienza soggettiva e c’è una forma grafica che la significa, e tale forma grafica è rappresentata dagli scarabocchi.

L’amore, in questo senso, è una sensazione che, attraverso la madre, mette il bambino in contatto con se stesso. I genitori, per il bambino, sono come degli specchi: se lo sguardo della madre è uno sguardo buono, il bambino si percepirà tale; e viceversa. Ed è su questa relazione d’amore, che il bambino alimenta l’immagine di sè.

Lo scarabocchio, in questo contesto, diviene la traduzione immediata di un’immagine emotiva generata all’interno di un rapporto significativo.

(scarabocchio maschile con immagine positiva di sè)

La tecnica di somministrazione dello scarabocchio
L’esecuzione è molto semplice: bastano un foglio bianco e una matita nera con la punta morbida. Il bambino viene tranquillizzato e fatto sedere al tavolo, e gli si chiede di scrivere il roprio nome al centro del foglio e poi di fare uno scarabocchio di qualunque tipo: ‘Tutto quello che ora devi fare è uno scarabocchio: qualunque scarabocchio va bene’.
Se il bambino è troppo piccolo per saper scrivere, gli si chiede di disegnare la figura di un bambino al centro del foglio, o ancora di fare un puntino o un cerchiolino, dicendogli: ‘Questo sei tu’.

La simbologia dello spazio, nel foglio
I grafologi considerano il foglio di carta come un campo grafico all’interno del quale l’individuo si muove come si muoverebbe nella società. Adattando queste considerazioni sull’uso dello spazio nella grafologia, Quaglia suddivide così il foglio: una diagonale immaginaria che va dall’angolo in alto a sinistra e termina nell’angolo in basso a destra, dividendo così il foglio in due luoghi. Il luogo materno, a sinistra, e il luogo paterno, a destra.
L’ideale punto di partenza è l’angolo materno, da cui lo scarabocchio che riflette una buona immagine di sè dovrebbe partire per raggiungere l’angolo del padre. Il centro del foglio è l’ideale punto di incontro tra i due regni.

Se lo scarabocchio è localizzato principalmente nel luogo materno, risulta un’immagine rimasta fondamentalmente bambina, avente un credito illimitato nei confronti degli altri e della vita in genere.
Uno scarabocchio localizzato invece nel luogo paterno, indicherebbe un’immagine fondamentale di ‘figlio’: ovvero colui che è in debito, ma allo stesso tempo sogna ‘emancipazione.
Nel caso in cui lo scarabocchio sia centrale, situato in una zona limitata del foglio, non è raro incontrare una persona rigidamente controllata, che abbia però improvvisi cambi di atteggiamento.
Se invece lo scarabocchio si trova al centro del foglio, in una zona ampia, si può parlare di bilanciamento e di armonizzazione di tutte le suddette opposte tendenze.


Legenda:
M=area materna, dimensione del bambino;
P= area paterna, dimensione del figlio;
M1=il luogo della tradizione, preferito dai melanconici;
P1=il luogo dell’innovazione, preferito dai fantasticatori;
P2=il luogo dell’avvntura, preferito dagli entusiasti;
O=doppio valore: costrizione ed espansione;
M0=angolo materno: luogo di chiusura che indica inibizione sul piano della crescita;
P0= angolo paterno: luogo di chiusura che indica inibizione sul piano morale;
T=tana o rifugio, preferita da chi ha sviluppato una falsa immagine di sè;
U=uscita o buca, il luogo della resa e della rinuncia.

Indice dell'articolo

Analisi

Impiego dello spazio:
– gli scarabocchi ampi, che ricoprono l’intero foglio, indicano desiderio di socievolezza, bisogno di agire e muoversi, e quindi fiducia in se stessi, buona immagine di sè;
– gli scarabocchi poco ampi indicano personalità ripiegate su se stesse, con pochi contatti con l’esterno, timide e incerte, immature.

Forza e forma del tracciato:
– un tratto spesso e marcato esprime dinamismo, forte capacità d’azione;
– un tratto leggero è tipico di persone con una fragile volontà di azione.
Gli elementi di una forma sono le linee rette e curve: le linee rette rappresentano virilità, e quindi una buona immagine sessuale; le linee curve rappresentano la femminilità.

Continuità del tratto:
– se continuo, il tratto non presenta alterazioni di pressione, nè di forma: in questo caso indica che l’individuo sa di avere un ‘valore’ nel mondo;
– un tratto discontinuo, con interruzioni e variazioni di pressione, indica la tendenza a chiudersi e nascondersi, la sensazione di sentirsi indegni e la presenza di sensi di colpa.

Annerimento:
Il tentativo di annerire l’intero foglio rappresenta una negazione:  negarsi la possibilità di instaurare relazioni con gli altri, cancellare la propria immagine, per evitare il pericolo di vedersi come non si vorrebbe essere. Denota la malinconia e rassegnazione ad accettarsi in base alle etichette che ci vengono date dall’ambiente.

Scarabocchi convenzionali:
Caratterizzati da disegnini, forme che si ripetono uguali a se stesse, riempimento del foglio con tracciati geometrici: sono indice di una personalità ordinaria o convenzionale, nel senso che viene offerta un’immagine di sè in base a ciò che gli altri si aspettano, adottando un immagine di un falso sè. Persone a cui l’ambiente ha insegnato precocemente a mimetizzarsi e conformarsi, cioè ad esistere senza apparire.

Il libro

Ecco dunque una breve selezione tratta dal libro, che consiglio di acquistare, se siete interessati ad approfondire questi aspetti della psicologia e i test di personalità. Sempre con il beneficio del dubbio, però, e spinti da pura curiosità intellettuale… perchè per poterli davvero ‘interpretare’, occorre essere dei professionisti del settore.

Il libro:
Rocco Quaglia, Il ‘disegno’ dello scarabocchio, Ed. Sharòn.

Approfondimenti:
– Anna Maria Casadei: …e il foglio si copre di emozioni – Come interpretare gli scarabocchi (2001), La Mandragora Editrice;
– Evi Crotti, Alberto Magni: Come Interpretare gli Scarabocchi, La lingua segreta dei bambini, Edizioni Red!;
– Evi Crotti, Alberto Magni: Non sono Scarabocchi, Come interpretare i disegni dei bambini, Oscar Mondadori.

Glossario:
Pagina 1;
Pagina 2;
Pagina 3;
Pagine 4 e 5.



Commenti

22 Commenti per “Il disegno dello scarabocchio”
  1. veramente non finisci mai di stupirmi…adesso ti scopro anche psicologa, dovrò rileggermi con calma l’articolo e provare a far fare qualche test
    serene giornate nonnAnna

  2. Grazie MammaFelice!! Come sempre un post utilissimo e pieno di curiosità. Anche io, come nonnAnna, mi rileggerò bene il post e questo weekend ritirerò fuori tutti i disegni di Scritch e cercherò di capire cosa gli sia passato per la mente in quegli anni in cui cercava di trasmettere i suoi pensieri attraverso gli scarabocchi. Ti farò sapere.

  3. paola

    Forse e` un po presto per il bebone….e soprattutto, come si suddivide una parete? :mrgreen:

    PS:sarai mica un’astronoma (vedi next post)?

  4. Interessante…io scarabocchio ancora adesso..sarà meglio che mi rilegga il post per bene, magari capisco di più che cosa mi paasa per la testa (sarà dura eh eh!!) :mrgreen:
    P.S non dimenticarti dello scambio segnalibri..se si fa ..

  5. è interessantissimo, davvero tanto tanto, grazie Barbara!!!
    Sei una vera risorsa 🙂

  6. Veronica

    Io ho paura di sapere :mrgreen: 😯

  7. Sai che mentre commentavi sul mio blog io stavo curiosando nel tuo?
    Questo articolo sullo scarabocchio lo stavo aspettando. Non conoscevo questo testo, sapevo solo di Winnicott che aveva fatto i primi studi. Grazie!

    • Mamma Felice (Mappano) - Ariete

      immagine livello
      Guru
      Mamma di Dafne (16 anni)

      Guarda, i libri di Quaglia sono tutti spettacolari.
      Se ne hai l’occasione, ci sono anche, molto belli: L’immagine dell’uomo, Il disegno della famiglia, Il bambino nel disegno: una classe allo specchio.
      Io l’ho molto amato e lo considero una persona profondamente buona.

      • C’ e8 una disperazione miahcsle di cui questi ragazzi USA (vedi articolo citato di seguito), per il numero sconvolgente di suicidi, sono martiri particolarmente tragici. Una disperazione che e8 presente e si diffonde in mille modi nei cuori dei maschi occidentali. Fino ad avere le dimensioni di una pandemia. Perche8 disperazione in particolare dei maschi? la sfida miahcsle e paterna per eccellenza e8 trasformare questa disperazione in fattiva vitale speranza. Dal Corriere della Sera di Lunedec 26 Luglio da un articolo di Marco Nese a proposito del soldato italiano suicidatosi a kabul:“Recentemente la rivista Time si poneva un drammatico interrogativo e se cioe8 “l’Esercito americano sta perdendo la guerra ai suicidi”. Le cifre sono infatti terribili. Dall’inizio delle operazioni afghane fino a un anno fa 761 americani erano caduti in combattimento. Ma nello stesso periodo ben 817 militari degli Stati Uniti si erano suicidati”.

  8. ciao, finalmente ho un attimo per scrivere sul tuo blog. complimenti davvero, le tue recensioni, i tuoi articoli, mi stanno dando un sacco di spunti di riflessione…
    sembra un tantino una frase fatta no? cmq è vero! li sto girando anche ad alcune amiche mamme (spero non ti dispiaccia, cito sempre la fonte e il link)
    piccola curiosità, sai da quando si puo’ applicare il test del disegno? il mio bimbo ha quasi due anni e disegna moltissimo, ovunque heehehehehheh….
    tornerò presto, spero ti faccia piacere
    sabi

  9. Sto facendo uno studio approfondito sugli scarabocchi e sono anni che li ossero fare dai miei sei nipotini – sono un nonno. Pubblicherò tutto sul mio sito che è http://www.psicopoiesi.it dove ho già pubbligato una mia teoria psicologica basata sulla creatività di cui la caratteristica che mi pare più essenziale per la nostra specie è la continua creazione di se stessi, meccanismo che ci consente di fungere da attori in ogni situazione presa come momentaneo palcoscenico. E’ questo il meccanismo della cosiddetta “proiezione”, alla base di tanti test “proiettivi”. Chi è interessato può consultare il mio sito. Non so quando ci sarà l’articolo pronto sullo scarabocchio, via maestra verso il disegno, che mi ha permesso l’adozione un Metodo di Didattica Rapida del Disegno. Salvatore.

  10. INTERESSANTE… dietro uno scarabocchio creato in pochi attimi si nasconde tutto questo? Accidenti, dal prossimo scarabocchio proverò a farci caso, GRAZIE ancora del tuo immenso lavoro 🙂

  11. a proposito del tema scarabocchi, guardate un po’ questo esperimento:
    http://www.mediasuk.org/viveresemplice/disegnoforme.htm

  12. Roberto

    molto interessante…
    sulla legenga l’area M2 non è indicata… chi mi sa dire “che luogo è”? Grazie

  13. Tamara

    Ciao, nella legenda hai dimenticato M2, che cosa significa?

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